IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA
Visti gli articoli 76 e 87 della Costituzione;
Vista la direttiva 2003/110/CE del Consiglio, del 25 novembre 2003,
relativa all'assistenza durante il transito nell'ambito di
provvedimenti di espulsione per via aerea;
Vista la legge 18 aprile 2005, n. 62, recante disposizioni per
l'adempimento di obblighi derivanti dall'appartenenza dell'Italia
alle Comunita' europee - Legge comunitaria 2004, che ha delegato
all'articolo 1, commi 1 e 3, il Governo a recepire la citata
direttiva 2003/110/CE, compresa nell'elenco di cui all'allegato B
della medesima legge;
Visto il testo unico delle disposizioni concernenti la disciplina
dell'immigrazione e norme sulla condizione dello straniero, di cui al
decreto legislativo 25 luglio 1998, n. 286, e successive
modificazioni;
Vista la legge 23 agosto 1988, n. 400, e successive modificazioni,
recante disciplina dell'attivita' di Governo e ordinamento della
Presidenza del Consiglio dei Ministri;
Vista la preliminare deliberazione del Consiglio dei Ministri,
adottata nella riunione del 27 ottobre 2006;
Acquisito il parere delle competenti Commissioni della Camera dei
deputati e del Senato della Repubblica;
Vista la deliberazione del Consiglio dei Ministri, adottata nella
riunione del 12 gennaio 2007;
Sulla proposta del Ministro per le politiche europee e del Ministro
dell'interno, di concerto con i Ministri degli affari esteri, della
giustizia, dell'economia e delle finanze e dei trasporti;
E m a n a
il seguente decreto legislativo:
Art. 1.
Finalita'
1. Il presente decreto definisce le misure di assistenza tra
autorita' competenti nell'ambito dell'espulsione per via aerea, con o
senza scorta, negli aeroporti di transito degli Stati membri, secondo
le disposizioni contenute nella direttiva 2003/110/CE, del Consiglio,
del 25 novembre 2003.
2. Il presente decreto lascia impregiudicati gli obblighi derivanti
dalla Convenzione di Ginevra relativa allo statuto dei rifugiati, del
28 luglio 1951, ratificata con legge 24 luglio 1954, n. 722, dalle
Convenzioni internazionali in materia di diritti dell'uomo e di
liberta' fondamentali, nonche' dalle Convenzioni internazionali in
materia di estradizione.
Avvertenza:
Il testo delle note qui pubblicato e' stato redatto
dall'amministrazione competente per materia ai sensi
dell'art. 10, comma 3 del testo unico delle disposizioni
sulla promulgazione delle leggi, sull'emanazione dei
decreti del Presidente della Repubblica e sulle
pubblicazioni ufficiali della Repubblica italiana,
approvato con decreto del Presidente della Repubblica
28 dicembre 1985, n. 1092, al solo fine di facilitare la
lettura delle disposizioni di legge alle quali e' operato
il rinvio. Restano invariati il valore e l'efficacia degli
atti legislativi qui trascritti.
Per le direttive CEE vengono forniti gli estremi di
pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale delle Comunita'
europee (GUCE).
Note alle premesse:
- L'art. 76 della Costituzione stabilisce che
l'esercizio della funzione legislativa non puo' essere
delegato al Governo se non con determinazione di principi e
criteri direttivi e soltanto per tempo limitato e per
oggetti definiti.
- L'art. 87 della Costituzione conferisce, tra l'altro,
al Presidente della Repubblica il potere di promulgare le
leggi e di emanare i decreti aventi valore di legge ed i
regolamenti.
La direttiva n. 2003/110/CE e' pubblicata nella
G.U.C.E. 6 dicembre 2003, n. L 321.
Si riporta il testo dell'art. 1, commi 1 e 3 e
l'allegato B, della legge 18 aprile 2005, n. 62, pubblicata
nella Gazzetta Ufficiale 27 aprile 2005, n. 96, S.O.
«Art. 1. (Delega al Governo per l'attuazione di
direttive comunitarie). - 1. Il Governo e' delegato ad
adottare, entro il termine di diciotto mesi dalla data di
entrata in vigore della presente legge, i decreti
legislativi recanti le norme occorrenti per dare attuazione
alle direttive comprese negli elenchi di cui agli allegati
A e B.
