Inchiesta su un candelotto
di Francesco Martone
Un senatore verde, Francesco Martone, viene investito, come
centinaia di migliaia di altri, da una nuvola di gas lacrimogeno, a
genova, nei giorni del g8.sta male, molto male, come tutti.però
raccoglie uno di quei bossoli, sul quale è scritto che conteneva un
certo gas, denominato cs.nei mesi successivi, martone si documenta,
indaga, chiede.escopre quel che qui racconta.che quel gas è messo al
bando dalla convenzione mondiale sulle armi chimiche, ma solo per il
suo uso in tempo di guerra.che è estremamente dannoso, può provocare
danni permanenti, può avere effetti sui cromosomi delle persone, che
tra le famose armi chimiche di saddam hussein c'è appunto il cs. e, di
conseguenza, constata che l'eccessivo uso che la polizia italiana ne
ha fatto a genova è stato fatto senza precauzioni, senza avvertire
nessuno [nemmeno gli stessi poliziotti]delle possibili conseguenze.
E' uno scandalo italiano: quello di un potere che dimostra il più
totale disprezzo per la salute [e i diritti]dei cittadiniUsato in
Vietnam, messo sotto accusa perché in possesso dell'Iraq, oggetto di
una richiesta di messa al bando da parte dell'associazione dei medici
sudcoreani, studiato con preoccupazione negli Usa: è il gas CS, che la
polizia italiana ha sparato al G8 di Genova addosso alla gente CHI ERA
A GENOVA LO RICORDA.
Ricorda il fiato mozzato, il cuore in gola, l'impossibilità di
respirare, la pelle bruciata e gli occhi pieni di lacrime. Ricorda la
sensazione di vomito e nausea, immediata, ed il bruciore allo stomaco,
i dolori al fegato.
Ce n'erano a migliaia, di bossoli di alluminio per le strade di
Genova, "cartuccia 40 mm a caricamento lacrimogeno al CS, STA - 1-
98", c'è scritto su uno che ho raccolto nei pressi della Fiera e che
ancora tengo a futura memoria. I fumi delle migliaia di lacrimogeni,
poi, si sono diradati, ma non con essi l'impegno di chiedere giustizia
per i fatti di Genova, per le percosse brutali, la morte di Carlo
Giuliani, la sospensione dello stato di diritto. Questo lavoro
attraversa mille strade, si sperde per mille tracce. Una di queste, è
quella del gas, il CS appunto, usato in abbondanza a Genova. Questo
gas sembra essere il comun denominatore della repressione poliziesca:
usato a Seattle, a Québec, a Genova, come a Londonderry, Waco, a Seul,
in Palestina, in Malesia, in Perù. Dietro il CS si snoda una storia
inquietante, fatta di studi medici, di testimonianze dirette, di
morte. Una storia che si apre leggendo l'ultimo libro di Gore Vidal,
"La Fine della Libertà - verso un nuovo totalitarismo?", nel quale si
parla della strage di Waco, quando il 19 aprile del 1993 gli agenti
dell'Fbi posero fine al lungo assedio alla sede della setta dei
Davidiani, usando gas CS e carri armati. Secondo alcune analisi, fu
proprio il CS a innescare l'incendio nel quale morirono 82 Davidiani.
Brutta storia, questa del CS, e più si scava più peggiora. Per
iniziare, il CS, sigla per chlorobenzylidene malonitrile, in italiano
"ortoclorobenzalmalonitrile" è stato sviluppato negli anni '50 dal
Chemical Defence Experimental Establishment [Porton, Inghilterra]. Una
rapida navigazione su Internet ci rivela che in Italia i candelotti al
CS li produce una tal ditta Simad s.p.a. di Carsoli, in provincia
dell'Aquila [sono suoi i lacrimogeni in copertina, ndr]. Il sito,
corredato di foto di candelotti in bella vista ci dice che la
cartuccia lacrimogena M38/STA-CS è composta da un bossolo in
alluminio, una carica propulsiva e da un proiettile in alluminio
contenente la carica lacrimogena compressa e che "è utilizzato dalle
Forze dell'Ordine in tutti quei casi in cui si ha bisogno di
disperdere riottosi ad una distanza di sicurezza".
