31 dicembre 2005. Consiglio di Stato, sez. IV, 10 marzo 2004, n. 1156. ARMA DEI CARABINIERI: INDENNITA’ DI TRASFERIMENTO. favore dei militari dell’Arma dei Carabinieri , per l’erogazione dell’indennità di trasferimento, prevista dall’art. 1 della L. n. 100 del 1987 è indispensabile la sussistenza della distanza chilometrica minima di dieci chilometri tra la nuova e l'originaria sede di servizio”.
"STA cooperante" - Immatricolazione di veicoli nuovi ed usati oggetto di acquisto intracomunitario.
obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria e, poi, sostituiva quella dell'obbligo di dimora
Modalità di accertamento dei posti in accoglienza per richiedenti asilo
Chi assume una colf clandestina (ma la paga correttamente) rischia solo una contravvenzione
30 dicembre 2005. T.A.R. Lazio, sez. II, 21 ottobre 2004, n. 11476 . GUARDIA DI FINANZA: AVANZAMENTO UFFICIALI .
29 dicembre 2005. Consiglio di Stato, sez. IV, 10 marzo 2004, n. 1155. CARABINIERI: ANZIANITÀ DI RUOLO E BENEFICIO ECONOMICO PREVISTO DALL’ART. 43 DELLA L. 121/1981(...)Con ricorso notificato il 13 luglio 1994, gli istanti, tutti ufficiali dell'Arma dei C.C. provenienti dai ruoli dei sottufficiali, proponevano appello avverso la sentenza del T.A.R. indicata in epigrafe, che respingeva la domanda di riconoscimento, in loro favore, del beneficio economico previsto dall'art. 43, commi 22 e 23, l. n. 121 del 1981 per i funzionari del ruolo commissari di P.S. ed equiparati che abbiano prestato servizio senza demerito per 15 o 25 anni
24 dicembre 2005. Consiglio di Stato 5293.2005 ( ... ) Con ricorso notificato in data 8.4.2003 e depositato presso il TAR Abruzzo, sede di Pescara, l’ispettore della Polizia di Stato (omissis) (omissis), esponente sindacale, quale vice segretario - delegato di base, del (omissis) ((omissis)), chiedeva l’annullamento del provvedimento in data 22.2.2000, relativo al suo trasferimento dall’Autocentro P.S. di Pescara alla Scuola Polgai della stessa città, nonchè della nota 17.1.2000 n. Ris./01 del Direttore dell’Autocentro medesimo, riguardante il riscontrato esubero di sei unità, e dell’atto di rigetto della domanda di trasferimento inoltrata da altri dipendenti
23 dicembre 2005. TAR Veneto 210.2005 ( ... ) L’odierno ricorrente, in atti vice- brigadiere dell’Arma dei Carabinieri, espone di essere stato incorporato nella scuola brigadieri e marescialli dei CC dal 7 gennaio al 24 luglio 1999, onde seguire il corso semestrale per maresciallo. Ai contrasti con il comandante della scuola, verificatisi fin dall’inizio, seguiva l’irrogazione di varie sanzioni (rimprovero per scarso rendimento negli studi; due giorni di consegna semplice per avere smarrito una pubblicazione ufficiale ad uso esclusivo dell’ufficio; consegna semplice di cinque giorni per il ritardo di oltre mezz’ora sull’orario di addestramento)
22 dicembre 2005 . Corte Costituzionale, sentenza 9 dicembre 2005 n° 438. Liquidazione pubblico impiego: non più pignorabile illimitatamente. (...)nel giudizio di legittimità costituzionale dell'art. 4 della legge 8 giugno 1966, n. 424 (Abrogazione delle norme che prevedono la perdita, la riduzione o la sospensione delle pensioni a carico dello Stato o di altro ente pubblico) promosso con ordinanza del 10 settembre 2004 dalla Corte dei conti, sezione giurisdizionale per la Regione Puglia, sul ricorso proposto..
19 dicembre 2005 . Suprema Corte di Cassazione, Sezione Quinta Penale, sentenza n.45345/2005 . Fare tatuaggi ai minori può essere reato.
13
dicembre 2005 . TAR Sicilia 482.05 ( ... )
FATTO Il Sig. (omissis),
dipendente comunale in servizio presso la Polizia Municipale di Palermo,
con la qualifica di specialista dell’Area di Vigilanza e Custodia, cat.
“D1”, aveva chiesto, con istanza dell’08/11/2004, di accedere agli atti
relativi alla procedura di “mobbing”,
avviata a seguito di sua denuncia all’apposito Ufficio, allo scopo di
dimostrare documentalmente sia all’I.NA.I.L. sia in sede giudiziaria il
pregiudizio subito
03 dicembre 2005 . Consiglio di Stato 3525.2005 ( ...) FATTO Con la sentenza appellata veniva respinta l’opposizione proposta dal Ministero dell’Interno, ai sensi dell’art.28 legge 20 maggio 1970, n.300, avverso il decreto (n.1/99) con il quale il T.A.R. aveva disposto, in accoglimento di un ricorso del (omissis) ((omissis)di Polizia), la cessazione della condotta sindacale del Questore di Genova, ravvisata nel trasferimento degli ispettori superiori (omissis) e (omissis) (delegati di base del sindacato ricorrente) dal Commissariato di P.S. di (omissis) (rispettivamente) al Commissariato di (omissis) ed all’Ufficio Automezzi della Questura di Genova
01 dicembre 2005 . TAR CAMPANIA, Sezione III, Sentenza n. 18219 . Non è necessaria la licenza di pubblica sicurezza per gestire un campo di calcetto se le partite si giocano senza la presenza del pubblico .
29 novembre 2005 . Cassazione , sez. V, sentenza 12.04.2005 n° 15271 . Pubblico dipendente in missione fuori sede: rimborso spese, truffa e falso . ( ... ) (omissis). impugnano per cassazione la sentenza che, in accoglimento dell'appello del pubblico ministero, ne ha dichiarato la colpevolezza in ordine al delitto di falso in atto pubblico, perchè, nella qualità di ispettrici dell'Inail, avevano attestato e documentato falsamente spese di missione superiori a quelle effettivamente affrontate. Propongono entrambe due motivi d'impugnazione
25 novembre 2005 . Consiglio di Stato 4106.2005 ( ... ) FATTO Con ricorso (n. 2450/97) al Tribunale amministrativo regionale della Lombardia, (omissis), assistente della Polizia di Stato, impugnava i rapporti informativi relativi agli anni 1984, 1985, 1986, 1987, 1988, 1989 e 1990, redatti, ai sensi dell’art. 53 del d.P.R. n. 3/1957, dalla commissione per il personale di ruolo degli assistenti ed agenti della Polizia di Stato, con i quali era stato qualificato, con giudizio complessivo di mediocre, con punti 13. Con altro successivo ricorso (n. 695/98) allo stesso indicato Tribunale amministrativo regionale, l’(omissis) impugnava il decreto del Capo della Polizia del 1° settembre 19977, n. 1469 con il quale gli era stata attribuita la qualifica di agente scelto a decorrere a tutti gli effetti dall’1 luglio 1994
25 novembre 2005 . Pubblico impiego – mansioni superiori e differenze retributive . Con distinti ricorsi depositati in data 9 e 17 febbraio i ricorrenti di cui in epigrafe, premesso di lavorare alle dipendenze dell’ente resistente con inquadramento nel profilo professionale di Operatore Tecnico Specializzato (categoria BS) e di essere adibiti a svolgere le mansioni di autista di ambulanza presso il SUEM 118; rilevato che in data 8.1.01 l’ente emanava il cosiddetto “protocollo per gli autisti” ordinando che questi dovessero svolgere, oltre le mansioni tipiche di guida, manutenzione e controllo dell’ambulanza, anche quelle di “collaborazione con il medico e l’infermiere nella pratica delle manovre di rianimazione sul paziente, compatibilmente con le proprie conoscenze delle manovre di primo soccorso”
21 novembre 2005 . CONSIGLIO DI STATO, SEZ. IV, 19 ottobre 2004, n. 6713 . Carabinieri, esercito e Guardia di Finanza: il valore dei requisiti psicoattitudinali nei concorsi
18 novembre 2005 . TAR Lazio, sezione I ter, 4 novembre 2005, n. 10409 . uno spinello non impedisce di entrare in Polizia . E' illegittimo il giudizio di non idoneità al servizio espresso, in sede di concorso per agente di Polizia, nei confronti di un allievo che in passato abbia fatto uso occasionale di sostanze psicoattive
16 novembre 2005 . Tribunale Amministrativo Regionale del Lazio, Sezione prima, sentenza n. 9246/2005 . Indennità Presidenza ai poliziotti di Palazzo Chigi . ( ... ) FATTO E DIRITTO I ricorrenti, appartenenti alle Forze di Polizia e assegnati presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri ai sensi dell’art. 33 L. 400/1988, espongono che fino al 31 dicembre 1993 è stata corrisposta ai dipendenti delle Forze di Polizia assegnati presso la Presidenza del Consiglio l’indennità c.d. "di Presidenza" prevista dall’art. 8 L. 455/1985
15 novembre 2005 . Consiglio di Stato, sez. IV, 10 marzo 2004, n. 1155 . Carabinieri: anzianità di ruolo e beneficio economico previsto dall’art. 43 della l. 121/1981 . (...) Con ricorso notificato il 13 luglio 1994, gli istanti, tutti ufficiali dell'Arma dei C.C. provenienti dai ruoli dei sottufficiali, proponevano appello avverso la sentenza del T.A.R. indicata in epigrafe, che respingeva la domanda di riconoscimento, in loro favore, del beneficio economico previsto dall'art. 43, commi 22 e 23, l. n. 121 del 1981 per i funzionari del ruolo commissari di P.S. ed equiparati che abbiano prestato servizio senza demerito per 15 o 25 anni
12 novembre 2005 . Consiglio di Stato , sez. V, sentenza 11.10.2005 n° 5475 . Non è ammissibile il riconoscimento ''per saltum'' di mansioni superiori .
10 novembre 2005 . Corte Costituzionale , ordinanza 25.10.2005 n° 398 . Incarichi dirigenziali: la Consulta restituisce gli atti ai giudici rimettenti . Con l’ordinanza n. 398 del 25 ottobre 2005 la Corte Costituzionale, chiamata a pronunciarsi sull’illegittimità costituzionale degli artt. 3, comma 1, lett. b) e comma 7 della L. 145/2002, concernente “Disposizioni per il riordino della dirigenza statale e per favorire lo scambio di esperienze e l’interazione tra il pubblico e il privato”, ha disposto la restituzione degli atti ai giudici remittenti, chiamati a rivalutare le questioni alla luce dello ius superveniens configuratosi con l’emanazione dell’art. 14-sexies del D.L. 115/2005, convertito nella L. 168/2005, che ha modificato il succitato art. 3, comma 1, lett. b).
09 novembre 2005 . Tribunale civile di Crotone - sez. lav. - G.L. dott.ssa Francesca Romana Pucci . INCLUSIONE DELL'INDENNITA' DI AMMINISTRAZIONE NELLA RETRIBUZIONE PENSIONABILE .
04
novembre 2005 .
Corte costituzionale n. 233/2005 . A chi il congedo se i genitori
dell'handicappato sono inabili . Le norme sulla tutela della maternità
prevedono due anni di permesso . I fratelli e le sorelle conviventi con
soggetto con handicap in situazione di gravità possono fruire del congedo di
due anni previsto dall’art. 42, comma 5, del TU delle norme sulla tutela
della maternità e della paternità di cui al DLgs n. 151/2001, non solo nel
caso di scomparsa dei genitori ma anche quando gli stessi genitori siano
fisicamente inabili e perciò impossibilitati a provvedere al figlio
handicappato.
03 novembre 2005 . Corte di cassazione, sezione lavoro, 6 ottobre 2005, n. 19414 . Lavoro: il dipendente che lavora per sé durante la malattia non può essere licenziato . Non è legittimo il licenziamento del lavoratore che, durante il periodo di malattia, si sia sottoposto a notevoli sforzi fisici, quando questi non siano stati tali da pregiudicarne la guarigione.
03 novembre 2005 . Sentenza del Tribunale ordinario di Cosenza - Ufficio GIP N. 767 / 05 R.G.N.R. N.2247/ 05 R.G.G.P . IL DIRITTO DI CRITICA SINDACALE . ( ... ) IMPUTATO del reato di cui agli artt. 81, 595 c.p., 13 1. 47/48 perché, con più azioni esecutive del medesimo disegno criminoso e agendo in tempi diversi, rendendo le dichiarazioni riportate negli articoli, che si intendono qui integralmente riportati, pubblicati rispettivamente da "Il Domani" (27.12.2002), la "Gazzetta del Sud" (27.12.2002), il “Quotidiano" (29.12.2002, 31.12.2002, 14.1.2003), offendeva la reputazione di XXXX XXXX con frasi del seguente tenore: " .. ha dimostrato di non essere in grado di adempiere ai suoi obblighi nei confronti dei lavoratori
03 novembre 2005 - Consiglio di Stato 2104/2005 ( ... ) Il Tribunale adìto, escluso che il trasferimento impugnato avesse carattere sanzionatorio e/o punitivo, e rilevato che un’eventuale pronunzia di accoglimento del gravame sarebbe stata comunque necessariamente limitata ad affermare l’obbligo dell’Amministrazione di esternare le ragioni del disposto trasferimento e non in grado, quindi, di riparare la asserita lesione morale che l’interessato ritiene di aver subito, concludeva dichiarando l’improcedibilità del ricorso per sopravvenuta carenza di interesse.
30 ottobre 2005 . Consiglio di Stato Sezione sesta, decisione n.5821/05 . Un poliziotto vestito da donna è un disonore anche se non è in servizio . ( ... ) Quanto, poi, all’osservazione, contenuta pag. 3 della suddetta relazione, secondo cui “la reazione (del sig. (omissis)) alle situazioni di stress appare illogica, priva di consequenzialità e necessitante, a modesto parere dello scrivente, di una attenta analisi medico-specialistica”, la stessa va correlata, ai fini della sua comprensione, nella ulteriore affermazione che “illuminante al riguardo è l’affermazione del (omissis) il quale sostiene che il suo atteggiamento è derivato dalle dichiarazioni fatte dalla sua fidanzata e dalla volontà di punirsi. Se la reazione posta in essere dal (omissis) appare incomprensibile in un normale cittadino risulta intollerabile se posta in essere da un appartenente alla Polizia di Stato. Questi ultimi, infatti, in ragione del lavoro svolto, vivono frequentemente situazioni stressanti e non è tollerabile che non siano in grado di gestirle adeguatamente; tale incapacità sarebbe pericolosa non solo per lo stesso poliziotto, ma ancor più per la cittadinanza che vede nel tutore dell’ordine un punto fermo e sicuro a cui fare riferimento proprio nelle situazioni difficili della vita”.
29 ottobre 2005 . Corte dei Conti Toscana, sentenza 27.4.2005 n° 469. Autista militare: pensione di privilegio per infezione anale Eschenchia Coli . (...) FATTO E DIRITTO Con l'impugnato decreto il Ministero della Difesa ha negato al sig. M.L. il trattamento pensionistico privilegiato ordinario, richiesto in data 30 dicembre 1987, per non dipendenza da causa di servizio dell'infermità "Ascesso perianale con fistola e cisti pilonidale", sulla base della visita collegiale dell'11 ottobre 1988 presso la C.M.O. di Firenze, che si espresse in quella occasione per la non dipendenza dal servizio prestato dall'interessato, giudizio fondato essenzialmente sulla etiologia prevalentemente a carattere degenerativo-costituzionale della patologia (giudicata ascrivibile a nessuna categoria tabellare) e della assenza di un nesso concausale giuridicamente valido fra eventi di servizio ed infermità all'esame.Va esposto che il ricorrente ha prestato servizio militare di leva dal 6 novembre 1986 al 7 ottobre 1987, data in cui venne congedato per riforma (dichiarazione dell'O.M. di Firenze del 7 ottobre 1987), sulla base degli esiti dell'intervento chirurgico subito, durante il servizio, per la suddetta patologia, presso l'USL "Zona 23" di Arezzo; dagli atti risulta che il militare ha prestato servizio militare in qualità di conduttore di automezzi vari a disposizione di Ufficiali Superiori con un orario di servizio dalle 7,30 alle 16,30, passando gran parte del tempo al volante della vettura assegnatagli, come è attestato dal Comandante del 1 ° Autoreparto Misto di Manovra della Regione Militare Nord Ovest nel rapporto informativo del 16 marzo 1988.
27 ottobre 2005 . Consiglio di Stato, sezione IV, 11 ottobre 2005, n. 5622 . Militari: con le droghe leggere si perde il grado. E' legittimo il provvedimento che sanziona con la perdita del grado il militare che, fuori dal servizio, abbia fatto consumo occasionale di droghe leggere
25 ottobre 2005 . Corte dei Conti Toscana, Sentenza 19.07. 2005 n° 512 . Troppo marciare durante la leva? Hai diritto alla pensione . (...) Il ricorrente, aviere in congedo cessato dal servizio il 25 febbraio 1995, proponeva istanza in data 19 aprile 1995 per la declaratoria di trattamento pensionistico privilegiato per la infermità “esiti di intervento di rivascolarizzazione anastomotica safeno - poplitea dx. per sindrome da entrapment”.
