Per questo ambito si fa riferimento all'art. 33 comma 1 sub. 7 del D.Lgs 626.94 che specifica: "Le porte di uscita di emergenza non devono essere chiuse a chiave, se non in casi specificatamente autorizzati dall'autorità competente".
Vi sono già precedenti di attività produttive (banche, uffici postali, ecc.) per le quali è emersa la necessità di armonizzare la tutela dei lavoratori contro aggressioni con la necessità di garantire l'esodo rapido in caso di emergenza.
Per tali casi le associazioni di categoria hanno chiesto il parere per l'adozione di dispositivi di chiusura elettromagnetici idonei a garantire entrambe le esigenze sopra esposte.
La Direzione Generale della
Protezione Civile e dei Servizi Antincendi, sentita anche la Commissione
Consuntiva Permanente per la Prevenzione Infortuni, ha espresso in tal senso
parere favorevole , alle seguenti condizioni :
- le porte in questione siano dotate di dispositivi di blocco elettromagnetici
che in condizioni normali garantiscono la chiusura della stessa e la cui
disattivazione deve avvenire a mezzo di pulsanti distribuiti su più
postazioni, azionabili da parte di personale dipendente appositamente
informato sulla loro ubicazione e sulle procedure da seguire per consentire
l'apertura delle porte in caso di necessità;
- in caso di
mancanza di energia elettrica di rete o di quella sussidiaria di emergenza il
sistema risponda ai seguenti requisiti minimi di sicurezza conformi alla
normativa vigente;
- sia fornita la necessaria informazione sulle procedure in caso di esodo
mediante appositi cartelloni posti in prossimità delle porte;
Nel caso di scuole elementari si può proporre al Comando Provinciale dei VVF competente per territorio, una soluzione simile a quella illustrata per ottenerne l'autorizzazione.
RIASSUNTO. Vengono esposti gli elementi su cui basare la valutazione di rischio e la sorveglianza medica nell’esposizione professionale a micronde ed infrarosso. Si fa riferimento alla Direttiva 2004/40/CE sulle "prescrizioni minime di sicurezza e salute nell’esposizione ai campi elettromagnetici durante il lavoro", tenendo conto che microonde e infrarosso si sovrappongono nello spettro elettromagnetico, per una piccola quota di frequenze, con analoghi effetti biologici e preminente effetto termico valutabile con tecnica termografica.
ABSTRACT. EXPOSURE TO MICROWAVE AND INFRARED RADIATION: RISK ASSESSMENT AND HEALTH SURVEILLANCE. The authors identify the essential elements on which risk assessment and health surveillance concerning those exposed to microwave and infrared radiation should be based according to E.U. Directive 2004/40/EC. The microwave and the infrared spectrum overlap with regard to a small part of their frequencies, resulting in analogous thermal effects, which the authors propose to evaluate by means of thermography.
Introduzione
La valutazione del rischio per microonde e infrarosso è interdisciplinare
coinvolgendo aspetti tecnici impiantistici e di tipo medico biologico. Essa
implica analisi delle attività lavorative, identificazione dei fattori
causali, individuazione degli operatori esposti e delle modalità operative.
Il medico partecipa alla valutazione del rischio richiedendo al datore di
lavoro dati oggettivi di misure. Il coinvolgimento dei lavoratori può
comportare uso di questionari, raccolta dati, elementi ricavati dalla
soggettività del lavoratore, indicatori di suscettibilità, ecc. Le Microonde
occupano lo spettro elettromagnetico compreso tra 300 MHz e 300 GHz.
L’infrarosso distinto nelle tre bande: IR-A (760-1400 nm); IR-B (1400-3000
nm); IR-C (3000 nm - 1 mm) è in continuità con le microonde sovrapponendosi
per una piccola quota di frequenze al di sopra di circa 2 GHz con analoghi
effetti biologici (5).
La valutazione del rischio
Secondo la Direttiva 2004/40/CE del 29 aprile, sulle "prescrizioni minime di
sicurezza e salute nell’esposizione ai campi elettromagnetici durante il
lavoro"(3), nella valutazione dei rischi si tengono presenti : a)
livello,spettro di frequenza,durata,tipo di esposizione;
b) valori limite di esposizione e valori di azione;
c) effetti su salute e sicurezza dei lavoratori;
d) effetti indiretti (interferenza con attrezzature e dispositivi medici
elettronici; rischio propulsivo di oggetti ferromagnetici; innesco di
dispositivi elettro-esplosivi; incendi ed esplosioni di materiali
infiammabili da scintille prodotte da campi indotti, correnti di contatto o
scariche elettriche;
e) attrezzature di lavoro alternative;
f) informazioni raccolte nel corso della sorveglianza sanitaria;
g) sorgenti multiple di esposizione;
h) esposizione simultanea a campi di frequenza diversa.
