Al Ministro  dell’interno

Roma

E, p.c.

 

Al Capo della polizia

Direttore generale della P.S.

Roma

 

Al questore di Roma

Sede

 

OGGETTO : nota di protesta

 

La scrivente Segreteria nazionale rivolge direttamente alla S.V.ill.ma la presente istanza nella convinzione di un Suo diretto ed immediato intervento atteso che le innumerevoli segnalazioni da questa Organizzazione sindacale avanzate, prima al questore di Roma, e, quindi al Capo della polizia, non hanno sortito alcuna positiva considerazione.

 

Le richieste e le problematiche sollevate, di vitale importanza per i lavoratori di polizia  tutti, sono state affrontate con superficialità e palese disinteresse, tanto che alle verbali assicurazioni di fattivo ed immediato intervento teso a risolvere le indicate questioni, non ha in realtà corrisposto alcun concreto e risolutivo impegno da parte dell’Organo istituzionale preposto.

 

Prima della necessaria e puntuale disamina della lunga lista delle recriminazioni finalizzate esclusivamente a conformare l’azione amministrativa ai dettati normativi, corre l’obbligo di evidenziare alla S.V.ill.ma che la costante insensibilità dei vertici del Dipartimento alle numerose richieste d’incontro che questa Segreteria nazionale ha in più occasioni inutilmente perorato.

 

E’ di tutta evidenza come la necessità di affrontare e risolvere le impellenti ed indilazionabili questioni comporta necessariamente, atteso il rifiuto, sopra ricordato, di qualsivoglia confronto dialettico, l’obbligo per la scrivente Organizzazione sindacale di utilizzare altre e più incisive azioni politico-giudiziarie.

 

Nella convizione e nella speranza di un Suo concreto intervento al riguardo e per un’obiettiva valutazione   della complessa vicenda le sottoponiamo le seguenti problematiche che vedono negativamente protagonista l’intera classe dirigente la questura di Roma.

 

In via preliminare è necessario stigmatizzare l’assoluta carenza del citato ufficio nella programmazione e dislocazione dei servizi di ordine pubblico, che, come ognuno può immaginare, rappresentare l’essenza prioritaria della questura di Roma; infatti, ad esempio, come sottolineato da tutta la stampa, durante la vendita dei biglietti per assistere all’incontro di calcio LAZIO-ROMA sono stati inviati, a fronteggiare una folla immensa, un funzionario e cinque frequentatori del corso per sovrintendenti di Spoleto, tra cui due agenti di sesso femminile; malgrado fosse stata rappresentata tale incontenibile situazione, solo dopo alcune ore l’Ufficio di gabinetto della questura ha inviato sul posto un adeguato numero di rinforzi.

 

Risulta che i servizi predisposti per il citato incontro di calcio siano stati poi utilizzati per fronteggiare le esigenze di ordine pubblico, del tutto prevedibili, relativi al dopo partita, costringendo così gli operatori di polizia a sopportare due turni di servizio, continuativamente ,   particolarmente gravosi ed impegnativi

 

E’ stato segnalato, sempre all’Ufficio di gabinetto, che in occasione di delicati servizi di ordine pubblico, la cui natura impone al personale impiegato di non poter abbandonare il posto assegnato e, quindi, di non poter consumare il pranzo o la cena, che venga disposto un servizio affinchè siano soddisfatte adeguatamente tali primarie esigenze. Tale richiesta, rimbalzata da funzionario a funzionario, non è mai stata neppure presa in considerazione. Mentre nei servizi predisposti presso lo stadio Olimpico, il così detto primo o secondo ordinario consiste e si riduce in due gommose  “rosette”.

 

Crediamo che sia compito e dovere primario dell’Amministrazione quello di operare ed organizzare tali delicati servizi avendo cura di soddisfare  quanto contrattualmente convenuto che oltretutto costituisce un diritto primario per ogni essere umano.

 

Ancora. Malgrado le innumerovoli segnalazioni e le conseguenti assicurazioni circa l’intollerabile situazione che vede coinvolto il servizio sanitario della Capitale, nulla è stato in realtà fatto per ristabilire la legalità minima ed indispensabile nel citato luogo di lavoro. Così  irrisolta è la questione dei colleghi delle sale mediche che si vedono costretti ad effettuare le visite fiscali con autovetture con colori di istituto ed in uniforme .

Stante la delicatezza e la riservatezza del servizio il Questore si era impegnato nello spazio temporale di due giorni l'assegnazione di vetture con colori di serie , ma ad oggi risulta che solo il Primo Dirigente Medico della sala provinciale abbia avuto un degno cambio da una efficiente Sonica ad una altrettanto perfetta Brava. Inoltre :

·        I medici continuano ad effettuare le visite fiscali con autovetture con i colori di istituto , senza che le stesse siano dotate di  radiocollegamento  con la sala operativa ;

·        continuano ad essere impegnati in maniera continuativa e con formali ordini di servizio con mansioni di  autista operatori tecnici  del ruolo dei sanitari nonostante che  il Dipartimento di P.S. Direzione Centrale del Personale Servizio Personale Tecnico Scientifico e Professionale Divisione II chiariva l’impiego in mansioni di autista del personale tecnico con propria nota n. 333.E.274.0/4 Prot. 6675/I Rif. N. 14842 Mass.B1/123 del 27.11.1999 datata 10 marzo 2000 avente per oggetto : Ruoli Tecnici impiego del personale – Quesito . a firma del Direttore del Servizio Palombella . ribadiva , senza lasciare adito a dubbio alcuno, che le mansioni di autista per il personale tecnico scientifico sono esclusivamente alle ipotesi in cui : "…( l'attività ) è direttamente connessa e funzionale allo svolgimento dei compiti istituzionali loro demandati " ;

·        risulta che spesso le autoradio con a bordo i medici vengono fermate dai cittadini con richiesta di intervento ;

·        è chiaro che facendo effettuare le visite fiscali dotando i medici di auto con i colori di istituto si violi la “privacy” degli operatori sottoposti a tale controllo , facendo scoprire al vicinato la professione dell'operatore o ancora peggio facendolo scambiare per un sottoposto agli obblighi di Polizia ;

·        risulta , inoltre , che il Direttore Sanitario Provinciale violi costantemente l'ANQ ed in particolare nell'uso dell'istituto della reperibilità obbligando , a volte , ad anticipare di due ore il turno di servizio e far permanere obbligatoriamente il personale presso la sala medica in reperibilità sul turno 18-24 ;

·        risulta che negli Uffici del Servizio Sanitario della capitale il clima è divenuto insostenibile e che l'arbitrio regni sovrano

 

Queste sono solo alcune delle problematiche che la scrivente Organizzazione configura come prioritarie ed irrinunciabili e per la soluzioni delle quali chiede un urgente incontro chiarificatore con la S.V.

 

 

Roma, 19 dicembre 2000                                                          IL SEGRETARIO NAZIONALE

                                                                                                                   Luigi Notari