25 ottobre 2005 . Suprema Corte di Cassazione, Sezione Sesta Penale, sentenza n.33018/2005 . Il medico di turno che non interviene commette reato. Il mancato intervento può configurare una omissione di atti di ufficio.
22 ottobre 2005 .
Sentenza
Corte Costituzionale n. 233 del 16.6.2005 in materia di congedo
straordinario retribuito (art.
42 comma 5 del D. Lgs. 151/2001).
22 ottobre 2005 . Tribunale Amministrativo Regionale del Lazio, Sezione I quater , sentenza n. 7609/2005 . Riammissione in servizio possibile anche dopo la dispensa per motivi di salute . ( ...) FATTO Attraverso il ricorso in esame, notificato il 10.12.2002, si contesta il diniego opposto dall’Amministrazione – con atto comunicato tramite fax n. 0294484/35914 del 14.10.2002 – ad una istanza di riammissione in servizio nel corpo di polizia penitenziaria, presentata il 3.6.2002 dopo la cessazione delle ragioni di inidoneità fisica, che avevano determinato il passaggio del dipendente in questione nel ruolo civile dell’Amministrazione
18 ottobre 2005 . Consiglio di Stato sentenza 4820.2005 ( ... ) FATTO Gli odierni appellanti, all’epoca in servizio nel Corpo della Guardia di Finanza col grado di appuntato scelto, hanno conseguito la nomina ad ufficiale di Polizia Giudiziaria in seguito alla frequenza di apposito corso interno . Per l’effetto gli stessi hanno domandato di essere inquadrati nel grado di vicebrigadiere – ruolo sottufficiali.Essendo state le relative istanze respinte dal Corpo, gli interessati hanno adito il TAR Lazio con separati ricorsi, chiedendo in via principale l’inquadramento quali vicebrigadieri ed in via subordinata la corresponsione delle differenze stipendiali ad essi spettanti in virtù delle superiori mansioni svolte in dipendenza della qualifica di U.P.G.
16 ottobre 2005 . Consiglio di Stato sentenza 413.2005 ( ... ) FATTO Con ricorso proposto innanzi al Tribunale Amministrativo Regionale per il Lazio l’odierno appellato chiedeva l’accertamento del suo diritto a percepire il trattamento economico previsto dall’art. 1 L.100/1987 per il personale trasferito d’autorità, perché il trasferimento presso le sezioni di Polizia Giudiziaria della Procura della Repubblica deve considerarsi, alla stregua della normativa in materia, come trasferimento “d’autorità” e non invece come trasferimento a domanda, come qualificato dall’amministrazione.
16 ottobre 2005 . Consiglio di Stato, Sezione V, decisione 3 ottobre 2005 n. 5243 . Esercizio in modo clientelare di funzioni pubbliche giustifica il licenziamento . (... ) Ai sensi dell’allora vigente CCNL – art. 25, comma 8 – “il procedimento disciplinare……deve essere avviato anche nel caso in cui sia connesso con procedimento penale e rimane sospeso fino alla sentenza definitiva”; sennonché, con il termine “procedimento penale” deve ritenersi che sia stato fatto riferimento al procedimento penale iniziato e, dunque, alla fase che segue la richiesta di rinvio a giudizio; l'obbligo di sospensione del procedimento disciplinare si determina, infatti, solo quando il dipendente pubblico è sottoposto per gli stessi fatti ad azione penale e questa ha propriamente inizio, ai sensi dell'art. 405 c.p.c., con la formulazione dell’imputazione nei casi previsti dall’art. 444 e sgg. c.p.p. o con la richiesta di rinvio a giudizio (cfr. Sezione IV, Sez. IV, 10 marzo 2004, n. 1108; 7 maggio 1998, n. 780; Sezione VI, 18 giugno 2002, n. 3323).
15 OTTOBRE 2005 . CASSAZIONE CIVILE, Sezione Lavoro, Sentenza n. 14816 . Lavoro subordinato, licenziamento individuale ed obbligo di reperibilità del medico .( da Litis.it)
12 ottobre 2005 . Corte dei conti, Umbria, 23 agosto 2005, n. 313 - la pausa caffè (non autorizzata) può costare cara Risponde del danno erariale il pubblico dipendente che, durante l'orario di servizio, si assenta dall'ufficio, senza autorizzazione e senza timbrare il cartellino, per andare a fare colazione al bar
12 ottobre 2005 . Consiglio di Stato sentenza 5244.05. per il trasferimento del dipendente indagato occorre la comunicazione Il provvedimento che assegna ad altro ufficio il pubblico dipendente sottoposto a procedimento penale dev'essere preceduto dalla comunicazione di avvio del procedimento.
08 ottobre 2005 - Suprema Corte di Cassazione, Sezione Feriale, sentenza n. 33061/2005 - Se il cellulare è incustodito il furto non è aggravato - C. S., a mezzo del proprio difensore, ha proposto ricorso per cassazione avverso la sentenza della Corte di appello di Roma in data 7/7/2004, con la quale era stata confermata la sentenza del 20/1/2004 del Tribunale di Roma, che lo aveva dichiarato colpevole del reato di furto di un cellulare sottraendolo da un’autovettura chiusa a chiave e sulla pubblica via ( ... )
06 ottobre 2005 -
TAR Marche
Con tre
distinte sentenze (nn. 935, 936 e 937 del 2005) il Tar Marche ha dichiarato
nullo il
decreto che bandisce il
concorso a 1122
posti da vice revisore tecnico del 4 dicembre 2000 .
05 ottobre 2005 . TAR Lazio, sezione II bis, 23 settembre 2005, n. 7362 . Diritto allo studio dei dipendenti pubblici E' illegittimo il provvedimento che subordina la concessione al dipendente pubblico di permessi straordinari retribuiti per motivi di studio al superamento degli esami sostenuti.
05 ottobre 2005. TAR Lazio sul ricorso n. 11137/2004 ( ... ) FATTO Il ricorrente ha prestato servizio per oltre trenta anni nella Polizia di Stato ed è stato dispensato dal servizio per inidoneità permanente nella forma assoluta.Avverso tale determinazione il ricorrente ha proposto ricorso al Tar del Lazio, respinto con sentenza 2685/98, appellata con giudizio ancora pendente.Nel frattempo, essendo venuta meno ad avviso dell’interessato, l’infermità per la quale era stato dispensato, lo stesso ha chiesto di essere riammesso in servizio, anche previo trasferimento in corrispondenti qualifiche di altri ruoli della Polizia di Stato o di altre amministrazioni dello Stato.
30 settembre 2005 . TAR Lazio sul ricorso n. 8683/99 ( ... ) Ritenuto in fatto ricorrente è Ispettore della Polizia di Stato dal 15.3.1994. Con DM in data 17.11.1995, pubblicato sul supplemento straordinario n. 1/2 bis del 6.3.1996 del Bollettino ufficiale del personale, sono stati fissati i criteri di selezione per la promozione alla qualifica di Ispettore superiore – ufficiale di P.S. prevista dall’art. 14, lett. b), del D. Leg.vo n. 197 del 1995. Con successivo decreto del Capo della Polizia in data 20.11.1998 è stata indetta la 4° selezione per la promozione alla qualifica di Ispettore superiore – sostituto ufficiale di P.S. – riservata al personale che riveste la qualifica di Ispettore capo del ruolo ordinario alla data del 31.12.1998. Il ricorrente ha partecipato alla predetta 4° selezione e ha riportato il punteggio complessivo di punti 61,00. In particolare ha ottenuto i seguenti punteggi:
26 settembre 2005 . TAR Lazio sentenza 12446/2005 ( ... ) per l’accertamento del diritto dell’istante a ottenere la rettifica della qualifica attualmente posseduta e, segnatamente, a vedersi riconosciuto l’inquadramento nel ruolo del personale della Polizia di Stato che svolge attività tecnico-scientifica o tecnica, quantomeno nella qualifica di Vice revisore tecnico del ruolo dei revisori tecnici del settore motorizzazione e nel profilo professionale di Vice revisori veicoli a motore; e comunque, sussistendone i presupposti, nella eventuale più elevata qualifica funzionale che la Commissione esaminatrice ritenesse opportuno individuare in capo al ricorrente; in via definitiva ottenere il reinquadramento nei ruoli tecnici ma nella qualifica superiore di Vice perito tecnico – settore motorizzazione e nel profilo professionale di Vice perito tecnico meccanico veicoli terrestri; conseguente attribuzione del maggiore trattamento stipendiale corrispondente alla più elevata nuova qualifica che gli verrà assegnata; interessi e rivalutazione monetaria;
26 settembre 2005 . CONSIGLIO DI STATO, SEZ. VI - sentenza 14 settembre 2005 n. 4727 - Pubblico impiego - Infermità e lesioni - Aspettativa per motivi di salute - Visita di controllo - Assenza del dipendente dal domicilio - Decadenza dal trattamento economico - Nel caso in cui l’assenza sia giustificata dalla necessità di sottoporsi a visite sanitarie specialistiche e tale circostanza sia stata comunicata alla P.A. - Inapplicabilità -
24 settembre 2005 - Corte Costituzionale 149/2005 ( ... ) Con ordinanza emessa il 21 gennaio 2004 il Tribunale Amministrativo Regionale per la Liguria - nel corso di un giudizio avente ad oggetto l'impugnazione di un provvedimento di collocamento a riposo per raggiunti limiti di età (sessanta anni), adottato dall'amministrazione penitenziaria - ha sollevato questione di legittimità costituzionale, in riferimento agli artt. 3, 4, 35 e 76 della Costituzione, del D.Lgs. 21 maggio 2000, n. 146 (Adeguamento delle strutture e degli organici dell'Amministrazione penitenziaria e dell'Ufficio centrale per la giustizia minorile, nonché istituzione dei ruoli direttivi ordinario e speciale del Corpo di polizia penitenziaria, a norma dell'art. 12 della legge 28 luglio 1999, n. 266), nella parte in cui non prevede modalità di progressione nel ruolo e di permanenza nelle qualifiche, anche con innalzamento dei limiti di età, per il personale in servizio nel ruolo direttivo del Corpo di polizia penitenziaria
22 settembre 2005 - Consiglio di Stato Sez. V, decisione 13.09.2005 n° 4689 . Ganasce fiscali: è competente il giudice ordinario . ( ... ) La Sezione I del Tribunale Amministrativo Regionale della Puglia, con sentenza n. 2331/2004, del 26 maggio 2004, - disattesa l’eccezione di inammissibilità per difetto di giurisdizione della resistente soc. SESIT PUGLIA, attuale appellata immediatamente resa, in forma semplificata, a seguito della camera di consiglio del 19 maggio 2004, fissata per l’esame della domanda cautelare, ha accolto il ricorso proposto dalla Soc. MAJOR PASTIC avverso la comunicazione di fermo dell’autoveicolo Martoletti ML 10, effettuata dalla suddetta soc. SESIT PUGLIA, in qualità di concessionaria della riscossione della Provincia di Bari, per mancato pagamento di carichi a ruolo scaduti, portati in due cartelle di pagamento regolarmente notificate, riferiti a precedenti avvisi di liquidazione notificati a cura dell’Agenzia delle entrate di Brindisi, impugnati dalla interessata davanti alla competente CTP. Parte resistente è stata altresì condannata al risarcimento del danno e delle spese giudiziarie in favore della ricorrente
21 settembre 2005 - Tar Puglia 3634/2005 . Porto d’armi a chi sia sempre affidabile . Per la licenza di caccia è necessaria la buona condotta . Con ricorso notificato il 12 luglio 2004, il sig. X ha impugnato il decreto, meglio descritto in epigrafe, con cui il Questore della Provincia di Bari gli ha revocato la licenza del porto di fucile per uso caccia per non aver offerto sicuro affidamento di non abusare di detta autorizzazione di polizia.
20 settembre 2005 . Consiglio di Stato 6693.2004 ( ... ) FATTO Con ricorso proposto innanzi al Tribunale Amministrativo Regionale del Lazio il sig. (omissis) (omissis) chiedeva l’annullamento del provvedimento negativo reso dall’Amministrazione dell’Interno sulla sua istanza di corresponsione del trattamento economico previsto dalla legge n. 100 del 10 marzo 1987 in occasione del trasferimento disposto in data 2 aprile 1987 ( ...) P.Q.M. Il Consiglio di Stato in sede giurisdizionale, Sezione quarta, definitivamente pronunciando, accoglie l’appello in epigrafe e, per l’effetto, in riforma della decisione impugnata, dichiara improcedibile, per sopravvenuta carenza di interesse, il ricorso di primo grado.
20 settembre 2005 . Corte di cassazione, sezione I civile, 15 settembre 2005, n. 18266 Legge Pinto: indennizzo anche per le indagini troppo lunghe Anche l'eccessiva lunghezza delle indagini preliminari può dare diritto ad un'equa riparazione per violazione del temine di ragionevole durata del processo.
15 settembre 2005 . Tar Lazio 5523/2005 . Permesso di soggiorno, la prefettura deve rispondere presto . I procedimenti amministrativi non devono avere tempi eccessivamente lunghi . ( ... ) DIRITTO Il ricorso è fondato e deve essere accolto in quanto è indubitabile che – a fronte della richiesta del ricorrente per l’ottenimento del permesso di soggiorno per lavoro subordinato - si configura un obbligo di provvedere da parte dell’Amministrazione intimata. Tale protratta inerzia non può sottrarsi ad una valutazione di illegittimità e comporta la necessità di affermare che sussiste l’obbligo di definire il procedimento da parte della competente amministrazione (Prefettura di Roma) – anche in relazione al fatto che dalla data della richiesta (21 settembre 2002) è trascorso un lungo lasso di tempo.
14 settembre 2005 . Corte di Cassazione - Sezione Terza Civile, Sentenza 10 luglio 2005, n.14091: Responsabilità per custodia - Stazioni ferroviarie . CASSAZIONE: SENTENZA RESPONSABILITA' STAZIONE FERROVIARIA PER INCIDENTE PASSEGGERO SINO ALL'USCITA.
13 settembre 2005 .
CASSAZIONE PENALE, Sezione I, Sentenza n.
5112 del 27/01/2005. Nessun obbligo di custodia con la dovuta diligenza per le
munizioni . ( ... )
Avverso la sentenza
17/02/2004 - con
13 settembre 2005 TAR Molise sul ricorso n. 426 del 2000 ( ... ) per la corresponsione ed il pagamento dell’equo indennizzo di tab. B, riconosciuto al ricorrente con decreto 10.4.2000, n. 219/F, nella misura minima, per la menomazione dell’integrità fisica in servizio di agente della Polizia dello Stato, ma senza erogazione del pagamento, per effetto della compensazione, ad opera del Ministero, con l’indennizzo percepito dal ricorrente stesso dall’Assicurazione INA ASSITALIA, in asserita applicazione dell’art. 50, 2° comma del D.P.R. 3.5.1957, n. 686, con svalutazione monetaria ed interessi legali
08 settembre 2005 . TAR Lazio su ricorso 9651/2004 ( ... ) FATTO Espone il ricorrente, preliminarmente, che con la sentenza indicata in epigrafe questa Sezione, in accoglimento del gravame proposto dall’odierno ricorrente, ne accertava il diritto alla liquidazione delle ulteriori somme spettanti a titolo di interessi legali e rivalutazione monetaria sulle somme già liquidate a titolo di premio di congedamento a decorrere dalla data di maturazione del relativo diritto, condannando a tanto la resistente Amministrazione, secondo le modalità indicate nella stessa decisione ( ... ) P.Q.M. Il Tribunale amministrativo regionale del Lazio, Sez. 1^ bis, interlocutoriamente pronunciando sul ricorso indicato in epigrafe, dispone che il Comandante Generale dell’Arma dei Carabinieri, anche con l’impiego di personale dal medesimo individuato, provveda alla valutazione dei conteggi inerenti alla liquidazione in favore del ricorrente .....
