Mazara, l'offerta di un donatore che resta segreto
Cinquantamila euro per chi riporta Denise
 
 
Della piccola Denise, purtroppo, non c'è ancora traccia. Solo la solidarietà a stemperare l'angoscia dei suoi genitori, distrutti dalla scomparsa della bimba di appena quattro anni, a Mazara del Vallo.

Il padre, Tony Pipitone, ha annunciato infatti che un «anonimo benefattore» è pronto a ricompensare con 50mila euro chi riporterà Denise a casa. A ricevere la telefonata del donatore è stato l'avvocato di Marsala, Giacomo Frazzitta, che si è recato a casa della famiglia di Denise non appena comunicato il fatto agli inquirenti. A detta del legale, la somma proverrebbe da un imprenditore non siciliano che, rimasto molto colpito dalla scomparsa della bimba, ha pensato di prestare aiuto alla famiglia.

Nel frattempo, Giuseppe Alcamo, un sacerdote di Mazara si è reso disponibile a mediare coi rapitori che, finora però, non si sarebbero fatti vivi. «Sono disponibile - ha detto - a incontrare i rapitori e a prendere Denise dovunque vogliano». Il tutto mentre si avvalora sempre più l'ipotesi della vendetta.

«Ho dei sospetti - ha detto con la voce rotta Piera Maggio, la mamma di Denise - ma non mi sento di aggiungere nulla. Chi deve fare gli accertamenti si è già messo in moto. A me interessa solo che mia figlia venga ritovata».

Gli interrogatori proseguono a ritmo serrato, e dopo i genitori della bimba, una terza persona è stata coinvolta nelle indagini. Ascoltata dalla procura di Marsala, si tratterebbe di un uomo la cui identità non è stata rivelata ma che avrebbe avuto screzi con la famiglia.

Tra gli interrogati anche il nonno di Denise che dovrà chiarire lo scenario in cui è avvenuto il rapimento e fornire riscontri circa dissapori e possibili rancori nei confronti della sua famiglia.

A supportare il magistrato titolare dell'inchiesta, Luigi Boccia, sono giunti gli uomini dello Sco, il servizio centrale operativo della polizia, che da Roma ha inviato alcuni investigatori. Intanto le forze dell'ordine e i volontari della protezione civile continuano a setacciare il territorio. Casolari e edifici vengono battuti senza sosta, ma la speranza è che chi ha assistito al rapimento, avvenuto in una zona molto frequentata, si decida a rompere la cortina di silenzio. «Se sanno parlino - ha implorato la mamma di Denise - Sono disperata». Dalla procura intanto, cauti segni di ottimismo.

La famiglia ha attivato un sito internet (l'indirizzo è www. cerchiamodenise. org.) in cui è visibile la foto della piccola, l'orario e il luogo della scomparsa come anche i riferimenti utili per poter contattare gli inquirenti.

Giada Valdannini