DEIANA. - Al Ministro degli affari esteri. - Per sapere - premesso che:
la procura della Repubblica di Roma ha chiuso le indagini sull'uccisione del funzionario del Sismi dottor Nicola Calipari e il ferimento della giornalista Giuliana Sgrena e del maggiore del Sismi Andrea Carpani, avvenuta il 4 marzo 2005, quando, ad un check-point, militari statunitensi fecero fuoco sulla vettura che si dirigeva all'aeroporto di Baghdad, dopo la liberazione dai suoi rapitori dell'inviata de Il Manifesto, della quale Calipari aveva ottenuto il rilascio;
i pubblici ministeri contestano i reati di omicidio volontario e duplice tentato omicidio al soldato statunitense Mario Lozano, al quale, in particolare, viene contestato, considerate tutte le rilevanze emerse dalle indagini, di aver sparato non per legittima difesa, ma con l'evidente intento di uccidere;
secondo la ricostruzione della procura di Roma, incentrata soprattutto sull'esito di una consulenza tecnica, la Toyota Corolla fu colpita da tre raffiche sparate da un'unica mitraglietta automatica M240, calibro 7.62, in dotazione all'esercito Usa; Calipari, per i consulenti, morì dopo essere stato raggiunto dalla seconda raffica: «Esplodere numerosi colpi di mitragliatrice all'indirizzo dell'abitacolo di un'autovettura da una distanza così ravvicinata (la prima raffica tra i 100 ed i 130 metri di distanza) è da giudicare indubbiamente condotta idonea e diretta a cagionare la morte degli occupanti» è appunto la rilevanza dei consulenti in merito a quanto emerso dalla ricostruzione dei fatti;
secondo gli stessi esperti balistici, che a lungo hanno esaminato la Toyota Corolla, si deve ritenere che i primi colpi siano stati esplosi da una distanza (approssimativa) compresa tra 100 e 130 metri, gli ultimi da una distanza (approssimativa) compresa tra 45 e 65 metri; per gli stessi consulenti nominati dalla procura, sicuramente la prima raffica colpì l'autovettura in movimento - mentre procedeva ad una velocità valutabile in 60-65 chilometri orari - la seconda a una velocità valutabile in 44-54 chilometri orari, gli ultimi colpi la raggiunsero quando era ormai praticamente ferma;
il comportamento delle autorità statunitensi in merito a tutta la vicenda e in coincidenza della richiesta di rogatoria internazionale ha messo in evidenza, per usare un eufemismo, un atteggiamento di scarsa collaborazione, a partire dal ritardo con cui hanno accolto la richiesta di prendere visione dell'auto sulla quale viaggiavano i nostri concittadini, fino all'accesso in Iraq degli investigatori italiani chiesto dalla procura per indagare sul contesto ambientale in cui si è svolta la vicenda;
pur prendendo atto del persistente silenzio delle autorità Usa, per le quali il caso Calipari è da considerarsi chiuso alla luce delle conclusioni raggiunte dalla commissione statunitense che ha indagato pressoché unilateralmente sulla vicenda, i magistrati romani hanno ritenuto di depositare gli atti mettendoli a disposizione delle parti e sembra che abbiano intenzione di richiedere il rinvio a giudizio del soldato statunitense Mario Lozano, malgrado l'identificazione ufficiale di Lozano, in assenza di risposte da parte delle autorità americane alla rogatoria internazionale, non sia stata delle più agevoli;
attualmente, secondo agenzie stampa nazionali ed estere, di Lozano si sarebbero perse le tracce: infatti, al suo domicilio newyorkese non risponde più nessuno e fonti investigative avrebbero accertato che si sarebbe trasferito in una località sconosciuta A tutt'oggi non risulta che le autorità statunitensi stiano collaborando al fine di rintracciare lo scomparso;
il Ministro interrogato, pur nominando nell'incontro con Dick Cheney e Condoleeza Rice la questione delle indagini su questa grave vicenda, ha in qualche modo preso le distanze dalle conclusioni a cui sono giunte le indagini della magistratura italiana, sottolineando in un'intervista all'Associated press come ci sia una netta distinzione tra il ruolo dei magistrati e la posizione del Governo in merito -:
se il Governo non ritenga, invece, necessario impegnarsi con urgenza affinché le autorità statunitensi apprestino la loro collaborazione alla magistratura italiana e, in particolare, si attivino per la notificazione degli atti dell'autorità giudiziaria italiana che riguardano Mario Lozano.
(3-05309)
(24 gennaio 2006)