Domenica 20 Febbraio 2005 tratto dal quotidiano Il Messaggero  
   
  Serra: «Una notizia positiva». Troppi uomini impegnati nella protezione di personalità e obiettivi
  Pisanu: «Prefetto, taglia le scorte»
   
  Il ministro dell’Interno chiede un piano per il “recupero” di 2.000 agenti
  Il ministro dell'Interno, Giuseppe Pisanu, «ha chiesto al Prefetto di Roma di elaborare un piano di riduzione dei servizi di scorta nella città e provincia di Roma, secondo le linee da lui adombrate». E Achille Serra ha commentato a caldo: «E’ una notizia molto positiva».
Insomma in una città dove circa quattromila uomini ogni giorno vengono utilizzati per servizi di scorte ad autorità, parlamentari, magistrati ed economisti e per presidi fissi ad ambasciate, residenze e sedi istituzionali, forse si potrebbe stringere il cerchio dei “sorvegliati speciali” e recuperare alcune migliaia di uomini delle forze dell’ordine da dedicare al controllo del territorio.
Tutto nasce da un’intervista che Serra ha rilasciato nei giorni scorsi a un quotidiano, nella quale il prefetto ha sollevato il problema delle scorte nella capitale, definendole, “spropositate”. Nella sua analisi sul problema degli agenti della forze dell'ordine impegnati, ogni giorno, in scorte e posti fissi di vigilanza, Serra aveva sottolineato che, invece, un giusto uso di questo tipo di tutela, e soprattutto un cambio culturale, potrebbe far recuperare sulle strade poliziotti, carabinieri e finanzieri. Agenti che potrebbero essere destinati al territorio della capitale e della provincia a indubbio vantaggio della sicurezza dei cittadini.
«Se la mafia o il terrorismo vogliono mettere a segno un attentato - ha detto Serra - Non sarà la scorta a fermarli e, purtroppo, il passato ce l'ha insegnato». Ieri, invece, dopo la nota del Viminale, Serra alle prese col corteo di solidarietà per Giuliana Sgrena, ha preferito una linea più soft. Forse perché adesso la questione è passata da un piano tecnico ad un piano politico con l’intervento, nei giorni scorsi, anche degli esponenti Ds.
Una cosa è certa tutti i componenti del comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza di Roma sanno benissimo che ridimensionando le scorte e soprattutto i presidi fissi si potrebbero riutilizzare almeno duemila agenti. E non sarebbe poco.
Sulla questione anche il Siulp si era espresso in favore dell’iniziativa di Serra. «La giusta analisi del Prefetto - osserva il Siulp - permetterebbe di recuperare cinquemila operatori delle forze di polizia sul territoro della capitale, ad indubbio vantaggio della sicurezza collettiva e non più solo di alcuni eletti. Sono anni che stiamo lanciando il nostro segnale in questa direzione e quindi non possiamo che plaudire positivamente alle osservazioni del Prefetto Serra e ai nuovi segnali provenienti dalla Questura di Roma che vogliono la rivitalizzazione degli uffici territoriali a diretto contatto con la cittadinanza (Commissariati, Squadra volante, Squadra Mobile, Digos e Polizia Stradale). Quando il Prefetto Serra asserisce che se “la mafia o il terrorismo vogliono mettere a segno un attentato, purtroppo non sarà la scorta a fermarli e il passato ce l'ha insegnato nel modo più drammatico, da Falcone a Moro, da piazza del Gesù a Borsellino”, ciò non può che trovarci assolutamente d'accordo».
Il Siulp definisce «schizofreniche certe posizioni assunte in tema di sicurezza e che rispondono più a logiche di nicchia che ad una visione globale della sicurezza. Non possiamo - conclude che augurarci la piena applicabilità delle intenzioni rappresentate dal Prefetto».