Cartelle cliniche, fascicoli personali e, in generale, documenti che contengono informazioni sullo stato di salute detenuti da un’amministrazione pubblica, possono essere accessibili da persone diverse dal “malato” solo se il diritto che si intende far valere in giudizio è di “pari rango”, ossia dello stesso livello, di quello della persona cui si riferiscono i dati. La comunicazione dei dati è giustificata e legittima solo se il diritto del richiedente rientra della categoria dei diritti della personalità o è compreso tra altri diritti o libertà fondamentali e inviolabili (artt. 71, 92 e 60 del Codice in materia di protezione dei dati personali). In ogni altra situazione prevale la tutela della riservatezza, della dignità e degli altri diritti fondamentali del malato.
Questi i principi guida contenuti nel provvedimento generale, adottato a seguito di numerosi quesiti e segnalazioni, con il quale l’Autorità Garante indica le regole e i limiti per prendere visione ed estrarre copia di atti e documenti che contengono informazioni sanitarie da parte di persone diverse dal soggetto cui i dati si riferiscono. I quesiti e le segnalazioni poste al Garante riguardavano, in particolare, le richieste di accesso rivolte ad amministrazioni pubbliche (per le quali l’Autorità ha ribadito l’applicabilità delle norme sulla trasparenza amministrativa), l’accesso alle cartelle cliniche detenute presso le strutture sanitarie e le richieste avanzate dai difensori ai sensi della normativa vigente.
Le informazioni sullo stato di salute e la vita sessuale - ha precisato nella sua pronuncia l’Autorità - sono oggetto, per la loro particolare delicatezza, di una speciale protezione. Il trattamento di queste informazioni, infatti, è vietato a livello internazionale e comunitario, ad eccezione di alcuni casi in cui è permesso per perseguire importanti finalità e con specifiche ed elevate garanzie. Lo stesso impianto, già recepito dalla legge sulla privacy, è stato confermato e rafforzato nel recente “Codice in materia di protezione dei dati personali” (decreto legislativo n. 196 del 30.6.2003), che entrerà in vigore il 1 gennaio 2004.
Per la valutazione del “pari rango”, l’amministrazione o la struttura privata, alle quali venga richiesto l’accesso ai dati, devono far riferimento al diritto che la persona intende difendere in giudizio sulla base del materiale documentale che chiede di conoscere.
Ma occorre valutare, anche, che tutti i dati richiesti siano effettivamente “necessari” all’esercizio o alla difesa di diritti equivalenti a quello di riservatezza e, nel caso, accogliere parzialmente la richiesta e comunicare solo le informazioni necessarie.
La valutazione dei diritti di “pari rango” si applica anche nell’ipotesi in cui la richiesta di accesso o di comunicazione dei dati sanitari sia avanzata da un difensore, nell’ambito di investigazioni difensive, o nella comunicazione da parte di un soggetto privato (ad esempio una casa di cura) di singoli dati personali sulla salute o la vita sessuale.
25a Conferenza dei
Garanti a Sidney. Le risoluzioni
Informative più chiare, valutazione di impatto privacy per le norme
internazionali, maggiori tutele in Internet
La 25a Conferenza internazionale delle Autorità per la protezione dei dati personali (Sydney, 10-12 settembre) si è conclusa con l’approvazione di alcune importanti risoluzioni che vogliono richiamare l’attenzione su alcuni aspetti che riguardano la vita privata dei cittadini.
Oltre alla risoluzione sul trasferimento di dati personali dei passeggeri delle compagnie aeree, di cui abbiamo parlato nella precedente Newsletter, sono state approvate tre risoluzioni concernenti, rispettivamente, la necessità di migliorare chiarezza ed efficacia delle informative agli interessati, di tenere conto dei principi di protezione dati in tutti gli atti di organismi internazionali che producano effetti sulla privacy delle persone, e di garantire un maggiore rispetto della privacy da parte dei produttori di software che offrono aggiornamenti automatici on line. Una quinta risoluzione è in via di approvazione, e riguarderà i dispositivi RFID, cioè le cosiddette “etichette elettroniche” (v. Newsletter del 26 maggio-1 giugno 2003). Il testo delle Risoluzioni è disponibile in taduzione italiana non ufficiale.
Ecco i punti salienti delle risoluzioni sulle quali i Garanti di oltre 40 Paesi hanno deciso di impegnarsi:
Premio Qualità Com-P.A. 2003
al Garante
Per i progetti integrati di comunicazione al cittadino
L’Autorità Garante ha ricevuto anche quest’anno, per la seconda volta consecutiva, il Premio Qualità del Com-PA, Salone della Comunicazione Pubblica, svoltosi a Bologna, presso il quartiere fieristico, dal 17 al 19 settembre. Il premio è stato assegnato al Garante per “i progetti integrati di comunicazione al cittadino”.
Presso lo stand dell’Autorità, che ha visto un notevole afflusso di visitatori, è stato programmato un video divulgativo sull’attività del Garante e sulle tematiche della privacy e sono stati distribuiti i diversi prodotti editoriali realizzati dal Garante, tra i quali il Bollettino “Cittadini e Società dell’informazione”, il nuovo depliant sulla protezione dei dati personali in Internet, e la nuova edizione del CD Rom aggiornata con il Codice in materia di protezione di dati personali.
Nell’ambito della manifestazione il Vice presidente del Garante, Giuseppe Santaniello, ha partecipato al convegno su “Comunicazione e diritto”. Nel suo intervento introduttivo, Santaniello ha affrontato il tema della protezione dei dati in quanto “elemento costitutivo dell’informazione” in termini di trasparenza, correttezza e qualità. Ripercorrendo le tappe di sviluppo della disciplina della privacy, sia in sede europea sia in ambito nazionale, ha approfondito gli aspetti più significativi del recentissimo Codice in materia di protezione dei dati personali.
“Il Codice - ha affermato il Vice
presidente del Garante - ha avuto la funzione fondamentale, di inquadrare il
diritto alla riservatezza non come fattore esterno alla informazione
mediatica e ha impresso al sistema comunicativo il criterio di aderenza alla
dignità della persona umana e ai suoi valori”.