08 settembre 2005 . TAR Lazio su ricorso 2897/2001 ( ... ) PER L'ANNULLAMENTO del decreto del Dipartimento di pubblica sicurezza - Direzione centrale del personale 10 novembre 2000, con il quale è stata respinta l’istanza della ricorrente, proposta in data 12 dicembre 1986, volta ad ottenere l’equo indennizzo con riferimento alla patologia “carcinoma bronchiale” riportata dal coniuge deceduto ( ...) P.Q.M. Il Tribunale amministrativo regionale del Lazio - Sezione Prima Ter- accoglie il ricorso proposto come in epigrafe da VALERI Anna e, per l’effetto, annulla l’atto impugnato, nei termini indicati in motivazione
06 settembre 2005 . Cassazione Sezione I Civile sentenza 14390 dell'8 luglio 2005 . ( ... ) L'ispettore della Polizia di Stato, signor Massimo T., ricorreva davanti al Garante per la protezione dei dati personali (d'ora in avanti, semplicemente, Autorità Garante o Garante) sostenendo che il dipartimento della Pubblica Sicurezza del Ministero dell'Interno avrebbe acquisito e trattato dati sensibili che lo riguardavano, nell'ambito di un procedimento disciplinare, in asserita violazione delle disposizioni della legge n. 675 del 1996
01 settembre 2005 . Consiglio di Stato , sez. V, sentenza 23.08.2005 n° 4384 . Rapporto fra giudizio penale e giudizio disciplinare: la riammissione in servizio . ( ... ) FATTO Con sentenza n. 952 del 23 dicembre 1995 il Tribunale Amministrativo Regionale per il Lazio rigettò, previa riunione con i ricorsi n. 1416/93, 1776/93 e 1777/93, il ricorso n. 985/95 con il quale l’ing. L. impiegato del Comune di Latina presso l’U.T.C., sospeso dal servizio in relazione a fatti di rilevanza penale, aveva chiesto l’annullamento della deliberazione n. 10931 dell’8 febbraio 1995 del Sindaco di suddetto Comune, e degli atti connessi, di non accoglimento della propria richiesta di riammissione in servizio
01 settembre 2005 . Cassazione 21337/2005 . Non è reato penale far lavorare troppo i dipendenti . Solo sanzioni amministrative per chi non rispetta i regolamenti di polizia .
01 settembre 2005 . Tar Lazio 5762/2005 . Il fermo amministrativo deve essere limitato nel tempo . Il provvedimento che blocca somme di denaro è di natura temporanea . ( ... ) FATTO Viene impugnato dalla ricorrente UNASCO (Unione Nazionale Associazione Coltivatori Olivicoli) il provvedimento 16.07.1999, con il quale l’AIMA ha disposto la sospensione del credito per l’importo di lire 5.751.000.000 dovuto all’UNASCO, in attesa della definizione del contenzioso relativo a supposta violazione degli obblighi contrattuali riguardanti l’attività d’assuntoria svolta dallo stesso UNASCO, per conto dell’AIMA, nel settore della commercializzazione dell’olio d’oliva, relativamente a quantitativi conferiti nella campagna olearia 1987/88
08 agosto 2005 . TAR Calabria 1588.2004 ( ... )
FATTO E DIRITTO
Con ricorso notificato il 3 dicembre 2004
e depositato il 29 dicembre 2004 la ricorrente, medico fiscale in servizio
presso l’Agenzia di Produzione
INPS di Lamezia Terme, espone di avere presentato in data 29 giugno 2004 una
istanza con raccomandata AR indirizzata a quell’Istituto per ottenere il
rilascio di copia e la documentazione relativa ai giorni di assenza per
malattia accumulati. L’istanza veniva reiterata con note del 19 luglio 2004,
del 26 luglio 2004 e del 20 agosto 2004. Finchè, alla ulteriore domanda del 27
settembre 2004, con la quale, oltre alla richiesta di documentazione la
ricorrente specificava che la documentazione richiesta era strumentale ai fini
dell’eventuale azione giudiziaria nei confronti dell’Istituto per danni alla
salute, morali ed esistenziali subiti, le veniva recapitata una nota di
addebito, mentre l’istanza di accesso non aveva alcun seguito.
08 agosto 2005 . TAR Toscana sen tenza 1875.2005 ( ... ) FATTO E DIRITTO Con il ricorso in esame il ricorrente – agente della Polizia di Stato, in servizio presso l’ufficio prevenzione generale della Questura di Firenze – ha impugnato il rapporto informativo per l’anno 1995 redatto in data 14 novembre 1996 a firma del Vice Questore Vicario, con il quale gli è stato attribuito il punteggio complessivo di 25 ed il conseguente giudizio di “mediocre”, in luogo del giudizio di “distinto” riportato nell’anno precedente, sulla scorta della seguente motivazione: “Elemento dotato di normali capacità professionali. Nell’anno in esame è incorso in una grave violazione disciplinare, che ha evidenziato un insoddisfacente senso del dovere, ed ha determinato un giudizio negativo, in relazione al suo rendimento complessivo”
30 luglio 2005 . Giudice di pace di Melfi, 16 aprile 2004, n. 47 . Ha diritto al risarcimento del danno, patrimoniale e non patrimoniale, il cittadino che abbia dovuto affrontare spese legali ed abbia subito disagi a causa del comportamento dilatorio della Pubblica Amministrazione.
23 luglio 2005 - Ordinanza Corte Costituzionale n. 297 ( ... ) che il rimettente premette che i giudizi a quo, promossi da alcuni appartenenti al Corpo della Polizia penitenziaria nei confronti del Ministero della giustizia e della Presidenza del Consiglio dei ministri, hanno ad oggetto la domanda con cui si chiede di annullare gli «atti relativi al passaggio di qualifiche nel ruolo direttivo speciale del Corpo di Polizia penitenziaria, ovvero gli atti di indizione e disciplina dei relativi concorsi, nonché di nomina dei ricorrenti alla qualifica di vice commissario» e la domanda di accertamento del diritto dei ricorrenti al passaggio nella qualifica corrispondente (vice commissario), «con decorrenza dei medesimi termini previsti per il passaggio di qualifiche nel ruolo direttivo speciale della Polizia di Stato»;
20 luglio 2005. TAR Lazio 7479.1999 ( ... ) per il riconoscimento del diritto dei ricorrenti all’adeguamento e\o equiparazione del trattamento economico-retributivo da loro percepito, nella qualità di Agenti ausiliari trattenuti del Corpo di Polizia penitenziaria, a quello degli Agenti ausiliari della Polizia di Stato, nonché a quello degli Agenti effettivi della Polizia penitenziaria, per l’equivalenza delle mansioni svolte ( ... ) e per la condanna dell’Amministrazione al pagamento agli stessi ricorrenti delle somme loro dovute a titolo di differenze retributive tra quanto ad essi corrisposto durante il secondo anno di servizio nel Corpo di Polizia penitenziaria, con la qualifica di Agenti ausiliari trattenuti, fino alla loro definitiva immissione in ruolo, e quanto invece loro spettante in forza del riconoscimento del diritto azionato, con gli interessi legali e la rivalutazione monetaria.
14 luglio 2005 . Corte Costituzionale , sentenza 07.07.2005 n° 265. Possesso ingiustificato di chiavi e grimaldelli: il reato non viola la costituzione . La Corte Costituzionale, con sentenza n.265/2005 del 23 giugno 2005 - 7 luglio 2005, ha respinto le eccezioni di legittimità dell’art.707 CP che punisce il possesso ingiustificato di chiavi e grimaldelli, sollevate dal Tribunale di Viterbo con due Ordinanza di identico tenore in riferimento agli articoli 3, 13, 24 comma 2, 25, comma 2, 27, commi 1, 2 e 3 della Costituzione.
13 luglio 2005 . T.AR. Abruzzo, L’Aquila, 15 dicembre 2004, n. 1363 ( ... ) Trasferimento di autorità e Guardia di Finanza . ( ... ) Chiede quindi l'istante, con riferimento alla L. 29.3.2001 n.86, che venga accertato e dichiarato che il cambiamento di sede operato nei suoi confronti ha la connotazione del trasferimento d'autorità; con consequenziale condanna del Ministero delle Finanze e del Comando Generale della Guardia di Finanza al pagamento della indennità di missione in favore dell'istante medesimo nella misura come prevista dalla richiamata legge n. 86/2001, con interessi sino al saldo (tenendo presente che la prescrizione decennale applicabile nella specie opera, come anno di inizio, dall'agosto 1994 e come anno di richiesta dal luglio 2002, di deposito del presente ricorso).( ... )
09 luglio 2005. TAR Toscana sentenza 1894.2005 ( ... ) per l’annullamento del rapporto informativo per l’anno 2001 del Compartimento Polizia Ferroviaria di (omissis), redatto il 18.06.2002 e confermato in data 31.10.2002, nonché di ogni altro atto presupposto, consequenziale o connesso con quello impugnato. ( ... ) FATTO Riferisce il ricorrente, ispettore della Polizia di Stato in servizio presso il Compartimento Polizia Ferroviaria di (omissis), Settore operativo Polizia ferroviaria di (omissis) (omissis) di avere ricoperto nel 2001 l’incarico di responsabile interinale del suddetto Settore, di avere frequentato con profitto un corso di formazione interspecialità riservato agli ispettori presso l’Istituto di formazione di Cesena e di avere riportato, quale riconoscimento del lavoro svolto, una lode del Ministero dell’interno e un elogio da parte dell’Autorità giudiziaria.
09 luglio 2005 . Consiglio di Stato sentenza 8061.2004 ( ... ) Con ricorso proposto innanzi al Tribunale Amministrativo Regionale per il Lazio (sezione II) P. C. proponeva ricorso avverso il provvedimento di reiezione della domanda di equo indennizzo.L'appellante, che aveva prestato servizio con grado di finanziere, in data 14.6.86 fu collocato in congedo assoluto perché giudicato dalla C.M.O. di Roma permanentemente non idoneo al servizio per "pregressa sindrome psicofisico-depressiva con personalità abnorme"; tale infermità, venne riconosciuta dipendente da causa di servizio dalla C.M.O. di Bari e ascrivibile ad equo indennizzo.Con domanda del 13.8.87 l'attuale appellante chiese la concessione dell'equo indennizzo al Comando Generale della Guardia di Finanza. ( ... )
08
luglio 2005 . Suprema Corte di Cassazione, Sezione Prima Penale, sentenza
n.24614/2005 . Rischia il carcere chi non sposta la macchina in seconda
fila. Impedire ad un automobilista di muoversi è violenza privata.
L'automobilista che parcheggia la propria vettura in seconda fila e si rifiuta
di spostarla rischia una condanna per il reato di violenza privata.
06 luglio 2005 . TAR Toscana sentenza 1455/2005 ( ... ) FATTO La ricorrente dott.ssa (omissis) (omissis) (omissis) (omissis) (omissis), Commissario della polizia di stato riferisce di aver prestato servizio negli ultimi anni presso il Commissariato di P.S di ........ conseguendo nell’anno 1994, quanto alle note di qualifica, il punteggio massimo con la variazione di + 2 e il giudizio di ottimo. ( ... )
06 luglio 2005 . Cassazione , sez. Lavoro, sentenza 06.04.2005 n° 7116 . Prescrizione del diritto alla qualifica superiore e alle differenze retributive. Con ricorso del 9 marzo 1994 F.D., già dipendente dell'Enel dal 1° febbraio 1965 all'agosto 1991, assumendo di essere stato inquadrato nella categoria B2, dal 29 ottobre 1979 al 1° maggio 1983, ma di avere espletato le mansioni superiori di preposto al turno, cat. B1, in diversi periodi ciascuno di durata non eccedenti i giorni ventuno, chiedeva il riconoscimento del diritto all'inquadramento superiore, con condanna della società datrice di lavoro al pagamento delle relative differenze retributive
28 giugno 2005 .
Consiglio di Stato sentenza 3068.2005 ( ... )
Il Ministero può
acquistare elicotteri con trattativa privata . ( ... ) FATTO Con la sentenza
appellata il T.A.R. del Lazio, in accoglimento del ricorso n.12009/03 (e dei
relativi motivi aggiunti) proposto dalla MD Helicopters Inc., annullava il
decreto in data 11 luglio 2003 con cui il Ministro dell’interno aveva disposto
la secretazione della fornitura di elicotteri della tipologia leggera per le
esigenze delle Forze di Polizia e dei Vigili del Fuoco ed i successivi atti
con i quali alcune amministrazioni centrali avevano acquistato (a trattativa
privata c.d. pura) diversi velivoli dalla Agusta S.p.A. (in particolare quelli
con cui erano stati comprati: un elicottero da parte del Dipartimento della
Pubblica Sicurezza, diciassette da parte del Comando Generale dell’Arma dei
Carabinieri, sette da parte del Comando Generale della Guardia di Finanza e
tre da parte del Corpo Forestale dello Stato) e dichiarava inammissibili i
ricorsi (nn.8452, 8453, 8454 e 8455/04) con i quali erano stati autonomamente
impugnati i decreti di approvazione di tali contratti
25 giugno 2005 . TAR Veneto sentenza 1548/2005 ( ... ) per la condanna del Ministero dell’Interno, in conseguenza del silenzio inadempimento, alla sollecita definizione del procedimento amministrativo per il riconoscimento della dipendenza da causa di servizio e dell’equo indennizzo, mediante l’adozione del provvedimento finale come previsto dall’art. 14 comma 3^ del D.p.r. 461/2001 e dall’art. 2 della l. 241/90.( ... ) P.Q.M. Il Tribunale amministrativo regionale per il Veneto, I sezione, definitivamente pronunciando sul ricorso in epigrafe, lo accoglie, ordinando all’Amministrazione di decidere sull’istanza d’equo indennizzo, presentata dal ricorrente, entro trenta giorni dalla comunicazione ovvero dalla notificazione in via amministrativa della presente decisione. Condanna l’Amministrazione resistente alla rifusione delle spese di giudizio, che compensate per metà, liquida, quanto al residuo, in € 1.500,00, di cui € 300,00 per spese ed il restante per diritti ed onorari, oltre i.v.a. e c.p.a..
25 giugno 2005 . Consiglio di Stato sentenza 7872/2004 ( ... ) Carabinieri indennità di alloggio per il personale celibe . Con modifica al regolamento interno intervenuto il 14 aprile 1992 è venuta meno l'obbligatorietà di alloggiare in caserma , pertanto non è applicabile l'indennità prevista dall'art. 1 della L.100/1987 .
25 giugno 2005 . Cassazione Civile Sez. Lavoro sentenza 7453/2005 ( ... ) La modifica dell’orario di lavoro non puo’ avvenire unilateralmente da parte del datore di lavoro ( ... )
23 giugno 2005 . TAR Veneto 1782.05 ( ... ) FATTO Con il gravame, il ricorrente, sovrintendente capo della Polizia di Stato, ha impugnato gli atti in epigrafe, con i quali la domanda di equo indennizzo,relativa alla “patologia broncopneumopatia broncospastica di notevole entità con segni di enfisema polmonare” è stata accolta ascrivendo l’infermità alla categoria 7^, misura massima, anziché nella categoria 6^, tabella A, sulla base del parere della C.P.P.O. che ha modificato, sul punto, il parere delle Commissioni mediche ospedaliere di Bologna e di Milano ( ... )
22 giugno 2005 - Corte Costituzionale sentenza n. 233/2005 ( ... ) Congedi parentali estesi ai fratelli in caso di impossibilità dei genitori ( ... ) P.Q.M. la Corte Costituzionale dichiara l'illegittimita’ costituzionale dell'art. 42, comma 5, del decreto legislativo 26 marzo 2001, n. 151 (Testo unico delle disposizioni legislative in materia di tutela e sostegno della maternita’ e paternita’, a norma dell'articolo 15 della legge 8 marzo 2000, n. 53), nella parte in cui non prevede il diritto di uno dei fratelli o delle sorelle conviventi con soggetto con handicap in situazione di gravita’ a fruire del congedo ivi indicato, nell'ipotesi in cui i genitori siano impossibilitati a provvedere all'assistenza del figlio handicappato perche’ totalmente inabili.
22 giugno 2005 . TAR Veneto sentenza 1265.05 ( ... ) FATTO Assistente capo della Polizia di Stato in servizio presso la squadra nautica della questura di Venezia, il Sig. .......... –che aveva conseguito nel 1997 la qualifica di comandante di altura e nel 2001 l’ulteriore qualifica di motorista per motori fino a mille cavalli-, saputo dai colleghi di altra Questura che era stato indetto un corso per la qualifica di capo motorista, chiedeva di esservi ammesso senza avvisare il suo superiore perché assente, il 3.12.2003. Indi nella sua posta del giorno 8.3.2004 rinveniva la convocazione a detto corso, per il 14.3.2004. Ma lo stesso giorno gli veniva consegnato il provvedimento ministeriale del 7.3.2004 con il quale si revocava la sua convocazione.
