15.06.2002
G8, presentato in Procura dossier sui lacrimogeni "illegali". Anche il Siulp protesta
di red.

Sequestro su tutto il territorio nazionale del gas CS adoperato per i lacrimogeni, perizia sui candelotti inesplosi e chiusura delle fabbriche che lo producono. Sono queste le richieste contenute nell' esposto-denuncia presentato sabato mattina nella Procura genovese dai legali del Genoa Legal Forum per l'uso «illegittimo» del gas durante il G8.

Nel dossier denominato «sindrome di Genova» sono contenute una decina di denunce di manifestanti raccolte dallo studio legale “Canestrini” di Rovereto. I reati ipotizzati sono getto di cose pericolose, lesioni personali gravi e gravissime e abuso d'ufficio. «Di fatto questa è una battaglia per i diritti civili, di giustizia», ha commentato il senatore Francesco Martone (Verdi), alla conferenza stampa di presentazione dell' iniziativa. «Quello che è successo a Genova - ha aggiunto - è il più grave atto di guerra chimica avvenuto in tempo di pace nella storia del nostro Paese».

 

Alla querela è stata allegata anche una documentazione scientifica sul gas CS, redatta da Edoardo Magnone chimico dell' Università di Genova. All'incontro hanno anche partecipato i rappresentanti del sindacato di polizia Siulp Luigi Notari e Giuseppe Boccuzzi per testimoniare anche le preoccupazioni degli agenti per l'uso del gas CS durante le manifestazioni di piazza.

Nel «dossier» contro i gas lacrimogeni contenenti le sostanze CN e CS, i manifestanti hanno denunciato di aver riportato, dopo il G8 di Genova, lesioni polmonari, tonsilliti croniche, dermatiti e un caso di tumore. A testimoniare è intervenuta Laura Corradi, ricercatrice all' università di Venezia. «Sono stata esposta a Genova in cinque occasioni ai gas lacrimogeni - ha raccontato - e sono finita due volte in ospedale per una bronchite acuta e difficoltà respiratorie. Mi è stata diagnosticata un' asma di media entità, irreversibile».

«So per certo - ha aggiunto Luigi Notari, membro della segreteria nazionale del Siulp - che ci sono poliziotti che dopo il G8 hanno denunciato di aver riportato irritazioni alla pelle. Uno di questi è stato anche operato per togliere delle vesciche sul collo». Nella sala di Palazzo Ducale, dove si è tenuta la conferenza stampa, erano inoltre esposte diverse fotografie di manifestanti, con piaghe in tutto il corpo, causate dai gas lacrimogeni.

Sul gas CS in particolare, gli studi di vari ricercatori, tra cui il chimico Edoardo Magnone dell'Università di Genova, hanno concluso che «provoca effetti mutageni, clastogeni (a carico della struttura dei cromosomi), aneugici (a carico dei cromosomi) e genotossici (a carico delle substrutture cromosomiche).

«I candelotti lacrimogeni con il gas CS li abbiamo avuti in dotazione per la prima volta in occasione del G8 a Genova» ha raccontato Giuseppe Boccuzzi, agente del reparto mobile di Bologna. “Dopo le denunce sui danni irreversibili alla salute che può provocare - ha aggiunto - ci risulta che alcuni reparti della polizia hanno riadottato il gas CN. Noi quindi vogliamo sapere dal ministero se il CS provoca o no danni irreversibili alla salute”.

“Le giornate del G8 a Genova - ha commentato l' avvocato Gilberto Pagani, rappresentante della commissione internazionale d' inchiesta per i diritti fondamentali e globalizzazione, formata da giuristi democratici - verranno ricordate, fra l'altro, anche per i 6200 candelotti di gas lacrimogeni sparati in 48 ore sui cittadini genovesi e sui manifestanti. In gran parte si trattava di candelotti al gas CS".