2. (Omissis).
3. Gli schemi dei decreti legislativi recanti
attuazione delle direttive comprese nell'elenco di cui
all'allegato B, nonche', qualora sia previsto il ricorso a
sanzioni penali, quelli relativi all'attuazione delle
direttive elencate nell'allegato A, sono trasmessi, dopo
l'acquisizione degli altri pareri previsti dalla legge,
alla Camera dei deputati e al Senato della Repubblica
perche' su di essi sia espresso il parere dei competenti
organi parlamentari. Decorsi quaranta giorni dalla data di
trasmissione, i decreti sono emanati anche in mancanza del
parere. Qualora il termine per l'espressione del parere
parlamentare di cui al presente comma, ovvero i diversi
termini previsti dai commi 4 e 8, scadano nei trenta giorni
che precedono la scadenza dei termini previsti ai commi 1 o
5 o successivamente, questi ultimi sono prorogati di
novanta giorni.».
«Allegato B
(Articolo 1, commi 1 e 3)
2001/42/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del
27 giugno 2001, concernente la valutazione degli effetti di
determinati piani e programmi sull'ambiente.
2001/84/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del
27 settembre 2001, relativa al diritto dell'autore di
un'opera d'arte sulle successive vendite dell'originale.
2002/14/CE del Parlamento europeo e del Consiglio,
dell'11 marzo 2002, che istituisce un quadro generale
relativo all'informazione e alla consultazione dei
lavoratori.
2002/15/CE del Parlamento europeo e del Consiglio,
dell'11 marzo 2002, concernente l'organizzazione
dell'orario di lavoro delle persone che effettuano
operazioni mobili di autotrasporto.
2003/10/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del
6 febbraio 2003, sulle prescrizioni minime di sicurezza e
di salute relative all'esposizione dei lavoratori ai rischi
derivanti dagli agenti fisici (rumore) (diciassettesima
direttiva particolare ai sensi dell'art. 16, paragrafo 1,
della direttiva 89/391/CEE).
2003/18/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del
27 marzo 2003, che modifica la direttiva 83/477/CEE del
Consiglio sulla protezione dei lavoratori contro i rischi
connessi con un'esposizione all'amianto durante il lavoro.
2003/20/CE del Parlamento europeo e del Consiglio,
dell'8 aprile 2003, che modifica la direttiva 91/671/CEE
del Consiglio per il ravvicinamento delle legislazioni
degli Stati membri relative all'uso obbligatorio delle
cinture di sicurezza sugli autoveicoli di peso inferiore a
3,5 tonnellate.
2003/35/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del
26 maggio 2003, che prevede la partecipazione del pubblico
nell'elaborazione di taluni piani e programmi in materia
ambientale e modifica le direttive del Consiglio 85/337/CEE
e 96/61/CE relativamente alla partecipazione del pubblico e
all'accesso alla giustizia.
2003/41/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del
3 giugno 2003, relativa alle attivita' e alla supervisione
degli enti pensionistici aziendali o professionali.
2003/42/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del
13 giugno 2003, relativa alla segnalazione di taluni eventi
nel settore dell'aviazione civile.
2003/51/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del
18 giugno 2003, che modifica le direttive 78/660/CEE,
83/349/CEE, 86/635/CEE e 91/674/CEE relative ai conti
annuali e ai conti consolidati di taluni tipi di societa',
delle banche e altri istituti finanziari e delle imprese di
assicurazione.
2003/54/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del
26 giugno 2003, relativa a norme comuni per il mercato
interno dell'energia elettrica e che abroga la direttiva
96/92/CE.
2003/55/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del
26 giugno 2003, relativa a norme comuni per il mercato
interno del gas naturale e che abroga la direttiva
98/30/CE.
2003/58/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del
15 luglio 2003, che modifica la direttiva 68/151/CEE del
Consiglio per quanto riguarda i requisiti di pubblicita' di
taluni tipi di societa'.
2003/59/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del
15 luglio 2003, sulla qualificazione iniziale e formazione
periodica dei conducenti di taluni veicoli stradali adibiti
al trasporto di merci o passeggeri, che modifica il
regolamento (CEE) n. 3820/85 del Consiglio e la direttiva
91/439/CEE del Consiglio e che abroga la direttiva
76/914/CEE del Consiglio.
