Dieci milioni gli italiani in movimento verso le località di villeggiatura e sei milioni i veicoli che intaseranno le nostre autostrade durante il weekend. Allarme per chi resta, specie gli anziani
In fuga dal caldo delle città
 
 
La fuga dalle città è al via. Ad accompagnare il grande esodo, un'afa da capogiro che ha messo in scacco l'Italia intera.

Dopo tre giorni di temperature roventi, c'è già chi grida l'allarme. Ma il grande caldo ha le ore contate e da domenica - dicono i meteorologi - la colonnina di mercurio tornerà a scendere. I primi giorni della settimana prossima registreranno addirittura temperature al di sotto delle medie stagionali.

Saranno 10 milioni gli italiani in movimento verso le località di villeggiatura e sei milioni i veicoli che intaseranno le nostre autostrade. Come di consueto, il mezzo preferito rimarrà l'automobile (usata nel 70% dei casi), anche se in tanti non disdegneranno l'utilizzo dei treni.

Nonostante il boom negli spostamenti, la Polstrada assicura la massima sicurezza: «Saranno ben ottomila le pattuglie presenti sulle strade, assistite da elicotteri e aeromobili». Inoltre, per rendere il traffico più agevole, è stato imposto il blocco per tutti i mezzi pesanti che non potranno circolare dalle 7 alle 24 di questo week-end. Lo stesso sarà per la notte del 31 e nel primo venerdì di agosto.

Ma dove vanno questi italiani? Le scelte ancora una volta premiano il mare (67%), seguito dalla montagna (12%) e infine laghi e città d'arte. Non tutti i vacanzieri però, resteranno in villeggiatura. E anche se molte aziende stanno ormai chiudendo i battenti, saranno ben sette milioni i "weekendisti" che tornerranno a casa, tra domenica e lunedì. Ad attenderli, un'umidità equatoriale.

In fuga dal caldo saranno soprattutto romani e milanesi che, nel corso degli ultimi giorni, si sono aggiudicati la palma d'oro delle città roventi. Con più di 35 gradi di media, le strutture di pronto soccorso sono andate letteralmente in tilt, mantenendo alto il timore per anziani e bambini. Per prevenire disagi collegati col caldo, sono stati allertati case di cura, strutture di assistenza, medici e pediatri di famiglia; nonché gli infermieri domiciliari. A Bologna e Torino la situazione sembra più sostenibile, anche se l'afa è arrivata prepotente anche da quelle parti.

Che l'estate di quest'anno non abbia nulla a che vedere con quella rovente del 2003 è un dato di fatto, ma l'aumento repentino delle temperature ha già provocato l'impennata dei consumi elettrici. E l'ansia da blackout torna a farsi viva.

Complice il grande utilizzo dei condizionatori d'aria, ieri si è registrato il record storico di 53.200 Mw. Un livello che, strano a dirsi, non si era raggiunto neppure durante l'estate scorsa, nonostante le temperature siano state torride.

Viene da Brindisi la notizia - subito ridimensionata - di un collasso elettrico che ha tenuto col fiato sospeso tutti i cittadini. In realtà - ha fatto poi sapere la prefettura - «si è trattato solo del banalissimo blocco di una cabina che - assicurano - non ha nulla a che fare con i forti consumi energetici di questi giorni». E di fronte al timore per nuovi blackout, il gestore della rete elettrica (Grtn) minimizza.

Il bilancio dopo i primi giorni di afa sembrerebbe quindi positivo. Tanto che il presidente del Grtn, Carlo Andrea Bollino, ha espresso grande soddisfazione per la tenuta del sistema di approvvigionamento che, - a suo dire - «si mantiene nel rango dei livelli di guardia». Staremo a vedere.

Giada Valdannini