La tragedia in Valtellina durante un fuori pista sulla neve fresca di questi giorni
Slavina killer,
vittime 2 sciatori
 
 
Il sole degli ultimi due giorni ha fatto tirare un sospiro di sollievo a quasi tutta Italia ma il bel tempo non sembra destinato a durare a lungo tanto che già per domani si prevedono peggioramenti.

La breve tregua ha permesso in molti casi la riattivazione dei trasporti sia per mare che per terra, ma la Penisola stenta a riprendersi dalla tremenda ondata di freddo e gelo che l'ha attanagliata per giorni. E le abbondanti nevicate, oltre all'imprudenza, sono all'origine della tragedia avvenuta ieri in Valtellina, dove due sciatori, che stavano praticando il fuori pista sulla neve fresca, sono stati uccisi travolti da una slavina a Livigno.

Ma il prezzo più alto per l'ondata di maltempo di questi giorni lo hanno pagato le regioni del centro-sud, soprattutto Marche, Puglia e Molise. In queste ultime due regioni tre giorni di nevicate hanno mandato in tilt strade, autostrade e ferrovie. E come se non bastasse numerosi comuni, compresi quelli colpiti dal terremoto del 2002, sono rimasti per due giorni senza elettricità, aggiungendo disagi a disagi per chi è ancora costretto a vivere nelle case prefabbricate. «Non ce la facciamo più, è un'emergenza continua!» si sfoga sconfortato il sindaco di Santa Croce di Magliano (Campobasso), Giovanni Gianfelice. I primi segnali di quello che aspettava le popolazioni terremotate si erano avuti già nella mattinata dell'antivigilia di Natale. Sotto il peso della neve alcune linee di distribuzione di energia elettrica si erano spezzate di netto, nelle cabine i trasformatori erano saltati e le squadre di tecnici ferme nella bufera impossibilitate a riparare i danni. «E' una storia vecchia di 30 anni - aggiunge il sindaco - che si è accentuata con la soppressione dei nuclei territoriali dell'azienda elettrica. La politica delle razionalizzazioni non può rispondere a regole generali che valgono a Milano e in un paese degli Appennini». E così, a Santa Croce, ma anche a San Giuliano, a Colletorto, a San Marco in Lamis (in Puglia) ci si è ritrovati a lottare contro la neve, le temperature polari, senza luce, acqua e riscaldamento: «Abbiamo passato momenti terribili». Adesso si contano i danni che ammonterebbero ad alcuni milioni di euro ad alberghi, ristoranti, aziende agricole e casearie.

Non sono mancate nemmeno le mareggiate. Tutte pressoché bloccate le comunicazioni con le isole minori e un peschereccio è affondato a largo di Capri portando con sé anche i 4 uomini dell'equipaggio, tutti membri di un unico nucleo familiare. Il bilancio della sciagura è di un morto e un disperso, ancora ricercato dalle motovedette della Guardia costiera. Le conseguenze del mare grosso ieri si sono fatte sentire anche nel golfo di Castellammare (Trapani): le violente ondate del giorno di Natale hanno distrutto le gabbie per l'allevamento del tonno e duemila pesci hanno preso il largo. L'intera produzione è andata distrutta.

Ma il pericolo più grande rimane comunque nella viabilità terrestre. Resta alto l'allarme ghiaccio su strade e autostrade favorito dalle temperature basse della notte e dalle recenti nevicate. La Protezione civile raccomanda la massima prudenza alla guida ma anche nei giorni di festa le nostre strade si sono macchiate di sangue. Nelle Marche un uomo di 66 anni, Umberto Ugo Zengarini, ha perso la vita mentre viaggiava sull' A/14. In Molise le tormente di neve hanno appena rallentato la loro intensità permettendo ai tecnici delle ferrovie di liberare i binari della tratta Campobasso-Termoli dai cumuli di neve di tre metri di altezza che la bloccano da tre giorni. Oggi forse la riapertura.

Al nord poi, le temperature restano davvero polari. In Piemonte la colonnina di mercurio è scesa puntualmente sotto lo zero fino a toccare la soglia dei -7 gradi in pianura e -10 tra i 1.000 ed i 1.500 metri. Ma il vero freddo, dicono gli esperti, deve ancora arrivare, tanto che per oggi è attesa «la grande nevicata di fine anno», che potrebbe rendere ulteriormente difficili gli spostamenti su molte zone del Piemonte e della Valle d'Aosta.

Giada Valdannini