2003/72/CE del Consiglio, del 22 luglio 2003, che completa
lo statuto della societa' cooperativa europea per quanto
riguarda il coinvolgimento dei lavoratori.
2003/74/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del
22 settembre 2003, che modifica la direttiva 96/22/CE del
Consiglio concernente il divieto di utilizzazione di talune
sostanze ad azione ormonica, tireostatica e delle sostanze
\beta -agoniste nelle produzioni animali.
2003/85/CE del Consiglio, del 29 settembre 2003, relativa a
misure comunitarie di lotta contro l'afta epizootica, che
abroga la direttiva 85/511/CEE e le decisioni 89/531/CEE e
91/665/CEE e recante modifica della direttiva 92/46/CEE.
2003/86/CE del Consiglio, del 22 settembre 2003, relativa
al diritto al ricongiungimento familiare.
2003/87/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del
13 ottobre 2003, che istituisce un sistema per lo scambio
di quote di emissioni dei gas a effetto serra nella
Comunita' e che modifica la direttiva 96/61/CE del
Consiglio.
2003/88/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del
4 novembre 2003, concernente taluni aspetti
dell'organizzazione dell'orario di lavoro.
2003/89/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del
10 novembre 2003, che modifica la direttiva 2000/13/CE per
quanto riguarda l'indicazione degli ingredienti contenuti
nei prodotti alimentari.
2003/92/CE del Consiglio, del 7 ottobre 2003, che modifica
la direttiva 77/388/CEE relativamente alle norme sul luogo
di cessione di gas e di energia elettrica.
2003/96/CE del Consiglio, del 27 ottobre 2003, che
ristruttura il quadro comunitario per la tassazione dei
prodotti energetici e dell'elettricita'.
2003/99/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del
17 novembre 2003, sulle misure di sorveglianza delle
zoonosi e degli agenti zoonotici, recante modifica della
decisione 90/424/CEE del Consiglio e che abroga la
direttiva 92/117/CEE del Consiglio.
2003/105/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del
16 dicembre 2003, che modifica la direttiva 96/82/CE del
Consiglio sul controllo dei pericoli di incidenti rilevanti
connessi con determinate sostanze pericolose.
2003/109/CE del Consiglio, del 25 novembre 2003, relativa
allo status dei cittadini dei paesi terzi che siano
soggiornanti di lungo periodo.
2003/110/CE del Consiglio, del 25 novembre 2003, relativa
all'assistenza durante il transito nell'ambito di
provvedimenti di espulsione per via aerea.
2004/8/CE del Parlamento europeo e del Consiglio,
dell'11 febbraio 2004, sulla promozione della cogenerazione
basata su una domanda di calore utile nel mercato interno
dell'energia e che modifica la direttiva 92/42/CEE.
2004/12/CE del Parlamento europeo e del Consiglio,
dell'11 febbraio 2004, che modifica la direttiva 94/62/CE
sugli imballaggi e i rifiuti di imballaggio.
2004/17/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del
31 marzo 2004, che coordina le procedure di appalto degli
enti erogatori di acqua e di energia, degli enti che
forniscono servizi di trasporto e servizi postali.
2004/18/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del
31 marzo 2004, relativa al coordinamento delle procedure di
aggiudicazione degli appalti pubblici di lavori, di
forniture e di servizi.
2004/22/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del
31 marzo 2004, relativa agli strumenti di misura.
2004/25/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del
21 aprile 2004, concernente le offerte pubbliche di
acquisto.
2004/35/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del
21 aprile 2004, sulla responsabilita' ambientale in materia
di prevenzione e riparazione del danno ambientale.
2004/38/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del
29 aprile 2004, relativa al diritto dei cittadini
dell'Unione e dei loro familiari di circolare e di
soggiornare liberamente nel territorio degli Stati membri,
che modifica il regolamento (CEE) n. 1612/68 ed abroga le
direttive 64/221/CEE, 68/360/CEE, 72/194/CEE, 73/148/CEE,
75/34/CEE, 75/35/CEE, 90/364/CEE, 90/365/CEE e 93/96/CEE.
