“Radiazioni ionizzanti a basse dosi: stato dell’arte sugli effetti per la salute umana” |
Disponibile on line la pubblicazione curata
dall’Istituto Italiano di Medicina Sociale, riguardante anche
l’esposizione professionale a radiazioni ionizzanti.
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Alcune stime nazionali
quantificano in circa 3.000 unità il numero annuale di decessi attribuibili
all'esposizione professionale o meno a radiazioni ionizzanti.
Gli studi, anche a livello internazionale, sull’effetto sulla salute delle
radiazioni ionizzanti a basse dosi sono arrivati spesso a risultati
contraddittori.
Visto il crescente interesse sul tema, l’Istituto Italiano di Medicina Sociale
ha realizzato uno studio, allo scopo di chiarire quali siano i principali
effetti per la salute associati all'esposizione diretta e indiretta a basse dosi
di radiazioni ionizzanti.
La ricerca ha cercato di definire “quali condizioni patologiche possono
ragionevolmente ritenersi associate all'esposizione a basse dosi di radiazioni
ionizzanti, di fornire una stima del rischio e di fornire le basi per un riesame
dei criteri normativi, delle misure di radioprotezione vigenti e dei criteri
secondo i quali impostare le valutazioni di malattia professionale in questo
ambito.”
L'analisi ha preso in esame tutti gli studi, pubblicati fino al luglio 2003,
relativi alla popolazione generale ed alle seguenti categorie professionali a
rischio:
(a) radiologi, personale tecnico di radiologia, medici e dentisti che utilizzano
sorgenti di RI a scopo diagnostico o terapeutico;
(b) piloti o equipaggio di aerei (poiché esposti ad elevate quantità di
radiazione cosmica);
(c) personale tecnico di supporto alla lavorazione dell'Uranio o alla
manutenzione delle centrali atomiche, o ancora a personale dell'esercito
impiegato in sommergibili atomici o nella sperimentazione di armi atomiche;
(d) minatori in aree in cui vi sono elevate concentrazioni di Radon, Radium, o
altri elementi radioattivi.
Una volta discussi i limiti dell'approccio epidemiologico, ed esclusi i piloti e
l'equipaggio di aerei sui quali è necessaria ulteriore ricerca, gli autori
concludono che “un effetto nocivo di dosi inferiori a 100 mSv non può essere
escluso, poiché alcuni studi documentano un aumento di rischio, in particolare,
di cancro della mammella e della tiroide. Tuttavia, il numero di studi di segno
opposto, di ottima qualità metodologica, è preponderante. Se un effetto nocivo
da basse dosi di radiazioni ionizzanti non può essere escluso, esso è
sicuramente molto limitato.”