Fosco Giannini*
Deborah Bruschi**
Maurizio Dori***
Parma, aprile 2007: una delegazione di Rifondazione
Comunista si reca in visita ufficiale presso il Comando Provinciale della
Guardia di Finanza, il Comando Provinciale dei Carabinieri e il Ris con
l'intenzione di incontrarne il personale e la Rappresentanza Militare.
La "Rappresentanza Militare" appunto, perché in Italia vige un sistema di
diritti a doppio binario: chi è dipendente da amministrazioni statali che
svolgono compiti di difesa e sicurezza non ha gli stessi diritti di chi
lavora in altri settori dell'amministrazione pubblica e, sebbene il diritto
alla libera associazione sindacale non abbia limitazioni costituzionali
(art. 3 e 39), è però limitata per legge per i militari, i quali non hanno
ancora oggi diritto a forme autonome di rappresentanza, tutela sindacale e
libero esercizio alla contrattazione.
Principio fondante della Rappresentanza è di essere un organismo
dell'organizzazione militare e, in quanto tale, inserito nel sistema
gerarchico-disciplinare tipico degli organi militari: la presidenza viene
quindi affidata de iure al membro più alto in grado, vige
nell'organizzazione la rigida articolazione in comparti di categoria e di
ruolo, con conseguente non corrispondenza tra composizione della
rappresentanza stessa e dimensione della base rappresentata, nonchè
l'impossibilità di una comunicazione autonoma con l'esterno, elemento che ha
fatto in modo che fossimo appunto noi ad andare da loro e non il contrario.
Le stesse assemblee si svolgono e sono gestite all'interno del contesto
militare con i rappresentanti che svolgono il loro mandato "per servizio",
quindi assoggettabile al regolamento della disciplina militare e ai codici
penali militari. E' accaduto infatti che i delegati del Cobar venissero
puniti per i loro interventi in assemblea, arrivando alla denuncia alla
magistratura militare per il contenuto delle loro delibere. E questo non
più tardi di qualche settimana fa, come ci ricorda il maresciallo Vincenzo
Decembrotto, quando alcuni membri del Cobar Carabinieri Emilia-Romagna sono
stati assolti dalla Procura Militare di La Spezia a cui erano stati deferiti
a seguito di una delibera mirata a salvaguardare la dignità di un collega.
Un mondo nel mondo insomma, dove una reale capacità di interlocuzione con la
gerarchia e con la base di fatto non esiste, come non esiste la possibilità
reale di interloquire con il mondo esterno.
Chi, di fronte all'idea di meccanismo ben oliato ispirato dalle lucide
uniformi o dai soggetti romanzati dei programmi televisivi, poteva pensare
che il tempo dedicato a queste visite nelle caserme sarebbe stato scandito
dalle rimostranze vivaci di questi lavoratori e lavoratrici che lamentano
insufficienti diritti sui temi delle abitazioni, sulla tutela e la
prevenzione della salute, sugli orari di lavoro e sulle condizioni
retributive e professionali?
Perché, ci ricordano, anche il militare è titolare di diritti personali e
legittimi che non possono ritenersi conclusi nell'ambito del rapporto
gerarchico-disciplinare: attualmente la legge non consente agli organismi di
Rappresentanza di occuparsi della tutela del singolo, potendo esercitare
solo una tutela di carattere generale, non vi sono garanzie di autonomia,
norme di tutela dei delegati militari, rimangono insolute le carenze a
livello di contrattazione centrale e decentrata
Forse restituire al sistema della Rappresentanza una reale capacità di
interlocuzione sia con la gerarchia che con la base rappresentata potrebbe
portare ad una perdita di discrezionalità nell'esercizio della funzione di
comando, tipica della gerarchia militare ma anche alla vera indipendenza. In
quasi tutti gli stati d'Europa infatti è ormai riconosciuto quanto meno il
diritto di associazione e le discussioni da cui questo diritto è stato
partorito non hanno contemplato il fatto che si potesse entrare in conflitto
con la tutela delle istituzioni democratiche, dell'ordine pubblico e
soprattutto dell'ordinamento disciplinare-gerarchico militare.
E allora, cosa succederebbe se parlassero?
*capogruppo commissione difesa Senato
**dipartimento nuovi diritti Prc
***guardia di finanza, segreteria Cocer
24/04/2007 |