Il 23 dicembre
scorso il Governo ha varato un decreto legge che obbliga i carrier
telefonici e i provider che forniscono accesso a Internet, a conservare la
memoria del traffico generato dai loro utenti per un periodo non inferiore
a 5 anni. Un'enorme quantità di dati relativi a telefonate, sms ed e mail,
sarà d'ora in poi accuratamente archiviata per essere messa a disposizione
dei magistrati che indagano su reati di eversione e di criminalità
organizzata.
Automobilisti:
l'obbligo dei giubbotti ad alta visibilità |
Il 30 dicembre
scorso, il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti ha emanato
il decreto (pubblicato nella G.U. n.2 del 3 gennaio 2004) contenente
le indicazioni per i dispositivi di protezione individuale dei
conducenti delle autovetture. Nel provvedimento è stato stabilito che
i giubbotti e le bretelle retro-riflettori ad alta visibilità, che
debbono essere indossati dai conducenti i veicoli e il cui uso sarà
obbligatorio a partire dal 1° aprile 2004, dovranno essere conformi ai
requisiti essenziali di salute e di sicurezza così come previsti dal
decreto legislativo 4 dicembre 1992, n. 475. I fabbricanti inoltre,
ogni qual volta ne venga fatta richiesta, dovranno essere in grado di
presentare oltre alla dichiarazione di conformità alla CE anche
l'attestato di conformità
Giubbetti
catarifrangenti: obbligatori dal primo aprile |
L'obbligo
di indossare giubbetti o bretelle catarifrangenti in caso di
discesa dal veicolo in condizioni di scarsa visibilità, previsto
per il primo gennaio 2004, è slittato al primo aprile prossimo.
Difatti, il decreto ministeriale che fissa le caratteristiche
tecniche dei giubbetti, atteso per la metà di Novembre 2003,
accompagnato da una circolare esplicativa, dovrebbe essere varato
prima della fine del 2003. Il prolungamento dei tempi è stato
individuato nella difficoltà che lo stesso decreto di attuazione
ha incontrato a Bruxelles, per ottenere il cd. via libera.
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Le nuove regole
a tutela dei non fumatori |
Il 29 dicembre
2003 è stato pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 300 il Decreto del
Presidente del Consiglio dei Ministri del 23 dicembre scorso che (in
attuazione dell’articolo 51, comma 2 della L. 16/01/2003 n.3)
stabilisce le regole per la tutela dei non fumatori. Tra le novità più
rilevanti evidenziamo che gli ambienti dei locali pubblici riservati
ai fumatori, oltre a dover essere separati adeguatamente dagli
ambienti limitrofi, devono essere delimitati da pareti a tutta altezza
sui quattro lati e che la porta d'ingresso deve essere a chiusura
automatica e non devono rappresentare un luogo di passaggio obbligato
per i non fumatori. Nei rispettivi locali dovranno poi essere
collocati appositi cartelli, adeguatamente visibili, indicanti "Area
per fumatori" o "Vietato fumare" integrati, quest'ultimi, dalle
indicazioni circa le prescrizioni di legge, le sanzioni applicabili ai
violatori, il nominativo dei soggetti cui spetta la vigilanza
sull'osservanza del divieto e a quelli cui compete di accertare le
infrazioni. Il provvedimento prevede inoltre che i locali per fumatori
debbono essere dotati di idonei mezzi meccanici di ventilazione
forzata, in modo da garantire una portata d'aria di ricambio
supplementare esterna o immessa per trasferimento, e adeguatamente
filtrata, da altri ambienti limitrofi dove è vietato fumare e che, per
quanto riguardi gli esercizi di ristorazione, l'area adibita per i
fumatori deve essere minore della metà della superficie totale
dell'esercizio. E’ stato inoltre precisato che, sulla base del
disposto della L. 3/2003, ci sarà 1 anno di tempo, a partire
dall'entrata in vigore del Dpr, per adeguarsi alla normativa.
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Fumo vietato in
luoghi pubblici, pubblicato decreto in G.U. |
Roma, 30 dic. (Adnkronos)
- In bar e ristoranti, da gennaio 2005, stanze 'blindate' per i
fumatori, dotate di potenti sistemi di ventilazione, porte a chiusura
automatica e pareti a tutta altezza per non inquinare le aree
destinate ai non fumatori. In mancanza di spazi adeguati per
realizzare stanze separate, i locali saranno rigorosamente 'no
smoking'. Sono alcune delle norme contenute nel Decreto del presidente
del Consiglio, pubblicato ieri sulla Gazzetta Ufficiale, che
stabilisce i requisiti tecnici per i locali e gli uffici aperti al
pubblico per la tutela della salute dei non fumatori. Per mettersi a
norma, gli esercenti di bar e ristoranti avranno un anno dall'entrata
in vigore del provvedimento. Da meta' gennaio 2005, dunque, saranno
tempi davvero duri per chi alle sigarette non riesce a rinunciare.