18 giugno 2005 .Consiglio di Stato sentenza 2705/2005 . L'agente che fa uso di droga rischia il posto di lavoro . Con ricorso al TAR del Lazio, Sezione staccata di Latina, A. impugnava il decreto ministeriale in data 2 luglio 2002, recante la sua destituzione dall'Amministrazione della Pubblica Sicurezza per avere reiteratamente acquistato dosi di cocaina unitamente ad altro appartenente alla Polizia di Stato, denotando mancanza di senso dell'onore e della morale in relazione alla sua qualità di tutore dell'ordine, e recando, quindi, grave pregiudizio all'Amministrazione
14 GIUGNO 2005 . CONSIGLIO DI STATO SEZ. IV 5 novembre 2004 n. 7201 ( ... ) Gli arretrati delle differenze retributive dei carabinieri e della guardia di finanza ( ... ) hanno diritto agli arretrati relativi alle differenze retributive conseguenti all'equiparazione del trattamento economico dei sottufficiali dell’Arma dei carabinieri e del Corpo della Guardia di finanza agli ispettori della Polizia di Stato soltanto coloro che alla data di entrata in vigore dello stesso decreto avevano già avuto una sentenza favorevole
13 giugno 2004 . TAR Lazio 9651/2005 ( ... ) che al ricorrente, arruolato nell’Arma dei carabinieri in data 20.9.1985, assunto con decorrenza 26.5.1987 il grado di vice Brigadiere, ed, infine, collocato in congedo dal 29.12.1988, ai sensi dell’art. 40, lett. e), legge 31.07.1954, n. 599, (domanda volontaria di rescissione anticipata prima rafferma triennale), spettava all’atto del congedamento il premio previsto dalle norme di settore;- che la resistente Amministrazione della Difesa aveva provveduto solo a seguito di apposita istanza in data 19 maggio 1993, reiterata in data 27 maggio 1994, ad emettere ordine di pagamento in favore del ricorrente, ai fini della liquidazione del premio di congedamento, rispettivamente di £. 1.718.010 in data 25 gennaio 1994, versato il successivo 11 aprile, e ordine di pagamento di £. 231.970 in data 4 aprile 1996, versato il successivo 18 aprile, ad integrazione di quanto già erogato, in applicazione dei miglioramenti economici previsti per l’equiparazione dei sottufficiali dell’Arma CC agli ispettori di Polizia di Stato, ( ... )
13
giugno 2005 .
Tribunale di Marsala, Sentenza 5 novembre 2004 n°1006 (...)
Mobbing: il datore di lavoratore è
responsabile in caso di prova
certa. ( ... )
Rapporto di lavoro - Mobbing - Nozione - Responsabilità del datore di lavoro -
Per danni non patrimoniali cagionati al lavoratore - Disciplina applicabile -
Individuazione
13 giugno 2005 .
Tribunale di Agrigento
sezione lavoro, Sentenza 1 febbraio 2005 ( ... )
Mobbing: liquidazione equitativa dei danni
sofferti dal lavoratore.
Risarcimento del
danno - risarcimento del danno da
mobbing - sussistenza - danno non patrimoniale - tutela risarcitoria dei
diritti inviolabili della persona - liquidazione equitativa.
09 giugno 2005 . TAR Lazio sentenza 8596.01 ( ... ) FATTO I ricorrenti, Vice Sovrintendenti della Polizia di Stato, premesso di avere partecipato al concorso indetto con D.M. 3.7.1999 e di essere stati successivamente al superamento del concorso inquadrati nella richiamata qualifica di Vice Sovrintendenti, lamentano l’illegittimità dei provvedimenti di inquadramento nella richiamata qualifica, assumendo il proprio diritto ad essere inquadrati nella qualifica di Vice Ispettori, analogamente a quanto avvenuto per i colleghi che hanno superato i concorsi precedenti ed ammessi a frequentare il 13° ed il 14° corso
08 giugno 2005 . TAR Lazio sentenza 11427/2005 ( ... ) per il riconoscimento dei danni tutti, ivi compreso il danno biologico derivante da mobbing subito durante il servizio, e per il risarcimento del danno derivante da provvedimento illegittimo della pubblica amministrazione, riconosciuto con sentenza del T.A.R. Lazio del 9 maggio 2001; ( ... ) FATTO E DIRITTO Premette il ricorrente di essere sottufficiale dell’Aeronautica, e di avere svolto, durante il periodo lavorativo prestato presso il 36° Stormo di Gioia del Colle, incarichi richiedenti massimo impegno psichico, quali la destinazione nelle campagne ACMI presso la sede di Decimomannu, ed in missioni all’estero di Squadron Exchange NATO.
08 giugno 2005 . TAR Toscana sentenza 462.05 ( ... ) FATTO E DIRITTO Il ricorrente, ispettore della Polizia di Stato, ha chiesto la liquidazione di 155 ore di lavoro straordinario eccedenti l'orario d'obbligo prestate dal 1° settembre 1996 al 31 gennaio 1997 e ha impugnato le note con cui l'Amministrazione riteneva applicabile l'istituto del riposo compensativo. In particolare sostiene che le circolari del 24 giugno 1993 e del 2 maggio 1994, regolanti l'istituto, siano scadute il 31 dicembre 1993 o comunque con la stipula del contratto nazionale di settore del 31 luglio 1995 e che, in subordine, non ricorrano nel caso in esame i presupposti, previsti dal protocollo d'intesa del 7 aprile 1993 e dalle predette circolari per l'applicazione del riposo compensativo (completo utilizzo del monte ore mensile a disposizione di ogni Reparto, mancato decorso del termine di un mese per il godimento del riposo).
08 giugno 2005 . Consiglio di Stato sentenza 47/2005 ( ... ) FATTO Con la sentenza n. 466 del 21 febbraio 2001 il Tribunale amministrativo regionale per la Puglia, sede di Bari, sez. I, decidendo sul ricorso proposto asseritamente da alcuni ispettori capo della Polizia di Stato, tra cui il sig. xxxxxxxxxx, rilevato che la figura degli assistenti capo doveva considerarsi ricompresa nella qualifica degli assistenti, menzionata nell’articolo 2 del decreto legge 21 settembre 1987, n. 387, convertito con modificazioni dalla legge 20 novembre 1987, n. 472, ai fini dell’attribuzione dei due scatti ivi previsti, dichiarava che detti scatti spettavano anche agli assistenti capo e, per l’effetto, accoglieva il ricorso, condannando l’Amministrazione dell’Interno al pagamento delle relative differenza retributive con gli accessori di legge
07 giugno 2005 . TAR Toscana sentenza 485.2005 ( ... ) FATTO L'Ispettore della Polizia di Stato xxxxxxxxx riferisce di aver meritato nei precedenti rapporti informativi il giudizio di ottimo unitamente al punteggio di 62, comprensivo, appunto, di 2 punti aggiuntivi.relativamente poi all'anno 1997 la ricorrente si è vista attribuire nel rapporto informativo il punteggio di 60 unitamente a giudizio di ottimo, senza ottenere il punteggio aggiuntivo.L'interessata, sul rilievo che tale ultima valutazione sia deteriore rispetto a quella ottenuta nell'anno precedente, ha impugnato il citato rapporto informativo in parte qua, deducendone la illegittimità per i seguenti motivi:
01 giugno 2005 . Giudice del Lavoro del Tribunale di Catanzaro ( ... ) tra SIULP ( Sindacato Italiano Unitario Lavoratori Polizia ) ( ... ) contro Ministero dell'Interno ( ... ) Il Siulp insisteva nell'accoglimento del ricorso con cui aveva denunciato il comportamento antisindacale del Ministero dell'Interno e del Questore di Catanzaro ( ... ) P.Q.M. ( ... ) accoglie l'opposizione proposta dal Siulp e, per l'effetto , accerta e dichiara la antisindacalità della condotta tenuta dal Ministero dell'Interno e ne ordina la cessazione e la rimozione degli effetti ; Condanna il Ministero dell'Interno alla refusione , in favore del Siulp, delle spese di giudizio, distratte in favore del procuratore costituito e liquidate complessivamente in euro 3000,00, oltre iva e cap come per legge
29 maggio 2005 - TAR Lazio 4336/90 ( ... ) FATTO I ricorrenti sono dipendenti dell’Amministrazione di P.S., assegnati, nelle rispettive sedi di servizio, a mansioni tecniche di manutenzione di elicotteri, ammessi, mediante selezione interna, alla frequenza del XXI corso elicotteristi, articolato in due sessioni, la cui prima fase si è conclusa nel giugno 1990, con esito favorevole degli esami finali.Dopo un mese dall’avvio della seconda sessione i ricorrenti sono stati colpiti da un provvedimento del Capo della Polizia, di cessazione dal corso e restituzione ai reparti di appartenenza; con successivo ordine di servizio l’Amministrazione ha altresì disposto che i dipendenti restituiti fossero impiegati in attività proprie della qualifica rivestita, senza tenere conto della professionalità acquisita. ( ... ) P.Q.M. Il Tribunale amministrativo regionale del Lazio - Sezione Prima Ter- accoglie il ricorso proposto da xxxxxxxxxxx e dagli altri indicati in epigrafe e, per l’effetto, annulla gli atti impugnati.
29 maggio 2005 . TAR Abruzzo 18/2005 ( ... ) FATTO E DIRITTO La ricorrente, con il ricorso proposto, notificato l’8.10.2004, ha impugnato, ex art.25 L.241/1990, il diniego opposto dal Comandante del Corpo dei vigili urbani dell’Aquila alla richiesta di accesso avanzata dalla ricorrente per l’acquisizione dei documenti di cui alla nota raccomandata del 16.6.2004, rimasta senza riscontro, nonché per l’acquisizione di informazioni.Acclarata la tempestività del ricorso (notificato entro il termine di trenta giorni da quando la richiesta di accesso è pervenuta, in data 24.6.2004, al destinatario), lo stesso va accolto.La richiesta, per quel che risulta dagli atti tutti depositati, si inquadra in un contesto di comportamenti del datore di lavoro (nella specie il Comandante dei Vigili Urbani) costituenti “mobbing” (atteggiamento cioè ostile e persecutorio), tanto che lo “Sportello Mobbing”, istituito dalla Regione Abruzzo presso l’Azienda ASL di Pescara, ha attestato in data 22.12.2003 che la ricorrente è affetta da “disturbo post traumatico da stress di tipo misto in rapporto a situazione occupazionale anamnesticamente avversativa”.
28 maggio 2005 - TAR Lazio 6080/1998 ( ... ) FATTO on ricorso notificato il 4.5.98 e depositato il 14 successivo, l’ispettore superiore della Polizia di Stato xxxxxxxx ha chiesto l’accertamento del proprio diritto all’attribuzione di sei scatti stipendiali al 2,50% sulla base pensionabile e ricalcolo dell’indennità di buonuscita, ai sensi dell’art. 21 della legge n. 232/90, con conseguente condanna dell’Amministrazione al pagamento delle somme dovute, maggiorate da interessi legali e rivalutazione monetaria.Premesso di aver presentato domanda di dimissioni volontarie in data 15 marzo 1997 e con decorrenza 1 settembre 1997, il ricorrente evidenzia che la Commissione medica ospedaliera in data 28.8.1997 lo ha riconosciuto inidoneo permanente al servizio d’istituto in maniera assoluta; chiede pertanto il riconoscimento dell’attribuzione di sei scatti al 2,50% ai sensi della norma sopra indicata, che attribuisce detto beneficio ai dipendenti della Polizia di Stato che cessano per inidoneità permanente al servizio.
25
maggio 2005 . TAR Friuli Venezia Giulia ( ... )
( ... ) FATTO E DIRITTO
Con la precedente sentenza di questo Tribunale n. 706/2004 era stato
accolto il ricorso proposto dalla medesima ricorrente avverso la decisione di
non accogliere la sua richiesta di ottenere l’aggregazione prolungata o
assegnazione
temporanea, ai sensi dell’art. 42 bis del D. Lgs. 26.3.2001 n. 151
sulla tutela delle lavoratrici madri, nel testo introdotto dall’art. 3, 105°
comma, della L. 24.12.2003 n. 350, prima alla Questura di Gorizia e quindi
alla Sezione Polizia postale di Gorizia, essendo il padre del bambino in
servizio a Gorizia, presso la predetta Questura.( ... )
P.Q.M. Il Tribunale
Amministrativo Regionale per il Friuli Venezia Giulia, respinta ogni contraria
istanza ed eccezione, definitivamente pronunciando sul ricorso in premessa, lo
accoglie e per l’effetto annulla l’atto impugnato.
25 maggio 2005 . TAR Lazio ( ... ) FATTO E DIRITTO Col ricorso in esame (basato su argomentazioni confutate dall’Am-ministrazione intimata, ritualmente costituitasi in giudizio), il signor xxxxxxxxxxx (dipendente della Polstato, in forza all’Ispettorato presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri) ha chiesto la declaratoria del diritto a percepire il cosiddetto “buono pasto”, previsto dagli artt.1 e 2 della legge 203/89 e successive modificazioni.
25 maggio 2005 . Consiglio di Stato ( ... ) FATTO Con la sentenza n. 466 del 21 febbraio 2001 il Tribunale amministrativo regionale per la Puglia, sede di Bari, sez. I, decidendo sul ricorso proposto asseritamente da alcuni ispettori capo della Polizia di Stato, tra cui il sig. xxxxxxx, rilevato che la figura degli assistenti capo doveva considerarsi ricompresa nella qualifica degli assistenti, menzionata nell’articolo 2 del decreto legge 21 settembre 1987, n. 387, convertito con modificazioni dalla legge 20 novembre 1987, n. 472, ai fini dell’attribuzione dei due scatti ivi previsti, dichiarava che detti scatti spettavano anche agli assistenti capo e, per l’effetto, accoglieva il ricorso, condannando l’Amministrazione dell’Interno al pagamento delle relative differenza retributive con gli accessori di legge.( ... ) MASSIMA Posto che, ai sensi del comma 2 dell’articolo 5, del decreto legge 21 settembre 1987, n. 387, convertito con modificazioni dalla legge 20 novembre 1987, n. 472, è prevista l’attribuzione di due scatti del 2,50 per cento al personale della Polizia di Stato che alla data del 25 giugno 1982 rivestiva la qualifica di assistente, tra cui deve considerarsi ricompresa anche quella di assistente capo, non può invocarsi l’autorità di cosa giudicato di una pronuncia che, su ricorso di una pluralità di ricorrenti dichiaratisi tutti assistenti capo, accerti il diritto degli assistenti capo ad ottenere il pagamento del predetto beneficio da parte chi, condannando genericamente l’amministrazione al relativo pagamento, da parte di chi (pur ricompreso tra i ricorrenti) abbia taciuto la circostanza di non rivestire la qualifica di assistente capo alla data del 25 giugno 1982; con la conseguenza che non è elusiva della predetta pronuncia la nota con cui l’Amministrazione comunica all’interessato di aver già provveduto, indipendentemente dalla pronuncia di cui si invoca il giudicato, alla liquidazione del beneficio previsto dalla normativa ricordata in relazione alla qualifica effettivamente posseduta.
25 maggio 2005 . ARMA DEI CARABINIERI E NESSO DI OCCASIONALITA’ . ( ... ) Svolgimento del processo Con atto di citazione notificato il 6.9.1984, xxxxxxxx, sulla premessa che il 22.11.1982, mentre prestava servizio militare nell'Arma dei Carabinieri presso il battaglione Friuli, di stanza a Gorizia, e si trovava comandato in Firenze per ragioni di ordine pubblico, era stato colpito al capo da un colpo di pistola sparato dall'arma in dotazione al commilitone xxxxxxx evocava in giudizio dinanzi al tribunale di Venezia il xxxxx ed il Ministero della Difesa, per sentirli condannare in via solidale al risarcimento del danno sofferto, quantificato in L. 85.534.391 ( ... ) P. Q. M. Riunisce i ricorsi. Accoglie, per quanto di ragione, il ricorso principale e dichiara assorbito il ricorso incidentale. Cassa in relazione l'impugnata sentenza e rinvia, anche per le spese di questo giudizio di legittimità, ad altra sezione della corte di appello di Venezia.
20 maggio 2005 . TAR Lazio 3746.05 ( ... ) Trasferimento per assistere un parente disabile: parametri più "umani" di accoglimento - Annullato il diniego ad un agente penitenziario che voleva avvicinarsi alla madre affetta da depressione per la morte di un altro figlio . ( ... ) FATTO Attraverso il ricorso in esame, notificato in data 11.11.2004, si contesta il diniego opposto dall’Amministrazione ad una istanza di trasferimento, presentata ai sensi dell’art. 33, comma 5, della legge 5.2.1992, n. 104.Detta istanza risulta respinta – sul piano della motivazione – nei seguenti termini: “l’oggettiva lontananza, che intercorre tra la sede di servizio ed il domicilio del disabile e’ considerata ostativa, in senso sia spaziale che temporale, con riguardo alla continuita’ dell’assistenza prestata”.( ... ) P.Q.M. Il Tribunale Amministrativo Regionale del Lazio, sezione I Quater, DICHIARA in parte INAMMISSIBILE ed in parte ACCOGLIE, nei termini di cui in motivazione, il ricorso n. 12115/04, specificato in epigrafe e, per l’effetto, ANNULLA il diniego di trasferimento n. 0248312 in data 1.7.2004; CONDANNA l’Amministrazione resistente al pagamento delle spese giudiziali, nella misura di €. 1.500,00 (euro millecinquecento/00). Ordina che la presente sentenza sia eseguita dall'Autorita’ amministrativa.
18 maggio 2005 . TAR Sicilia ( ... ) FATTO Con ricorso notificato i dì 5./9.11.2004, e depositato il successivo 19.11., la ricorrente impugna il provvedimento in epigrafe lamentando di essere stata rassegnata a prestare servizio presso la Questura di Trapani nonostante la sentenza n. 700/04 di questa Sezione avesse annullato la precedente, conforme, assegnazione. Deduce vizi di violazione del giudicato e di eccesso di potere sotto molteplici profili, rilevando che l’atto impugnato costituisce sostanziale elusione del giudicato formatosi sulla sentenza n. 700/2004, della quale chiede l’esecuzione, anche nelle forme proprie dell’ottemperanza.
