Ricerca nello Storico versione stampabileLa Stampa web
(Del 14/8/2002 Sezione: Novara Pag. 39)

 
DIBATTITO SU G8, FATTI DI GENOVA E MOVIMENTO NO GLOBAL ALLA FESTA DELL´UNITA´
«Carlo non era un delinquente»
Papà Giuliani a Villadossola con i sindacalisti di polizia



VILLADOSSOLA

«Vogliono farlo passare per un delinquente. In questa calunnia c´è la precisa volontà di screditare un movimento che è portatore di valori morali che danno fastidio. Carlo non è morto in uno scontro di piazza ma è stato vittima di un disegno premeditato da questo governo. Se non si capisce questo non si capisce il salto di qualità di questa destra». Giuliano Giuliani difende così il figlio ucciso a Genova, nel luglio dello scorso anno, da un proiettile sparato da un carabiniere, durante la manifestazione dei no-global contro il G8. A seguire attentamente il suo intervento, lunedì sera, alla festa de L´Unità di Villadossola, sotto il tendone che normalmente ospita gli spettacoli, sono arrivate più di trecento persone. Parecchi i giovani che hanno interrotto più volte il suo discorso con lunghi applausi, anche per alleggerire il grande impatto emotivo che la sua presenza ha innescato. Al dibattito hanno anche partecipato due agenti del sindacato di polizia: Tommaso Di Gaudio, consigliere nazionale del Siulp e Antonio Martano ex segretario regionale del Silp. Anche per questi ultimi i fatti dell´anno scorso hanno segnato un momento nero nella storia delle forze dell´ordine. «Nei giorni di Genova la Polizia si è mangiata vent´anni di democratizzazione», ha detto Di Gaudio che ha pure sottolineato come all´interno delle forze dell´ordine c´è ancora chi non sappia che cosa sia lo stato di diritto. «Ci sono colleghi - ha detto - che si comportano da vendicatori, seppur in buona fede. Senza pensare, tuttavia, che soltanto la Magistratura deve occuparsi di chi commette un reato». Alle accuse dei no-Global di essere rimasti in silenzio dopo le giornate di Genova, Martano ha risposto così:«Per quanto detto sul comportamento sbagliato della polizia abbiamo perso adesioni e hanno tentato di isolarci». Forte la convinzione da parte dei due sindacalisti che dopo Genova occorra «lavorare per la democrazia dentro le forze dell´ordine» e «ricreare armonia nelle piazze con i manifestanti». «Dobbiamo aver un buon rapporto con la parte sana della polizia. Senza di essa non c´è democrazia», ha osservato Giuliani.
Filippo Rubertà

 
 Indietro STAMPA

 

 

/