STRESS E MAL DI SCHIENA I NUOVI RISCHI LAVORATIVI.

 
Gli ambienti di lavoro sono in continuo cambiamento sotto l’influenza delle nuove tecnologie e delle trasformazioni socio-economiche e demografiche. In questo contesto, l’Agenzia europea per la sicurezza e la salute sul lavoro (EU-OSHA), ha istituito “l’Osservatorio sui rischi lavorativi emergenti”, con lo scopo di identificare le nuove tendenze lavorative e intervenire tempestivamente mediante azioni preventive meglio indirizzate.
Questa indagine, basata sul metodo Delphi, ha dato origine alle seguenti previsioni:

-l’aumento della sedentarietà lavorativa dovuta sia a prolungate sessioni in uffici sia al sempre maggior tempo speso sui mezzi di trasporto per raggiungere i luoghi di lavoro, ha come esito di salute l’aumento delle malattie del braccio e della schiena, delle vene varicose, della trombosi venosa profonda, dell’obesità e di alcuni tipi di cancro;

-l’esposizione a fattori psicosociali sfavorevoli sembra aumentare l’incidenza delle malattie muscoloscheletriche. La letteratura si concentra intorno a professioni quali l’operatore di call centre e l’attività legata all’assistenza sanitaria, casi in cui vi è una richiesta lavorativa troppo bassa (o troppo alta), incarichi molto complessi in poco tempo, e un livello decisionale troppo basso (o troppo alto), con scarso supporto dei colleghi. L’esposizione combinata a rischi psicosociali e posturali può avere effetti seri sulla salute del lavoratore;

-la presenza di fattori di instabilità lavorativa e l’assenza di formazione professionale in attività di basso livello, crea dei nuovi gruppi identificati come particolarmente a rischio: i lavoratori dei settori agricoltura ed edilizia, esposti a rischi termici legati al lavoro in ambienti esterni, alle radiazioni ultraviolette, e alle vibrazioni.
 
 
 

 
 
DISPOSITIVI DI CONTROLLO DELLE USCITE DI EMERGENZA
 

Per questo ambito si fa riferimento all'art. 33 comma 1 sub. 7 del D.Lgs 626.94 che specifica: "Le porte di uscita di emergenza non devono essere chiuse a chiave, se non in casi specificatamente autorizzati dall'autorità competente".


 

Vi sono già precedenti di attività produttive (banche, uffici postali, ecc.) per le quali è emersa la necessità di armonizzare la tutela dei lavoratori contro aggressioni con la necessità di garantire l'esodo rapido in caso di emergenza.


 

Per tali casi le associazioni di categoria hanno chiesto il parere per l'adozione di dispositivi di chiusura elettromagnetici idonei a garantire entrambe le esigenze sopra esposte.


 

La Direzione Generale della Protezione Civile e dei Servizi Antincendi, sentita anche la Commissione Consuntiva Permanente per la Prevenzione Infortuni, ha espresso in tal senso parere favorevole , alle seguenti condizioni :
- le porte in questione siano dotate di dispositivi di blocco elettromagnetici che in condizioni normali garantiscono la chiusura della stessa e la cui disattivazione deve avvenire a mezzo di pulsanti distribuiti su più postazioni, azionabili da parte di personale dipendente appositamente informato sulla loro ubicazione e sulle procedure da seguire per consentire l'apertura delle porte in caso di necessità;
- in caso di mancanza di energia elettrica di rete o di quella sussidiaria di emergenza il sistema risponda ai seguenti requisiti minimi di sicurezza conformi alla normativa vigente;
- sia fornita la necessaria informazione sulle procedure in caso di esodo mediante appositi cartelloni posti in prossimità delle porte;


 

Nel caso di scuole elementari si può proporre al Comando Provinciale dei VVF competente per territorio, una soluzione simile a quella illustrata per ottenerne l'autorizzazione.

 


 

Microonde e infrarosso: valutazioni di rischio e sorveglianza medica

RIASSUNTO. Vengono esposti gli elementi su cui basare la valutazione di rischio e la sorveglianza medica nell’esposizione professionale a micronde ed infrarosso. Si fa riferimento alla Direttiva 2004/40/CE sulle "prescrizioni minime di sicurezza e salute nell’esposizione ai campi elettromagnetici durante il lavoro", tenendo conto che microonde e infrarosso si sovrappongono nello spettro elettromagnetico, per una piccola quota di frequenze, con analoghi effetti biologici e preminente effetto termico valutabile con tecnica termografica.