La direttiva esclude ipotizzati effetti a lungo termine riguardando solo i
rischi per la salute e la sicurezza dei lavoratori dovuti agli effetti
nocivi a breve termine conosciuti nel corpo umano derivanti dalla
circolazione di correnti indotte e dall’assorbimento di energia, nonché da
correnti di contatto. Di particolare considerazione sono i valori limite di
esposizione e valori di azione. Per descrivere l’esposizione fra 100 kHz e
10 GHz sono definiti valori limite di esposizione per il SAR in modo da
prevenire stress termico sul corpo intero ed eccessivo riscaldamento
localizzato dei tessuti. Tra 10 GHz e 300 GHz sono definiti valori limite di
esposizione per la densità di potenza (W/m2) al fine di prevenire
l’eccessivo riscaldamento dei tessuti della superficie del corpo o in
prossimità della stessa (Tabella I).
La direttiva precisa che per esposizioni pulsate nella gamma di frequenza
fra 0,3 e 10 GHz e per esposizioni localizzate del capo, allo scopo di
limitare ed evitare effetti uditivi causati da espansione termoplastica, si
raccomanda un ulteriore valore limite di esposizione rappresentato
dall’assorbimento specifico (SA) che non dovrebbe superare 10 mJ/Kg
calcolato come media su 10 g di tessuto.
Nella Tabella II sono riportati i valori di azione che determina l’obbligo
di adottare le misure prescritte.Detti valori sono ottenuti a partire dai
valori limite di esposizione secondo le basi razionali utilizzate dall’ICNIRP
(ICNIRP 7/99).
Sia per microonde che per infrarosso la valutazione ambientale del
microclima ha particolare rilievo congiuntamente all’accertamento dello
stato della termoregolazione delle persone esposte. Dispositivi di
sicurezza, schermature, protezione con dispositivi in rapporto con le
postazioni di lavoro debbono avere speciale considerazione.
La sorveglianza medica
La sorveglianza medica si articola in visite preventive per accertare
l’idoneità psicofisica; periodiche per il controllo del mantenimento dello
stato di salute; straordinarie in occasione di variazioni del rischio e di
esposizioni accidentali. La periodicità della visita dovrebbe essere annuale
e variabile in rapporto alla valutazione dei rischi e stato di salute.Il
giudizio di idoneità si articola in tre livelli:
a) idoneità completa;
b) idoneità parziale con precauzioni o prescrizioni in relazione a
situazioni biologiche o cliniche e alle condizioni di rischio;
c) non idoneità temporanea o permanente in caso di condizioni cliniche o
biologiche incompatibili con l’esposizione (4).
