Resoconto del seminario sulla "devoluzione" legislativa alle Regioni sul tema della "Polizia locale"
Una riforma democratica della sicurezza
 
 
Nel seminario del partito, tenutosi a Roma il 5 dicembre scorso sulla "devoluzione" legislativa alle Regioni sul tema della "Polizia locale" così come proposto dal Governo nel suo progetto di legge di un'ulteriore modifica del titolo V della Costituzione, hanno preso la parola e sono intervenuti tutti i partecipanti (presenti esponenti dei sindacati della polizia di stato, vigili urbani, amministratori locali e regionali, i nostri deputati, la compagna Graziella Mascia e il compagno Giovanni Russo Spena).

La relazione d'apertura svolta dal compagno Alberto Burgio, responsabile del dipartimento Giustizia del Prc è iniziata dall'illustrazione del contesto generale, e cioè dalla tendenza sempre più spinta che le destre stanno portando avanti, nella società e nei territori, per cercare di "militarizzare" ogni aspetto della vita sociale e civile con l'argomentazione che siccome "siamo in guerra" e c'è il terrorismo internazionale, occorre più ordine, controllo e riduzione dei diritti (a partire da quello di sciopero e di manifestare) tendenza da cui non sono esenti anche settori del centro-sinistra.

Portando alcuni dati sull'andamento dei reati negli ultimi anni (diminuzione) e degli arresti e delle condanne (in aumento), il relatore ha confutato la tesi di una certa cultura, oggi dominante e populista, che cerca di far leva sull'aumento d'ansie e paure per la sicurezza individuale ma che sono usate per argomentare la necessità da parte del Governo di potenziare uomini, mezzi e risorse per affrontare in chiave solo repressiva i temi della sicurezza.

Riforma della Magistratura, dei Codici, dell'ordinamento delle forze di polizia che le destre stanno approntando, hanno bisogno di una risposta e iniziativa alta da parte del Prc a tutti i livelli, mettendo a punto e proponendo anche alla sinistra moderata una diversa e alternativa posizione su questi terreni, sintetizzandola nel termine "riforma democratica della sicurezza" da contrapporre a quella autoritaria, populista e unicamente repressiva delle destre e del Governo, iniziando dalla democratizzazione delle forze di polizia, smilitarizzazione delle forze dell'ordine a ordinamento militare, creazione di una polizia giudiziaria effettivamente sottoposta solo all'autorità dell'Autorità Giudiziaria e in questo contesto affrontare anche i temi della polizia municipale e dei corpi privati (guardie giurate).

In alcuni interventi è stato sollevata la necessità di decentrare la discussione per favorire la partecipazione degli iscritti al Prc ma non solo.

Sia la compagna Mascia sia il compagno Russo Spena hanno insistito sulla necessità di elevare l'allarme sul clima politico sempre più grave e sulla pericolosità delle iniziative e proposte del Governo (compresa quella di "militarizzare" i vigili del fuoco che giustamente stanno lottando contro questa proposta) e sollevando il problema di settori della magistratura ormai compiacenti rispetto alle politiche governative (vedi tribunale di Genova sui fatti del 2001).

Necessità di depenalizzare i reati minori, riformare i regolamenti di polizia, necessità di pensare ad una figura nuova degli addetti alla sicurezza, formazione ed addestramento degli appartenenti alle forze dell'ordine più rispondenti al dettato costituzionale, hanno alimentato la discussione nel seminario, nel quale si sono confrontate anche idee e proposte diverse sui vari temi (armamento o meno dei vigili urbani, ruolo, funzioni e ordinamento dei magistrati e della magistratura, ecc) ed è stata formulata l'idea di lanciare un'iniziativa di legge popolare per la smilitarizzazione dei corpi di polizia a ordinamento militare (carabinieri e guardia di finanza).

Numerosi gli interventi dei sindacalisti della polizia di stato che hanno denunciato come negli anni si sia stravolto l'impianto della legge che ha smilitarizzato la polizia. I compagni vigili urbani hanno portato la propria esperienza a partire dalla conoscenza precisa che essi hanno della realtà sociale ed economica del territorio comunale.

Concludendo il seminario, il compagno Claudio Grassi della segreteria nazionale, nell'evidenziare la complessità dei temi in discussione, ha posto l'accento come il partito sia solo all'inizio di un lavoro inter-dipartimentale (Enti locali, Giustizia e Riforme Istituzionali), della difficoltà nel monitorare le forze interne che fanno riferimento ai temi della giustizia e della sicurezza. Questo spinge a sostegno della necessità di decentrare discussione e iniziativa del Prc - delineando l'idea di iniziare con tre riunioni inter-regionali -, di fare circolare di più nel corpo del partito proposte e iniziative già in campo.

Enzo Jorfida