2004/39/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del
21 aprile 2004, relativa ai mercati degli strumenti
finanziari, che modifica le direttive 85/611/CEE e 93/6/CEE
del Consiglio e la direttiva 2000/12/CE del Parlamento
europeo e del Consiglio e che abroga la direttiva 93/22/CEE
del Consiglio.
2004/48/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del
29 aprile 2004, sul rispetto dei diritti di proprieta'
intellettuale.
2004/67/CE del Consiglio, del 26 aprile 2004, concernente
misure volte a garantire la sicurezza
dell'approvvigionamento di gas naturale.
2004/101/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del
27 ottobre 2004, recante modifica della direttiva
2003/87/CE che istituisce un sistema per lo scambio di
quote di emissioni dei gas a effetto serra nella Comunita',
riguardo ai meccanismi di progetto del Protocollo di
Kyoto».
Il decreto legislativo 25 luglio 1998, n. 286, e'
pubblicato nella Gazzetta Ufficiale 18 agosto 1998, n. 191,
S.O.
La legge 23 agosto 1988, n. 400, e' pubblicata nella
Gazzetta Ufficiale 12 settembre 1988, n. 214, S.O.
Note all'art. 1:
Per la direttiva 2003/110/CE, vedi note alle premesse.
La legge 24 luglio 1954, n. 722, e' pubblicata nella
Gazzetta Ufficiale 27 agosto 1954, n. 196.
Art. 2.
Definizioni
1. Ai fini del presente decreto legislativo, si intende per:
a) «cittadino di un Paese terzo»: ogni persona che non ha la
cittadinanza di uno Stato membro dell'Unione europea, della
Repubblica di Islanda o del Regno di Norvegia;
b) «Stato membro richiedente»: lo Stato membro che esegue una
decisione di espulsione di un cittadino di un Paese terzo e che
richiede il transito nell'aeroporto di un'altro Stato membro;
c) «Stato membro richiesto»: lo Stato membro nel cui aeroporto
deve aver luogo il transito;
d) «componenti della scorta»: ogni persona dello Stato membro
richiedente che e' incaricata di accompagnare il cittadino di un
Paese terzo, incluse le persone preposte all'assistenza medica e gli
interpreti;
e) «transito per via aerea»: il passaggio, attraverso la zona di
un aeroporto dello Stato membro richiesto, del cittadino di un Paese
terzo ed eventualmente dei componenti della scorta ai fini
dell'espulsione per via aerea.
Art. 3.
Autorita' centrale
1. Il Ministero dell'interno - Dipartimento della Pubblica
sicurezza - Direzione centrale per l'immigrazione e la polizia delle
frontiere, di seguito denominata: «Direzione centrale», e' competente
a ricevere ed inoltrare le richieste di transito per via aerea.
Art. 4.
Richiesta di transito per via aerea
1. Al fine dell'esecuzione di un provvedimento di espulsione di un
cittadino di un Paese terzo, qualora non sia ragionevolmente
possibile fare ricorso ad un volo diretto verso il Paese di
destinazione, la direzione centrale presenta all'Autorita' centrale
individuata dallo Stato membro richiesto la richiesta di transito per
via aerea, contenente i dati indicati nell'allegato A, che forma
parte integrante del presente decreto, previo accertamento della
mancanza di impedimenti all'eventuale transito attraverso altri Stati
ovvero alla riammissione da parte dello Stato di destinazione. La
richiesta di transito per via aerea non e', in linea di massima,
presentata se l'attuazione della misura di espulsione rende
necessario un cambio di aeroporto nel territorio dello Stato membro
richiesto.
