Mentre è in atto il rush finale per la raccolta delle firme in favore del referendum sulla fecondazione as
 
 
Mentre è in atto il rush finale per la raccolta delle firme in favore del referendum sulla fecondazione assistita, arrivano, pesanti come macigni, le parole del vicepremier Gianfranco Fini: «Chi chiede l'abrogazione della legge - dice il numero due della maggioranza - si assume un'enorme responsabilità perché il far west su materie come queste porta rischi altissimi».

Immediata la reazione dei partiti e delle associazioni da tempo mobilitati in favore dell'abrogazione della legge 40.

Erminia Emprin, responsabile Welfare Prc, denuncia: «Quella detta da Fini è un'altra delle tante falsità pronunciate a proposito della legge sulla procreazione assistita. Il caos - sottolinea Emprin - è cominciato quando questa norma è stata presentata e non ora che si tenta di abrogarla». E aggiunge: «Alla luce del fatto che alcuni parlamentari hanno imposto una legge palesemente contestata dalla società civile, lo strumento referendario è l'unico mezzo che sia espressione della volontà popolare. Ma - rincara Emprin - non mi stupisce che Fini abbia problemi a confrontarsi con una scelta democratica».

Intanto anche le polemiche da parte dei radicali non si sono fatte attendere. «Al vicepresidente del consiglio che definisce "enorme" la responsabilità che si assume chi vuole abrogare la legge - replica Daniele Capezzone, segretario dei Radicali - voglio dire che è vero il contrario. E' "enorme" la responsabilità sua, se difende una norma che umilia le speranze di maternità e paternità di migliaia di coppie sterili e colpisce i desideri di vita e di guarigione di milioni di malati».

Dal canto suo, Enrico Boselli, presidente dello Sdi, non risparmia frecciate al vicepremier. «Quando Fini dichiara: "La legge non è perfetta ma ho chiesto al mio gruppo di approvarla perché l'alternativa sarebbe stata l'assenza legislativa in materia", mi sento di replicare che pone un dilemma infondato». Infatti, sottolinea il rappresentante dello Sdi - «la questione non è avere una pessima legge o non averla affatto. Se ci fosse una maggioranza diversa si sarebbe potuta fare una buona legge in materia di fecondazione assistita, mentre invece se ne è fatta una cattiva».

Addirittura l'Aduc, l'associazione per i diritti degli utenti e dei consumatori, tuona contro il vicepremier: «Anche in questa occasione - fanno sapere - i parlamentari della maggioranza si sono dimostrati più papisti del Papa».

Giada Valdannini