ABSTRACT. EXPOSURE TO MICROWAVE AND INFRARED RADIATION: RISK ASSESSMENT AND HEALTH SURVEILLANCE. The authors identify the essential elements on which risk assessment and health surveillance concerning those exposed to microwave and infrared radiation should be based according to E.U. Directive 2004/40/EC. The microwave and the infrared spectrum overlap with regard to a small part of their frequencies, resulting in analogous thermal effects, which the authors propose to evaluate by means of thermography.

Introduzione
La valutazione del rischio per microonde e infrarosso è interdisciplinare coinvolgendo aspetti tecnici impiantistici e di tipo medico biologico. Essa implica analisi delle attività lavorative, identificazione dei fattori causali, individuazione degli operatori esposti e delle modalità operative. Il medico partecipa alla valutazione del rischio richiedendo al datore di lavoro dati oggettivi di misure. Il coinvolgimento dei lavoratori può comportare uso di questionari, raccolta dati, elementi ricavati dalla soggettività del lavoratore, indicatori di suscettibilità, ecc. Le Microonde occupano lo spettro elettromagnetico compreso tra 300 MHz e 300 GHz. L’infrarosso distinto nelle tre bande: IR-A (760-1400 nm); IR-B (1400-3000 nm); IR-C (3000 nm - 1 mm) è in continuità con le microonde sovrapponendosi per una piccola quota di frequenze al di sopra di circa 2 GHz con analoghi effetti biologici (5).

La valutazione del rischio
Secondo la Direttiva 2004/40/CE del 29 aprile, sulle "prescrizioni minime di sicurezza e salute nell’esposizione ai campi elettromagnetici durante il lavoro"(3), nella valutazione dei rischi si tengono presenti : a) livello,spettro di frequenza,durata,tipo di esposizione;
b) valori limite di esposizione e valori di azione;
c) effetti su salute e sicurezza dei lavoratori;
d) effetti indiretti (interferenza con attrezzature e dispositivi medici elettronici; rischio propulsivo di oggetti ferromagnetici; innesco di dispositivi elettro-esplosivi; incendi ed esplosioni di materiali infiammabili da scintille prodotte da campi indotti, correnti di contatto o scariche elettriche;
e) attrezzature di lavoro alternative;
f) informazioni raccolte nel corso della sorveglianza sanitaria;
g) sorgenti multiple di esposizione;
h) esposizione simultanea a campi di frequenza diversa.
La direttiva esclude ipotizzati effetti a lungo termine riguardando solo i rischi per la salute e la sicurezza dei lavoratori dovuti agli effetti nocivi a breve termine conosciuti nel corpo umano derivanti dalla circolazione di correnti indotte e dall’assorbimento di energia, nonché da correnti di contatto. Di particolare considerazione sono i valori limite di esposizione e valori di azione. Per descrivere l’esposizione fra 100 kHz e 10 GHz sono definiti valori limite di esposizione per il SAR in modo da prevenire stress termico sul corpo intero ed eccessivo riscaldamento localizzato dei tessuti. Tra 10 GHz e 300 GHz sono definiti valori limite di esposizione per la densità di potenza (W/m2) al fine di prevenire l’eccessivo riscaldamento dei tessuti della superficie del corpo o in prossimità della stessa (Tabella I).
La direttiva precisa che per esposizioni pulsate nella gamma di frequenza fra 0,3 e 10 GHz e per esposizioni localizzate del capo, allo scopo di limitare ed evitare effetti uditivi causati da espansione termoplastica, si raccomanda un ulteriore valore limite di esposizione rappresentato dall’assorbimento specifico (SA) che non dovrebbe superare 10 mJ/Kg calcolato come media su 10 g di tessuto.
Nella Tabella II sono riportati i valori di azione che determina l’obbligo di adottare le misure prescritte.Detti valori sono ottenuti a partire dai valori limite di esposizione secondo le basi razionali utilizzate dall’ICNIRP (ICNIRP 7/99).
Sia per microonde che per infrarosso la valutazione ambientale del microclima ha particolare rilievo congiuntamente all’accertamento dello stato della termoregolazione delle persone esposte. Dispositivi di sicurezza, schermature, protezione con dispositivi in rapporto con le postazioni di lavoro debbono avere speciale considerazione.

