Settembre/2001 - Contributi

Che fine ha fatto la legge 626?

 

di Massimiliano Valdannini

 

L’evento giubilare avrebbe dovuto far aumentare uomini, mezzi e tecnologie. Ma noi, come Cassandre, preventivammo l’esatto contrario e l’attualità non può che darci ragione, infatti gli eventi e le manifestazioni si susseguono in continuazione chiedendo agli stessi operatori turni massacranti con il consequenziale calpestio della dignità di tutti i poliziotti romani, funzionari compresi.
Alla già precaria situazione organizzativa, il nuovo anno ha portato ai poliziotti capitolini un deciso abbassamento dei livelli di sicurezza dal punto di vista della Legge 626/94.
Come ben sappiamo anche la Pubblica Amministrazione avrebbe dovuto applicare in todo la 626/94 entro l’anno domini 1997.
Nell’anno giubilare 2000 non solo non è stata applicata nell’ambito della pubblica sicurezza, ma ad oggi non sono state ancora indette le elezioni per eleggere i vari Rls, tantomeno esiste, nei vari uffici, il documento per la valutazione dei rischi.
Un comune mortale penserebbe che essendo l’apparato statale una macchina burocraticamente elefantiaca, come compensazione per la mancata attuazione della 626/94, l’Amministrazione della pubblica sicurezza avrebbe dovuto garantire ed aumentare maggiori servizi per la tutela igienico sanitaria e di prevenzione per gli operatori di Polizia.
Invece no!
Con il nuovo anno dalla prefettura giunge l’ennesima circolare con cui si comunica la riduzione dei fondi per la pulizia degli uffici e caserme della Polizia di Stato.
Ciò sta a significare che nella maggior parte dei casi le pulizie, eufemisticamente parlando, vengono effettuate dal lunedì al venerdì soltanto per due ore al giorno, lasciando scoperte le giornate del sabato e della domenica in tutti quegli uffici che per la loro specificità operano nell’arco delle 24 ore e per 365 giorni l’anno (leggasi Commissariati, Sq. Volante, Sq. Mobile, Polizia Stradale, ecc.).
Parliamo di pulizie in maniera eufemistica perché da troppo e tanto tempo stiamo denunciando che il servizio reso ai poliziotti romani non solo è scadente per il materiale utilizzato, ma in alcuni casi lo è anche come prestazione d’opera; sebbene le verifiche ispettive ministeriali e della stessa questura ci diano ragione, pare che ad ogni gara di appalto per ciò che riguarda le pulizie si vada sempre di male in peggio.
Passeggiando, però, per i corridoi che contano, si prende atto di pavimenti stralucidati, scrivanie lustrate, bagni in cui ci si potrebbe mangiare, luoghi in cui si effettuano le pulizie anche il 30 febbraio.
Altra nota dolente è per ciò che riguarda il capitolato della manutenzione degli immobili. Non si sa da quale antro del dipartimento o della prefettura sia uscita fuori la notizia ufficiosa che, ora, per ottenere un qualsiasi intervento presso gli uffici o reparti della capitale, devono giungere alla divisione del personale Utlgp almeno 10 fonogrammi per ottenere poi una eventuale autorizzazione cumulativa per gli interventi richiesti. Domanda. Se in un ufficio durante tutto l’anno solare gli si fulmina solo una lampadina, si blocca una porta, si ottura un water, si rompe una finestra ecc. per poter far intervenire la ditta preposta in maniera sollecita cosa deve fare?
L’ufficio richiedente, per caso, si deve intentare altri 9 guasti per riparare l’unica emergenza?
Credo che sia giunto il momento di porre termine all’invio delle visite ispettive sui vari posti di lavoro in tema di ambiente e salubrità, perché non sono null’altro che una presa in giro all’intelligenza degli stessi Funzionari, Ispettori, dei Medici e dei colleghi che operano in ogni ambito.
Queste visite ispettive non fanno altro, che verificare, accertare, trascrivere e sottoscrivere quelle che poi tutti sappiamo essere le problematiche che affliggono i nostri uffici e di contro dimostrare l’impotenza dell’Amministrazione centrale nel poter risolvere concretamente problematiche spicciole, e continuare a mandare in giro queste visite significa solo il perseverare nel navigare a vista nell’oceano delle improvvisazioni e del pressapochismo.
Ci domandiamo e domandiamo: ma la cascata di risorse straordinarie piovute sulla Capitale per l’evento Giubileo che fine ha fatto? I fondi per le caserme, per gli uffici sono già terminati?
Altro capitolo da affrontare sarebbe quello dei mancati fondi per le nuove commesse di approvvigionamento delle uniformi della Polizia; molti colleghi in ambito nazionale nel mese di giugno 2000 con 30-35 e più gradi all’ombra ancora devono indossare la divisa ordinaria estiva perché sono terminate le cosiddette atlantiche!
Possibile che le risorse vengano a scarseggiare sempre per i lavoratori e mai per alimentare lo status simbol, quali scorte e auto blu?
Anche per il dipartimento della pubblica sicurezza il termine ultimo per applicare in todo il d.lgs 626/94 doveva essere il 1997, ma attualmente non solo non se ne vede l’alba, ma di fatto con i mancati interventi, riparazioni e manutenzioni le violazioni alla 626/94 sono ancora più evidenti e, non dimentichiamo, tutte penali!
Ma cosa importa se un reparto, una caserma, un ufficio versa in condizioni disperate l’essenziale è che nei corridoi che contano sia sempre tutto efficiente e lustro; e che non manchi mai la macchina blu per ogni eventuale esigenza.
Massimiliano Valdannini
Segr. Prov.le Siulp - Roma