UNA PROPOSTA :
POLIZIA SMILITARIZZATA
_________________________ di Massimiliano Valdannini * e Gianclaudio Vianzone ** __________
I
temi relativi alle politiche per la sicurezza dei cittadini hanno
conquistato una priorità nell'agenda politica italiana, intorno ad essi si
costruisce il consenso sociale e politico. Come lavoratori progressisti
del settore pubblico della sicurezza (comprendente forze di polizia
statali e locali), intendiamo sottoporre ai lettori alcune considerazioni
ed alcune proposte di lavoro su una problematica decisiva per la
convivenza civile e per la stessa tenuta democratica del Paese.
Dobbiamo interrogarci sul perché una fetta crescente di cittadini vive il rapporto con la realtà urbana in termini fortemente negativi. Da un lato si diffonde il timore di rimanere vittime della criminalità di strada (furti, rapine, scippi, violenze) e di altre forme di illegalità diffusa. Dall'altro il degrado urbano e il disordine sociale sempre più esteso per l'aumento della povertà, dell'emarginazione e dell'esclusione sociale causano una forte percezione di impotenza e di abbandono. In realtà riteniamo che il lieve, benché costante incremento del tasso di criminalità registrato negli ultimi anni non sia sufficiente a giustificare il diffondersi dell'insicurezza e il grande allarme sociale che l'accompagna. Più che a un aumento delle azioni delittuose, abbiamo assistito, anche a causa di una mancata politica di depenalizzazione, alla estensione nel campo penale di settori prima non previsti (si veda ad esempio l'attuale normativa sull'immigrazione). Possiamo parlare di un fallimento del governo istituzionale della sicurezza sia per la gestione delle politiche sull'immigrazione sia rispetto alla domanda di giustizia completamente inevasa.
La validità di politiche di sicurezza ancorate al territorio deve essere considerata un primo passo indispensabile per ridurre la tradizionale separazione fra le amministrazioni locali e le istituzioni responsabili della sicurezza. Le scelte dello Stato non devono essere calate dall'alto, ma devono avere un diretto riferimento al territorio. In quest'ottica un obiettivo essenziale è la sinergia tra polizia locale e Polizia di Stato. all'interno del processo di decentramento di competenze a livello locale: intendendo che le polizie locali dovrebbero svolgere funzioni idonee a contrastare ansie e diffuse sensazioni di insicurezza, determinate - a ben guardare - anche dall'abbandono di strade e quartieri da parte di molte amministrazioni e, su un piano più generale, dalla precarizzazione del lavoro e dallo stesso aumento indiscriminato dei prezzi al consumo.
Al di là dell'approccio, pur positivo, con una visione della sicurezza che va oltre il mero aspetto repressivo, non si è tenuto conto che un progetto di rinnovamento nel campo della sicurezza non può essere condivisibile, pena la subalternità a posizioni moderate, se non si pongono in discussione gli attuali assetti economici e sociali. Alcuni segnali, in una linea d'orizzonte preoccupante, indicano che un ampio fronte trasversale - da settori dell'Ulivo fino ad An - si sta muovendo nella direzione di prefigurare una politica della sicurezza basata sulla prevalenza organizzativa e territoriale delle polizie militari, con la conseguenza di dequalificare le polizie ad ordinamento civile e di modificare completamente il ruolo delle polizie locali. Che fare? In primo luogo occorre elaborare delle ipotesi politiche riguardo al ruolo e all' utilizzo delle varie forze di polizia (organizzazione, competenze, professionalità, formazione) in un'orizzonte di superamento delle Polizie militari: si potrebbe costituire corpi di polizia smilitarizzati a controllo democratico, all'interno dei quali garantire spazi di reale confronto. Il coordinamento con le altre forze di poilizia dovrebbe essere inteso anche come strumento elettivo per migliorare la qualità professionale degli operatori. Sul piano legislativo si dovrebbe agire per sottrarre alla sanzione penale quei comportamenti che non arrecano allarme sociale. Pene severe contro forme di protesta sociale come i blocchi stradali sono scandalose di fronte all'indulgenza del potere in materia di reati ambientali, di evasione fidcale e di viloazione delle norme che violano la sicurezza del lavoro. Occorre guardare con attenzione alle poche ma significative esperienze in atto dei "centri di mediazione del conflitto" dove è possibile sottrarre alla delega giudiziaria la soluzione delle miriadi di situazioni di microconflittualità presenti sul territorio. * Segretario Provinciale SIULP
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