I sottoelencati consiglieri nazionali , dirigenti territoriali , iscritti del SIULP, che si riconoscono nelle comuni radici politico - culturali del movimento riformista e progressista ,  per una  maggiore trasparenza e democrazia dell’Istituzione Polizia di Stato, riaffermano le scelte politiche organizzative sancite nel quarto congresso nazionale, per un modello di Sindacato di ispirazione confederale unitario, pluralista e democratico.

Confederalità, solidarietà e legalità sono i valori fondanti ed ispiratori dell’agire civile e progressista del SIULP.

Il SIULP è per tradizione, cultura e formazione un Sindacato unitario che , da un lato ha consentito l’introduzione dei valori confederali nella Polizia di Stato, e dall’altro ha assimilato tali valori, attraverso un percorso democratico ed  autonomo, adottando una specifica identità e memoria organizzativa .

I firmatari del presente documento, a fronte delle argomentazioni in ambito confederale in merito alle libertà sindacali , nel pieno rispetto dei legittimi ed autonomi ragionamenti delle tre Confederazioni, difendono il modello organizzativo del SIULP, per evitare l’incomprensione della categoria, impedire una paradossale contrapposizione tra lavoratori e militanti ed infine, evitare che il dibattito interno sia appiattito in un confronto formale più che sostanziale e ad appannaggio dei soli vertici sindacali, producendo quale unico effetto una logica di isolamento delle Confederazioni nella loro capacità di interloquire con la nostra  categoria e  l’intero comparto sicurezza , ma anche onde evitare demotivazione e disimpegno dei quadri a fronte di una pratica e trasformazione sindacale ai più incomprensibile .

 

 

Pertanto, ritengono improcrastinabile, per facilitare il preseguimento di tali obiettivi:

1)           rendere trasparente, visibile e partecipativo il dibattito, assumendo con assoluta priorità la necessità di non disperdere un patrimonio democratico unitario che difficilmente potrà essere ricostruito all'interno di un apparato strutturalmente  verticistico e fortemente gerarchizzato, caratterizzato da una difesa corporativa ben organizzata . Apparato nel quale si è palesata  l’impenetrabilità di forme organizzative rappresentative della base e non dei vertici, rafforzata anche da una aggressiva e conservatrice componente di sindacati autonomi che in prospettiva è destinata ad assumere su di essa centralità dei dibattiti sia sui modelli della  sicurezza sia su quelli  contrattuali ;

2)            Considerare criticamente le posizioni  assunte palesemente da alcune Confederazioni sindacali che con azioni e documenti hanno , in maniera autoreferenziale, imposto nuovi e discutibili percorsi organizzativi.                                Posizioni che provocano  la grave delegittimazione dell’organizzazione SIULP e di conseguenza di quei quadri che ne difendono le ragioni organizzative ;

3)            riposizionare i termini del dibattito relativo alle libertà sindacali non solo in relazione al sistema dei diritti del lavoratore di Polizia, a tutt’oggi fortemente collassato da un impianto sostanzialmente e visibilmente involutivo ma in relazione all’intero sistema sicurezza, globalmente inteso, comprensivo cioè dei modelli organizzativi, tenendo presente che l’efficacia delle politiche sindacali dipende non solo dalle forme  delle rappresentanze, quanto dalla credibilità che queste sono capaci di trasmettere agli operatori e dalla capacità di aggregare le coscienze intorno al progetto di crescita della categoria e di integrazione della stessa nella società civile;

4)               Rendere  prioritaria e strategica l’autoriforma del SIULP, per migliorare la capacità dell’organizzazione di esprimere autonomia dagli apparati, e di aggregare la categoria, al fine di consolidare  il dialogo tra i poliziotti, come valore democratico e irrinunciabile tramite di partecipazione al sistema ed alla società nella sua complessità. A tal fine è necessario indire una Conferenza organizzativa per salvaguardare il patrimonio sindacale introducendo nuove regole interne, promuovendo il confronto  dialettico interno al SIULP e rifacendosi  alla struttura genetica , esulando così dalla rigidità degli schemi e percorsi organizzativi delle aree di pensiero tradizionali;

5)             Reimpostare un adeguato confronto sull’azione sindacale e le forme di rappresentanza per meglio individuare gli obiettivi ancora da raggiungere o fissarne di nuovi . Pertanto occorre contrastare l’assimiliazione del modello sicurezza al modello difesa , concetto antitetico alla  Legge 121/81 ;

6)              Rilanciare con spinta innovativa le riforma di Polizia e considerare un progetto di riorganizzazione del sistema sicurezza , non sottovalutando le resistenze che in questi anni si sono opposte alla concreta realizzazione della Legge 121/81

7)               Contrastare i tentativi di controriforma ed la non assunzione di responsabilità dell’amministrazione all’ordinamento dei nuovi rapporti sindacali  in materia di orario di lavoro, ambiente e diritti generali del lavoratore acquisiti e della specificità del lavoro e della professionalità del poliziotto ;

8)              Rilanciare la riforma del DPR 737/81 e contrastare  di quelle logiche disciplinari che all’etica della responsabilità , di fatto contrappongono un arbitrio sanzionatorio ;

9)             Netta opposizione a peggioramenti  della riforma pensionistica per impedire ulteriori decurtazioni e penalizzazioni dell’intero Comparto ed un corretto avvio del dirottamento volontario e non forzoso del TFR nei fondi pensioni “chiusi”.

Sull’impianto di quanto sopra esposto occorre definire con chiarezza i rapporti e le relazioni interne del SIULP, e aprire un costante e tenace contraddittorio con l’amministrazione.  Nell’ambito del rapporto con le Confederazioni garantire le comunicazioni bilaterali ,  impedire la separatezza della Polizia dalle  parti sociali , così come  contrapposizioni categoriali ed interne, favorire la socializzazione e la cultura democratica e legalitaria.

Per concretizzare  quanto sopra, in uno spirito collaborativo e senza alcun elemento di contrapposizione né rispetto all’esperienza  unitaria del SIULP né rispetto ai valori  confederali  di CGIL, CISL e UIL, si ritiene necessario attivare una pratica comune concreta e reale per  una  “Polizia Democratica”

Aderiscono:

Consiglieri nazionali                                                                   

 

Polo ANDREUCCI                                                                      

Sonia ALIBERTI                                                                         

Eugenio BRAVO                                                                        

Antonio CIARAMELLA                                                           

Tommaso DI GAUDIO                                               

Antonio GRAZIUSO                                                                 

Antonio LANZANO                                                                  

Salvatore NEGLIA                                                                      

Luigi NOTARI                                                                            

Raimondo PIRAS                                                                       

      Rita PARISI                                                                                 

Giovanni SAMMITO                                                                 

ALDO SEGHI                                                               

Roberto TRAINA