Ero fiducioso ma anche convinto che il
decreto legislativo 28 febbraio 2001 n. 53 potesse apportare modifiche e
quindi sanare le ingiustizie subite con il decreto legislativo 12 maggio
1995 n. 199, ma anche questa volta è prevalsa la tesi: “i giovani avanti, i
vecchi al macello”.
E’ stata punita nuovamente la categoria che non avrebbe dovuto mai esserci
nella nuova Polizia di Stato, il vecchio maresciallo della Pubblica
Sicurezza, colui che ha pagato ingiustamente il prezzo del rinnovamento.
Sottufficiale dal 1º maggio 1972, promosso maresciallo di 3ª classe il 29
maggio 1979, con la riforma del 1981 inquadrato nella qualifica di
sovrintendente capo con decorrenza 1º gennaio 1984, sesto livello.
Dopo 5 anni di permanenza nella qualifica e precisamente il 1º maggio 1989
ottiene il sesto livello bis, paragonato al maresciallo maggiore aiutante
dell’Arma dei Carabinieri.
E’ da questa data che, anziché andare avanti, la mia carriera si è bloccata.
Cosa è successo nel frattempo? Il maresciallo maggiore aiutante dei
Carabinieri, mio parigrado, veniva paragonato all’ispettore capo della
Polizia di Stato, mentre il sottoscritto rimaneva sovrintendente capo e
quindi paragonato al brigadiere dei Carabinieri (ritornando indietro al
lontano 1974).
Il decreto legislativo 12 maggio 1995 n. 199 permetteva il passaggio del
ruolo dei sovrintendenti a quello degli ispettori, nel seguente modo: vice
sovrintendente e sovrintendente = vice ispettore; sovrintendente principale
e capo = ispettore capo ruolo esaurimento, impedendo a questi ultimi alcuna
progressione di carriera per altri 8 anni dal 1º settembre 1995 segregandoli
nel ruolo ad esaurimento, mentre assicura la progressione di carriera agli
ex vice sovrintendenti e sovrintendenti inquadrati nella qualifica di vice
ispettore, che in 5 anni, usufruendo dei benefici della legge 1995, hanno
raggiunto la qualifica d’ispettore capo.
Tanti colleghi per sfiducia, ma maggiormente per vergogna, sono andati via
dall’Amministrazione; ma io, testardo maresciallo di Pubblica Sicurezza, ci
sono ancora e siedo accanto ai colleghi più giovani di me che rivestono la
mia stessa qualifica di ispettore capo e che hanno iniziato la carriera da
sottufficiale 20 anni dopo il sottoscritto.
Voglio fare un’ultima osservazione. Il sottufficiale dell’Arma dei
Carabinieri promosso vice brigadiere nel lontano 1972 ora riveste la
qualifica di luogotenente settimo livello bis con trattamento economico
paragonato all’ottavo livello, mentre il sottoscritto, stando alle vigenti
normative, non potrà mai raggiungere il massimo della carriera (già
raggiunta nel 1989) in quanto nel 2008, per raggiunti limiti di età dovrò
lasciare con l’amaro in bocca la mia amata Amministrazione della Polizia di
Stato.
Complimenti e grazie di tutto.
Michele Mango
Isp. Capo - ex Maresciallo P.S. |