2. Fatti salvi gli obblighi di cui all'articolo 1, comma 2, la
richiesta di transito per via aerea presentata dall'Autorita'
centrale individuata dallo Stato membro richiedente alla Direzione
centrale puo' essere rifiutata se:
a) il cittadino di un Paese terzo risulti in Italia imputato
ovvero condannato, anche a seguito di applicazione della pena su
richiesta, ai sensi dell'articolo 444 del codice di procedura penale,
per reati previsti dall'articolo 380, commi 1 e 2, del codice di
procedura penale e, in ogni caso, per reati inerenti agli
stupefacenti, alla liberta' sessuale, al favoreggiamento
dell'immigrazione clandestina verso l'Italia e dell'emigrazione
clandestina dall'Italia verso altri Stati o per reati diretti al
reclutamento di persone da destinare alla prostituzione o allo
sfruttamento della prostituzione o di minori da impiegare in
attivita' illecite, nonche' destinatario di provvedimenti restrittivi
della liberta' personale, fermo restando quanto previsto dalla legge
22 aprile 2005, n. 69, e fatti salvi gli obblighi derivanti dalle
Convenzioni internazionali in materia di estradizione;
b) sussistono impedimenti al transito attraverso altri Stati o
alla riammissione da parte dello Stato di destinazione ovvero dello
Stato richiedente;
c) il provvedimento richiede un cambio di aeroporto nel
territorio nazionale;
d) l'assistenza non puo' essere fornita al momento della
richiesta;
e) il cittadino di un Paese terzo e' considerato una minaccia per
l'ordine pubblico o la sicurezza dello Stato.
3. Nell'ipotesi di cui al comma 2, lettera d), la Direzione
centrale comunica, quanto prima, allo Stato membro richiedente una
diversa data, quanto piu' vicina possibile a quella richiesta, per
l'effettuazione del transito, sempreche' siano soddisfatte le altre
condizioni per l'autorizzazione al transito.
4. L'autorizzazione al transito per via aerea gia' rilasciata puo'
essere ritirata se, successivamente al rilascio, diventano noti
ovvero si verificano fatti che, ai sensi del comma 2, ne avrebbero
giustificato il rifiuto.
5. La Direzione centrale comunica per iscritto, immediatamente,
alla competente autorita' dello Stato richiedente l'eventuale rifiuto
o ritiro dell'autorizzazione al transito, ovvero l'impossibilita' per
qualsiasi altro motivo di procedere al transito, motivando la propria
decisione.
6. Il transito per via aerea non e' richiesto ne' e' autorizzato se
il cittadino di un Paese terzo corre il rischio di subire, nel Paese
di destinazione o di transito, trattamenti inumani umilianti, torture
o la pena di morte ovvero rischia la vita o la liberta' a causa della
sua razza, religione, nazionalita', del suo orientamento sessuale,
delle sue convinzioni politiche o della sua appartenenza ad un genere
o ad un determinato gruppo sociale.
Note all'art. 4:
Si riporta il testo degli articoli 380, commi 1 e 2 e
444 del codice di procedura penale, cosi' recita:
«Art. 380. (Arresto obbligatorio in flagranza). - 1.
Gli ufficiali e gli agenti di polizia giudiziaria procedono
all'arresto di chiunque e' colto in flagranza di un delitto
non colposo, consumato o tentato, per il quale la legge
stabilisce la pena dell'ergastolo o della reclusione non
inferiore nel minimo a cinque anni e nel massimo a venti
anni.
2. (Omissis).
3. Se si tratta di delitto perseguibile a querela,
l'arresto in flagranza e' eseguito se la querela viene
proposta, anche con dichiarazione resa oralmente
all'ufficiale o all'agente di polizia giudiziaria presente
nel luogo. Se l'avente diritto dichiara di rimettere la
querela, l'arrestato e' posto immediatamente in liberta'.».
«Art. 444. (Applicazione della pena su richiesta). -
1. L'imputato e il pubblico ministero possono chiedere al
giudice l'applicazione, nella specie e nella misura
indicata, di una sanzione sostitutiva o di una pena
pecuniaria, diminuita fino a un terzo, ovvero di una pena
detentiva quando questa, tenuto conto delle circostanze e
diminuita fino a un terzo, non supera cinque anni soli o
congiunti a pena pecuniaria
1-bis. Sono esclusi dall'applicazione del comma 1 i
procedimenti per i delitti di cui all'art. 51, commi 3-bis
e 3-quater, i procedimenti per i delitti di cui agli
articoli 600-bis, primo e terzo comma, 600-quater, primo,
secondo, terzo e quinto comma, 600-quater, secondo comma,
600-quater.1, relativamente alla condotta di produzione o
commercio di materiale pornografico, 600-quinquies, nonche'
609-bis, 609-ter, 609-quater e 609-octies del codice
penale, nonche' quelli contro coloro che siano stati
dichiarati delinquenti abituali, professionali e per
tendenza, o recidivi ai sensi dell'art. 99, quarto comma,
del codice venale, qualora la pena superi due anni soli o
congiunti a pena pecuniaria.
