i buoni pasto giornalieri sono una nuova modalità di vettovagliamento,
alternativa al sistema delle convenzioni con punti di ristoro privati, al
quale si fa ricorso per garantire il vitto presso le sedi sprovviste di
mense di servizio;
ha diritto alticket, recita la circolare in merito, il personale che
svolge il servizio in sedi sprovviste di struttura mensa, tenuto a permanere
in attività almeno un'ora dopo le 14.00 o le 19.00 come prolungamento
dell'orario ordinario o che sia impossibilitato a consumare i pasti presso
il proprio domicilio a causa dell'orario d'inizio dei turni di servizio, o
per completamento dell'orario d'obbligo settimanale, dello straordinario
programmato o emergente;
tale diritto è, di fatto, negato alla quasi totalità dei funzionari e del
personale in servizio presso il Dipartimento della pubblica sicurezza e la
Questura di Roma. Ciò sulla base di zelanti interpretazioni della norma che
non tengono conto in alcun modo della realtà quotidiana;
al riguardo, si evidenzia che dopo la soppressione della mensa «San
Marcello» tanto gli uffici del Viminale che quelli di S. Vitale sono rimasti
sprovvisti di qualsiasi opportunità che consenta di consumare il pasto in
tempi contenuti e compatibili con le esigenze di servizio quotidiane;
ilpersonale prefettizio e civile già dispone della possibilità di utilizzare
i ticket-buono pasto -:
si chiede di conoscere quali iniziative si intenda intraprendere per
assicurare anche ai funzionari e al personale di pubblica sicurezza che
opera a Roma la fruibilità dei ticket-buono pasto.
(4-05467)
RICCIOTTI, BALDI, LEZZA, STRADELLA, LUPI, MANINETTI, BORNACIN, ANNA MARIA
LEONE, MONGIELLO, OSVALDO NAPOLI, PAOLO RUSSO, LIOTTA, DORINA BIANCHI,
NICOTRA, SARDELLI, MEROI, CESARO, DI GIANDOMENICO, TANZILLI e LA STARZA. -
Al Ministro dell'interno. - Per sapere - premesso che:
ai sensi dell'articolo 7 del decreto del Presidente della Repubblica 18
giugno 2002, n. 164, concernente l'accordo sindacale per le forze di polizia
ad ordinamento civile, l'amministrazione è tenuta ad anticipare
al personale inviato in missione una somma pari all'intero importo delle
spese di viaggio e pernottamento nel limite del costo medio della categoria
consentita, nonché l'85 per cento delle presumibili spese di vitto;
da alcuni mesi l'ufficio cassa del reparto autonomo del ministero
dell'interno non eroga gli anticipi missione per il personale del
dipartimento della polizia di Stato comandato fuori sede, per servizi che
riguardano spesso casi assai delicati connessi all'ordine pubblico e alle
più importanti indagini di polizia giudiziaria;
il personale, per quanto sopra esposto, è costretto ad anticipare centinaia
e centinaia di euro per effettuare missioni che riguardano la sicurezza
dello Stato -:
si chiede di conoscere il motivo per cui il citato ufficio cassa del
ministero dell'interno non eroghi, per tempo gli anticipi missione dovuti.
(4-05475)