Le patologie
muscoloscheletriche lavoro-correlate degli arti superiori sono in forte
crescita in tutto il mondo industrializzato e rientrano tra i principali
argomenti di interesse e di intervento nel campo della tutela della salute dei
lavoratori.
Si tratta di una famiglia di patologie per lo più includenti forme tendinee (tendiniti,
peritendiniti e tenosiviti alla mano, al polso e alla spalla, epicondiliti al
gomito) e da intrappolamento nervoso (sindrome del tunnel carpale, sindrome
del canale di Guyon).
Le conseguenze socio–economiche di tali patologie hanno spinto diversi Paesi
ad adottare norme, standard o altre forme di regolamentazione tese a contenere
e, in prospettiva, a ridurre drasticamente il fenomeno.
In Europa (considerata come Unione Europea e non come singoli Paesi membri) ed
in Italia non è presente una specifica normativa dedicata all’argomento (al
contrario ad esempio di quanto avviene per il rischio da movimentazione
manuale di carichi pesanti).
In più occasioni ,ed in particolare quando il Parlamento Europeo condusse una
indagine sullo stato di applicazione delle direttive emanate negli anni ’90
per la prevenzione e la sicurezza sul lavoro, emerse l’ipotesi che il quadro
normativo di riferimento fosse già un adeguato contenitore per trattare la
specifica tematica e che forse non era il caso di adottare nuove norme
particolari quanto piuttosto vi era necessità di ricorrere a formule “soft” di
normativa quali standards o linee guida.
Da questa premessa è nata l’ipotesi di mettere a punto, adottare ed
implementare, in Regione Lombardia, delle Linee guida utili ad attivare
interventi e programmi per il contenimento delle patologie muscoloscheletriche
lavoro-correlate degli arti superiori e dei relativi costi economici e
sociali.
Le “Linee guida regionali per la prevenzione delle patologie
muscolo-scheletriche connesse con movimenti e sforzi ripetuti degli arti
superiori” hanno visto la luce nell’ottobre 2003 e sono state pubblicate con
Decreto della Regione Lombardia n. 18140 del 30.10.2003.
Le linee guida si propongono di definire un percorso per la prevenzione delle
patologie muscoloscheletriche lavoro-correlate “basato su conoscenze ed
esperienze consolidate ma che va considerato a tutti gli effetti come graduale
e sperimentale. Esse comunque hanno l'ambizione di rivolgersi sia agli attori
sociali (datori di lavoro in primis) che alle figure che fanno parte, secondo
il D. Lgs. 626/94, del sistema aziendale di prevenzione (Servizio di
prevenzione e protezione, Medico competente, Rappresentante dei lavoratori per
la sicurezza) che, infine, ai Servizi di prevenzione e sicurezza nei luoghi di
lavoro delle ASL ai quali competono funzioni di promozione, di assistenza
nonché di controllo in materia di prevenzione delle malattie professionali.”
[…]
“Il documento intende fornire indicazioni di ordine generale e dare uniformità
di comportamenti alle strutture sanitarie della regione, relativamente
all’argomento.”
Le linee guida affrontano i seguenti temi:
-Riferimenti normativi
-Le patologie di interesse
- Il campo di applicazione
- L’identificazione dei lavori “problematici”(al fine di procedere alla
successiva stima dell’esposizione e valutazione del rischio)
-La stima dell’esposizione e la valutazione del rischio
-La sorveglianza sanitaria
-Gli aspetti medico-legali
-Orientamenti per la (ri)progettazione del lavoro e dei posti di lavoro con
compiti ripetitivi
-Criteri per il reinserimento lavorativo di soggetti portatori di patologie
muscolo- scheletriche degli arti superiori sulla base di prime esperienze
applicative.