18 maggio 2005 . TAR Piemonte ( ... ) FATTO I ricorrenti prestano servizio nel Corpo di polizia penitenziaria presso la Casa Circondariale di Torino "Le Vallette" e vengono periodicamente impiegati nell'espletamento del servizio di traduzione "fuori sede" dei detenuti ivi ristretti ad altri istituti aventi sede sul territorio nazionale. Come risulta dalle note loro indirizzate dal Direttore della C.C. di appartenenza, i ricorrenti sostengono di aver espletato il suddetto servizio, più volte verso il N..C. Roma "Rebibbia" anche nel corso dell'anno 1996 e, nonostante la produzione dei relativi fogli di viaggio, si sono visti opporre dal Direttore della C.C. di appartenenza il diniego del rimborso delle spese di viaggio sostenute, il cui ammontare è stato detratto dalla liquidazione delle successive tabelle di missione.
13 maggio 2005 . TAR Liguria ( ... ) per l'annullamento, previa sospensione dell'esecuzione, del provvedimento del 31.12.2004 n. 933 recante il trasferimento per esigenze di servizio dell’Assistente Capo della Polizia di Stato dall’Ufficio Prevenzione Generale e Soccorso Pubblico all’Ufficio di Gabinetto – Nucleo Servizi. ( ... ) P.Q.M. Il Tribunale amministrativo regionale della Liguria, sezione seconda, definitivamente pronunciando sul ricorso in epigrafe lo accoglie e per l’effetto annulla il provvedimento impugnato.
con sentenza n. 6397 del 2 luglio 2004 il Tribunale amministrativo regionale per il Lazio, sezione I ter, ha accolto il ricorso proposto dai signori ........., dichiarando il loro diritto a percepire il trattamento economico previsto dalla legge 10 marzo 1987, n. 100, con gli interessi legali, in relazione alla loro assegnazione, avvenuta nel 2002, alla Sezione di Polizia Giudiziaria della Procura della Repubblica presso il Tribunale di .......;
il Ministero dell’Interno, con atto notificato l’11 novembre 2004, ha impugnato tale statuizione chiedendone la riforma, sostenendo che nulla spetterebbe agli appellati in virtù della specifica disposizione contenuta nell’articolo 3, comma 74, della legge 24 dicembre 2003, n. 350, secondo cui “l’articolo 8 delle norme di attuazione, di coordinamento e transitorie del codice di procedura penale, di cui al decreto legislativo 28 luglio 1989, n. 271, si interpreta nel senso che la domanda prodotta dagli ufficiali e dagli agenti di polizia giudiziaria della Polizia di Stato, dell’Arma dei Carabinieri e del Corpo della Guardia di Finanza, è da considerarsi ai fini dell’applicazione della legge 100/87, come domanda di trasferimento di sede”;
gli appellati, costituitisi in giudizio, hanno chiesto il rigetto dell’avverso gravame, rilevando che la norma invocata dall’Amministrazione non potrebbe applicarsi a fattispecie precedenti la sua entrata in vigore, alle quali, quindi, dovrebbe continuarsi ad applicare il consolidato indirizzo giurisprudenziale che considera le manifestazioni di volontà degli interessati per l’assegnazione alle sezioni di polizia giudiziaria quali mere dichiarazioni di disponibilità e non già domande di trasferimento;
30 aprile 2005 . TAR Basilicata ( ... ) FATTO Il ricorrente, dirigente della squadra mobile della Questura di ........, è stato protagonista di una operazione antimafia, denominata “Penelope”, conclusasi con successo, in particolare con l’arresto di numerosi esponenti della criminalità e la sottoposizione ad indagine di molti altri.Il Ministero gli ha conferito un encomio solenne e, a sua volta, il Questore di ....... ha espresso parere favorevole “per la promozione per merito straordinario del citato commissario……..avendo dimostrato di possedere qualità tali da dare sicuro affidamento per assolvere lodevolmente le funzioni della qualifica superiore”.
30 aprile 2005 . TAR Lazio ( ... ) Cadere nelle scale condominiali mentre si va al lavoro non è infortunio in itinere ( ... ) FATTO La ricorrente, dipendente comunale in forza alla Scuola .......di Roma con la qualifica di operatrice dei servizi scolastici socio-educativi, subiva in data 12/5/1997 un grave infortunio nel recarsi al lavoro dalla propria abitazione, ubicata a circa duecento metri di distanza dalla sede di servizio.In particolare, la ........, dopo essere uscita dalla propria abitazione, cadeva rovinosamente nello scendere le scale condominiali e riportava gravi lesioni
21
aprile 2005 . TAR Lazio ( ... )
Sì
al trasferimento per assistere un parente invalido . Chi costituisce
l'unico punto di riferimento per il malato ha diritto al riavvicinamento. Il
dipendente, sia pubblico che privato, può chiedere di essere trasferito per
assistere un parente portatore di handicap. Il Tribunale Amministrativo
Regionale del Lazio ha accolto il ricorso di una agente della polizia
penitenziaria contro il Ministero della Giustizia-
21 aprile 2005 .Consiglio di stato ( ... ) FATTO Con ricorso proposto innanzi al Tribunale Amministrativo Regionale per l’Emilia Romagna il dott. ........, Dirigente Superiore della Polizia di Stato in quiescenza, chiedeva l’accertamento del diritto alla percezione del compenso sostitutivo per le ferie non godute nell’anno 1986. ( ... ) P.Q.M. Il Consiglio di Stato in sede giurisdizionale, sezione quarta, definitivamente pronunciando sull'appello proposto dal Ministero dell'Interno avverso la sentenza del T.A.R. per l'Emilia Romagna, sezione di Parma, n. 279 del 6 settembre 1994, così provvede:rigetta l’appello, confermando la impugnata sentenza. condanna l'amministrazione appellante al pagamento delle spese di giudizio, che liquida complessivamente in euro 2.000,00 (duemila).
18 aprile 2005 . Consiglio di Stato . Lavoro straordinario : l'autorizzazione può essere anche successiva . ( ... ) FATTO Con ricorso notificato il 9 ottobre 1979 il signor ......., dipendente della Regione Puglia in servizio presso l'Ispettorato Ripartimentale delle foreste di Taranto, avendo espletato su ordine del Capo del predetto Ispettorato 24 ore mensili di lavoro straordinario nel periodo settembre/novembre 1976, chiedeva al Tribunale Amministrativo Regionale della Puglia, sede di Lecce, l'annullamento della decisione della Commissione governativa di controllo sull'amministrazione della Regione Puglia , prot. n. 7588 - reg. n. 6068 dell'8 novembre 1977, con la quale era stata annullata la delibera della Giunta regionale della Puglia n. 5906 del 23 settembre 1977, concernente l'autorizzazione in sanatoria allo svolgimento del lavoro straordinario per il periodo settembre/novembre 1976 in favore del personale in servizio presso gli Ispettorati Forestali Ripartimentali e Regionali, con relativa liquidazione delle somme a tale titolo spettanti.
18 aprile 2005 . TAR Lazio ( ... ) Per il riconoscimento del diritto alla retribuzione delle ferie non godute durante il periodo di aspettativa per motivi di salute; ( ... ) Rilevato che i ricorrenti, dipendenti della Polizia di Stato dispensati dal servizio per fisica inabilità con varie decorrenze, chiedono l’accertamento del diritto di ottenere il compenso sostitutivo per i giorni di congedo ordinario non fruiti durante i periodi di aspettativa per infermità;( ... ) Ritenuto, quanto agli altri quattro ricorrenti, di accogliere parzialmente il ricorso, con riconoscimento del diritto rivendicato e conseguente condanna dell’Amministrazione a corrispondere le somme spettanti, maggiorate degli accessori di legge, limitatamente alle giornate di congedo ordinario maturate dopo la suddetta data del 1° gennaio 1998
18 aprile 2005 . TAR Sicilia ( ... ) FATTO Con il ricorso in epigrafe notificato il 03.03.2000 al Ministero dell’Interno in persona del Capo della polizia – Dir. Gen. della Pubblica Sicurezza di Roma e depositato il 13.03.00, i ricorrenti ....... chiedono l’annullamento del provvedimento in epigrafe con il quale non è stata accolta la proposta di promozione per merito straordinario formulata, in loro favore, dal Questore di Palermo. Premettono gli istanti di essere entrambi Agenti scelti della Polizia di Stato in servizio a Palermo: in tale qualità, in data 27.09.1998, i ricorrenti sono intervenuti in modo risolutorio e tempestivo a salvare la vita di un uomo, aspirante suicida, sul punto di lanciarsi nel vuoto. Per i fatti di cui sopra il Questore di Palermo in data 05.07.1999 ha avanzato proposta di promozione per merito straordinario ai sensi dell’art.71 del D.P.R. 335/82, non accolta dal Ministero dell’Interno – Dipartimento della Pubblica Sicurezza – con provvedimento n.333-D/9807.C. di cui in epigrafe
16 aprile 2005 Consiglio di Stato ( ... ) FATTO Con D.M. n. 860 del 30 giugno 1973, il Ministero dell’Interno ha liquidato al Sig. ......, Ispettore della Polizia di Stato, l’equo indennizzo di 7^ categoria nella misura massima, per le infermità “gastroduodenite” e “lievi note di sofferenza subendocardiaca”, riconosciute dipendenti da causa di servizio dalla C.M.O. di Piacenza, con processo verbale mod. A, n. ..... del 10 giugno 1973, ed ascritte, nel complesso, alla settima categoria dalla stessa Commissione medica, con P.V. mod. A n. ...... del 7 ottobre 1974.
15 aprile 2005 . Tribunale di Roma . Accesso alla pensione facilitato per lavori usuranti . ( ... ) Con ricorso ritualmente notificato, il ricorrente in epigrafe deduceva: di lavorare dal 2.3.1981 in Roma alle dipendenze dell’Istituto ……………; di aver lavorato sin dall’assunzione presso la …..e sino al dicembre 1983 quale addetto al reparto meccanica pesante, svolgendo mansioni di operaio aggiustatore meccanico; a far tempo dal gennzio 1984 era stato assegnato al reparto…..nel quale vengono realizzate fusioni artistiche (bassorilievi, statue e medaglie a tutto tondo) in bronzo argento e oro sia per ….che per i committenti esterni, nonche’ fusioni di parti meccaniche di macchine e impianti della…( ... )
10 aprile 2005 . TAR Calabria ( ... ) Ricorso gerarchico può essere trasmesso mediante posta elettronica . (...) FATTO Il ricorrente, maresciallo capo della stazione Carabinieri di ......., con nota prot. 385/1 del 15.11.2003, a firma del Comandante della Compagnia Carabinieri di ........., riceveva comunicazione dell’avvio di un procedimento disciplinare nei suoi confronti, perché, in data 9.11.2003, “ometteva di dare comunicazione alla centrale operativa di essere impossibilitato ad intraprendere il servizio poiché affetto da una momentanea indisposizione fisica”.
06 aprile 2005 .
CONSIGLIO DI STATO, Sezione V,
Sentenza n. 80 del 13/01/2005 / TAR LAZIO, Sezione I Ter,
Sentenza n. 1051 del 07/02/2005 . Il lavoro
straordinario autorizzato deve essere pagato anche in mancanza di fondi
.
06 aprile 2005 . TAR Puglia ( ... ) Per l’accertamento e la declaratoria Del diritto del ricorrente alla corresponsione delle differenze retributive spettatigli per l’attività di lavoro straordinario espletata nei mesi di febbraio,maggio,giugno,agosto, settembre,ottobre, novembre e dicembre 1997 e quindi per la condanna, previo provvedimento cautelare anche ex art.700 cpc, del Ministro dell’Interno alla liquidazione di tutte le somme a tale titolo dovute oltre gli interessi e rivalutazione monetaria dalla maturazione a dì del soddisfo. ( ... ) P.Q.M. Il Tribunale Amministrativo Regionale per la Puglia- sede di Lecce- III sez. definitivamente pronunciando su ricorso descritto in epigrafe, lo accoglie nei sensi e limiti di cui in motivazione.
06 aprile 2005 .
CORTE APPELLO
ROMA, Sezione I Civile, Sentenza
n. 1015 del 07/03/2005 . Risarcibile il danno ai parenti della vittima per le
lesioni alla salute provocate dal fumo .
04 aprile 2005 - TAR Calabria ( .. ) Il ricorrente prestava servizio come assistente di polizia presso la questura di ....... In data 9.4.2002 .........., fratelli del ricorrente, sono stati coinvolti in una collutazione con la moglie del ricorrente ed .........., un individuo con il quale assumevano essa avesse una relazione. La vicenda si concludeva con un procedimento penale nei confronti dei suddetti fratelli del ricorrente (uno dei quali in servizio presso la polizia di stato) per i delitti di cui all’art. 582, 585, 635 e 703 c.p. Successivamente, militari della guardia di finanza e dei carabinieri effettuavano una perquisizione nell’abitazione del ricorrente, di seguito a quella effettuata nell’abitazione dei fratelli, coinvolti nella collutazione. Seguiva una denuncia per il delitto di cui all’art . 2 della legge 2 ottobre 1967 n.895, data la presenza nell’abitazione del ricorrente di un numero eccessivo di munizioni per la pistola di servizio. Dopo tali fatti lo stesso ........ denunciava il ricorrente per minacce (art. 612 c.p.).
02 aprile 2005 . TAR Basilicata ( ... ) PER L'ANNULLAMENTO del decreto ministeriale- dipartimento della P.S.- Dir. Centr. del Pers. n. 333 C/3386 notificato il 13/4/99, con il quale non è stata accolta la proposta di promozione alla qualifica superiore per merito straordinario del ricorrente ( ... ) FATTO Il ricorrente, dirigente della squadra mobile della Questura di Potenza, è stato protagonista di una operazione antimafia, denominata “Penelope”, conclusasi con successo, in particolare con l’arresto di numerosi esponenti della criminalità e la sottoposizione ad indagine di molti altri.
26 marzo 2005 . Corte Costituzionale . Cumulo di pensioni e di indennità integrativa speciale: di nuovo sì dalla Consulta . ( ... ) P.Q.M. La Corte Costituzionale riuniti i giudizi dichiara la manifesta inammissibilità della questione di legittimità costituzionale dell’art. 99, secondo comma, del d.P.R. 29 dicembre 1973, n. 1092 (Approvazione del testo unico delle norme sul trattamento di quiescenza dei dipendenti civili e militari dello Stato), sollevata, in riferimento agli artt. 3 e 38 Cost., dalla Corte dei conti, sezione giurisdizionale d’appello per la Regione siciliana, dalla Corte dei conti, sezione giurisdizionale per la Regione Puglia, nonché dalla Corte dei conti, sezione giurisdizionale per la Regione Sardegna, con le ordinanze indicate in epigrafe.
19
marzo 2005 - Consiglio di Stato (
... ) L'indennità giudiziaria non spetta agli agenti di Polizia in servizio
nelle sezioni di P.G. presso le Procure della Repubblica .
14 marzo 2005 - TAR Abruzzo ( ... ) FATTO la Sig.ra ......, agente di polizia in servizio presso la Casa Circondariale di ......., espone di avere inoltrato istanza ai sensi dell’articolo 30 del D,Lvo 165/2001 per ottenere il trasferimento alle dipendenze della Università degli Studi di ......Non avendo il Ministero della Giustizia, Dipartimento della Amministrazione penitenziaria, provveduto al rilascio del prescritto nulla osta, in ordine al detto trasferimento, la interessata si vedeva costretta ad adire gli Organi della Giustizia Amministrativa (TAR – Consiglio di Stato) i quali, con le decisioni di cui agli atti, riconoscevano alla istante medesima il diritto alla assegnazione alla Università degli Studi di ....., stante la particolare situazione familiare come dalla ridetta istante rappresentata.( ... ) P.Q.M. Il Tribunale Amministrativo Regionale per l’Abruzzo, L’Aquila, accoglie il ricorso nei termini di cui in motivazione.Condanna il Ministero della Giustizia al pagamento in favore della istante delle spese di lite che liquida in € 2000,00.
11 marzo 2005 TAR Piemonte ( ... ) Per l'accertamento del diritto a percepire il trattamento economico e di posizione previsto dall’articolo 1 della legge 10/3/1987, n. 100, per il personale trasferito d’autorità, con il conseguente annullamento di ogni atto, ancorché non conosciuto, presupposto, preordinato, connesso e/o consequenziale emanato dall’Amministrazione convenuta in lesione del diritto del ricorrente, compresi i provvedimenti di diniego resi rispettivamente dalla Prefettura di Torino, III Settore, con prot. n. 1832 del 16/3/2001 e dal Ministero dell’Interno, Dipartimento della Pubblica Sicurezza, Direzione Centrale del Personale, Servizio T.E.P. e Spese Varie, Divisione II, prot. n. 333-G/2.1.05.03 del 20/6/2001, comunicata all’odierno ricorrente con missiva prot. n. 1832, resa dalla Prefettura di Torino, III Settore, del 29/6/2001 notificata all’interessato il 5/7/2001.
