DOCUMENTI ( Storia Italiana )

DA UNA LUNGA MARCIA PER LA RIFORMA DELLA POLIZIA ITALIANA

25 APRILE 1945 – 25 APRILE 1981

 

Primo tentativo di attuazione della riforma della Polizia fatto nell’immediato dopoguerra e fallito a causa dell’isolamento dei poliziotti dal contesto sociale e delle avverse condizioni socio-politiche dell’Italia dal 1947 al 1971. La piattaforma in 14 punti fu elaborata dal 1945 al 1947 ad iniziativa di ITALIANI , ex combattenti del CORPO VOLONTARIO DELLA LIBERTA’ , entrati in servizio di polizia ( per contribuire alla costruzione della REPUBBLICA e della COSTITUZIONE , nonché alla democratizzazione della P.S. ) nel 1945-1946 in circa 9.000 e successivamente in maggioranza dimessisi, licenziati o espulsi ( in numero di circa 8.500 ) , a causa della repressione SCELBA e susseguenti .

L’originale documento è conservato presso l’archivio della Camera del Lavoro di Genova .

Alfredo RAFFUZZI

 

 

 

 

Al Presidente dell’Assemblea Costit. ROMA

Alla Conf. Gen. Italiana del Lavoro ROMA

Alla Conf. Gen. Italiana del Lavoro GENOVA

 

 

 

         Le forze di Pubblica Sicurezza di Roma e di tutte le Questure della Repubblica vogliono fa conoscere alle Autorità competenti e alla C.G.I.L. il seguente memoriale :

         L’Assemblea Costituente che dopo i risultati delle elezioni del 2 Giugno sta per dare allo Stato Italiano un nuovo ordinamento democratico che dovrà rappresentare per ogni categoria di cittadini e di lavoratori la possibilità di far sentire le proprie esigenze e portare alla soluzione i propri problemi sembra voler dimenticare una categoria di cittadini non trascurabile , che sono le forze della P.S.

         Quali sono le esigenze , quali sono i problemi delle forze di P.S. che ammontano a molte decine di migliaia che costituiscono una indispensabile ed attiva categoria di lavoratori ? Visto e considerato che , sia parte dei superiori diretti che delle Autorità competenti non si è avuta mai alcuna iniziativa diretta a portare un minimo di beneficio al Corpo degli agenti , gli agenti stessi si propongono di presentare ed agitare le seguenti rivendicazioni :

1)-Dare al corpo un completo aspetto civile togliendolo dalla situazione confusa in cui si trova .

2)-Le forze di P.S. chiedono di costituirsi in sindacato di categoria perché siano riconosciuti loro diritti morali , materiali ed economici .

3)-Promulgare un nuovo regolamento del Corpo aggiornato e veramente democratico che sia mezzo efficace per reprimere ogni malcostume e corruzione . Commissioni democraticamente elette debbono affiancare la azione del Comando tenendo al miglioramento delle condizioni di assistenza , di igiene e della cultura degli agenti .

4)-Gli Agenti di Polizia debbono essere considerati a tutti gli effetti impiegati di concetto ( gruppo C ) categoria Xa , ad essi verrà corrisposta una indennità di servizio adeguata al loro lavoro notturno e diurno al quale sono chiamati a svolgere .

5)-Dare a tutti gli agenti al compimento del 6° anno di servizio la possibilità di accedere ai gradi superiori senza limiti di età e pregiudizi del titolo di studio, tenendo conto che al grado superiore possono aspirare il 50% per anzianità e 50% per titolo acquisito .

6)-L’Agente di Polizia non deve essere mai adibito a mansioni di servilismo non onora ma disonora gli stessi superiori che lo obbligano a tali mansioni screditando tutto il Corpo davanti ai cittadini .

7)-L’Agente di Polizia deve essere arruolato a venti anni di età , e compiuti i 30 anni di servizio e raggiunta l’età di 50 anni , dovrà essere collocato a riposo . Sei mesi prima del collocamento a riposo debbono essere espletate le pratiche per la pensione , al fine di evitare che l’agente si trovi per circa un anno senza alcuna possibilità di vivere come accade nell’attuale ordinamento .

8)-Migliorare il trattamento economico, indennità di presenza , trasferta e di alloggio in modo da adeguarle all’attuale costo della vita . Tenere presente in questi miglioramenti che il servizio è quantomai gravoso , spesso senza limiti d’orario e riposo settimanale .

9)-Adibire al servizio sedentario gli agenti mutilati di guerra , mutilati in servizio e per causa di servizio , semprechè gli agenti mutilati siano collocabili

10)-Abbassare il limite di età dai ventotto ai venticinque per il matrimonio e fornire ad ognuno la possibilità di mantenere dignitosamente la propria famiglia aumentando cioè gli assegni famigliari .

11)-Estendere effettivamente agli agenti il beneficio delle case popolari dell’I.N.C.I.S.

12)-Tener conto per quanto possibile delle richieste di destinazione per stabilire il proprio avvicinamento a casa dopo tre anni di servizio .

13)-Organizzare l’assistenza sanitaria in modo efficiente sia agli agenti che alle loro famiglie , mantenere durante il periodo di degenza e di convalescenza gli assegni tutti e non solo l’indennità di presenza anche quando la malattia non dipenda da cause di servizio.

14)-All’Agente di Polizia civile che durante il servizio commette mancanze disciplinari non si debbono infliggere punizioni umilianti rinchiudendolo in camera di punizione ma va punito con punti di demerito oppure con una percentuale ritenuta sulla paga .

 

 

 

GLI  AGENTI  DEMOCRATICI

 

Roma , lì 27 febbraio 1947