L'arresto cardiaco è un evento drammatico con proporzioni in continua
crescita.
L’aumento della vita media della popolazione ed il miglioramento delle
conoscenze epidemiologiche hanno fatto aumentare la stima del numero degli
eventi per anno, probabilmente superiori ad 1 caso ogni 1000 abitanti. In
Italia sono più di 50.000 le
persone colpite da arresto cardiaco, con sopravvivenza del 2-3%.
Se non trattato prontamente, l’Arresto diviene irreversibile.
Generalmente la causa scatenante l’evento è una patologia del cuore, in tali
casi si parla di Morte Cardiaca Improvvisa.
Al momento, è identificabile meno del 10% dei pazienti che andranno incontro
all’Arresto Cardiaco. Solo in tali casi è possibile attuare la terapia
preventiva: il defibrillatore automatico impiantabile.
Al contrario, nella grande maggioranza dei casi l’arresto non è prevedibile o
è la prima manifestazione di una cardiopatia non diagnosticata, generalmente
ischemica.
L’unica teorica strategia possibile di prevenzione è la riduzione dei
fattori di rischio
coronarico che, per essere efficace, dovrebbe essere applicata
all’intera popolazione.
Nel caso dell’Arresto Cardiaco extraospedaliero i risultati in termini di
sopravvivenza sono ancora particolarmente deludenti. Un’arma potenzialmente
efficace è la diffusione della Cultura dell’Emergenza Cardiologica,
nonché la realizzazione dei presupposti per attuare rapidamente le manovre di
rianimazione cardiopolmonare e la defibrillazione cardiaca precoce.
Le forze dell’ordine, il personale di sorveglianza, nonché i cittadini
presenti sul territorio possono essere una preziosa risorsa nella lotta
all’Arresto Cardiaco, per quanto riguarda la sensibilizzazione della
popolazione ed istituzioni, nonché per l’esecuzione del soccorso