11 marzo 2005 . TAR Lazio ( ... ) sentenza per l'annullamento del provvedimento, di cui alla nota 0404/95 in data 11 maggio 1995, con cui il Collegio Medico Legale del Ministero della Difesa, per conto del predetto Ministero – Direzione Generale di Sanità Militare, esprimeva parere negativo al riconoscimento della dipendenza da causa di servizio dell’infermità “esiti di lobectomia e linfoadenectomia mediastinica in pregresso carcinoma polmonare”;
11 marzo 2005 - Giudice di Pace di Roma – sentenza n. 960 del 13.1.2005 - Estese chiazze oleose sono insidie oggettive per la circolazione - Olio in strada danni risarcibili -( ...) Con citazione ritualmente notificata, S..conveniva in giudizio il Comune di ….per sentirlo condannare al risarcimento dei danni, materiali e fisici subiti per il sinistro verificatosi in…..il 5 marso 2001. L’attore deduceva che nel predetto giorno, alle ore 8,30 circa, percorreva a bordo del suo motorino piaggio free, tg. ......., la via ………… in direzione di largo …………, allorquando, giunto all’altezza della seconda curva sinistrorsa, in discesa, nell’accingersi a curvare, cadeva in terra a causa di una lunga striscia oleosa di circa mt. 10 di lunghezza e mt. 2 di larghezza, per come verificato pure dai vigili urbani, intervenuti successivamente.
06 marzo 2005 - Consiglio di Stato ( ...) FATTO I ricorrenti nel giudizio di primo grado - collocati a riposo in vigenza degli accordi collettivi di lavoro di cui al D.P.R. 27.3.1984 n.69 (riferito al personale di polizia) e alla legge 20.3.1984, n.34 (riferito al personale dell’arma dei carabinieri) e tutti in servizio alla data di decorrenza dei medesimi contratti - lamentavano col gravame proposto davanti al TAR del Lazio (nei confronti dei tre Ministeri suddetti e dell’ENPAS) che, in sede di determinazione della base contributiva, si era tenuto conto, ai fini del calcolo dell’indennità di fine servizio e del trattamento pensionistico, del solo aumento in vigore al momento del collocamento a riposo e non anche - come ritenuto dovuto - in misura integrale dei miglioramenti economici scaglionati, previsti dai rispettivi contratti.
05 marzo 2005 - TAR Toscana ( ... ) Con istanza in data 26 ottobre 1998 l’Agente ........Agente di Polizia di Stato in servizio presso l’........ Polizia di Stato di ......., aveva chiesto, ai sensi dell’art.3 del decreto legge 23 ottobre 1996 n.554, convertito in legge 23 dicembre 1996 n.653, di essere inquadrato nella corrispondente qualifica dei ruoli del personale della Polizia di Stato che espleta attività tecnico scientifica o tecnica. Con nota del 25 maggio 1999 gli veniva comunicato che la sua domanda di inquadramento nei ruoli tecnici non poteva essere accolta in ragione del fatto che “le mansioni svolte dal medesimo non sono riconducibili a quelle previste dai profili professionali dei tecnici della Polizia di Stato, quali risultano fissati dal D.M. 18.7.1985”.
03 marzo 2005 - TAR Toscana ( .... ) FATTO Il ricorrente, ispettore capo della Polizia di Stato, ha inoltrato in data 14 marzo 2001, domanda per la concessione della croce di bronzo per anzianità di servizio.Nella domanda rivolta al Questore di Firenze il sig. ....... premesso di essere stato arruolato in data 25 luglio 1980, ha fatto presente di aver maturato tutta la sua esperienza lavorativa presso il Commissariato di .S. di ....... ha indicato i vari servizi espletati ed ha precisato che da diversi anni gli veniva attribuito, nel rapporto informativo, il massimo del punteggio comprensivo dei due punti aggiuntivi. La domanda è stata respinta, con decreto del Capo della Polizia 7 maggio 2002, nel presupposto della insussistenza del necessario requisito dell'onorevole servizio, avendo il Dirigente del Commissariato di P.S. di ........ espresso parere negativo sull'operato di servizio del ricorrente "visto lo scarso, se non negativo, apporto che lo stesso ha dato all'organizzazione del servizio e alla formazione del personale ad esso subordinato".
03 marzo 2005 - Consiglio di Stato ( ... ) FATTO Con ricorso proposto innanzi al Tribunale Amministrativo Regionale per il Lazio l’odierno appellato chiedeva l’accertamento del suo diritto a percepire il trattamento economico previsto dall’art. 1 L.100/1987 per il personale trasferito d’autorità, perché il trasferimento presso le sezioni di Polizia Giudiziaria della Procura della Repubblica deve considerarsi, alla stregua della normativa in materia, come trasferimento “d’autorità” e non invece come trasferimento a domanda, come qualificato dall’amministrazione.
03 marzo 2005 - Consiglio di Stato ( ... ) FATTO Con la sentenza n. 466 del 21 febbraio 2001 il Tribunale amministrativo regionale per la Puglia, sede di Bari, sez. I, decidendo sul ricorso proposto asseritamente da alcuni ispettori capo della Polizia di Stato, tra cui il sig. ........, rilevato che la figura degli assistenti capo doveva considerarsi ricompresa nella qualifica degli assistenti, menzionata nell’articolo 2 del decreto legge 21 settembre 1987, n. 387, convertito con modificazioni dalla legge 20 novembre 1987, n. 472, ai fini dell’attribuzione dei due scatti ivi previsti, dichiarava che detti scatti spettavano anche agli assistenti capo e, per l’effetto, accoglieva il ricorso, condannando l’Amministrazione dell’Interno al pagamento delle relative differenza retributive con gli accessori di legge. ( ... ) MASSIMA Posto che, ai sensi del comma 2 dell’articolo 5, del decreto legge 21 settembre 1987, n. 387, convertito con modificazioni dalla legge 20 novembre 1987, n. 472, è prevista l’attribuzione di due scatti del 2,50 per cento al personale della Polizia di Stato che alla data del 25 giugno 1982 rivestiva la qualifica di assistente, tra cui deve considerarsi ricompresa anche quella di assistente capo, non può invocarsi l’autorità di cosa giudicato di una pronuncia che, su ricorso di una pluralità di ricorrenti dichiaratisi tutti assistenti capo, accerti il diritto degli assistenti capo ad ottenere il pagamento del predetto beneficio ( ... )
01 marzo 2005 - TAR Toscana ( ... ) FATTO E DIRITTO Con il ricorso in esame i ricorrenti, tutti appartenenti, o ex appartenenti, all’Arma dei Carabinieri, alcuni in servizio e altri in quiescenza, lamentano di aver svolto compiti e servizi – indicati esemplificativamente – rientranti nel “servizio istituzionale” o nel “servizio di caserma”, in eccedenza rispetto all’orario normale di servizio, e di essere stati frequentemente remunerati in modo illegittimo, e precisamente ( ... )
01 marzo 2005 - TAR Lazio ( ... ) FATTO Espone il ricorrente, preliminarmente, che con la sentenza indicata in epigrafe questa Sezione, in accoglimento del gravame proposto dall’odierno ricorrente, ne accertava il diritto alla liquidazione delle ulteriori somme spettanti a titolo di interessi legali e rivalutazione monetaria sulle somme già liquidate a titolo di premio di congedamento a decorrere dalla data di maturazione del relativo diritto, condannando a tanto la resistente Amministrazione, secondo le modalità indicate nella stessa decisione. ( ... ) P.Q.M. Il Tribunale amministrativo regionale del Lazio, Sez. 1^ bis, interlocutoriamente pronunciando sul ricorso indicato in epigrafe, dispone che il Comandante Generale dell’Arma dei Carabinieri, anche con l’impiego di personale dal medesimo individuato, provveda alla valutazione dei conteggi inerenti alla liquidazione in favore del ricorrente delle maggiori somme a titolo di interessi legali e rivalutazione monetaria, secondo quanto stabilito in parte motiva, nel termine di giorni sessanta dalla comunicazione in via amministrativa della presente sentenza, o dalla sua notificazione a cura di parte, se anteriore, e che provveda a depositare presso la Segreteria della stessa Sezione gli atti, in copia debitamente certificata autentica, di cui in motivazione, nei successivi dieci giorni.
21 febbraio 2005 - Consiglio di Stato ( ... ) FATTO Con il presente appello, gli appellanti che rivestono la qualità di dipendenti della Questura di ******* operanti su imbarcazioni impugnano la sentenza indicata in epigrafe nella parte di essa che non ha loro riconosciuto l’indennità di comando navale.Rilevano sul punto gli appellanti che, ai sensi della normativa vigente (legge 23 marzo 1983, n. 78, legge 20 novembre 1987, n. 472, d.P.R. 11 ottobre 1988, varie circolari ministeriali), l’indennità di comando debba essere attribuita “al personale della Polizia di Stato munito di regolare abilitazione che, con carattere di stabilità, abbia la responsabilità tecnico-nautica del natante, ovvero dell’intera squadra-mare, purché ricorrano i presupposti per l’indennità di imbarco”.
21 febbraio 2005 - CASSAZIONE CIVILE, Sezione I, Sentenza n. 209 del 05/01/2005 - Ricongiungimento familiare. L'autorità consolare puo' decidere autonomamente L'autorita’ consolare, nel rilasciare il visto d'ingresso per un ricongiungimento familiare, non e’ vincolata al nulla osta del questore, potendo decidere per un diniego. E' quanto ha stabilitop la pirima sezione della Corte di Cassazione con la sentenza in rassegna che ha capovolto la decisione della Corte di Appello di Firenze secondo cui, invece, il preliminare nulla osta del questore è sempre dovuto -
21 febbraio 2005 - Indennità aeronavigazione: viene riconfermata la natura stipendiale - GIUDIZI PENSIONISTICI: LA CORTE DEI CONTI IN APPELLO RICONFERMA LA NATURA STIPENDIALE DELLA “INDENNITA’ DI AERONAVIGAZIONE” - ( ... ) FATTO Il sig. omissis (nato a omissis il omissis), omissis collocato in riserva dal 1° gennaio 1980, si gravava alla Corte dei conti, lamentando che nella rideterminazione del proprio trattamento di quiescenza, in applicazione della sentenza della Corte Costituzionale n. 1 del 1991, era stato rivalutata soltanto la voce stipendio e non anche l'indennità di aeronavigazione e di volo, che egli aveva percepito in attività di servizio, nonostante che questa abbia egualmente natura stipendiale; e che a questa non era stato mai applicato neppure l'aumento recato dall'art. 19 della legge n. 78/1983, nonostante che tale disposizione non faccia distinzione tra i percettori cessati prima del 1° gennaio 1982 e quelli cessati successivamente. Chiedeva, altresì, anche gli accessori dovuti, come per legge. E vistosi rigettato il ricorso dalla Sezione giurisdizionale nella regione Lazio, contro la sentenza in epigrafe proponeva appello alle Sezioni centrali.
18
febbraio 2005 - Mobbing -
Risarcimento danno patrimoniale, morale, biologico, esistenziale - La regola
del neminem laedere trova la sua consacrazione nell’art.2059 c.c., ora che
questa norma, dopo essere rimasta per lungo tempo quasi del tutto
inutilizzata, è risorta nella nuova sistemazione dogmatica del danno civile
elaborata con il fondamentale contributo delle due sentenze gemelle della
Suprema Corte di Cassazione del maggio 2003 (nn. 8827 e 8828 del 31/5/2003).
18 febbraio 2005 - TAR CAMPANIA, Sezione IV, Sentenza n. 173 del 18/01/2005 Caccia: la riabilitazione non comporta il rinnovo del porto d'armi -
10 febbraio 2005 - Giudice di Pace di Carinola - Fermo amministrativo: è competente il giudice ordinario -( ... ) Preliminarmente và affermata la competenza giurisdizionale di questo Giudice di Pace. Le continue innovazioni legislative degli ultimi anni ed in particolare una forte rivisitazione operata con il decreto legislativo n.193 del 27.4.01, hanno generato l’attuale figura e disciplina del fermo amministrativo di beni mobili registrati, completamente diversa da quella prevista inizialmente dall’art.86 del D.P.R. n. 602/1973. Infatti l’originario D.P.R. n. 602 del 1973 non formulava alcuna indicazione che consentisse il fermo dei beni mobili iscritti in pubblici registri (autoveicoli, motoveicoli, etc.), questi invece, erano assoggettabili alla sola ordinaria esecuzione, attraverso le forme dell’espropriazione forzata mobiliare
10 febbraio 2005 - Corte dei Conti Appello, Sentenza 3 dicembre 2004 n° 372 - Ausiliaria: la speciale indennità legge 1 aprile 1981 n.121 non si computa - ( ... ) Con sentenza n.95 del 20 marzo 2002 questa Sezione Seconda giurisdizionale, confermando quanto già deciso in primo grado, ha respinto la pretesa dei generali ............. alla corresponsione dell'indennità di ausiliaria mediante il computo, anche, della speciale indennità pensionabile attribuita dall'art.5, c.3, della legge 1 aprile 1981 n.121, come integrato dall'art. 11 bis della legge 20 novembre 1987, n472, al Comandante Generale della Guardia di Finanza, maggiorata di interessi e rivalutazione monetaria e successivo ricalcolo e pagamento delle differenze non corrisposte, a decorrere dalla data di collocamento in ausiliaria. Gli interessati sostenevano che l'indennità in questione è una indennità di grado e non una indennità di funzione, spettante a tutti coloro che hanno rivestito il grado di Generale di Corpo d'Armata in modo effettivo, cioè anteriormente, sia pure di un solo giorno, al collocamento in ausiliaria.
10 febbraio 2005 - Consiglio di Stato ( ... ) La sentenza appellata ha accertato il diritto degli interessati - ora intimati - sottufficiali dell’Arma dei C.C. all'equiparazione, ai fini retributivi, al personale della Polizia di Stato, svolgente analoghe funzioni, con corresponsione delle differenze retributive arretrate nei limiti della prescrizione quinquennale, dall'entrata in vigore della L. 1 aprile 1981 n. 121, oltre alla rivalutazione monetaria ed agli interessi. Come è noto la questione dell'equiparazione giuridica ed economica, prospettata nella « Tabella di equiparazione tra le qualifiche ed i gradi degli appartenenti alla Polizia di Stato con quelli del personale delle altre Forze di polizia », allegata alla legge n. 121 del 1981 - Nuovo ordinamento dell'Amministrazione pubblica sicurezza - ed ivi richiamata dall'art. 43, comma 17, è stato oggetto di successivi interventi legislativi, a seguito della sentenza della Corte costituzionale n. 277 del 1991.
10 febbraio 2005 - Consiglio di Stato ( .. ) Con la sentenza n. 466 del 21 febbraio 2001 il Tribunale amministrativo regionale per la Puglia, sede di Bari, sez. I, decidendo sul ricorso proposto asseritamente da alcuni ispettori capo della Polizia di Stato, tra cui il sig. .........., rilevato che la figura degli assistenti capo doveva considerarsi ricompresa nella qualifica degli assistenti, menzionata nell’articolo 2 del decreto legge 21 settembre 1987, n. 387, convertito con modificazioni dalla legge 20 novembre 1987, n. 472, ai fini dell’attribuzione dei due scatti ivi previsti, dichiarava che detti scatti spettavano anche agli assistenti capo, e per l'effetto, accoglieva e, per l’effetto, accoglieva il ricorso condannando l’Amministrazione dell’Interno al pagamento delle relative differenza retributive con gli accessori di legge ( ... )
30 gennaio 2005 - Ebbrezza del conducente può essere provata e accertata con qualsiasi mezzo . ( ... ) Il L., con un primo motivo, ha chiesto l'assoluzione ex art. 530, 2 comma, c.p.p., non essendo stato eseguito l'alcoltest, come precisato anche nella sentenza impugnata, ed essendosi ricavato il giudizio di colpevolezza da valutazioni dei verbalizzanti, quali "l'equilibrio instabile", "l'eloquio sofferto", "una perdita secca della memoria e della dimensione nello spazio e nel tempo", che ben potevano essere conseguenza di un incidente stradale appena verificatosi e che aveva coinvolto l'imputato, piuttosto che di uno stato di ebbrezza.
25
gennaio 2005 -
Corte costituzionale
27/2005 -
Illegittimo togliere i punti di patente a chi è
solo proprietario - Non è
legittimo togliere i punti di patente a chi è solo
proprietario dell'auto e non è stato identificato
con certezza mentre commetteva l'infrazione: la Corte costituzionale ha
cancellato con un colpo di spugna l'articolo 126 bis comma 2 del decreto
legislativo 285 del 1992 per violazione dell'articolo 3 della Costituzione
sull'uguaglianza di tutti i cittadini e sulla base della considerazione che la
disposizione dava vita a una sanzione "assolutamente sui generis": in sostanza
si infliggeva una sanzione personale ma non riconducibile "ad un contegno
direttamente posto in essere dal proprietario del veicolo e consistente nella
trasgressione di una specifica norma relativa alla circolazione stradale".
