«Dal principale
sindacato italiano di categoria arriva un impulso che nessuno da sinistra
può far finta di non aver capito o sentito». Con queste parole Alfonso
Gianni (Prc) commenta il documento presentato dalla Fiom, il cui contenuto -
dice - «da un contributo significativo alla costruzione di un programma di
opposizione e di alternativa di governo». La piattaforma programmatica -
aggiunge - ha estrema rilevanza perché «affonda negli immediati bisogni dei
cittadini e deve costituire la spina dorsale dell'operato delle sinistre».
«Con l'obiettivo di capovolgere la politica antisociale del governo». Si
dice poi assolutamente favorevole a sostenere i punti del documento, «tanto
più quando si parla di abrogazione dell'articolo 30, di questione salariale,
di contenimento delle imposte e del diretto intervento pubblico nell'ecomia».
E sottolinea «diretto» - perché - «tra intervento pubblico diretto e
intervento pubblico in sè, c'è una grande differenza». «Come Prc - conclude
- stiamo lavorando in incontri che ci permettano di tradurre l'impegno in
risposte concrete».
«Mi sento
di condividere tutti i punti» |
| Intini |
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«L'equazione
"aumento del precariato uguale aumento della competitività" fa acqua da
tutte le parti». A dirlo è Ugo Intini (Sdi) che nel commentare il
documento Fiom, non lesina un severo attacco alla politica del governo.
Favorevole è invece alla piattaforma programmatica Fiom, di cui dice:
«Condivido tutti i punti». E aggiunge: «Nonostante non approvi
l'approccio dogmatico alla questione dell'intervento pubblico, sono
sulla stessa lunghezza d'onda dei metalmeccanici quando si parla di
fiscal-drag». «Ritengo - afferma - che ripristinarlo sia necessario se
si vogliono garantire pari diritti per tutti». Tanto più che «il vero
problema dell'Italia non sono i salari, seppur bassi rispetto al resto
d'Europa, bensì le tasse che mettono le famiglie con le spalle al muro».
«L'imposta occulta sull'energia - commenta sarcastico - pesa più delle
buste paga ridotte all'osso». Poi, in risposta alla proposta Fiom di
interrompere «il processo di frantumazione sociale e politica del paese»
che prende il nome di federalismo, dice: «Questo governo rischia di fare
dei seri danni accontentando i capricci dei membri della maggioranza. E
assecondare la Lega vuol dire mettere in pericolo l'Italia intera». «La
storia del nostro paese è storia dei mille campanili e la divisione
regionale produrrebbe un drammatico inasprirsi delle spese». Sull'idea
della mobilitazione generale, si dice assolutamente favorevole. Ma
sottolinea: «Noi siamo per una mobilitazione unitaria che non porti in
piazza solo la Fiom e i sindacati, bensì tutte le categorie produttive
del paese».
«Battaglia
di grande valore» |
| Realacci |
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«Il
mercato è un impassibile strumento economico, il quale ignora la
giustizia, la morale, la parità, tutti i valori umani». Con le
parole di Luigi Einaudi, Ermete Realacci deputato della Margherita
sintetizza l'efferatezza del mercato. "E' scontato il compito della
politica per orientare il mercato verso la ricerca, la formazione,
la qualità e la crescita della produzione", aggiunge. «Hanno un
enorme valore queste battaglie. E' sufficiente ricordare la
battaglia per l'art. 18. Le politiche economiche e sociali di questo
governo sono basate sull'indebolimento dei diritti, e non su
un'economia che consente al nostro paese di di sviluppare programmi
nell'ambito dell'ecologia». Il deputato della Margherita conclude
«Il documento approvato dalla Fiom farà parte del dibattito, per
poter ragionare seriamente su un progetto da proporre per il nostro
paese».
| Piattaforma necessaria al
cambiamento» |
| Turco |
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«La
proposta della Fiom-cgil è un interessante invito alla
discussione ed una proposta ad entrare seriamente nel merito del
mondo del lavoro e dei diritti sociali» di poche parole la
diessina Livia Turco. «C'è bisogno di una riforma sostanziale
del welfare state, una redistribuzione del reddito a favore dei
meno abbienti». Il documento, approvato lo scorso 6 luglio dalla
segreteria nazionale «è una piattaforma che può segnare il passo
per la modificazione profonda delle politiche del centrodestra».
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