Il CS è quindi una sostanza cristallina usualmente mescolata con
un composto pirotecnico in una granata o candelotto. Si diffonde sotto
forma di nebbia o fumo di particelle sospese. La sua efficacia deriva
dalla proprietà irritante, molto forte, per la pelle e le mucose, e di
agente lacrimante anche in dosi minime. Gli effetti caratteristici
sono una congiuntivite istantanea con blefarospasmo, irritazione e
dolore. Questi sintomi sono accentuati in presenza di condizioni di
tempo caldo o umido. A Genova infatti era caldo, ma che caldo...
Danni cromosomici
Il CS micronizzato e mescolato con un antiagglomerante o trattato
con idrorepellenti a base di silicone [formule note come CS1 e CS2]
può rimanere attivo per giorni e settimane, se polverizzato sul suolo.
Ciononostante, è considerato dai produttori e dalle forze di polizia
come un'arma non letale. A Québec, dove di CS si fece un uso smodato
per reprimere le manifestazioni contro il Trattato dell'Area di libero
commercio delle Americhe [aprile 2001], l'ufficio di pubblica igiene
avvisò i residenti di indossare guanti di gomma e lenti protettive nel
trattare i residui, ed anche di gettar via cibo contaminato,
rimpiazzare i filtri dell'aria condizionata, e lavare l'esterno delle
abitazioni. I genovesi ricordano di aver ricevuto tali istruzioni?
Alcuni dei manifestanti di Québec, ancora dopo quattro settimane
avevano riferito di difficoltà respiratorie, e sintomi simili
all'influenza. Almeno cento donne denunciarono casi di mestruazione
prematura.
Secondo uno studio pubblicato nel 1989 dal Journal of the American
Medical Association, il CS assorbito verrebbe metabolizzato nei
tessuti periferici sotto forma di cianuro, nota sostanza cancerogena.
Uno degli autori di questo studio, Bailus Walker, professore di
tossicologia ambientale all'Università Howard, ha studiato le
complicazioni polmonari nel corso di una visita negli ospedali della
Corea del Sud, nel 1987, dopo che la polizia locale aveva usato il CS
contro i dimostranti. Il dottor Walker riscontrò danni al sistema
respiratorio di bambini, e casi di danno cromosomico, al punto da
affermare che Il CS può essere "molto, molto tossico", se usato nelle
dosi sbagliate.
La miscela con altri gas
Nel caso di Seattle, le denunce di danni gravi alla salute dei
cittadini furono numerose, e raccolte dall'organizzazione di Los
Angeles Physicians for Social Responsibility. Secondo uno dei suoi
esponenti, il dottor Murphy, i sintomi documentati,amnesie, nausea e
tremori sarebbero tuttavia più da ricollegare all'esposizione ad
agenti nervini, combinata con il CS. Insomma si sa troppo poco sugli
effetti del CS, sia da solo che con altre sostanze, per permetterne
l'uso.
A Seattle, come a Québec, i cittadini non hanno saputo cosa
contenessero le cartucce di lacrimogeno CS. A Seattle, inoltre, il
candelotto lacrimogeno conteneva un solvente notoriamente cancerogeno,
il cloruro di metilene, usato come propellente per le cartucce, e che
causò molti più danni del CS. Alcuni dei sintomi associati a questa
sostanza sono la letargia, confusione mentale, mal di testa,
formicolio agli arti.
Il mio candelotto al CS non dice nulla al riguardo. Lo annuso ed
ancora puzza di qualche strana sostanza chimica. Ma sul sito internet
della Simad non c'è nessun dettaglio al riguardo. L'azienda che fornì
il CS al cloruro di metilene, la Defense Technology Corporation del
Wyoming, si unì poi alla Federal Laboratories. Questa ditta, nel 1992,
insieme alla TransTechnology Corp, fu oggetto di una causa civile da
parte delle famiglie di nove palestinesi uccisi da esposizione a CS,
che continua ad essere usato estensivamente dalle forze israeliane per
reprimere l'Intifada.
