ATTUALITÀ - 16/03/2007, ore 14.32.00
Fonte: http://www.ifatti.com/articolo.asp?ID_ARTICOLO=1061
Allarme Silp-Cgil: niente
addestramento dei cani poliziotto per la ricerca di bombe fabbricate con
esplosivi
Le nuove direttive dal
ministero dell'Interno e i pochi fondi mettono a rischio la sicurezza degli
italiani
Nettuno (Roma) (Simona Martini) -
Eliminati sette tipi di sostanze fra le più comuni e reperibili sul mercato.
Cinofili rimasti senza esplosivo: le direttive del ministero dell'Interno
riducono l’addestramento dei cani poliziotto antiesplosivo. L’allarme lanciato
dal sindacato italiano lavoratori di polizia (Silp-Cgil): «La scelta di
abbassare i livelli di sicurezza comporta un’assunzione di responsabilità ben
precisa». Governo di centro destra o governo di centro sinistra, le cose
cambiano poco almeno per la Polizia di Stato. In una sorta di competizione al
ribasso, per non essere da meno rispetto al precedente governo la maggioranza di
centro sinistra non si fa mancare problemi legati alla sicurezza collettiva.
Perché se durante il governo Berlusconi si diceva che la Polizia era
rimasta senza benzina, sicuramente sotto il governo Prodi i reparti
cinofili antiesplosivi si sono visti ridurre l’addestramento dei cani.
Effetto della finanziaria o abbassamento del pericolo di attentati terroristici?
Unica nota certa è il cambiamento di alcune procedure del protocollo di
addestramento. Le nuove direttive dei Reparti Speciali del ministero
dell’Interno escludono sette tipi di esplosivo ed allungano i tempi di ricambio
dei materiali. Ma se a prima vista potrebbe sembrare una mera misura
amministrativa per risparmiare qualche euro, l’allarme arriva dal sindacato
Silp-Cgil del Centro allevamento e addestramento cani della polizia di Stato di
Nettuno, in cui vengono preparati i cani prima di essere affidati ai vari
reparti cinofili sparsi in tutta Italia.
In un lungo comunicato rivolto alla segreteria nazionale, il sindacato della
cittadina del Lazio ha spiegato rischi e controindicazioni dei nuovi
provvedimenti. In sostanza non sarebbero più in grado di garantire l’efficacia
dell’addestramento e l’affidabilità del cane nella ricerca e nel riconoscimento
di bombe fabbricate con gli esplosivi esclusi dal programma e loro derivati. E
se proprio si doveva risparmiare non lo si è fatto sull’acquisto di sostanze
rare o mai usate in attentati terroristici.
A preoccupare alcuni istruttori ed il sindacato è proprio la facilità di
reperimento dei sette esplosivi e l’uso piuttosto comune di alcuni di loro: uno
fra tutti, noto anche ai non addetti ai lavori, gli artifizi pirotecnici. Dal
contenuto dei fuochi d’artificio i principianti potrebbero ricavare bombe carta
e i più esperti veri e propri ordigni. In queste condizioni il rischio per cani
ed i poliziotti con cui lavorano è elevato come è elevato il pericolo per i
cittadini. E non a caso il sindacato di Nettuno parla di abbassamento di livelli
di sicurezza minacciando un triste «l’avevamo detto» nell’eventualità che
qualcosa «dovesse incepparsi per le questioni che abbiamo denunciato e stiamo
denunciando».
Unica soluzione rispettare il programma. Secondo quanto scritto dallo Silp-Cgil
«è necessario eseguire il programma addestrativo nei minimi dettagli, senza
riduzioni nei tempi, con i giusti quantitativi di esplosivo e con il rinnovo
degli stessi».
Solo in questo modo si potrebbe garantire un certo tipo di prestazioni che hanno
fatto del Centro uno dei luoghi di eccellenza nell’addestramento di cani
poliziotto. Ma non è questione di vanità. Perché se è piuttosto evidente che la
polizia senza benzina non può provvedere alla sicurezza dei cittadini, secondo
il sindacato è altrettanto vero che non lo possono fare neanche i cani “senza”
esplosivo.