25 gennaio 2005 - Cassazione Sentenza 13 gennaio 2005, n. 519 - Multe: l'ordinanza del prefetto che respinge il ricorso deve essere motivata - In caso di ricorso al Prefetto avverso ad una sanzione amministrativa ex articoli 203 e 204 del Cds, l’ordinanza ingiunzione di rigetto deve essere, a pena di illegittimità, motivata, sia pure succintamente, sia in relazione alla sussistenza della violazione, sia in relazione alla infondatezza dei motivi allegati con il ricorso.
23 gennaio 2005 - Sanzioni amministrative illegittime se manca l'audizione richiesta dall'interessato - In tema di applicazione di sanzioni amministrative pecuniarie, la mancata audizione dell'interessato, che ne abbia fatto richiesta, da parte dell'autorita' competente a ricevere il rapporto, costituisce una violazione di regola procedimentale, il cui rispetto è prescritto dall'art. 18 della legge 24 novembre 1981, n. 689 a garanzia del diritto di difesa del presunto trasgressore nella fase amministrativa, e questa violazione rende illegittima l'ordinanza - ingiunzione emanata a conclusione del procedimento stesso.
23 gennaio 2005 - Insidia stradale: fondamento della responsabilità della pubblica amministrazione - La responsabilità della pubblica amministrazione, proprietaria di una strada pubblica, per danni subiti dall'utente di detta strada, trova fondamento nella norma primaria del neminem laedere ex art. 2043 c.c., in applicazione della quale essa è tenuta a far sì che il bene demaniale non presenti per l'utente una situazione di pericolo occulto, cioè non visibile e non prevedibile, che dia luogo al c.d. trabocchetto o insidia stradale.
20 gennaio 2005 - Benefici contrattuali su pensione: spettano solo quelli maturati in servizio - Corte dei Conti Veneto - il ricorso è infondato nel merito, atteso che per costante orientamento giurisprudenziale non possono essere riconosciuti a fini pensionistici tutti i miglioramenti economici previsti da un contratto collettivo, ma soltanto quelli maturati all'atto del collocamento a riposo e nell'entità effet-tivamente corrisposta (Corte dei conti Sezione III Giurisdi-zionale Centrale d'appello n.13 del 21 gennaio 2004 ed in tal senso anche Sezione Giurisdizionale Regionale per il Veneto n.834 del 2001).
17 gennaio 2005 - Infortunio sul lavoro: responsabilità del datore di lavoro e danno biologico - Il Giudice del Lavoro di Bassano del Grappa pronunciandosi in riferimento ad una fattispecie di richiesta di risarcimento danni avanzata da un dipendente nei confronti della propria datrice lavoro, ha affrontato il tema dell’onere della prova abbracciando l’orientamento giurisprudenziale secondo il quale, una volta provato l'evento dannoso, la nocività dell'ambiente di lavoro ed il nesso di causalità tra l'uno e l'altra, spetta al datore di lavoro dimostrare di aver adottato tutte le cautele necessarie ad impedire il verificarsi del danno. E’ stata altresì affrontata la problematica relativa alla decurtazione dal complessivo danno biologico della parte rientrante nella copertura assicurativa INAIL riconducibile a perdita o riduzione della capacità lavorativa generica. Infine a fronte della domanda di manleva avanzata dalla datrice di lavoro nei confronti della propria compagnia di assicurazioni è stato affrontato il tema della sospensione del termine di cui all’art.2952, comma 4° c.c. in relazione alla richiesta di risarcimento proposta da terzi (il danneggiato).
14 gennaio 2005 - Infortuni in itinere e interruzioni - Lo ha precisato l’ordinanza n.1/2005 della Corte Costituzionale La disposizione di legge che esclude dall'assicurazione obbligatoria contro gli infortuni sul lavoro e le malattie professionali gli infortuni in itinere in caso di interruzione non necessitata del normale percorso di andata e ritorno dal luogo di abitazione a quello di lavoro è costituzionalmente legittima. La definizione di “interruzione” deve essere comunque interpretata in armonia con la giurisprudenza in materia, secondo la quale una breve sosta, che non alteri le condizioni di rischio per l’assicurato, non integra l’ipotesi dell’”interruzione”.
14 gennaio 2005 -
Telelaser: contestazione differita
solo nei casi previsti dal Codice della Strada - Le circostanze per le quali è
possibile la contestazione differita delle infrazioni al Codice della Strada
sono elencate, sia pure a titolo esemplificativo, dall’art. 384 del
regolamento di esecuzione, ovvero:
a) impossibilità di raggiungere un veicolo lanciato al alta velocità;
b) attraversamento di un incrocio con il semaforo indicante luce rossa;
c) sorpasso in curva;
d) accertamento di una violazione da parte di un funzionario o un agente a bordo di un mezzo pubblico di trasporto;
e) accertamento della violazione per mezzo di appositi apparecchi di rilevamento che consentono la determinazione dell’illecito in tempo successivo, ovvero dopo che il veicolo oggetto del rilievo sia già a distanza dal posto di accertamento o comunque nella impossibilità di essere fermato in tempo utile o nei modi regolamentari;
f) accertamento della violazione in assenza del trasgressore o del proprietario dell’auto.
09 gennaio 2005 - Consiglio di Stato (...) FATTO Con la sentenza in epigrafe indicata il Tribunale ha annullato il DM n. 591 del 1994 col quale l’Amministrazione, deliberando su istanza del sovrintendente della Polizia di Stato Giuseppe ......... gli ha: negato la concessione dell’equo indennizzo per l’infermità “rinosinusite” a causa della tardività della domanda di riconoscimento della dipendenza da causa di servizio; concesso su parere del CPPO l’equo indennizzo di VII ctg. per infermità cardiaca, anziché di V ctg., come invece ritenuto dalla CMO. Per quanto concerne la intempestività, il Tribunale ha ritenuto che il termine semestrale previsto a pena di decadenza dalla normativa all’epoca vigente per la presentazione della domanda di equo indennizzo dovesse farsi decorrere dalla comunicazione del decreto che riconosceva la dipendenza da causa di servizio dell’infermità.
09 gennaio 2005 08 gennaio 2005 - Corte dei Conti Appello - Illogica concessione della pensione privilegiata dal Giudice di prime cure - Si ritiene che il giudice monocratico sia incorso in errore di fatto in quanto, giudicando insufficiente la classificazione dell'infermità perché non regredibile, ha disposto circa la concessione del beneficio di 8^ ctg. più cura a vita in riferimento alla suddetta visita collegiale del 14.1.1966. Infatti, al ricorrente era stato già assegnato trattamento vitalizio di 8^ ctg. più cura, liquidato con i successivi DD.MM. n. 3208016 e n. 3308135 che non risultano impugnati, trattamento del quale l'interessato ha fruito fino alla data del decesso.
08
gennaio 2005 -
Bollette Telefoniche -
Nella sentenza il giudice accerta che le spese di invio della bolletta
telefonica sono a carico della società di telefonia e non dell'abbonato -
L'importo inserito nella bolletta
telefonica per "spese invio
conto telefonico" è privo di titolo e come tale non dovuto dovendo rimanere a
carico della società telefonica
08 gennaio 2005 - Cassazione , sez. III civile, sentenza 01.11.2004 n° 19653 - Insidie e trabocchetti: responsabilità della p.a e onere probatorio del danneggiato - Il danneggiato, qualora invochi la responsabilità di cui all'art. 2051 cod. civ. contro una P.A. (o il gestore) in relazione a danno originatosi da bene demaniale o patrimoniale soggetto ad uso generale, non è onerato della dimostrazione della verificazione del danno in conseguenza dell'esistenza di una situazione qualificabile come insidia o trabocchetto, bensì esclusivamente - come di regola per l'invocazione dalla suddetta norma - dell'evento dannoso e del nesso causale fra la cosa e la sua verificazione.
03 gennaio 2005 - Tribunale Brindisi, sentenza 21.10.2004 n° 103 - Buche stradali e responsabilità del Comune: i requisiti del pericolo - Con la sentenza in rassegna (n.103 del 21 ottobre 2004), con cui il Tribunale di Brindisi - Sezione Distaccata di Fasano, ha confermato la sentenza n. 126/2002 emessa dal competente Giudice di Pace - è stata rigettata la domanda, proposta dall’attore nei confronti del Comune di Fasano (Br), di risarcimento danni subiti - secondo l’istante - in occasione del sinistro stradale verificatosi in data 8 dicembre 1999 nel territorio dello stesso Comune, e asseritamente causati dalla presenza sulla carreggiata di un insidia stradale (…”profonda e larga buca”...).In tale data, l’istante, alla guida della propria autovettura, percorrendo una strada comunale, a causa dell’impatto con una profonda e larga buca presente sulla sede stradale, priva di segnalazione, subiva un cedimento meccanico del mezzo, tale da fargli perdere aderenza contro l’asfalto, e finiva contro il cordolo in cemento prospiciente la carreggiata, riportando danni alla parte meccanica ed alla carrozzeria della stessa auto.
31 dicembre 2004 -
Suprema Corte di Cassazione, Sezione Lavoro,
sentenza n.22065/2004 -
Al lavoratore spetta una seconda visita
fiscale
-
Non è sanzionabile chi è risultato
assente in quanto si trovava dal medico di famiglia -
Il lavoratore in
malattia che risulti assente ad una visita di controllo perché sottoposto,
nello stesso orario, ad una delicata visita da parte del medico di famiglia
non perde i benefici economici.
24 dicembre 2004 - Consiglio di Stato 7201/2004 ( ... ) FATTO E DIRITTO La sentenza appellata - del Tribunale Amministrativo Regionale del Lazio, sezione I bis, n. 109 del 28 gennaio 1993, non notificata - ha accertato il diritto di ......... - ora intimato - sottufficiale dell’Arma dei C.C. all'equiparazione, ai fini retributivi, al personale della Polizia di Stato, svolgente analoghe funzioni, con corresponsione delle differenze retributive arretrate nei limiti della prescrizione quinquennale, dall'entrata in vigore della L. 1 aprile 1981 n. 121, oltre alla rivalutazione monetaria ed agli interessi.
17 dicembre 2004 - Corte dei Conti , sez. I giurisdizionale centrale, sentenza 02.11.2004 n° 370/2004/A - Svalutazione monetaria è elemento essenziale del credito pensionistico - Il c.d. maggior danno da svalutazione monetaria, al pari degli interessi legali, costituisce componente essenziale del credito pensionistico liquidato con ritardo - i giudici contabili affermano inoltre che il principio del cumulo tra interessi e rivalutazione monetaria non va inteso in senso “integrale” quale matematica sommatoria dell'una e dell'altra componente accessoria del credito pensionistico, bensì “parziale” quale possibile integrazione degli interessi legali ove l'indice di svalutazione dovesse eccedere la misura dei primi, e che gli indicati accessori costituiscono componenti essenziali legate da automatismo giuridico al credito pensionistico soddisfatto con ritardo; di modo che debbono essere attribuiti d'ufficio dal Giudice, anche in sede d'appello, senz'uopo di costituzione in mora, né di prova del danno, con decorrenza degli interessi medesimi e dell'eventuale credito differenziale da svalutazione, determinato in base agli Indici fissati ex art. 150 disp. Att. cod. proc. civ., dal giorno della maturazione del diritto
03 dicembre 2004 - Consiglio di Stato sentenza 5222/2004 ( ... ) FATTO E DIRITTO Con ricorso ritualmente notificato, l’appellante – sottufficiale dell’Arma dei Carabinieri – insorgeva contro la sentenza del T.A.R. indicata in epigrafe, che aveva confermato la decisione del Comando generale dell’Arma dei C.C. circa la non spettanza dell’indennità di cui all’art. 1, l. n. 100 del 1987, nel presupposto del suo stato di celibe, con obbligo di accasermamento fino al 15 aprile 1992.
30 novembre 2004 - Visite di reperibilità Inps: quando l'assenza è giustificata - La Sezione Lavoro della Corte di Cassazione (Sent. 4247/2004) ha stabilito che l'assenza a una visita di controllo domiciliare da parte di un lavoratore, "può dirsi giustificata solo dalla sussistenza di un motivo molto serio, concretantesi nella insuperabile necessità di effettuare un determinato adempimento in orario ricompreso nella fasce orarie di reperibilità".
30 novembre 2004 - Corte dei Conti Sicilia - L’ indennità di amministrazione, avendo natura fissa e ricorrente ed essendo corrisposta con carattere di generalità e di continuità, ha carattere retributivo e, pertanto, deve ritenersi inclusa nel calcolo della base retributiva pensionabile
27 novembre 2004 - Corte dei Conti Veneto, Sentenza 7 luglio 2004 n° 902 - Carabinieri: non applicabili per analogia i benefici CCNL del comparto scuola - Ai Carabinieri , già collocati a riposo, non hanno diritto alla rivalutazione della pensione per applicazione dei benefici contrattuali contenuti nel CCNL del comparto scuola
27 novembre 2004 - Cassazione 41462/2004 - Reato penale per il posteggiatore abusivo - I posteggiatori abusivi che chiedono soldi in cambio della custodia dell'automobile commettono reato, e rischiano una condanna penale anche se abbiano chiesto agli automobilisti pochi euro.
21 novembre 2004 - Cassazione , sez. lavoro sentenza 10157-2004 - Danno da dequalificazione professionale va valutato in via equitativa - Il danno da dequalificazione professionale attiene alla lesione di un interesse costituzionalmente protetto dall'art. 2 della Costituzione, avente ad oggetto il diritto fondamentale del lavoratore alla libera esplicazione della sua personalità nel luogo di lavoro secondo le mansioni e con la qualifica spettategli per legge o per contratto, con la conseguenza che i provvedimenti del datore di lavoro che illegittimamente ledono tale diritto vengono immancabilmente a ledere l'immagine professionale, la dignità personale e la vita di relazione del lavoratore, sia in tema di autostima e di eterostima nell'ambiente di lavoro ed in quello socio familiare, sia in termini di perdita di chances per futuri lavori di pari livello.
21 novembre 2004 - Suprema Corte di Cassazione, Sezione Terza civile, sentenza n.19653/2004 - Chi si fa male in un edificio pubblico non è tenuto a dimostrare l'esistenza di un'insidia - Il cittadino che subisca un danno derivante da una caduta in un edificio di proprietà del Comune ha diritto al risarcimento dei danni, purché dimostri l'esistenza di un nesso causale tra bene ed evento dannoso. -
21 novembre 2004 - Consiglio di Stato , sez. IV, sentenza 19.07.2004 n° 5175 - Concorsi pubblici: il punteggio numerico costituisce una motivazione sufficiente - Anche successivamente all''entrata in vigore della Legge . n. 241/1990 , l'onere di motivazione dei giudizi concernenti prove scritte ed orali di un concorso pubblico o di un esame è sufficientemente adempiuto con l'attribuzione di un punteggio alfanumerico, configurandosi quest'ultimo come formula sintetica, ma eloquente, che esterna la valutazione tecnica compiuta dalla commissione.
16 novembre 2004 - Consiglio di Stato Sezione V, Sentenza 20 ottobre 2004, n. 6879 - Privacy enti pubblici: il D.lgs 267/2000 non pone diversità con legge 241/90 - L'art. 10, comma 1, del d.lgs. 267/2000, nel sancire il principio della generale pubblicità degli atti delle amministrazioni locali, non implica una configurazione del diritto di accesso in termini differenti da quelli ricavabili dall'art. 25 della l. 241/1990, né regola secondo modalità diversificate l'esercizio di tale diritto.
13
novembre 2004 -
Giudice di Pace di Monza -
Diffamazione con comunicato sindacale in bacheca: decide il Giudice di Pace
- La diffamazione operata tramite l’affissione in bacheca di un comunicato
sindacale rientra nella competenza penale del Giudice di Pace, poiché
detta condotta non può essere compresa in quelle attuate attraverso “…un
qualsiasi altro mezzo di pubblicità”, previsto dal terzo comma dell’art. 595
C.P. e rientrante quindi nella competenza del Tribunale.
13 novembre 2004 - Il trasferimento dei dipendente sottoposto a procedimento penale Com'è noto, la legge 27 Marzo 2001 n.97 ha, di recente, introdotto la nuova disciplina in materia di rapporto tra procedimento penale e procedimento disciplinare nel lavoro alle dipendenze della Pubblica amministrazione. Una significativa novità della riforma è costituita dall'introduzione della misura del trasferimento del pubblico dipendente a seguito di rinvio a giudizio per i delitti contro la P. A. contemplati dallo stesso articolo
09
novembre 2004 -
Sentenza del T.A.R. del Lazio su
ANNULLAMENTO DELLE NOTE CARATTERISTICHE - Per
l'annullamento
della scheda valutativa redatta per il periodo intercorrente tra il 26 ottobre
2000 ed il 22 aprile 2001, relativa al servizio prestato dal ricorrente
nell’incarico di Comandante della Brigata di Cavalleria ‘Pozzuolo del Friuli’ ricoperto dal 26 ottobre 2000 all’11 aprile 2001 e a quello prestato a
disposizione del Comandante del 1° FOD per incarichi speciali dal 12 aprile 2001
al 22 aprile 2001; ( ... ) FATTO Espone in fatto il ricorrente - avente il grado di Brigadiere
Generale – di aver riportato il giudizio finale di ‘superiore alla media’ nello
specchio valutativo relativo al periodo intercorrente tra il 26 ottobre 2000 ed
il 22 aprile 2001, durante il quale ha svolto l’incarico di Comandante della
Brigata di Cavalleria ‘Pozzuolo del Friuli’, ad eccezione che con riguardo al
breve periodo intercorrente tra il 12 aprile 2001 ed il 22 aprile 2001, in cui
ha prestato servizio a disposizione del 1° FOD per incarichi speciali. Nel proporre ricorso avverso l’attribuzione di tale qualifica
finale, precisa il ricorrente che la medesima qualifica gli è stata attribuita,
dai medesimi superiori – con conseguente abbassamento della qualifica apicale di
‘eccellente’ caratterizzante il suo curriculum - anche con riferimento al
periodo intercorrente tra il 26 ottobre 1999 ed il 25 ottobre 2000, in cui ha
svolto l’incarico di Comandante della Brigata di Cavalleria ‘Pozzuolo del
Friuli’.
