SIAMO ALLA FRUTTA!

Le scelte Governative assunte negli ultimi anni in materia di sicurezza sembrano orientate per un verso a ridurre la capacità di intervento delle polizie nazionali e di converso ad accreditare l’utilità dell’entrata in campo delle cosiddette polizie regionali o locali che dir si voglia, prodomiche alle sicurezze private.

Con apposita circolare telegrafica n. 333-G/2.3.74. (06/05) il Dipartimento ha disposto la sospensione della concessione di anticipi per i servizi di ordine pubblico fuori sede, in quanto lo stanziamento del “capitolo 2674 “anticipazioni a Enti o Reparti della Polizia di Stato ha subito una drastica riduzione da parte del Ministero dell’Economia e delle Finanze, al fine di assecondare l’esigenza di tappare le falle del bilancio statale.

Invero, il dipartimento aveva richiesto un aumento, poiché nel decorso esercizio erano pervenute ri-chieste, dalla quasi totalità degli uffici territoriali del Governo, per una integrazione del fondo messo a disposizione degli Enti e i Reparti della Polizia di Stato, resosi necessario per la concessione degli anticipi sulle competenze dovute per lo svolgimento dei servizi fuori sede.

In conclusione, a causa della limitata liquidità, il Dipartimento ha deciso la sospensione della conces-sione di anticipi per lo svolgimento dei servizi di ordine pubblico fuori sede.

Dulcis in fundo, i pagamenti delle competenze accessorie del mese di febbraio, ovvero lo straordinario necessario per assicurare il servizio a fronte di carenza del personale, sono sospese per tutte le Questure d’Italia e, nel silenzio totale, si annuncia il pagamento al mese di aprile p.v.

E’ inquietante che tutto ciò avvenga in prossimità delle elezioni regionali, quasi che se tutto va bene all’attuale Governo (forse) si manterranno le celeberrime promesse elettorali che annunciavano aumenti sostanziosi per le forze dell’ordine, altrimenti…. Peggio per chi ha votato l’opposizione!

Per inciso, nel contratto degli italiani in materia di sicurezza oltre all’aumento delle risorse economiche (sic!) c’era anche la promessa di “città sicure” (la cerimonia dell’anno giudiziario ha annunciato un 3% di aumento della criminalità) e controllo dell’immigrazione (la chiusura dei flussi migratori non aiuta a far emergere la clandestinità ed il lavoro nero mentre l’ondata aumenta lo stesso).

Ancora una volta i poliziotti - ma il discorso vale anche per tutte le altre Forze di Polizia che non hanno strumenti per poterlo denunciare - non lamentano miglioramenti retributivi ma chiedono semplicemente di poter essere messi in condizione di adempiere ai loro compiti istituzionali nel supremo interesse della collettività.

Purtroppo chi dovrebbe governare ha altri pensieri per la testa ed il contratto degli italiani è ormai sciolto per inadempimento ovvero perché la prestazione promessa era impossibile.

Non ci resta che assaggiare la frutta.

Antonio CIARAMELLA