2. Se vi e' il consenso anche della parte che non ha
formulato la richiesta e non deve essere pronunciata
sentenza di proscioglimento a norma dell'art. 129, il
giudice, sulla base degli atti, se ritiene corrette la
qualificazione giuridica del fatto, l'applicazione e la
comparazione delle circostanze prospettate dalle parti,
nonche' congrua la pena indicata, ne dispone con sentenza
l'applicazione enunciando nel dispositivo che vi e' stata
la richiesta delle parti . Se vi e' costituzione di parte
civile, il giudice non decide sulla relativa domanda;
l'imputato e' tuttavia condannato al pagamento delle spese
sostenute dalla parte civile, salvo che ricorrano giusti
motivi per la compensazione totale o parziale. Non si
applica la disposizione dell'art. 75, comma 3.
3. La parte, nel formulare la richiesta, puo'
subordinarne l'efficacia, alla concessione della
sospensione condizionale della pena. In questo caso il
giudice, se ritiene che la sospensione condizionale non
puo' essere concessa, rigetta la richiesta».
La legge 22 aprile 2005, n. 69, recante: «Disposizioni
per conformare il diritto interno alla decisione quadro
2002/584/GAI del Consiglio, del 13 giugno 2002, relativa al
mandato d'arresto europeo e alle procedure di consegna tra
Stati membri.», e' pubblicata nella Gazzetta Ufficiale
29 aprile 2005, n. 98.
Art. 5.
Modalita' di presentazione della richiesta di transito per via aerea
1. La richiesta di transito per via aerea e' presentata per
iscritto alla Direzione centrale, non oltre due giorni prima del
transito e contiene i dati indicati nell'allegato A. In casi di
particolare urgenza, debitamente motivati, tale termine puo' essere
piu' breve.
2. La Direzione centrale comunica per iscritto allo Stato
richiedente l'accoglimento o il rifiuto dell'istanza entro due giorni
dalla ricezione della richiesta ovvero nel termine piu' breve di cui
al comma 1. Il termine per la comunicazione della decisione puo'
essere motivatamente prorogato fino ad un massimo di quarantotto ore.
3. In mancanza di comunicazione della decisione ovvero della
proroga entro la data richiesta, le operazioni di transito sono
avviate, trascorso il termine di cui al comma 2, previa comunicazione
da parte dello Stato richiedente. Le disposizioni del presente comma
sono derogabili sulla base di accordi o intese bilaterali o
multilaterali.
4. La richiesta di transito per via aerea deve prevedere, in linea
di massima, la dotazione della scorta, salvo comprovati motivi
segnalati dallo Stato richiedente.
Art. 6.
Misure di assistenza
1. La Direzione centrale, nel limite delle risorse umane,
strumentali e finanziarie disponibili in base alla legislazione
vigente e nel rispetto delle norme internazionali, adotta ogni
disposizione idonea ad assicurare che le operazioni di transito si
svolgano nel piu' breve tempo possibile e, comunque, entro
ventiquattro ore, avvalendosi di appositi punti di contatto presso
gli aeroporti.
2. La Direzione centrale, nel limite delle risorse umane,
strumentali e finanziarie disponibili sulla base della legislazione
vigente e nel rispetto delle norme internazionali, previe
consultazioni reciproche con l'Autorita' centrale richiedente,
stabilisce e fornisce tutte le misure di sostegno necessarie
dall'atterraggio fino alla partenza del cittadino di un Paese terzo e
in particolare:
a) l'attesa del cittadino di un Paese terzo all'aeromobile e
l'accompagnamento nella zona aeroportuale di transito, fino al volo
di connessione;
b) il vitto per il cittadino di un Paese terzo e, eventualmente,
per i componenti della scorta;
c) la presa in consegna, la conservazione e l'inoltro dei
documenti di viaggio, specie in caso di espulsione senza scorta;
d) nei casi di transito senza scorta, la comunicazione
all'Autorita' richiedente del luogo e dell'ora di partenza del
cittadino di un Paese terzo dal territorio dello Stato;
e) la comunicazione all'Autorita' richiedente di eventuali
incidenti gravi verificatisi durante il transito.