L'obiettivo delle nuove norme fortemente volute dal ministro della
Salute, Girolamo Sirchia, e' tutelare la salute dei non fumatori. Per
questo, i gestori che non vorranno o non potranno dividere i locali e
attrezzare zone per i fumatori dovranno adottare il divieto assoluto
di fumo. Pena multe salate, che saranno fissate insieme alle Regioni,
e la temporanea chiusura del locale. Il ministro della Salute Girolamo
Sirchia difende la legge e in un videomessaggio pubblicato sul portale
del ministero (www.ministerosalute.it), la definisce non
proibizionista. ''Il fumo - dice Sirchia - e' un inquinante ambientale
che crea gravi rischi alla salute''. E' quindi giusto che ''chi non
fuma non voglia essere intossicato'' nei locali pubblici o aperti al
pubblico. ''E' una legge diversa - continua Sirchia - da quella che e'
stata promulgata negli Usa''. Secondo Sirchia, ''si tratta di una
legge rispettosa delle liberta' individuali'' che punta sulla
prevenzione dei danni del fumo ''causa di tumori e di malattie
dell'apparato cardio-respiratorio gravi e con gravi conseguenze e
gravi spese per la nazione''. Nel chiudere il videomessaggio, il
ministro tiene a ribadire che il ''provvedimento rispetta le liberta'
di tutti, ma soprattutto la liberta' di chi non vuole essere
intossicato dal fumo di poter frequentare ambienti pubblici, di svago
e di lavoro, senza dover subire danni''. Ma vediamo in dettaglio le
norme contenute nella legge. I locali per i fumatori devono essere
contrassegnati come tali e separati dal resto dell'esercizio. Devono
avere pareti a tutt'altezza sui quattro lati e porte a chiusura
automatica, disporre di una segnaletica anti-fumo e non trovarsi in
zone di passaggio obbligato per i non fumatori. Alle aree 'no smoking'
deve essere riservata piu' della meta' della superficie del locale.
Nelle aree destinate ai fumatori, sistemi di ventilazione forzata
devono garantire una portata d'aria di ricambio supplementare (30
litri al secondo per ogni persona). L'aria proveniente dai 'fumoir'
non e' riciclabile, ma va espulsa all'esterno. Progettazione,
installazione, manutenzione e collaudo dei sistemi di ventilazione
devono rispettare i regolamenti di sicurezza e risparmio energetico e
vanno certificati da organi pubblici di controllo. In caso di guasto,
l'area fumatori sara' temporaneamente chiusa. I clienti con il vizio
non potranno 'stiparsi' nelle zone loro riservate. E' previsto,
infatti, un indice di affollamento pari a 0,7 persone per metro
quadrato: all'ingresso deve essere indicato il numero massimo di
avventori che la sala puo' ospitare. Nei locali in cui non si possono
accendere sigarette devono essere ben evidenti i cartelli 'vietato
fumare'. Le sale in cui si puo' fumare, invece, sono indicate dalle
scritte 'area per fumatori', ma devono anche essere dotate di messaggi
luminosi di divieto, pronti ad accendersi in caso di guasto al sistema
di ventilazione. Per gli esercenti che non rispettano i divieti si
prevedono multe piuttosto salate. |
Privacy: accesso del lavoratore ai
dati personali |
Il Garante per la protezione dei
dati personali (Newsletter 24/30 novembre 2003) ha stabilito che il
diritto di accesso regolato dalla normativa sulla privacy consente al
lavoratore di accedere a tutti i dati che lo riguardano detenuti dal
proprio datore di lavoro. Il Garante ha però precisato "che non
rientra nell'ambito di applicazione della legge 675/1996, la richiesta
di conoscere notizie di carattere contrattuale o professionale che non
hanno natura di dati personali in qualche modo riferibili a persone
identificate o identificabili come, ad esempio, gli accordi collettivi
nazionali od aziendali". Con questo principio l'Autorità ha deciso il
ricorso presentato da un dipendente di una società di servizi che
reclamava di non aver ricevuto idoneo riscontro a varie istanze,
formulate in base alla legge 675/1996, con le quali lamentava il fatto
di non essere stato adeguatamente informato delle mansioni da svolgere
in relazione al proprio profilo professionale da parte del
responsabile della struttura di appartenenza, malgrado esistesse un
documento ufficiale aziendale che lo riguardava.
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Cassazione: "Sei un pezzente" e' una
vera ingiuria |
Rivolgersi a qualcuno dandogli del
'pezzente' e' una vera ingiuria passibile di condanna penale. La Corte
di Cassazione interviene di nuovo sulle espressioni lecite e su quelle
da mettere al bando, sottolineando il grado di offensivita' di questa
parola. E' per questo motivo che una suocera si e' vista confermare la
condanna per il reato di ingiuria per aver redarguito la nuora
dandogli della ''pezzente''. Condannata dalla Corte d'appello del
capoluogo ligure nel marzo del 2002, la suocera ha protestato in
Cassazione, sostenendo che la discussione con la nuora non aveva in
se' nulla di ingiurioso. Si trattava in sostanza di un semplice sfogo.
La Quinta sezione penale, pero', non ha condiviso la difesa del legale
della signora e, bocciando il ricorso, ha osservato come una
espressione di questo tipo, in qualunque contesto venga pronunciata,
resta ''inequivocabilmente ingiuriosa''. Aver redarguito la nuora, non
solo costera' alla suocera la condanna per ingiuria ma anche il
pagamento delle spese processuali.
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