Semafori spia" e multe da pagare
 
Il Garante interviene sul dibattito relativo alle infrazioni semaforiche accertate a mezzo di apparecchiature elettroniche.
Nei giorni scorsi si è acceso il dibattito riguardo alla regolarità delle multe per violazione dell’art. 146, comma 3 (attraversamento con il semaforo rosso) effettuate in modalità automatica (cioè senza la presenza dell’organo accertatore, es. vigili, polizia). Il nuovo codice della strada ha previsto questa possibilità, tuttavia in seguito ai numerosi ricorsi presentati, una Circolare del ministero dell’Interno (n.51/2004) ha stabilito che tali infrazioni rilevate prima del 18 marzo 2004, per le quali è stato presentato ricorso, siano archiviate, in quanto le apparecchiature utilizzate non erano debitamente omologate. (Niente rimborso per chi invece la multa l’ha pagata).
Dopo tali chiarimenti su alcuni giornali era stata sollevata la questione sulla legittimità dei “semafori spia”, cioè di foto semafori a fini di controllo del traffico, e in particolare sulla necessità di una autorizzazione da parte del garante della privacy all’installazione delle telecamere.

L’Autorità per la protezione dei dati personali è intervenuto sull’argomento, chiarendo che “i dubbi espressi a proposito della legittimità dei “semafori spia” non sono fondati. Si tratta, infatti, di apparecchi in termini generali leciti, per i quali, peraltro, nell’ ipotesi in cui siano destinati a rilevare gli accessi ai centri storici, è stato emanato un apposito regolamento che ha seguito le indicazioni del Garante (dpr 250/1999).

Né la normativa sulla privacy, né il recente provvedimento generale del Garante in materia di videosorveglianza prevedono, per l’installazione di questo tipo di “semplici” telecamere, il rilascio di una formale autorizzazione preventiva, generale o caso per caso, da parte del Garante. Di conseguenza, i verbali di contestazione non devono menzionare tale specifica autorizzazione.

La prevista verifica preventiva da parte del Garante riguarda solo tecnologie particolarmente invasive, come quelle che raccolgono dati biometrici (riconoscimento facciale, etc.), che incrociano immagini con impronte digitali o che raccolgono immagini attraverso web cam che ne consentono una loro eventuale diffusione su Internet.”
 

Sicurezza stradale: visite oculistiche piu’ approfondite per gli over65
Nuovi esami per accertare l'eventuale presenza di cataratta, patologia che riduce la performance visiva.
Non solo campagne informative per spronare i giovani a non mettersi alla guida in stato di ebbrezza o per richiamare tutti gli automobilisti al rispetto del codice della strada; le iniziative nel campo della sicurezza stradale puntano ora anche alla prevenzione degli incidenti correlati alle condizioni di salute.

Chiamati in causa sono gli anziani e le patologie oculari legate all’età. Il Ministro della Salute, Sirchia, ha ricevuto dal Consiglio superiore di sanità un parere favorevole sull’opportunità di prevedere nelle visite oculistiche per l’idoneità alla guida un esame per accertare l’eventuale presenza di cataratta, patologia che riduce sensibilmente la performance visiva.
Considerato che la cataratta presenta un’incidenza di circa il 90% negli ultra sessantacinquenni, il Consiglio superiore di sanità ha ritenuto opportuno che ai fini dell’idoneità alla guida sia prevista, in tale fascia di età, nel rispetto delle cadenze temporali previste dalla normativa in vigore, una visita oculistica integrata con la valutazione della sensibilità al contrasto con test scientificamente standardizzati.
Presto la legislazione vigente sarà adeguata a tali proposte.