Torniamo ora in Corea. Secondo fonti di stampa il governo della
Repubblica di Corea aveva ammesso l'uso di 351 mila candelotti
lacrimogeni contro civili nel solo mese di giugno del 1987, molti di
più di tutto il gas lacrimogeno usato nell'intero 1986. In Corea, i
medici hanno constatato che varie centinaia di migliaia, se non
milioni di civili erano stati esposti agli effetti del CS, senza
essere stati poi debitamente assistiti.
Gli esperti infatti consigliano di trattare l'esposizione ad alte
concentrazioni di gas lacrimogeno, per inalazione o ingestione, come
quelle che possono occorrere in uno spazio chiuso o in prossimità
dell'esplosione di un candelotto, con molta cautela, anzi consigliano
un periodo di osservazione di qualche giorno, poiché un edema
polmonare potrebbe sopraggiungere solo un secondo tempo.
"Il corteo delle tute bianche arriva fino all'angolo con il
sottopassaggio della ferrovia, e si scatena lì il primo inferno. La
polizia lancia decine e decine di candelotti CS, un nuovo tipo di gas
lacrimogeno, urticante, che toglie il respiro e provoca fortissimi
bruciori sulla pelle". Lo racconta una testimonianza reperibile su
internet: "Tutto il corteo, che si trova lungo una strada, chiusa da
un lato dalla ferrovia, viene spinto all'indietro in una calca
indescrivibile, mentre i lacrimogeni piovono a decine nel bel mezzo
della ressa. L'aria è irrespirabile anche con le maschere, tutti
quelli senza occhiali protettivi ben presto non vedono più nulla, e in
mezzo alla folla che spinge disperatamente all'indietro vengono
guidati da coloro che riescono ad intravvedere qualcosa". E ancora:
"Gli effetti di questa riunione non si fanno attendere: una violenta
battaglia inizia nella zona, con spari continui di lacrimogeni ad
altezza uomo e continue cariche da parte di carabinieri e polizia".
Se non bastasse, "i lacrimogeni sparati con la carabina, di quelli
a lunga gittata, vengono diretti ad altezza uomo da distanze di poche
decine di metri. Un manifestante viene colpito in pieno petto, il
rumore del violentissimo impatto del candelotto sul corpo è
agghiacciante: cade a terra immobile, e viene portato via di peso da
quattro persone per essere caricato su un'ambulanza... Le camionette
sfrecciano velocissime lungo le traverse, e dai tettucci la polizia
lancia lacrimogeni sulla folla con la stessa disinvoltura di un
giocatore di Playstation".
Già, in prossimità dell'esplosione i rischi di edema polmonare o
di altre gravi complicazioni sono altissimi, ci dicono i medici
americani. A Genova i candelotti sono stati lanciati direttamente
sulle teste della gente, o addirittura in pieno petto. Chi ricorda di
essere stato curato o posto sotto osservazione per gli effetti dei gas
lacrimogeni e non solo per le manganellate ed i calci? Ed i medici
erano stati informati di tale eventualità?
"Una pratica disumana"
Secondo la commissione medica coreana "l'uso di gas lacrimogeni
contro civili in Corea del Sud è una pratica disumana e non
accettabile dal punto di vista medico". Ed ancora: "Consideriamo l'uso
di gas CS e di altri gas lacrimogeni con effetti clinici comparabili,
equivalente ad una operazione di guerra chimica contro popolazioni
civili, e pertanto chiediamo la totale messa al bando dell'uso di
queste sostanze".
I medici raccomandarono poi al governo coreano di rendere
immediatamente disponibili al pubblico ed ai professionisti del
settore medico e della salute pubblica dati relativi alla composizione
chimica di tutti i gas lacrimogeni usati, informazioni sulle
concentrazioni e varie formule di questi agenti, precedenti studi
tossicologici svolti o disponibili, ed ogni altra informazione tecnica
rilevante per comprenderne le conseguenze mediche e sanitarie. "Il
governo, inoltre, dovrà incoraggiare immediatamente scienziati e
ricercatori a svolgere tutti gli studi epidemiologici e clinici
necessari per chiarire gli effetti degli agenti di gas lacrimogeni
usati. Una tale ricerca dovrà essere svolta in maniera indipendente e
comprendere gli effetti acuti e subacuti, cronici e di lungo periodo
di tali agenti, in particolare su soggetti a rischio, bambini,
neonati, anziani, soggetti con malattie croniche preesistenti e
pazienti in degenza". È accaduto qualcosa del genere in Italia dopo il
G8?
