RADIAZIONI OTTICHE A DANNO DEI LAVORATORI
Saranno i datori di lavoro a dover calcolare l'esposizione dei lavoratori alle radiazioni ed adottare misure di protezione in caso di superamento dei valori limite.
Dopo l’adozione delle direttive sulle prescrizioni minime di sicurezza e di salute relative all’esposizione dei rischi dagli agenti fisici (vibrazioni) con la direttiva 2002/44/CE del 25 giugno 2002, sull’esposizione dei rischi al rumore (direttiva 2003/10/CE), sull’esposizione dei lavoratori ai campi elettromagnetici (direttiva 2004/40/CE), l’UE ha ritenuto necessario prendere misure di protezione dei lavoratori contro i rischi associati alle radiazioni ottiche, a causa dei loro effetti sulla salute e sulla sicurezza, con particolare attenzione per i danni agli occhi e alla cute.
La direttiva sulle
radiazioni ottiche stabilisce l’introduzione di valori limite di esposizione
alle radiazioni ottiche, lasciando agli Stati membri la facoltà di mantenere o
di adottare disposizioni più severe per la protezione dei lavoratori e in
particolare fissando valori limite di esposizione inferiore.
Il provvedimento offre alcune definizioni di riferimento: si deve intendere per
radiazioni ottiche tutte le radiazioni elettromagnetiche nella gamma di
lunghezze d'onda comprese tra i 100 mm e 1 mm.
Lo spettro delle radiazioni ottiche si suddivide in radiazioni ultraviolette,
radiazioni visibili e radiazioni infrarosse. Per radiazioni laser
(amplificazione di luce mediante emissione stimolata di radiazione), si intende
qualsiasi dispositivo al quale si possa far produrre o amplificare le radiazioni
elettromagnetiche nella gamma di lunghezze d’onda delle radiazioni ottiche
soprattutto mediante il processo di emissione stimolata controllata.
L'iter del provvedimento è
avanzato, grazie a una posizione comune raggiunta dal Consiglio, che ha accolto
la proposta della Commissione in merito all'adozione di limiti quantitativi
all'esposizione delle radiazioni.
Sarà compito dei datori di lavoro calcolare l'esposizione dei lavoratori alle radiazioni ed eventualmente adottare misure di protezione in caso di superamento dei valori limite