Uno studio ha valutato l’efficacia di misure preventive attuate per operatori sanitari esposti al rischio di movimentazione manuale di pazienti.
Quali effetti ha, in termini
di prevenzione dei disturbi alla schiena degli operatori, l’introduzione di
ausili di movimentazione meccanica dei pazienti in strutture sanitarie?
Se lo è chiesto un gruppo di
esperti dell’Università e dell’Asl di Firenze, che ha avviato uno studio, volto
a valutare l’efficacia dell’introduzione di ausili di movimentazione meccanica
dei pazienti per la prevenzione dei disturbi del rachide lombare,
effettuato su 730 operatori sanitari esposti a tale rischio specifico.
L’indagine non è stata ancora conclusa, ma sono stati pubblicati i risultati
preliminari; le rilevazioni sono state effettuate prima e dopo l’introduzione
degli ausili.
Gli ausili sono consistiti in quattro principali tipi di attrezzature:
sollevatori elettromeccanici per lo spostamento e il posizionamento del
paziente; telini ad alto scorrimento per lo spostamento dei pazienti da letto a
barella e viceversa; barelle regolabili in altezza; cinture ergonomiche. La
composizione del set di ausili è stata varia da reparto a reparto, in base a
esigenze specifiche di lavoro; l’assegnazione degli ausili è stata graduale nel
corso del tempo.
I principali risultati dello studio mettono in evidenza che esiste una
diminuzione statisticamente significativa nel numero di episodi di lombalgia
acuta riferiti anamnesticamente nei 12 mesi precedenti, una riduzione della
fatica percepita alla fine del turno di lavoro, una riduzione dell’indice di
Borg per la misura della forza fisica impegnata nei soggetti che hanno ricevuto
ausili di qualsiasi genere. (La scala inizia con il valore di “0” che significa
“nessuna percezione” ed arriva fino a “10” “estremamente forte”).
“Nessuna differenza - affermano i curatori della ricerca - è rilevabile per
quanto riguarda la proporzione di soggetti con “Soglia lombare positiva” che
rimangono simili nei due gruppi. Neppure l’assenteismo per malattia mostra
miglioramenti dopo l’introduzione di ausili."
L’articolo, pubblicato sul Giornale Italiano di Medicina del lavoro ed Ergonomia, è consultabile