LAVORATORI DELLE FORZE DELL'ORDINE
È stato appena chiuso il vostro contratto che doveva entrare in vigore quasi due anni fa, e gli aumenti di gas, luce, gasolio, affitti, acqua, benzina, assicurazione per auto e motorini, libri scolastici e tabacchi sono aumentati per un costo annuo familiare che supera il milione e 200 mila lire, dimostrando come tale contratto è penalizzante e non adeguato al reale attuale costo della vita.
Il presidente Ciampi ha una pensione di 852 milioni annui, il Ministro degli Esteri Dini (primo riformatore peggiorativo delle pensioni) di oltre 650 milioni, e l'attuale "tagliatore di pensioni" Amato dispone di una pensione mensile lorda di 36.799.942 lire, il Presidente della Pirelli riceve 37 miliardi e 800 milioni annui, e quello della Fiat "solo" 11 miliardi, mentre dal 1991 ad oggi i salari sono diminuiti del 4,4%;
eppure, a leggere i giornali i privilegiati non sarebbero i grandi manager pubblici ed i padroni, ma i lavoratori pubblici, quelli che non accettano di essere licenziati secondo la volontà dei capitalisti, i giovani disoccupati che vorrebbero un lavoro non precario e retribuito decentemente (pensa ai tuoi figli) ed i pensionati "mangiapane a tradimento".
Un'ossessione. I padroni ed i loro amici istituzionali hanno un'ossessione, il taglio delle pensioni, visto come rimedio miracoloso per l'economia. Chi propone il sistema contributivo (che è penalizzante) per tutti; chi pensa di restituire il TFR (la liquidazione) ai lavoratori.... purchè la usino per la previdenza integrativa (con le società private ampiamente gestite dagli "amici"); chi vuole più flessibilità e chi afferma che non possono esserci più posti fissi, cioè dei diritti.
Noi non ci stiamo a questo gioco, che vede anche voi, come venti o trent'anni fa, lavoratori sfruttati dallo Stato e che nella sua frenesia privatizzante non rispetta neppure il sacrificio dei propri dipendenti, che ora come allora vi utilizza come strumento repressivo per fronteggiare il degrado sociale che esso stesso produce;
per ciò attueremo una strenua resistenza parlamentare per tutelare i diriti dei lavoratori, che sono anche i vostri.
Se si vuole difendere gli interessi di chi ha lavorato, lavora e forse lavorerà, bisogna:
non peggiorare ulteriormente gli attuali meccanismi previdenziali perchè non esistono concrete possibilità di ricorso alle pensioni integrative per i salari meno bassi.
TFR deve tornare sotto il totale controllo dei lavoratori (è una cosa loro, non può essere lasciato alle speculazioni delle aziende). Non può avere destinazioni obbligatorie: si è lottato per poter usare la liquidazione per la casa o le spese mediche e adesso bloccarla sui fondi pensioni sarebbe una presa in giro;
il TFR non può essere l'alternativa alla mancanza di salario, che la contrattazione nazionale e aziendale, bloccata dai "patti sociali", non fa aumentare, Un trasferimento del TFR sulla busta paga al posto degli aumenti salariali sarebbe una truffa ai danni dei lavoratori e porterebbe alla scomparsa di questo istituto.
Non può esistere uno scambio fra la disponibilità del TFR e peggioramento delle pensioni, sarebbe uno scambio tra due cose a carico dei lavoratori.
L'unico risanamento di cui si deve parlare è quello del recupero dell'evasione fiscale e di quella contributiva della crescente esenzione che le mille riforme di flessibilità del mercato del lavoro rendono disponibile ai padroni, con il tentativo di esportare le limitazioni dei diritti dei lavoratori privati anche a quelli pubblici.
Partito della Rifondazione Comunista