La sorveglianza medica
La sorveglianza medica si articola in visite preventive per accertare l’idoneità psicofisica; periodiche per il controllo del mantenimento dello stato di salute; straordinarie in occasione di variazioni del rischio e di esposizioni accidentali. La periodicità della visita dovrebbe essere annuale e variabile in rapporto alla valutazione dei rischi e stato di salute.Il giudizio di idoneità si articola in tre livelli:
a) idoneità completa;
b) idoneità parziale con precauzioni o prescrizioni in relazione a situazioni biologiche o cliniche e alle condizioni di rischio;
c) non idoneità temporanea o permanente in caso di condizioni cliniche o biologiche incompatibili con l’esposizione (4).
Per le microonde si fa riferimento in relazione agli effetti termici agli organi critici: gonadi , apparato visivo (cristallino) ma anche alla sede anatomica dell’irradiazione e allo stato degli organi e apparati suscettibili di interessamento: sistema neuroendocrino (6) e riproduttivo, apparato cardiocircolatorio, cute, apparato emopoietico, sistema acustico (per esposizioni localizzate del capo). Il protocollo per gli accertamenti complementari prevede esecuzione di :profilo ematologico, biochimico, visita oculistica con biomicroscopia, elettrocardiogramma. In rapporto alla valutazione del rischio si suggeriscono come accertamenti integrativi test di funzione termica della cute con apposita indagine termografica, valutazione circolo periferico, esami di funzione tiroidea e gonadica, test psicodiagnostici, elettroencefalogramma (4). L’infrarosso sulla materia vivente esercita prevalente effetto termico su cute e occhi e gli effetti biologici ne modulano la sorveglianza medica. La pelle assorbe ed emette la totalità delle radiazioni ricevute con proprietà assimilabili a quelle ‘di un corpo nero’ (coefficiente d’assorbimento=1). L’effetto termico si riflette direttamente sul circolo capillare superficiale dell’area irradiata e comporta vasodilatazione locale ed effetto analgesico dipendente dalla ridotta capacità di conduzione delle terminazioni sensitive. L’aspetto ‘pseudo-eritematoso’ di lavoratori del vetro, dei forni, ecc. esposti a radiazioni infrarosse di elevata intensità viene ritenuto effetto cronico dell’esposizione. L’apparato visivo, pur dotato di meccanismi di difesa come ammiccamento e riflessi pupillari, può focalizzare le radiazioni incidenti provocando la concentrazione dell’energia con danni conseguenti: ustione corneale (IR-B,IR-C); blefarite; blefarocongiuntivite;cataratta capsulare posteriore (IR-A,IR-B); lesioni corioretiniche (IR-A). La sorveglianza medica per l’infrarosso fa riferimento agli organi critici cute e apparato visivo facendo anche attenzione a cuore e circolo periferico.La visita preventiva viene integrata dall’esame emocromocitometrico,urine, esami di chimica clinica, visita oculistica con biomicroscopia, ecg. Per l’impegno della termoregolazione nell’esposizione diretta si suggerisce di praticare l’indagine termografica dei tessuti esposti. La visita periodica può essere effettuata a periodicità annuale integrata da emocromo, urine, esami di chimica clinica, visita oculistica a periodicità biennale, altri esami secondo valutazioni cliniche (2).

Tabella I. Valori limite di esposizione riferiti alle microonde (Direttiva 2004/40/CE)

Tabella II. Valori di azione riferiti alle microonde (Direttiva 2004/40/CE)

Conclusioni
Considerando che sia per le microonde che per l’infrarosso l’effetto preminente è quello termico, notevole vantaggio all’approccio diagnostico preventivo e periodico può essere ottenuto con le tecniche di apprezzamento termico della superficie cutanea con indagine termografica quale integrazione dell’esame clinico. La termografia a matrice di sensori dotata di opportune schede elettroniche di controllo permette una analisi quali-quantitativa delle zone esposte con rilievo di variazioni di 0.1°C e con valutazioni automatica di mappe, gradienti termici e analisi tridimensionali (1,7).

