TFR

ATTENTI AL SILENZIO ASSENSO

 

 

Per lo Stato i dipendenti a reddito fisso sono sempre stati un’ottima mucca da mungere sotto ogni punto di vista .

Nel tempo il potere di acquisto dei lavoratori si è andato sempre più riducendo abolendo in primis la “ scala mobile “ , non permettendo poi un adeguato ricambio generazionale e ora sia avvia a dare il  colpo finale privatizzando i beni primari e togliendoci il sudore di un’intera vita lavorativa .

Con la nuova riforma delle pensioni il Governo è intenzionato ad incassare la nostra “ liquidazione “ per rimpinguare la previdenza integrativa gestita , alla pari delle assicurazioni  e di tante altre situazioni di profitto , dai soliti noti .

Attenzione quindi a non farsi rapinare .

Detto ciò i dipendenti a reddito fisso entro 6 mesi dall’approvazione definitiva , o dall’assunzione , dovranno dire all’azienda cosa intendono fare del loro TFR .

Al momento ci sono soltanto tre situazioni da prendere in esame :

 

  1. Il lavoratore deve dichiarare esplicitamente di NON voler aderire ad “ alcuna forma pensionistica complementare “ . In questo caso non cambierà nulla rispetto al passato . Il TFR rimarrà nell’azienda , continuerà a rivalutarsi ogni anno in misura pari ad un punto e mezzo più il 75% del tasso di inflazione e si trasformerà alla fine in LIQUIDAZIONE . E’ la soluzione preferibile per chi è vicino alla pensione . I rischi che si corrono investendo il TFR sono superiori ai possibili benefici pensionistici ;
  2. Il lavoratore decide espressamente e liberamente a quale prodotto previdenziale destinare il TFR ( fondo di categoria , fondo aperto , a piano individuale ) . Questa scelta porterà con sé anche i contributi propri e quelli del datore di lavoro : in pratica l’investimento in previdenza comincia ad essere robusto . E’ l’unica mossa che può fare chi deve lavorare ancora per almeno dieci anni . Nella scelta dei prodotti va tenuto presente che i fondi di categoria sono meno costosi di quelli aperti e quelli aperti sono più convenienti dei piani individuali . In genere fondi aperti e piani individuali consentono scelte più personalizzate ;
  3. Il lavoratore ha un’ultima possibilità . Non dire nulla . in questo caso il TFR finirà nel fondo di categoria , se esiste , oppure a fondi regionali o a fondi istituiti dagli enti previdenziali . IL SILENZIO E’ LA SOLUZIONE PEGGIORE .

 

 

La pensione deve essere una scelta consapevole , ne va del nostro futuro

 

 

T.F.R. : SCELTA OBBLIGATA PER LA PREVIDENZA COMPLEMENTARE

 

 

Modulo Inpdap  per la richiesta del T.F.R.

 

 

Circolare INPDAP 759/2004

Oggetto : Chiarimenti sulla manifestazione di volontà nella destinazione del TFR/TFS a previdenza complementare ( ...)

" Le Comunicazioni già inviate saranno comunque conservate dalle competenti sedi provinciali INPDAP "

 

 

FAC SIMILE DOMANDA PER CHI NON VORRA' ADERIRE AD ALCUNA FORMA DI PENSIONE COMPLEMENTARE ( CASO N. 1 )

 

 

All'Ufficio Amministrativo Contabile

( indicare l'Amministrazione, Ente e/o Comando di appartenenza )

Città

 

 

 

        Il/la sottoscritto/a ..................................................nato/a a ..................................il..................................( qualifica/grado) in servizio presso ..........................................con la presente formalizza la propria volontà di NON voler aderire ad “ alcuna forma pensionistica complementare “  .

    Chiede altresì la presa d'atto , da parte di Codesta/o Amministrazione , Ente e/o Comando ) della presente richiesta e  ai sensi della L. 241/90 di esserne messo a conoscenza .

 

Data...............................

Firma