Per le microonde si fa riferimento in relazione agli effetti termici agli
organi critici: gonadi , apparato visivo (cristallino) ma anche alla sede
anatomica dell’irradiazione e allo stato degli organi e apparati
suscettibili di interessamento: sistema neuroendocrino (6) e riproduttivo,
apparato cardiocircolatorio, cute, apparato emopoietico, sistema acustico
(per esposizioni localizzate del capo). Il protocollo per gli accertamenti
complementari prevede esecuzione di :profilo ematologico, biochimico, visita
oculistica con biomicroscopia, elettrocardiogramma. In rapporto alla
valutazione del rischio si suggeriscono come accertamenti integrativi test
di funzione termica della cute con apposita indagine termografica,
valutazione circolo periferico, esami di funzione tiroidea e gonadica, test
psicodiagnostici, elettroencefalogramma (4). L’infrarosso sulla materia
vivente esercita prevalente effetto termico su cute e occhi e gli effetti
biologici ne modulano la sorveglianza medica. La pelle assorbe ed emette la
totalità delle radiazioni ricevute con proprietà assimilabili a quelle ‘di
un corpo nero’ (coefficiente d’assorbimento=1). L’effetto termico si
riflette direttamente sul circolo capillare superficiale dell’area irradiata
e comporta vasodilatazione locale ed effetto analgesico dipendente dalla
ridotta capacità di conduzione delle terminazioni sensitive. L’aspetto
‘pseudo-eritematoso’ di lavoratori del vetro, dei forni, ecc. esposti a
radiazioni infrarosse di elevata intensità viene ritenuto effetto cronico
dell’esposizione. L’apparato visivo, pur dotato di meccanismi di difesa come
ammiccamento e riflessi pupillari, può focalizzare le radiazioni incidenti
provocando la concentrazione dell’energia con danni conseguenti: ustione
corneale (IR-B,IR-C); blefarite; blefarocongiuntivite;cataratta capsulare
posteriore (IR-A,IR-B); lesioni corioretiniche (IR-A). La sorveglianza
medica per l’infrarosso fa riferimento agli organi critici cute e apparato
visivo facendo anche attenzione a cuore e circolo periferico.La visita
preventiva viene integrata dall’esame emocromocitometrico,urine, esami di
chimica clinica, visita oculistica con biomicroscopia, ecg. Per l’impegno
della termoregolazione nell’esposizione diretta si suggerisce di praticare
l’indagine termografica dei tessuti esposti. La visita periodica può essere
effettuata a periodicità annuale integrata da emocromo, urine, esami di
chimica clinica, visita oculistica a periodicità biennale, altri esami
secondo valutazioni cliniche (2).
Tabella I. Valori limite di esposizione riferiti alle microonde (Direttiva 2004/40/CE)
Tabella II. Valori di azione riferiti alle microonde (Direttiva 2004/40/CE)
Conclusioni
Considerando che sia per le microonde che per l’infrarosso l’effetto
preminente è quello termico, notevole vantaggio all’approccio diagnostico
preventivo e periodico può essere ottenuto con le tecniche di apprezzamento
termico della superficie cutanea con indagine termografica quale
integrazione dell’esame clinico. La termografia a matrice di sensori dotata
di opportune schede elettroniche di controllo permette una analisi
quali-quantitativa delle zone esposte con rilievo di variazioni di 0.1°C e
con valutazioni automatica di mappe, gradienti termici e analisi
tridimensionali (1,7).
Bibliografia
1) Brown B.H., Smallwood R.H., Barber D.C., Lawford P.V., Hose D.R.-Medical
physics and biomedical engineering.Institute of Physics Publishing. Bristol
and Philadelphia, 1999.
2) Campurra G.-THz e radiazione infrarossa: impiego, normativa, effetti e
sorveglianza medica Atti XVII Congresso Nazionale AIRM "Spettro
elettromagnetico ed effetti sanitari: la sorveglianza medica", Roma 3-5
ottobre 2001, Pubbl. AIRM n. 35, a cura di R. Moccaldi e G. Trenta.2001;
125-138.
3) Direttiva 2004/40/CE del Parlamento Europeo e del Consiglio del 29.04.04
(G.U.U.E. L159/1,30.4.2004.
4) Ottenga F, Giovanazzi A, L’Abbate N, Righi E, Terrana T, Trenta G. -Linee
guida SIMLII Radiazioni Non Ionizzanti. Atti 65° Congresso Nazionale SIMLII,
Messina- Giardini Naxos 11-14 settembre 2002.
5) Pennarola R.-Effetti biologici delle radiazioni non ionizzanti.Atti XIV
Congresso Nazionale AIRM, Reggia di Caserta, 1-3 luglio 1996; Ed. S.E.Cu.P.,
Roma,1996; 180-191.
6) Pennarola R.Aspetti comportamentali nell’esposizione a NIR. Atti XVII
Congresso Nazionale AIRM "Spettro elettromagnetico ed effetti sanitari: la
sorveglianza medica", Roma 3-5 ottobre 2001, Pubbl. AIRM n. 35, a cura di R.
Moccaldi e G. Trenta, 2001; 139-146.
7) Sevgi L-Complex electromagnetic problems and numerical simulation
approaches.Institute of Electrical and Electronics Engineers Press,
Piscataway, NJ; 2003.
Autori: R. Pennarola 1, G. Campurra 2
1 Università Federico II, Dipartimento Scienze Mediche Preventive, Sezione
di Medicina del Lavoro, Settore Radioprotezione
2 ENEA C.R. Frascati
Nuove norme sulle le radiazioni ottiche |