Bibliografia
1) Brown B.H., Smallwood R.H., Barber D.C., Lawford P.V., Hose D.R.-Medical physics and biomedical engineering.Institute of Physics Publishing. Bristol and Philadelphia, 1999.
2) Campurra G.-THz e radiazione infrarossa: impiego, normativa, effetti e sorveglianza medica Atti XVII Congresso Nazionale AIRM "Spettro elettromagnetico ed effetti sanitari: la sorveglianza medica", Roma 3-5 ottobre 2001, Pubbl. AIRM n. 35, a cura di R. Moccaldi e G. Trenta.2001; 125-138.
3) Direttiva 2004/40/CE del Parlamento Europeo e del Consiglio del 29.04.04 (G.U.U.E. L159/1,30.4.2004.
4) Ottenga F, Giovanazzi A, L’Abbate N, Righi E, Terrana T, Trenta G. -Linee guida SIMLII Radiazioni Non Ionizzanti. Atti 65° Congresso Nazionale SIMLII, Messina- Giardini Naxos 11-14 settembre 2002.
5) Pennarola R.-Effetti biologici delle radiazioni non ionizzanti.Atti XIV Congresso Nazionale AIRM, Reggia di Caserta, 1-3 luglio 1996; Ed. S.E.Cu.P., Roma,1996; 180-191.
6) Pennarola R.Aspetti comportamentali nell’esposizione a NIR. Atti XVII Congresso Nazionale AIRM "Spettro elettromagnetico ed effetti sanitari: la sorveglianza medica", Roma 3-5 ottobre 2001, Pubbl. AIRM n. 35, a cura di R. Moccaldi e G. Trenta, 2001; 139-146.
7) Sevgi L-Complex electromagnetic problems and numerical simulation approaches.Institute of Electrical and Electronics Engineers Press, Piscataway, NJ; 2003.

Autori: R. Pennarola 1, G. Campurra 2
1 Università Federico II, Dipartimento Scienze Mediche Preventive, Sezione di Medicina del Lavoro, Settore Radioprotezione
2 ENEA C.R. Frascati

Fonte: G Ital Med Lav Erg 2004; 26:4, Suppl SIMPOSIO SATELLITE - RADIAZIONI NON IONIZZANTI

 


 

Maggiore tutela dei lavoratori contro le radiazioni ottiche artificiali

 

Occhio destro di donna, di lato, bianco e nero
Nuove norme sulle le radiazioni ottiche

 

Secondo la legislazione approvata dal Parlamento europeo, i datori di lavoro dovranno proteggere i lavoratori dall’esposizione a forme artificiali di radiazioni ottiche, mentre non dovranno preoccuparsi della luce naturale del sole.


 

Le norme che entreranno in vigore nell’UE nei prossimi quattro anni sono state oggetto di polemica e gli eurodeputati hanno preferito lasciare alle legislazioni nazionali la valutazione dei rischi e le misure contro gli effetti sugli occhi e la pelle causati dell’esposizione alle radiazioni solari naturali. I ministri volevano che fosse il Parlamento ad emanare le norme europee sui rischi causati dalla luce solare, ma questo ha ritenuto che sarebbe stato più opportuno che le linee guida, sulla protezione in climi così diversi come quello della Finlandia e della Grecia, fossero trattate a livello di ogni Stato membro.  Durante il dibattito sulla legislazione, sono state sollevate perplessità riguardo al fatto che un eventuale inserimento di protezioni contro l’esposizione ai raggi solari avrebbe rappresentato un onere eccessivo per talune società di dimensioni ridotte, soprattutto imprese di costruzioni e piccole aziende di catering, che possono avere molti dipendenti che lavorano all’aperto. 
 
La legislazione fissa una serie di norme minime per prevenire, individuare precocemente ed evitare i pericoli a lungo termine agli occhi e alla pelle provocati dalle radiazioni ottiche sotto forma di radiazioni ultraviolette, radiazioni visibili e raggi infrarossi di laser e lampade a infrarossi. Essa definisce anche i limiti di esposizione e include disposizioni sui diritti dei dipendenti all’informazione, alla formazione, alla consulenza e ai controlli sanitari, oltre ad esigere che i datori di lavoro effettuino valutazioni dei rischi.
 
I datori di lavoro dovranno adeguare i metodi di lavoro in modo da ridurre il rischio causato dall’esposizione alle radiazioni ottiche: limitare la durata e il livello dell’esposizione, studiare la disposizione del luogo di lavoro e fornire attrezzature di protezione adeguate. I deputati hanno anche fatto in modo di ottenere un accordo con la Commissione europea affinché venisse stilata una guida pratica per i datori di lavoro, di particolare utilità per le piccole imprese, in merito agli aspetti tecnici delle nuove norme.
 
Le norme non coprono le radiazioni ionizzanti come i raggi x e gamma o i campi elettromagnetici, incluse le frequenze microonde e radio.
 
La nuova legislazione sulle radiazioni ottiche è l’ultima di una serie di quattro legislazioni concepite per tutelare i lavoratori contro i pericoli degli “agenti fisici”. Quelle precedenti hanno preso in esame le vibrazioni meccaniche, il rumore e i campi elettromagnetici. I lavoratori sono anche tutelati dalle norme del 1989 che impongono agli Stati membri di adottare tutte le misure necessarie per garantire “la sicurezza e la salute dei lavoratori in tutti gli aspetti connessi con il lavoro".