Lettera aperta agli On.li Russo Spena e Vendola

 

Prendendo atto della lettera apparsa su Liberazione del 14 maggio u.sc. non è retorica asserire  che ci secca dire “ l’avevamo detto ! “  sin da tempi non sospetti , e ciò  i due parlamentari non possono che darcene la conferma  .

Microsegnali che qualcosa stava accadendo c’erano e c’erano tutti , non si doveva giungere ai fatti di Napoli e di Genova per alzare la soglia d’attenzione .

Purtroppo è successo e tutto ad un tratto ci si è svegliati da un lungo sonno , prendendo atto che la democrazia sta attraversando un momento delicato ed è per questo che ci sentiamo di lanciare nuovamente un appello , che non rimanga anche questa volta inascoltato, ad aprire un confronto serio, continuativo, proficuo e costruttivo per la costruzione di una democrazia dei diritti e dei doveri negli apparati di sicurezza dello Stato.

Parlavamo di microsegnali  lanciati in tempi non sospetti, non fosse altro che un attento osservatore di questi fenomeni , quale fu Franco Fedeli , aprì nel maggio del 1995 una nuova rivista di settore , tuttora in produzione , dal nome “ Polizia e Democrazia “ , la stessa esigenza rivendicata da Russo Spena e Vendola .

E’ proprio grazie a Franco Fedeli, ed ai segnali che stavano pervenendo persistentemente ed in continuazione , che è avvenuta l’apertura in seno a detto periodico di un’area denominata “ Laboratorio per una Polizia Democratica “ nel cui alveo sarebbero dovuti confluire , oltre agli operatori del settore , tutte le forze democratiche presenti nella società civile .

Purtroppo così non è stato il “ Laboratorio per una Polizia Democratica “ è rimasto pressoché un contenitore vuoto , una tribuna da dove abbiamo lanciato appelli e segnalazioni  ma che , alla luce dei recenti fatti , sono caduti nel vuoto .

Il gioco della strumentalizzazione è ancor più facile in un contesto politico nel quale alcuni teorizzano le “ scelte di campo “ o utilizzano il termine “ dialogo “ come dichiarazione d’intenti che mal si coniuga con i temi quale l’art. 18 .

Occorre riportare il confronto in una dialettica che riparta dalla costruzione di un tessuto sociale vario e coagulante di tutte le forze civili, democratiche e progressiste del Paese.

Per fare ciò necessita il dialogo reale, ma anche il ripudio totale della strumentalizzazione di parte e ciò implica più obiettività nella valutazione dei fatti prima di assumere una posizione , altrimenti ci si metterebbe sullo stesso piano di chi ordinariamente pratica tale metodo .

Se la politica si autoreferenzia e non recepisce concretamente gli allarmi che promanano dal basso, continuerà il gioco del “ fare parole “ ma non si attuerà  “ un movimento reale che abolisca lo stato di cose presenti “ .

Facciamo nostro l’ennesimo appello lanciato da Russo Spena e Vendola , ribadendo la necessità che questa volta il tutto non rimanga appendice di giornale di un giorno che fu , ma che si accendano nuovamente i riflettori su questo particolare momento in cui “ la polizia vive questo crinale difficile: svuotata delle proprie vocazioni investigative e anti-crimine “ e quindi facile preda di  “ ammalianti  sirene “ , sottolineando inoltre la non più procrastinabile esigenza di ripristinare nell’alveo parlamentare la commissione permanente di vigilanza sulle questioni dell’Interno, dell’ordine pubblico e delle forze di polizia in generale , già presente alla Camera sino al 1987 .

15 maggio 2002

 

 

Gianclaudio Vianzone

Seg.rio Gen.le Regionale SIULP Piemonte

Massimiliano Valdannini

Segretario Provinciale SIULP Roma