2000-39
Grazie allo spazio concessoci come “ Laboratorio per una Polizia Democratica “ credo che sia giunto nuovamente il momento di riaprire un dibattito aperto sul futuro del sindacato in seno alla Polizia di Stato , coinvolgendo le giovani leve a prendere coscienza e conoscenza del lungo e periglioso percorso che li attende .
Dopo una lunga analisi degli accadimenti succedutisi nella Polizia di Stato nell’ultimo decennio , che peraltro era stata già messa in cantiere da Franco Fedeli e pochi altri , è giunto il momento che questo testimone , del dialogo, analisi e riflessione , torni a passare di mano in mano con la speranza che le nuove generazioni ravvivino le spinte innovative che furono portate dal “ Movimento dei Poliziotti Democratici “ che oramai da troppo , tanto , tempo risultano terminate.
Dal libro di Riccardo Ambrosini mi permetto di estrapolare alcuni passaggi rilevati da un suo intervento al II Congresso Nazionale del SIULP nel 1987 e ritenendoli ancora validi per aprire una riflessione ed un dibattito costruttivo , tramite le pagine del “ Laboratorio “ invito tutti i colleghi sensibili all’argomento a voler i fornire un loro contributo , qualunque esso sia , per riconsegnare ai lavoratori di Polizia e alla collettività una vera Polizia Democratica per un paese migliore .
I punti che ritengo utile su cui poter riflettere e dibattere sono : “””””””
· Dobbiamo camminare sulla via maestra della costruzione dal basso di un sindacato capace di esprimere le sue scelte ;
· Il sindacato si trova in una situazione pericolosa di stallo politico e ideale, foriera di sconfitte politiche e tracolli organizzativi ; 4 punti sui quali si dovrebbe operare urgentemente e contemporaneamente per bloccare ed invertire questa tendenza negativa
1. individuazione di riferimenti ideali e dei passaggi pratici per realizzarli;
2. la piena applicazione della democrazia nel sindacato;
3. la ridefinizione dei rapporti con i sindacati confederali ;
4. il cambiamento del gruppo dirigente del SIULP ;
· Più libertà vuol dire più stato ! Errore gravissimo, compagni ed amici di CGIL-CISL-UIL, è stato quello che ha consentito che il movimento operaio fosse scacciato dalla sua centralità e costretto all’angolo della pura difesa economico-sociale , errore fatale non certo solo vostro ma anche vostro, che ha fatto subire alla classe operaia italiana la più grave sconfitta dopo quella degli anni ‘20 ;
· Oggi la riforma è saldamente nelle mani dell’Amministrazione, e il SIULP oscilla tra l’accomodamento e la puntata di piedi talvolta velleitaria ;
· Fino ad oggi la filosofia della riforma imposta dall’Amministrazione non ha incontrato seri ostacoli , perché anche il SIULP, di fatto , l’ha condivisa . Il sindacato ha contestato singole iniziative, agendo sempre di rimessa , sempre in modo subalterno.;
· L’attuale gruppo dirigente del nostro sindacato, al di là delle singole persone che lo compongono , si è rilevato complessivamente incapace di tenere una gestione “ alta “ , strategica, dinamica del sindacato , ha assimilato la parte peggiore della cultura politica del sindacalismo confederale, ha mantenuto un atteggiamento al tempo stesso subalterno e velleitario nei confronti dell’Amm.ne , ha insomma in larga parte sprecato e dissipato le energie del movimento ;
· Se si vuole potere perché dividerlo con gli altri ? Perché non averlo tutto portando dalla propria parte coloro che si oppongono ? Perché per convincere gli altri che non fanno parte della “ parrocchia “ ? Bisogna mettersi in gioco , avere idee , e le idee non nascono dal cervello di Giove , ma dal confronto pieno e concreto con le cose !
· Questa crisi sta conducendo alla frantumazione dei soggetti sociali, alla atomizzazione delle spinte e , perciò , allo stallo politico, ed è la premessa del caos e della svolta autoritaria ;
· E’ più comodo certo agire secondo copioni prestabiliti , senza imprevisti e sorprese, ma se continuiamo su questa strada , quello che non paghiamo in termini di fatica e di rischio , giorno dopo giorno , lo pagheremo tutto insieme , con gli interessi , prima o poi . “” “””
Mi auguro che questi spunti presi a prestito da Riccardo Ambrosini possano far riaprire un ampio dibattito tra quanti , al di la delle sigle sindacali o schieramenti ideologici, si sentano di fornire un contributo al discussione tramite le colonne del “ Laboratorio per un Polizia Democratica “ , riappropriandoci di fatto di quegli spazi che ci fecero crescere come “ movimento “ , epoca in cui tutti ebbero la possibilità di dire la loro senza censura e censori .
Ringrazio anticipatamente tutti quei colleghi che intenderanno ravvivare il dibattito testè aperto .
Massimiliano VALDANNINI
SIULP Roma