Su immigrati e criminalità i dati smentiscono gli allarmi del governo
Pisanu dà i numeri
 
 
Atro che invasione. Nell'Italia blindata della Casa delle libertà crolla verticalmente l'arrivo dei migranti. A renderlo noto è "Il rapporto sullo stato della sicurezza in Italia" che sarà presentato oggi alla stampa. Paradossalmente, a poco più di un mese dall'allarme lanciato dal Viminale sui 2 milioni di "clandestini" in arrivo dalla Libia, il ministero si smentisce da sè: «Scendono del 48,2% i migranti che raggiungono le nostre coste». Per non parlare poi degli esuli respinti alle frontiere: 19,1% in meno rispetto al biennio 2002 - 2003.

A giudicare dai dati sembrerebbe proprio che l'altolà immigrati lanciato da Pisanu, oltre a essere ridicolo sia anche infondato tanto che tra luglio dell'anno passato e giugno sono sbarcate in Sicilia 8mila persone in meno rispetto ai due anni precedenti. Insomma, nessuna minaccia alla cosiddetta "Fortezza Europa" e tanto meno all'equilibrio del Bel Paese. Anzi, a leggere le stime degli Interni, l'Italia sembra quasi il paradiso della sicurezza. E se non lo è, ci somiglia molto. Quasi a dire: ecco i risultati di tre anni di pugno di ferro.

Così, all'indomani della strampalata proposta di un ministero per la lotta alla droga, quale migliore autoelogio se non i dati sulla crescente sicurezza? Ma in realtà non è essa a cambiare, piuttosto il tipo di reati compiuti: diminuiscono furti, omicidi e rapine mentre aumentano di gran lunga le truffe. Nonostante tutto le carceri traboccano e sale del 14,6% il numero degli arresti che avvengono soprattutto per reati minori. A crescere, insieme all'ansia attentati, è il numero dei sospetti che finiscono in manette con l'accusa di appartenere a cellule terroristiche. Nel solo arco di un anno si sono aperte le porte del carcere per per quasi 50 persone. Buttando poi uno sguardo ale cose di casa nostra, aumentano gli arresti per la "mala": 24 boss della mafia, 38 della camorra, 31 della 'ndrangheta e 9 della Sacra corona unita. Gli omicidi invece sono in continua diminuzione, tanto che l'ultimo triennio è stato più basso dei precedenti.

All'occhio vigile del "Polo della sicurezza" non potevano sfuggire le manifestazioni di piazza, all'interno delle quali sono finite in manette 91 persone e più di 2mila sono state denunciate.

Giada Valdannini