VOCI DALLA FORESTA

 

Nel mentre ero impegnato a leggere un appello sulla deforestazione in Amazzonia , tutto ad un tratto sento dal suo profondo un rullar di tamburi ed un intenso brusio .

 

Pervaso dal timore mi arrampico nella parte più alta di  un albero secolare per meglio ascoltare i brusii o per individuare tra la vegetazione se trattasi di indigeni di una tribù amica oppure no !

 

Dal fondo della boscaglia la mia corta vista dapprima mi fa intravedere degli indigeni che all’apparenza parean di una tribù amica , ma una volta inforcate le lenti della  giusta gradazione mi rendevo conto che così non era !

 

Comincio ad aguzzare la vista e ad affinare l’udito per vedere ed ascoltare meglio e odo che una ( e più ) voce/i , sfruttando l’eco che offre la foresta , giunge , come al solito, nel cuore della capitale , con il tentativo di gemellare la propria tribu’ , che vive quasi ai confini dell’impero con , con quella stanziale capitolina .

 

Ad onor del vero è bene precisare e sottolineare che questi tentativi di gemellaggio sono in atto già all’indomani di Chianciano , e più precisamente dal febbraio del corrente anno domini, in cui la voce più importante della tribù indigena ( il capo di tutti i capi tribù )  prometteva concessioni di terre dove poter coltivare , e parti di foreste da dove abbattere alberi onde poter costruire nuove poltrone di vero legno massello da assegnare a questi nuovi nativi !

 

Per le genti che vivono ai confini dell’impero è oramai consolidata l’opinione che l’unico appellativo assegnato a Roma sia quello di “ Ladrona “ , ma dobbiamo deluderli in quanto la capitale tra i tanti appellativi ha anche quello di “ Roma puttana “ , e quindi le voci che giungono dai confini della Gallia solo dopo pochi secondi giungono a tutti i componenti della tribù locale .

 

Prova né è anche il blitz mattutino , insolito sia per l’orario sia per la giornata per chi di solito a Roma ci viene solo di passaggio pur avendo una obbligatorietà di stanziarvi almeno dal lunedì al venerdì  , all’interno della Questura di Roma per cercare nuovi adepti !

 

Dilemma si atroce dilemma ! Ed io che credevo che dietro l’appello contro la deforestazione amazzonica ci fossero puri ideali e invece ti scopro tutt’altro interesse !

 

Guardando sempre dall’alto dell’albero dove mi sono accovacciato , noto che in amazzonia ci sono grandi corsi d’acqua che per la loro dimensione ed impetuosità nella maggior parte dei casi sono tutti limacciosi e torbidi , e da qui riesco a capire perché quelle tribù anche al di fuori del loro ambiente continuano a pescare nel torbido !  Infatti pescare in acque chiare non rimarrebbe congeniale al loro  modus  vivendi !

 

Ascoltando sempre tra il fruscio dei rami non riesco a comprendere , o quanto meno a dargli una spiegazione logica, le voci di alcuni capi tribù che solitamente vivono nel sottobosco ed escono fuori solo per mostrare saccenteria  e beltà , per poi rientrare immediatamente da dove erano usciti per paura forse di essere contraddetti e messi di fronte ad una realtà che loro sanno esistere ma che per arroganza , protervia e presunzione negano che vi sia .

 

L’ultimo tentativo di gemellaggio ci dice che la voce ha iniziato a comunicare che la tribù di Roma “ si è appiattita su di  un partito “ e che quindi sarebbe il caso di isolarla . Poiché riteniamo che i componenti della tribù capitolina siano tutti decisamente di un livello superiore sia moralmente sia politicamente , rispetto a chi solitamente lavora dal profondo della foresta , e  che quindi sono in grado di analizzare tutti gli echi loro pervenuti .

Saremmo poi infinitamente grati al  tanto saccente capo tribù sub-gallico di spiegarci con parole semplici e proprie che commistione possa esistere tra partito e sindacato ( forse imputa ad altri quello che egli fa con il suo partito di riferimento e quindi dal momento che lo fa lui e il suo gruppo , anche gli altri debbano essere necessariamente  uguali !  ) – Caro saccente come sei piccolo piccolo !

 

Vedendo ed ascoltando queste cose , sempre dalla mia nota postazione , mi chiedo se ancora si possano fare adepti con il metodo della delazione , della menzogna , della falsità , dell’ambiguità e della mistificazione !

 

A quanto pare la madre degli imbecilli è perennemente in stato interessante !

 

Ma la risposta alla mia riflessione giunge immediatamente e spontanea !

 

Avendo avuto un cotal “ maestro “ non possono esser  venuti fuori che cotanti allievi !

 

Le piogge incessanti , l’alto tasso di umidità non permettono più ai miei acciacchi ed alla mia artrosi di rimanere accovacciato su di un ramo . Per poi continuare a fare cosa ? Per ascoltare amenità o bestialità ? No , è meglio che io scenda .

 

Poggiati i piedi a terra mi trovo di fronte ad una cabina telefonica , mi soffermo dinnanzi ad essa , e il dilemma che mi assale è atroce !

 

Telefono o non telefono ?   Ma si telefono !

 

Lo faccio solo per far concedere un bonus di “ 120 ore “ , ma che dico 120 anzi “ 240 ore “ di permessi cumulativi di modo che questi capi tribù possano venire , alla luce del sole anche nella capitale per conoscere gli usi e costumi , offrendo loro una pesca in  chiare acque  anziché continuare a far giungere voci trasportate dai fruscii  delle foglie !

 

Dimenticavo ! Dal momento che per scendere nella capitale , capita anche di transitare dalle parti di  " Bugella "  sarebbe il caso di fermarsi anche qui  per tentare di conquistare un’altra tribù !

 

Ma si ,  i miei dolori si acuiscono ancora di più ed  è proprio ora che io  rientri a Roma,  in quella mia Roma tanto “ puttana “ perché sono sicuro che il nostrano “ Ponentino “ già è messaggero di altre amenità .

 

Un saluto da Roma al più profondo cuore dell’Amazzonia .

 

 

 

Con molta umiltà mi firmo con il nuovo appellativo che mi è stato appiccicato e che  " er Ponentino “ mi ha trasmesso

 

Massimiliano

"L’Anarchico !"