E la famiglia "normale" si rompe
Istat: divorzi raddoppiati
 
 
La famiglia tradizionale è in crisi. I dati parlano chiaro. Dal '95 a oggi le unioni durano sempre meno e i divorzi e le separazioni sono aumentati del 50%. E nel 2002 hanno subito un'impennata del 4,5 % rispetto all'anno precedente.

A fotografare la disintegrazione del nucleo familiare è uno studio dell'Istituto centrale di statistica, che ha preso in esame i dati delle cancellerie dei 165 tribunali civili italiani, tra il '95 e il 2002. Secondo l'Istat comunque, l'Italia si mantiene al di sotto della media europea.

Ciò nonostante se nel 1995 su 1000 matrimoni si verificavano 158 separazioni e 80 divorzi, dopo sette anni si è arrivati rispettivamente a 257 e 131. Così, mentre il tasso di divorzio nel nostro Paese è pari allo 0, 7 ogni mille abitanti, nell'Europa centro-settentrionale si attesta intorno all'1,9. Meno profondo invece il divario rispetto alle separazioni che in Italia si aggirano intorno a 1,3.

A fare da apripista nella statistica delle unioni che vanno in fumo è sicuramente il nord (6,3 separazioni e 3,7 divorzi) contro un meridione con 3,7 separazioni e 1,6 divorzi su mille. Prima tra le regioni è la Valle d'Aosta (8,8 e 5,9) cui segue la Lombardia (6,4 e 3.5) e solo in coda Calabria e Basilicata con, rispettivamente (2,6 e 1,2) e (1,3 e 1).

Dati alla mano non si direbbe proprio che la separazione sia la premessa del divorzio, tanto che solo il 51% delle istruttorie si conclude con lo scioglimento definitivo della coppia. A rendere l'iter farraginoso e spesso impraticabile si aggiunge la normativa del nostro Paese che costringe le coppie a tre anni di attesa prima del divorzio. In molte parti d'Europa, è tutt'altra storia. Le coppie si sciolgono nello stesso periodo della separazione evitando che, come in Italia, la fine di un matrimonio si trasformi in una via crucis. Tanto più che, a pagarne le spese sono spesso i figli. E l'Istat sottolinea che, nel solo 2002, il 69, 4% delle separazioni e il 60, 1% dei divorzi ha riguardato coppie con figli. Preferito dagli italiani il procedimento consensuale che oltre a abbreviare l'iter processuale, scongiura alle coppie costi esorbitanti.

A decidere di dare un taglio al matrimonio è sempre più spesso la donna, la cui età media - dice l'indagine - è di 39 anni. Più alta per i loro compagni, intorno ai 42. Nonostante ciò, una volta avviato il procedimento, sono i consorti a chiedere il divorzio mentre le donne si dimostrano più disponibili a una riconciliazione.

Giada Valdannini