contributo al dibattito sulla sicurezza a Milano partendo dal ruolo della Polizia Locale

                                            di Danilo Tosarelli

 

 

Il sindaco Albertini nei suoi due mandati ha assunto 1000 vigili. Oggi siamo intorno alle 3000 unità, ma Albertini ne avrebbe voluti 5000, fiero assertore com'era, della necessità della tolleranza zero anche a Milano.

Vi ricordate la grande enfasi nel voler imitare la New York di Rudolph Giuliani? "Milano come New York" sostenevano in molti nelle file del centro destra.

Il vice sindaco De Corato ne fu grande sostenitore.

Arriva la Moratti e tra le prime decisioni che vengono assunte dalla sua giunta, vi è la riorganizzazione della Polizia Locale. Si decide di diminuire i comandi, sparsi in modo organico sul territorio e di ridurli da 15 a 9.

Ufficialmente, si vuole affiancare un comando ad ogni circoscrizione. Ecco perchè 9 circoscrizioni, 9 comandi. Peccato che le due cose siano molto diverse fra loro.

Le circoscrizioni purtroppo, hanno un potere decisionale che sfiora lo zero, visto che hanno prevalentemente potere consultivo. La PL invece ha necessità di poter operare in tempi rapidi ed è evidente che un maggior decentramento favorisce la sua attività sia di carattere preventivo che di carattere repressivo.

Quella della Moratti è una trovata che ha altre finalità. La Moratti dichiarò qualche mese fa che probabilmente a Milano potrebbero bastare 1800 agenti di PL. In queste settimane preferisce tacere a riguardo, ma non credo abbia abbandonato il suo intento.

Entro fine anno verrà rinnovato il parco automezzi. Saranno il 30% in meno di quelli attuali. Entro fine anno vi saranno una valanga di pensionamenti a cui vanno aggiunti coloro che da tempo sono in lista di mobilità.

Se sommiamo le due cose, ecco che ritroveremo già a partire dal 2008, una PL fortemente ridimensionata.

Urge un bando di concorso che consenta assunzioni almeno pari al mantenimento delle 3000 unità, questo stiamo chiedendo da tempo come CGIL, ma la risposta fino ad oggi è stato un no secco.

Se uno più uno fa due, è lampante che la drastica riduzione del personale della PL è obbiettivo che questa giunta vuol perseguire.

La sicurezza non è innanzittutto controllo del territorio?La presenza della PL è sempre stata il fiore all'occhiello di qualsiasi amministrazione di Milano. Ebbene la Moratti ha deciso di ridurre i comandi da 15 a 9. Quale il risultato?Invece di migliorare il decentramento operativo, si accentra, con la speranza di risparmiare. Così non si rende un buon servizio alla città. Inevitabilmente il servizio fornito dalla PL sarà meno efficiente ed il cittadino si sentirà più abbandonato. Alla faccia della sicurezza invocata dalla Moratti.

Per completare il quadro, è bene che si sappia che i vigili di Milano hanno un contratto decentrato con quote salariali ferme da 10 anni. Alle richieste delle OO.SS. di adeguare gli importi (è risaputo che le sigle confederali non fanno mai richieste esose) l'Amministrazione ci ha risposto con l'intenzione di ridurre il Fondo che copnsente il pagamento degli stipendi dei lavoratori del comune di Milano.

Poco conta per lor signori, che la giunta Moratti abbia assunto 54 dirigenti esterni che costeranno a tutti i milanesi oltre 8milioni di euro l'anno. Amici degli amici, assunti senza alcun concorso con cifre stratosferiche e nonostante vi sia già all'interno dell'Ente, personale altamente qualificato e oltre modo idoneo a svolgere quelle mansioni.

Questo è il contributo che la Moratti vuole dare al problema sicurezza. Salari sempre più bassi per i suoi lavoratori e drastica riduzione delle risorse necessarie a garantire operatività.

Stiamo assistendo alla progressiva disgregazione della PL, che ha sempre rappresentato l'istituzione più vicina ai bisogni dei cittadini di Milano. Tra le altre cose anche la categoria storicamente più sindacalizzata.

L'eterno vice sindaco De Corato, ama vendersi come difensore dei vigili (le sue interviste sui mass media ingannerebbero chiunque) ma sostanzialmente non si oppone a questo nuovo corso. Il senatore di AN sostenne con convenzione Albertini che decise nuovi reclutamenti nella PL, non contrasta e non esprime pubblicamente il suo eventuale dissenso adesso che le scelte sono diametralmente opposte.

E' in questo contesto che la Moratti ha la sfacciattaggine di chiedere 500 poliziotti in più a Milano.E non contenta, di indire una manifestazione sulla sicurezza, quella del 26 marzo.

Ma davvero Milano è così peggiorata da quando governava Berlusconi?

Possibile che sia diventata in pochi mesi il nuovo Bronx?

Dai dati che pubblicamente vengono forniti da Prefettura e Questura, mi pare di poter dire che la situazione è stabile da tempo e quindi non vi è alcuna emergenza.

