Manifestazione contro la riunione euroasiatica sull'ambiente
Vertice blindato, Lecce dice no
 
 
Venti di guerra e parole blindate sull'ambiente. Ieri Lecce ha ospitato "suo malgrado" la riunione dell'Asem: organismo nato per creare canali di dialogo tra Europa e Asia su varie tematiche. Tutto ciò all'interno del castello Carlo V, militarizzato fino all'inverosimile. Per tre giorni Lecce è stata blindata: zone rosse, tenute antisommossa e perquisizioni anche per i passanti. I ministri dell'ambiente dei 15 paesi dell'Unione Europea con dieci rappresentanti di stati asiatici si sono occupati, questa volta, di ambiente: acqua, energia e strategie di produzione.

Lecce è scesa in piazza per dichiarare tutto il suo dissenso. «No alle scelte irrispettose verso l'ambiente e la salute» - dice una manifestante - «No a chi tutela gli interessi privati a scapito dei cittadini». Il social forum della città, in collaborazione con il comitato studentesco contro il summit euroasiatico, ha organizzato una sfilata pacifica. In piazza un migliaio di persone. Il corteo, composto da studenti, delegati del Prc, dei Verdi, Cgil e Cobas, è partito da Porta Napoli ed è giunto in piazza S. Oronzo, per concludere l'azione nel comune della città. L'intenzione di appendere uno striscione di opposizione al summit è stata vanificata dal suo sequestro. I manifestanti hanno sfilato al grido di "Lecce libera". Mentre il vertice chiudeva le porte in faccia ai manifestanti, pur prevedendo la partecipazione pubblica ai lavori, il colorito corteo, fra balli e canti, reagiva lanciando fiori per le strade e sdrammatizzando lo stato d'assedio. Consapevole che la chiusura dei lavori al pubblico non fosse un caso: «Decideranno di impiantare inquinanti centrali nucleari nuove di zecca» - afferma un ragazzo del Lecce social forum - «programmeranno altri condoni edilizi per costruzioni nate in spregio ad ogni vincolo paesaggistico». E poi, sull'esclusione dei movimenti ambientalisti dal forum: «Si temeva che emergessero le ragioni di una terra avvelenata dalle emissioni del polo energetico di Brindisi e da quello industriale di Taranto».

Il corteo di ieri ha concluso un ciclo di iniziative che contestavano i due appuntamenti svoltisi a Lecce, quello di ieri e quello di qualche giorno fa: la conferenza delle scuole delle truppe corazzate della Nato.

Giada Valdannini