L’Editoriale del Segretario*

 

 

“Maggiormente Rappresentativo e Sindacato Maggioritario: le differenze tra forma e sostanza”

O

rmai da tempo registriamo tra i così detti “sindacatini” una necessità di affermazione nella categoria e tra i lavoratori. Questa necessità diventa impellente nel mese di ottobre, quando i sindacati “ottobrini” si ricordano che non hanno fatto granchè per i lavoratori di Polizia che ritengono di rappresentare, quindi si affannano ad illustrare la solita fantomatica  trita e ri-trita “riforma delle carriere” quale panacea di tutti i mali che affliggono la categoria; la solita contestazione del rinnovo contrattuale che ritengono sempre insufficiente e che per tale motivo loro non lo firmeranno. Ciò per continuare ad avere ad oltranza l’alibi di tenere aperto il confronto con il Governo fino a quando non accetterà le loro inaccettabili proposte e che per ottenere questi mirabolanti risultati bisogna sostenerli nella loro battaglia aderendo alla loro organizzazione. Quello che certamente si è potuto constatare in questi ultimi 20 anni è che queste organizzazioni hanno sempre ricercato e preteso maggiore rappresentatività non per contrastare l’Amministrazione della Polizia di Stato o  il Governo di turno nelle loro vessazioni e/o inadempienze, ma bensì per contrastare il consenso da sempre ottenuto e detenuto dai sindacati tradizionali e storici della Polizia di Stato. Tra questi sicuramente il bersaglio prediletto è il SIULP che da sempre è il Sindacato MAGGIORITARIO in virtù dei suoi oltre 30.000 iscritti, quindi il più rappresentativo. La battaglia sostenuta nell’ultimo Contratto dai sindacati  SIULP e SAP per il riconoscimento della reale rappresentatività ha portato all’inserimento in quest’ultimo dell’art. 35 ed alle così dette Federazioni Sindacali. Di fatto questo serve a costringere la marea di sindacatini ad aggregarsi in soggetti federativi, affinché possano realmente espletare il mandato ricevuto dai lavoratori, con tre piccoli accorgimenti però: 1°) Statuto unitario che deve regolare la vita comune dei vari soggetto che la formano; 2°) un rappresentante unitario a livello nazionale, regionale e provinciale, questo al fine di evitare che negli incontri ufficiali componenti della stessa federazione in virtù di interessi di bottega possano dire uno l’esatto contrario dell’altro; 3°) codice meccanografico unico ove far confluire le somme versate dalle deleghe raccolte con iscrizione di tipo associativa-federativa, ciò al fine di evitare i sottocodici che avrebbero continuato ad alimentare la frammentazione del consenso sindacale e la proliferazione dei sindacati in Polizia (come se 25 non fossero già sufficienti) ed il mantenimento dei sindacati-poltrona che riescono ad ottenere il risultato puramente aleatorio di essere ammessi alle contrattazioni “con riserva”.  Tra i problemi che abbiamo avuto modo di registrare, la girandola fra i soggetti che formano le varie federazioni è tra i più frequenti, quindi Tizio che quest’anno si scanna con Caio l’anno successivo si potrebbe ritrovare a doverlo sostenere e supportare nelle sue battaglie perché la sua organizzazione sindacale nel frattempo ha cambiato fronte. Posso comprendere lo stato di disagio di  quanti intellettualmente onesti si trovino in forte disagio nel far recepire questi repentini cambi di fronte ai propri associati, perché questo tipo di scelte si fanno  a Roma, ma la faccia è di quel collega che deve applicarle in Provincia. Inoltre abbiamo potuto registrare i mirabolanti dati nazionali di alcune federazioni sindacali che associandosi anche a soggetti sindacali esterni alla Polizia di Stato, in palese violazione degli art.82 e 83 della Legge 121/81, annunciavano una rappresentatività di 3-4 volte il dato reale. Come ho già avuto modo di dire una volta, “ i poliziotti non hanno l’anello al naso” quindi i vari trucchetti non servono a nulla e se da più di 20 anni il SIULP è il primo sindacato di Polizia un motivo ci sarà ed è completamente inutile che alcune sigle si dichiarino enfaticamente “Maggiormente rappresentativi” tralasciando di informare che hanno raggiunto tale risultato solo ed esclusivamente  perché si sono associati con altre sigle sindacali e che con le loro sole forze non avrebbero mai e poi mai superato lo sbarramento del 5% (più o meno 5.000 iscritti). Quindi cari Colleghi questa è la reale differenza tra MAGGIORITARIO e MAGGIORMENTE, sembrano due parole simili nella forma ma non lo sono assolutamente nella sostanza. Fraterni Saluti

*Seg.Gen. Tommaso Di Gaudio

 (foto nel riquadro)