In compenso si parla sempre troppo poco e si sottovalutano le vittime di incidenti stradali, le morti bianche nelle fabbriche e nei cantieri e le vittime che non hanno voce, perchè l'inquinamento ambientale uccide nel tempo.

Mi chiedo se il problema sicurezza si possa risolvere solo militarizzando la città o se invece occorra un'intervento serio e strutturato su tutte queste grandi questioni. Questioni che scottano, che intaccano interessi forti, ma che generano quella insicurezza forse meno urlata e meno appariscente, ma senz'altro più letale.

La destra ha sempre avuto il culto della divisa. Per loro più divise è uguale a più sicurezza. Magari fosse così semplice! Il problema è molto più complesso ed è anche compito del nostro partito e di tutta la sinistra saper individuare risposte utili e credibili.

Il centrodestra a Milano, ha saputo far introiettare a troppi milanesi in buona fede, che l'equazione immigrato = delinquente regge e che sono prevalentemente essi a mettere a rischio la loro sicurezza. Anche su questo il centrosinistra a Milano molto dovrebbe dire e fare per contrastare questo becero populismo. Oggi ritengo che la contro informazione sia insufficiente. Temo che un tutti i consiglieri istituzionali del centrosinistra, cerchino poco il contatto con quelle realtà che potrebbero fornire informazioni specifiche. So che tutto ciò richiede molto impegno, ma è indispensabile conoscere ciò che i giornali preferiscono sottacere, per ovvi motivi.

Quanto si parla delle morti bianche?

Quanto si parla dei morti e dei feriti per incidenti stradali?

Quanto si parla delle vittime dei danni ambientali?

La lista potrebbe essere lunga. Purtoppo la stragrande maggioranza dei mass media preferisce sorvolare sulle cause e gli effetti di tali massacri.

E' su queste grandi questioni che la PL vorrebbe dare il suo massimo contributo alla sicurezza della città. Oggi siamo troppo assenti. Per rendere l'idea di quanto affermo, sarà utile fornire qualche cifra sull'impegno specifico della Polizia Locale sulle questioni sopracitate.

Controlli alimenti deteriorati (competono all'annonaria): 12 agenti impegnati

Problemi ambientali ed ecologia (riguardano il controllo delle acque, le discariche e vari tipi di inquinamento): 12 agenti impegnati

Caldaie e rumori (sono due tra le emergenze di Milano): 6 colleghi impegnati

Controllo cantieri edili (principali responsabili delle morti bianche): 2 colleghi impegnati.

Davvero qualcuno può pensare che queste questioni non riguardano la sicurezza? Invece si decide altrimenti.

Ci hanno dotato di una divisa più aggressiva, di una fondina ad estrazione rapida che lascia in bella vista la pistola ed adesso ci aggiungono anche il bastone distanziatore che altro non è che una brutta versione del manganello. In compenso spesso ti fanno girare non in coppia ma da solo. E' tutto dire.

Può essere sufficiente per garantire più sicurezza ai milanesi?

Sicurezza non è anche prevenzione?

Il nuovo poliziotto locale così concepito, è molto meno utile ed efficace di quanto potrebbe esserlo impegnandolo in compiti più specifici. Stesso discorso vale per qualunque altra forza di polizia se mal impiegata e soprattutto se non sono chiari presupposti ed obbiettivi da raggiungere. Spesso è così!

Volete un esempio che renda bene l'idea?

Un agente di PL ferma per un qualsiasi controllo di routine un cittadino extracomunitario. Viene chiesto il permesso di soggiorno. Lui dichiara di non averlo e di non avere alcuna possibilità di ottenerlo, perchè lavora da mesi in nero presso il tizio, che non vuole assumerlo.

Sapete come si procede? Si identifica la persona con relativi accertamenti se ha eventuali precedenti e si conclude con il foglio di via o spedendolo nel CPT di  via Corelli. Qualcuno si prende la briga di verificare se davvero lavorasse in nero presso tizio? Se così fosse, in ben altro modo dovrebbe essere trattato il caso, voi tutti potete ben capirlo. Invece vi garantisco che nessuna forza dell'ordine fa queste indagini, salvo si trovi il cadavere nella fabbrica o nel cantiere. Quell'extracomunitario non è un delinquente, ma è vittima di chi lo ha sfruttato senza neppure concedergli la possibilità di regolarizzarsi. Questi e molti altri sono gli esempi che si potrebbero fare. Credetemi, molto utili per smascherare tutti questi demagoghi che riempiono di falsità e luoghi comuni le teste dei milanesi. Credo che Rifondazione avrebbe molto da dire con cognizione di causa, ma ritorna indispensabile avviare rapporti costanti con tutti coloro possano fornire informazioni utili e mi riferisco ad operatori del settore, OO.SS., portavoce di realtà locali...

Vi ricordate quella "controinformazione" che va dal basso verso l'alto e viceversa? Per tornare ad incidere occorre a mio avviso riprendere questo percorso.

 

 

                                                                        DANILO TOSARELLI

                                                                       CGIL POLIZIA LOCALE

                                                                                   MILANO