DIVIETO DI
FUMO
L'articolo 52 della legge finanziaria per il 2002 ha aggravato fortemente le sanzioni previste per chi contravviene al divieto di fumare e per chi é tenuto a farlo rispettare.La disposizione, in vigore dal 1° gennaio 2002, non comporta l'estensione del divieto di fumare ai pubblici esercizi Il divieto di fumare in Italia esiste esclusivamente nei luoghi specificatamente indicati nella circolare del Ministero della Sanità 28 marzo 2001, n. 4 e cioè in :
corsie d'ospedale; |
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aule delle scuole di ogni ordine e grado; |
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autoveicoli di proprietà dello Stato, di enti pubblici e di privati concessionari di pubblici servizi per trasporto collettivo di persone; |
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metropolitane; |
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sale d'attesa di stazioni ferroviarie, autofilotranviarie, portuali-marittime, aeroportuali; |
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compartimenti ferroviari per non fumatori delle Ferrovie dello Stato e delle ferrovie date in concessione ai privati; |
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compartimenti a cuccette e carrozze letto, durante il servizio di notte, se occupati da più di una persona; |
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sale chiuse di cinema e teatro; |
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sale chiuse da ballo (escluse quelle con impianto di riciclo dell'aria conforme alle prescrizioni); |
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sale-corse; |
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sale riunioni di accademie; |
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musei; |
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biblioteche; |
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sale di lettura aperte al pubblico; |
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pinacoteche e gallerie d'arte pubbliche o aperte al pubblico; |
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locali chiusi adibiti a pubblica riunione (ogni ambiente aperto al pubblico ove si eroga un servizio dell'amministrazione o per suo conto e a titolo esemplificativo la circolare precisa che il divieto si applica nei seguenti "locali chiusi adibiti a pubblica riunione: |
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ospedali ed altre strutture sanitarie (corsie, corridoi, stanze per l'accettazione, sale d'aspetto e più in generale locali in cui gli utenti richiedono un servizio - pagamento ticket, richieste di analisi, ecc…); |
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scuole di ogni ordine e grado, comprese le università
(aule, corridoi, segreterie studenti, biblioteche, sale di lettura, bagni,
ecc…); |
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uffici postali (locali di accesso agli sportelli, corridoi, ecc…); |
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distretti militari ed altri uffici dell'amministrazione della difesa aperti al pubblico (uffici di certificazione, uffici informazioni e relazioni con il pubblico); |
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uffici I.V.A., uffici del registro; |
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uffici di prefetture, questure e commissariati, uffici giudiziari; |
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uffici delle società erogatrici di servizi pubblici (compagnie telefoniche, società erogatrici di gas, corrente elettrica, ecc…); |
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banche, relativamente ai locali in cui si svolgono servizi per conto della pubblica amministrazione (riscossione imposte e sanzioni pecuniarie, tesoreria per enti pubblici). |
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DIVIETO DI FUMO
modello per segnalazione
Divieto di fumo - fino a 500
Euro di sanzione per chi trasgredisce
MINISTERO DELLA SALUTE
Nota n. 8 del 9 gennaio 2002.
Divieto di fumo: fino a 500 Euro di multa per chi trasgredisce
Il Ministero della Salute informa che dal 1° gennaio sono notevolmente
aumentate le multe per chi trasgredisce i vigenti divieti di non fumare.
L'articolo 52 della Legge Finanziaria 2002, comma 20 [1], porta infatti "la
sanzione amministrativa del pagamento" a una somma che varia da Euro 25 (Lire
48.407) a Euro 250 (Lire 484.068 )" e dispone che tale importo sia raddoppiato
"qualora la violazione sia commessa in presenza di una donna in evidente stato
di gravidanza o in presenza di lattanti o bambini fino a dodici anni".
Inasprite anche le sanzioni nei confronti di chi, pur avendone la
responsabilità, non appone gli appositi cartelli "vietato fumare" secondo le
norme di legge oppure non fa rispettare il divieto. Queste persone sono
soggette al pagamento di una somma da Euro 200 (Lire 387.254) a Euro 2.000
(Lire 3.872.540) e tale importo viene aumentato della metà nel caso in cui nei
locali e sui mezzi del trasporto pubblico gli impianti di condizionamento
dell'aria non funzionino o non siano perfettamente efficienti.
I controlli e l’applicazione delle sanzioni saranno in primo luogo affidate ai
Carabinieri della Salute.
Rivolta ad accrescere la tutela dei non fumatori dal fumo passivo, la norma
della Finanziaria 2002 aggiorna quanto già disposto dalla Legge 584/1975 e
successive modificazioni, che prevedevano una sanzione da Lire 4.000 a Lire
10.000.
Il fumo, sia attivo che passivo, costituisce infatti uno dei principali
fattori di rischio per le patologie dell'apparato respiratorio e
cardiovascolare (circa 90mila morti l’anno). Dal fumo dipendono il 90 per
cento dei decessi per tumore polmonare (30mila l’anno) e l'esposizione al fumo
passivo fa sì che le persone che convivono abitualmente con almeno un fumatore
in famiglia presentino un maggior rischio di malattie delle vie respiratorie
ma anche di tumori e infarti.
Secondo l'Istat, nel nostro Paese i fumatori passivi sono oltre 15 milioni,
dei quali uno su quattro ha meno di 14 anni. Autorevoli studi internazionali
indicano nell'esposizione al fumo passivo dei genitori il fattore di rischio
ambientale più importante soprattutto per i bambini affetti da patologie
allergiche e respiratorie.