A partire dal V Congresso Nazionale del S.I.U.L.P.,tenutosi a Chianciano nel dicembre scorso, con il rinnovo degli organismi statutari, che ha visto il gruppo di Lavoro Laboratorio per una Polizia Democratica, conseguire una rappresentanza corrispondente al seguito reale che ha nella categoria, esistono strumenti effettivi per far valere il nostro peso nell'attuazione dei contenuti del documento programmatico del gruppo, stilato nel gennaio - febbraio 2000.

 

I motivi che hanno prodotto un sostanziale attendismo nell'influenzare la politica generale del SIULP, per cercare di promuovere quei contenuti, non sono oggetto di questa breve riflessione. Pare difficilmente discutibile che la quantità della presenza del Gruppo Laboratorio negli organismi dirigenti e in particolare nel Direttivo Nazionale, pone tutti noi, che in quel Gruppo ci riconosciamo, di fronte a responsabilità imponenti.

 

Il Congresso Nazionale, ha evidenziato una vivacità di discussione e una volontà di protagonismo, nel corpo di questo sindacato, forse inaspettati alla vigilia, specie se si tiene conto dei danni, sulla sua volontà partecipativa, che una data tendenza all'accentramento delle decisioni, anche strategiche, poteva aver prodotto. Nostro compito è dar voce e progetto a questa tensione e il meglio di questa azione può trovare compimento nelle nostre ipotesi di lavoro. Con meno di un terzo di capacità rappresentativa, non si tratta di pilotare il SIULP. Si tratta di forzare in direzione di una effettiva tutela economica della categoria , in analogia con quanto il Sindacato Confederale sta facendo con il Pubblico Impiego, un avanzamento sul terreno normativo che faccia giustizia di istituti autoritari e anacronistici che da troppo tempo ci portiamo sulle spalle, senza aver messo in campo una sufficiente volontà riformatrice.

 

Per esempio, una proposta contrattuale per la parte economica, preceduta da una seria, attenta opera di chiarificazione sull'effettiva entità e destinazione delle risorse offerte dal Governo, la difesa del II Livello, il conseguimento di un impegno della controparte a stilare entro l'anno una bozza per un nuovo regolamento di disciplina e di servizio, una revisione critica da parte nostra della decretazione dell'83 sugli Istituti d’Istruzione, una proposta per anticipi sul TFR sull'esempio di quanto è possibile nel settore privato.

 

Non sappiamo al momento quando il Governo intende avviare il confronto per il rinnovo del contratto. La Segreteria Nazionale, ufficialmente, tace mentre il SAP ha diffuso una nota datata 26/1, nella quale ne parla con conclamata soddisfazione dei primi giorni di febbraio. Dando credito a questa anticipazione, si rende indispensabile convocare una riunione nazionale del Gruppo, prima che venga riunito il Direttivo Nazionale che metta a fuoco proposte precise sulle quali impegnare l'azione del Segretario Nazionale e degli eletti al Direttivo.

 

Sarebbe vano, inutilmente dispendioso, convocare tale riunione, dopo che il Direttivo Nazionale avrà, verosimilmente deliberato, su questioni decisive, innanzi tutto inerenti il contratto. Un Direttivo al quale gli eletti parteciperebbero, come avvenuto diverse volte in passato, privi della forza di una linea efficace e comune.

 

Infine, quanto si è appreso su una presunta volontà della Segreteria Nazionale di non accordare il distacco sindacale all'esponente che i colleghi di Roma, che si riconoscono nel Laboratorio, avevano indicato come il più valente per utilizzarlo, rende necessaria la predetta riunione anche per una precisazione delle priorità strategiche, per il Gruppo, che devono guidare la scelta delle strutture alle quali attribuire i distacchi che ci spettano, in base agli equilibri interni alla nostra Organizzazione, che la fase congressuale ha determinato. Apparirebbe incredibilmente autolesionistico, il non riconoscere una di queste priorità, nella realtà della capitale, al pari di quelle di Torino e Bologna.

 3 FEBBRAIO 2002

 

Daniele Dovenna  SIULP Friuli Venezia Giulia

Paolo Di Gregorio SIULP Trieste