Non ricordo di aver letto nulla al riguardo neanche nei documenti
delle indagini conoscitive. E il principio precauzionale? Nel campo
dell'industria chimica, spetta a chi vuole iniziare un'attività
provare che non ci siano danni sull'ambiente e sulla salute dei
cittadini. Non mi risulta che le forze dell'ordine o le autorità
competenti italiane abbiano mai provato che il CS non sia dannoso.
115.107 articoli sul CS
Lo stesso Parlamento europeo [European Parliament Directorate
General for Research Directorate A The Stoa - Scientific and
Technological Options Assessment - Programme] commissionò uno studio
specifico sull'uso di gas lacrimogeni ["Crowd Control Technolgies [An
appraisal of technologies for political control"] del giugno 2000, che
ci dice che esiste una pubblicistica sterminata sul CS, almeno 115.107
articoli! Secondo i dati raccolti dallo STOA, ad alti livelli di
esposizione, il CS può causare polmonite ed edema polmonare fatale,
disfunzioni respiratorie, oppure gravi gastroenteriti ed ulcere
perforanti.
Il CS è anche irritante , ed alcuni soggetti possono sviluppare
dermatite da contatto con conseguente formazione di vesciche.
L'esposizione anche a dosi basse di CS aumenta la pressione del sangue
e sussiste un rischio particolare per tutti coloro di età superiore ai
trent'anni sotto stress fisico o con un aneurisma non riscontrato.
Magari lo stress fisico di chi a Genova correva via per sfuggire alle
cariche indiscriminate.
A livelli più alti il CS è stato associato con disfunzioni
cardiache, danni al fegato e morte. Sperimentazioni in vitro hanno
dimostrato che il CS è clastogenico , causa cioè la separazione dei
cromosomi, e mutageno, cioè può causare mutamenti genetici
ereditabili, mentre in altri casi il CS aveva dimostrato di poter
causare un aumento nel numero di cromosomi abnormi.
Dal punto di vista tossicologico, molte associazioni mediche hanno
raccomandato lo svolgimento di maggiori analisi di laboratorio ed
epidemiologiche, per avere un quadro completo delle conseguenze
mediche derivanti dall'esposizione di componenti quali il CS. E il
Journal of the American Medical Association conclude che la
"possibilità di conseguenze mediche di lungo termine quali formazione
di tumori, effetti sull'apparato riproduttivo e malattie polmonari è
particolarmente preoccupante, considerando l'esposizione alla quale
vengono soggetti dimostranti e non dimostranti in caso di operazioni
di ordine pubblico".
Va anche ricordato, inoltre, che l'Italia ha ratificato nel 1925
il protocollo di Ginevra contro l'uso di sostanze soffocanti o gas e
che nel 1969 almeno ottanta paesi hanno votato per la messa al bando
di gas lacrimogeni in operazioni di guerra. Per quanto riguarda
l'Italia: come si giustifica la discrepanza sul regime di uso di CS,
proibito in guerra ma permesso in tempo di pace, considerando che
l'Italia è firmataria ed ha ratificato il protocollo di Ginevra?
Secondo alcuni esperti, esisterebbe al riguardo una grave scappatoia
legale nella Convenzione sulle armi chimiche, poiché la Convenzione
non proibisce l'uso di gas tossici in operazioni "pacifiche" come ad
esempio quelle di "law enforcement", il ripristino della legge.
Tuttavia, esiste il problema della possibile trasformazione di un gas
utilizzato per scopi di ordine pubblico, in arma da guerra. In tal
caso se tale gas venisse originariamente usato per repressione di
tumulti di piazza, allora lo stato dovrà dichiarare la sua
composizione chimica al segretariato della Convenzione.
Resta la domanda: la salute di un soldato in guerra, vale maggior
protezione di quella di un civile che esercita il suo diritto
inalienabile all'espressione delle proprie opinioni?
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