3. In ogni caso, sono garantite al cittadino di un Paese terzo ed
ai componenti della scorta le cure urgenti o, comunque, essenziali.
4. Qualora le modalita' del transito lo richiedano, e per il tempo
strettamente necessario, il cittadino di un Paese terzo e' collocato,
in attesa della partenza, nei locali adibiti ad ufficio di pubblica
sicurezza o, ove consentito, negli appositi spazi della zona sterile
aeroportuale.
5. Fatto salvo quanto disposto dall'articolo 7, comma 2, qualora
non sia possibile portare a termine le operazioni di transito nel
termine di cui al comma 1, la Direzione centrale, previe richiesta e
consultazione con l'autorita' richiedente, assume tutte le misure
necessarie alla prosecuzione delle operazioni di transito che devono,
in ogni caso, concludersi entro le successive quarantotto ore.
6. Le spese per le prestazioni di cui ai commi 2, lettera b), e 3,
nonche' ogni altra spesa eventualmente conseguente alle misure di
sostegno fornite e adeguatamente documentate, sono a carico dello
Stato richiedente.
Art. 7.
Obbligo di riammissione
1. Il cittadino di un Paese terzo, per il quale la Direzione
centrale ha presentato richiesta di transito per via aerea, e'
riammesso sul territorio nazionale qualora:
a) l'autorizzazione al transito per via aerea sia stata rifiutata
o ritirata;
b) il cittadino di un Paese terzo sia uscito, senza
autorizzazione, dalla zona aeroportuale di transito;
c) l'espulsione del cittadino di un Paese terzo in un altro Paese
di transito o nel Paese di destinazione o l'imbarco sul volo di
connessione siano falliti;
d) non sia stato possibile, per qualsiasi motivo, condurre a
termine le operazioni di transito con la partenza del cittadino di un
Paese terzo per un altro Paese di transito ovvero per il Paese di
destinazione.
2. Qualora non sia stato possibile effettuare il transito di un
cittadino di un Paese terzo nel territorio nazionale, la Direzione
centrale presta l'assistenza necessaria per la riammissione dello
stesso nel territorio dello Stato richiedente. Le spese del viaggio
di ritorno sono a carico dello Stato richiedente.
Art. 8.
Obblighi e poteri della scorta
1. Durante le operazioni di transito per via aerea, i componenti
della scorta che accompagna il cittadino di un Paese terzo non
portano armi e indossano abiti civili. Essi sono tenuti ad esibire
l'autorizzazione al transito rilasciata dalla Direzione centrale
ovvero, nei casi di cui all'articolo 5, comma 3, la comunicazione del
transito.
2. Nell'esecuzione delle operazioni di transito i poteri dei
componenti della scorta sono limitati all'autodifesa, salva la
necessita' di adottare misure ragionevoli e proporzionate per
impedire che il cittadino di un Paese terzo fugga, provochi lesioni a
se stesso o a terzi ovvero arrechi danni a beni, nel rispetto della
legislazione dello Stato membro richiesto, e sempre che a tale
necessita' non possano provvedere i competenti funzionari nazionali o
che prestano le misure di assistenza.
Art. 9.
Norma finanziaria
1. Dall'attuazione del presente decreto non devono derivare nuovi o
maggiori oneri a carico della finanza pubblica.
Il presente decreto, munito del sigillo dello Stato, sara' inserito
nella Raccolta ufficiale degli atti normativi della Repubblica
italiana. E' fatto obbligo a chiunque spetti di osservarlo e di farlo
osservare.
Dato a Roma, addi' 25 gennaio 2007
NAPOLITANO
Prodi, Presidente del Consiglio dei
Ministri
Bonino, Ministro per le politiche
europee
Amato, Ministro dell'interno
D'Alema, Ministro degli affari esteri
Mastella, Ministro della giustizia
Padoa Schioppa, Ministro dell'economia
e delle finanze
Bianchi, Ministro dei trasporti
Visto, il Guardasigilli: Mastella
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