Trovato a pochi passi dalla questura. La Digos: «Forse si è trattato di un atto dimostrativo»
Firenze, ordigno incendiario sul cofano di un'auto
 
 
Misterioso episodio, quello della scorsa notte a Firenze. Intorno alle 3, è stato scoperto un ordigno incendiario sul cofano di un'auto parcheggiata in pieno centro, a pochi passi dalla questura e dalla sede della Corte d'appello.

A dare l'allarme è stato un passante che, insospettito dalla presenza di due borsoni da ginnastica su una macchina, si è rivolto al piantone di turno davanti alla questura. In effetti si trattava di due grandi borse per la palestra, contenenti spugne imbevute di benzina e collegate tra loro da un rudimentale congegno elettronico che, sembra, potesse essere attivato a distanza.

Ciò che fin dall'inizio ha stupito gli inquirenti è stata appunto la collocazione dell'ordigno. I due pacchi infatti, definiti dagli agenti come due gigantesche molotov, erano sul cofano dell'auto di un'insegnante elementare che abita nei pressi della questura. Quindi, per nulla nascosti.

La macchina della donna, una Citroen Saxo, era stata a sua volta cosparsa di benzina.

Secondo gli inquirenti, la posizione dei borsoni sarebbe del tutto casuale e, assicurano dalla Digos, «qualora avessero preso fuoco, non avrebbero provocato danni alle persone».

Sta di fatto che in via San Gallo, dove era parcheggiata l'auto, sono intervenuti in forze gli uomini delle volanti, gli artificieri e i vigili del fuoco che, in meno di mezz'ora, hanno evacuato gli abitanti dei palazzi limitrofi. In tutto una quarantina di persone, rientrate nelle loro abitazioni in meno di un'ora.

In queste ore la polizia scientifica sta esaminando l'apparato elettrico per verificare se, effettivamente, potesse essere attivato con un comando a distanza oppure se si sia trattato semplicemente di un apparato non funzionante e, quindi, di un atto dimostrativo. Al momento, comunque, non è giunta alcuna rivendicazione anche se, sottolineano gli esperti della Digos, «si tratta di un gesto anomalo».

Sull'episodio è stata aperta un'inchiesta da parte del pm Angela Pietroiusti che sta indagando insieme agli uomini della polizia. E' comunque escluso che la proprietaria della vettura possa essere coinvolta, come obiettivo o come autrice, nell'episodio.

Gia. Va.