07 novembre 2004 - LA REITERAZIONE DELLE MANSIONI SUPERIORI - “La reiterata assegnazione a mansioni superiori per periodi inferiori singolarmente considerati, al termine previsto dall'art. 2103 c.c., ma superiori per cumulo di più di esse, può rivelare l'intento del datore di lavoro meramente elusivo della disposizione finalizzata alla c.d. promozione automatica (Cass. S.U. 20 gennaio 1995, n. 01023, e, più recentemente, Cass. 13 marzo 2003, n. 03766, Cass. 15 marzo 2003, n. 03828), quando non sussista contemporaneamente la prova, il cui onere è a carico dello stesso datore di lavoro, di aver fatto ricorso a tali modalità nella gestione delle assegnazioni provvisorie per assicurare la vacanza del posto da coprire obbligatoriamente per il tramite della procedura concorsuale o selettiva, e per il periodo necessario alla definizione di essa”
07 novembre 2004 - Giudice di Pace di Roma - Multa nulla senza l'annotazione delle eventuali dichiarazioni del trasgressore - Osservare un veicolo in movimento è frutto di percezione sensoriale, tanto più a rischio di errore se trattasi di motorino in mezzo a decine di veicoli, soprattutto per quanto concerne l’annotazione degli estremi della targa, e il non fare sottoscrivere al trasgressore lo spazio riservato alle eventuali dichiarazioni, non consente allo stesso di difendersi; da ciò deriva l'annullamento del verbale di contravvenzione.
04 novembre 2004 - Consiglio di Stato 2573/2004 ( ... ) FATTO Il Tribunale amministrativo regionale per la Campania, sede di Salerno, con sentenza 2 maggio 1994 n. 227, ha annullato, per difetto di motivazione, il D.M. 29 agosto 1989 n. 4168, relativamente alla parte in cui ha riconosciuto al signor XXXXXXXXX, graduato di pubblica sicurezza, la settima categoria, anzi che la sesta, di equo indennizzo. ( ... ) P.Q.M. Il Consiglio di Stato in sede giurisdizionale, Sezione Quarta, accoglie l’appello e, in riforma dell’impugnata sentenza, rigetta il ricorso di primo grado.
04 novembre 2004 - TAR Lazio -( ... ) sentenza per il riconoscimento del diritto a percepire i conguagli retributivi in relazione alle mansioni superiori svolte ed in corso di svolgimento, con conseguente condanna dell’Amministrazione al pagamento delle differenze fra quanto percepito dai ricorrenti ed il trattamento economico corrispondente alle mansioni svolte ed in corso di svolgimento, con rivalutazione, interessi ed effetti previdenziali; ( ... ) FATTO Con ricorso depositato il 2 settembre 1999 i ricorrenti, tutti appartenenti ai ruoli della polizia di Stato, chiedono il riconoscimento economico delle mansioni svolte quali addetti ad attività di carattere sanitario, proprie dei ruoli tecnici, in virtù del diploma di infermiere professionale posseduto
24 ottobre 2004 - Tar Lazio, sez. II, sentenza 27 settembre 2004 n° 9803 - Equo indennizzo: in tema di decorrenza termini per presentare la domanda - (Nota a cura dell'Avv. Massimo Cassiano in Roma) Il brevissimo termine semestrale imposto dalla legge per presentare la domanda di equo indennizzo decorre, non dalla mera conoscenza della infermità genericamente intesa, bensì dalla consapevolezza della gravità della malattia contratta e della dipendenza di essa da causa di servizio. Lo ha stabilito il Tar Lazio, sez. II, con la sentenza n.9803 del 27 settembre 2004, che rappresenta una decisione innovativa rispetto alla tradizionale restrittiva interpretazione delle Pubbliche Amministrazioni e degli stessi TAR in materia di Equo Indennizzo. I giudici riconfermano inoltre che la richiesta di equo indennizzo e/o di pensione privilegiata danno luogo a due distinti accertamenti e procedure, ma stabilisce che "il riconoscimento dell'infermità come dipendente da causa di servizio deve ritenersi acquisito,anche ai fini dell'equo indennizzo,una volta che sia intervenuta una pronuncia giurisdizionale della Corte dei Conti-come nel caso in esame-dichiarativa del diritto del ricorrente a pensione privilegiata,in base alla stessa infermità". Nel caso di specie la Pubblica Amministazione aveva negato per ben due volte, con due distinti decreti e motivazioni, l'equo indennizzo per la stessa infermità già riconosciuta dalla Corte dei Conti. Si ringrazia Altalex - www.altalex.com - per la collaborazione
24 ottobre 2004 - Consiglio di Stato, Sezione Quinta, Sentenza 30 agosto 2004 n° 5631 - Destituzione illegittima per inosservanza termine audizione come da R.O.P. -
16 ottobre 2004 - Tribunale Amministrativo Regionale per il Lazio, Sezione I Quater, sentenza n.9823/2004 - Sanzioni ai dipendenti pubblici solo su prove certe - Ai dipendenti pubblici si possono applicare solo le sanzioni disciplinari previste dalla legge sulla base di prove certe. Il Tribunale Amministrativo Regionale del Lazio ha accolto il ricorso di un appartenente al corpo di polizia penitenziaria contro il Ministero della Giustizia che aveva inflitto al dipendente la sospensione dal servizio per due mesi e la corresponsione di un assegno alimentare al posto dello stipendio per essersi addormentato durante il servizio di piantonamento ad un detenuto ricoverato in ospedale.
14 ottobre 2004 - Consiglio di Stato 3929/2004 ( ... ) FATTO Con ricorso dinanzi al Tribunale amministrativo regionale del Lazio, Sezione Staccata di XXXXX, XXX XXXXXXX, Vice Ispettore di Polizia di Stato, ha impugnato, unitamente agli atti connessi, il provvedimento con il quale il Ministero dell’Interno, Dipartimento della Pubblica Sicurezza, ha disposto il suo trasferimento dal Commissariato di Pubblica Sicurezza di XXXXX alla Questura di XXXXXX. Con il gravame chiedeva l’annullamento del provvedimento, in quanto inficiato da violazione di legge ed eccesso di potere sotto diversi profili.( ... ) Il dipendente, peraltro, non ignorava che la partecipazione al concorso comportava l’esercizio di funzioni diverse dalle precedenti, e l’eventualità dell’assegnazione a sedi diverse. Al provvedimento, perciò, non possono attribuirsi intenti “coartatori”. Quanto alla lamentata considerazione della situazione familiare, è evidente che l’Amministrazione ne ha tenuto conto, destinando il dipendente a una sede geograficamente più vicina tra quelle che consentivano l’assorbimento dei Vice ispettori. E’ altresì palese che l’assegnazione disposta corrisponde al principio costituzionale di autorganizzazione degli uffici pubblici secondo legge, nel rispetto dei principi di buon andamento e imparzialità dell’azione amministrativa.
09 ottobre 2004 - Consiglio di Stato , sez. VI, sentenza 13.02.2004 n° 580 . Revisione della patente: provvedimento annullabile se manca l'avviso di avvio . Gli Uffici provinciali della Motorizzazione hanno il potere di disporre la revisione della patente tutte le volte in cui accadimenti correlati alla guida dell'autoveicolo facciano insorgere, a giudizio di tale organo, dubbi sulla permanenza dei requisiti di idoneità per la guida stessa (art. 128 CdS).
03 ottobre 2004 .
TAR
Lazio (...) per l’annullamento
del provvedimento (in data
8.6.2000) con cui lo si è escluso dal concorso interno, indetto – con D.M.
3.7.99 – per l’accesso al corso di aggiornamento e formazione professionale per
la nomina alla qualifica di vicesovrimtendente della Polstato. ( ... )
FATTO E DIRITTO Col ricorso in esame
(basato su argomentazioni confutate dall’Amministrazione intimata, ritualmente
costituitasi in giudizio) l’assistente della Polstato XXXXXXXX ha chiesto
– previa sospensiva dell’efficacia dell’atto (concessa, per la riconosciuta
sussistenza dei prescritti presupposti, nell’apposita sede camerale) –
l’annullamento del provvedimento con cui (in data 8.6.2000) lo si è escluso dal
concorso interno indetto – con D.M. 3.7.99 – per l’accesso al corso di
aggiorna-mento e formazione professionale per la nomina alla qualifica di
vicesovrintendente. ( ... ) P.Q.M.
accoglie il ricorso indicato in epigrafe e, per l’effetto, annulla il
provvedimento costituentene
oggetto;
26 settembre 2004 . Consiglio di Stato, Decisione 27 agosto 2004 n° 5607 . Militari: ore eccedenti il servizio non sono retribuite se non dimostrata entità . Nei giudizi innanzi al giudice amministrativo aventi per oggetto richieste di natura patrimoniale, il ricorrente è tenuto a dare esauriente indicazione, nel ricorso, dei motivi su cui fonda la propria rivendicazione, con specificazione delle circostanze da cui possa desumersi la reale consistenza della pretesa vantata, non solo per dare modo alla parte intimata di difendersi adeguatamente, ma anche per porre il giudice nella condizione di comprendere quali siano le ragioni che egli intenda far valere (Cons. St., Sez. VI, n. 61 del 3.2.1992; n. 138 del 27.2.1992). Una mera pretesa generica non è sufficiente. Al contrario si devono prospettare gli elementi necessari a soddisfare in modo preciso e completo gli elementi di fatto costitutivi della fattispecie, tali da rendere possibile il concreto accertamento della responsabilità dedotta (Cons. St., Sez. V, n. 239 del 13.2.1995).
23 settembre 2004 . TAR Sardegna, sentenza 13.09.2004 n° 1321 . Svolgimento di funzioni di Giudice Onorario vale ai fini della pratica legale . Lo svolgimento di funzioni di Giudice Onorario si cumula con il praticantato ai fini dell'ammissione all'esame di avvocato.
19 settembre 2004 MALATTIA DIPENDENTE DA CAUSA DI SERVIZIO- RISARCIMENTO DEL DANNO- NESSO DI CAUSALITÀ FRA ATTIVITÀ LAVORATIVA E L´EVENTO IN ASSENZA DI UN RISCHIO SPECIFICO . Il Pretore, accogliendo la domanda del lavoratore, dichiarava che la malattia del ricorrente era dipendente da causa di servizio e che lo stesso aveva diritto alla corresponsione dell´equo indennizzo, corrispondente alla tabella A, cat. 7, del d.P.R. 834/1981, e condannava il datore di lavoro al pagamento della somma ex lege dovuta a titolo di equo indennizzo oltre rivalutazione monetaria ed interessi legali.
19 settembre 2004 . Consiglio di Stato 5853/2004 . Obbligo di reperibilità per la visita fiscale . Il lavoratore che riceva una visita fiscale ha l'obbligo di farsi trovare a casa. È quanto stabilito dal Consiglio di Stato che ha respinto il ricorso di un dipendente contro la Provincia di Milano che gli aveva comminato la sanzione della trattenuta dallo stipendio di un giorno per non essersi fatto trovare al proprio domicilio al momento della visita medica di controllo decisa dall'amministrazione nel corso di una assenza dal servizio per malattia.
17 settembre 2004 . Giudice di Pace di Taranto . Photored e transito con semaforo rosso: senza agente sono necessarie due foto . Per rilevare il transito con semaforo rosso mediante l'apparecchiatura photored 17A (omologato con D.M. 18 marzo 2004 -prot. 1130- Ministero Lavori Pubblici) è necessario che "siano scattati, per ogni infrazione, almeno due fotogrammi, di cui uno all'atto del superamento della linea d'arresto e l'altro, quando il veicolo trasgressore si trova circa al centro dell'intersezione controllata".
17 settembre 2004 . Cassazione Civile, Sez. Lavoro, 10 agosto 2004, n. 15446 . Il giustificato motivo di esonero del lavoratore dall'obbligo di reperibilità a visita di controllo - che esclude la decadenza dal trattamento economico di malattia di cui all'art. 5 comma quattordicesimo del decreto legge n. 463 del 1983, convertito nella legge n. 638 del 1983 - pur non identificandosi con il concetto di forza maggiore, presuppone tuttavia un impedimento assoluto imputabile a causa ineluttabile .
16 settembre 2004 . Cassazione Civile, Sezione Tributaria 26.10.2003 n.n. 14304 . LA NATURA DELLE FERIE NON GODUTE . “L’indennità per ferie non godute ha, agli effetti fiscali, natura retributiva e, pertanto, deve essere assoggettata all'IRPEF e alla relativa ritenuta di acconto”
16 settembre 2004 . Cassazione Sezione Lavoro. 22.03.2004 n.5701 . IL TEMPO DI VIAGGIO E TRASFERTA . “Il tempo impiegato per raggiungere la sede di lavoro durante il periodo di trasferta non può considerarsi come impiegato nell’esplicazione dell’attività lavorativa vera e propria, non facendo parte del lavoro effettivo e, quindi, viene qualificato come lavoro straordinario, con l’ulteriore conseguenza che il tempo di viaggio non fa sorgere il diritto a un compenso autonomo ma è assorbito nell’apposita indennità di trasferta, la quale è in parte diretta a compensare il disagio psicofisico e materiale dato dalla faticosità degli spostamenti”
12 settembre 2004 . TAR Lazio 26.08.2004 n° 8097 . Il Tar Lazio, con la sentenza n. 8097 del 26 agosto 2004, ha precisato che i concorrenti risultati vincitori nei pubblici concorsi non vertono in una posizione di diritto soggettivo all’assunzione, ma esclusivamente di interesse legittimo, tant’è che l’amministrazione può, in ogni momento, addirittura annullare, seppure motivatamente, la procedura e non addivenire, dunque all’assunzione
10 settembre 2004 . Consiglio di Stato , decisione 30.08.2004 n° 5634 . L’assenza del pubblico impiegato dal servizio va riconosciuta come pienamente giustificata ogniqualvolta l’allontanamento del dipendente trovi un qualificato presupposto autorizzativo nell’intervenuto accoglimento in via provvisoria di un’istanza di aspettativa, non potendo rilevare in contrario la circostanza della sopravvenuta reiezione della domanda da parte dell’organo deputato all’adozione del formale provvedimento conclusivo del procedimento, posto che tale diniego, unicamente proiettato nel futuro, non vale trasformare in una condotta contra jus il periodo di assenza precedentemente fruito
10 settembre 2004 . Cassazione Sezioni Unite 12270/2004 . L'accompagnamento decorre dal momento della malattia . Se i requisiti sanitari maturano in corso di causa, l'indennità decorre da allora . Il diritto all'indennità di accompagnamento decorre dal momento in cui insorge la malattia, per cui se i requisiti sanitari richiesti dalla legge maturano durante la causa civile promossa per ottenere i benefici economici è da quel momento che decorre il diritto all'accompagnamento.
03 settembre 2004 . TAR Veneto sentenza n. 1790/2004 ( ... ) per l'annullamento dei provvedimenti dell’Amministrazione dell’interno con i quali le due ore di servizio settimanale, retribuite come prestazioni di lavoro straordinario, svolte ai sensi degli articoli 7 del d.P.R. n. 69 del 1984 e 1 del d.P.R. n. 234 del 1988, non sono state computate ai fini della tredicesima mensilità e dell’indennità di fine rapporto;e per l’accertamentodel diritto dei ricorrenti al computo, ai fini suddetti, anche delle due ore di lavoro straordinario prestate ai sensi degli articoli 7 del d.P.R. n. 69 del 1984 e 1 del d.P.R. n. 234 del 1988, con rivalutazione e interessi;
03 settembre 2004 . Cassazione ,sez. I Civile, sentenza 07.04.2004 n° 6851 . Autovelox: giudice non può sindacare l'organizzazione del servizio di rilevazione . Se l'infrazione del limite di velocità è accertata a mezzo di "autovelox", qualora nel verbale sia dato atto della impossibilità di fermare l'autoveicolo in tempo utile e nei modi regolamentari, il giudice della opposizione non può escludere detta impossibilità, con il rilievo della astratta possibilità di una predisposizione del servizio con modalità in grado di permettere in ogni caso la contestazione immediata.
02 settembre 2004 Corte dei Conti Veneto, Sentenza 7 luglio 2004 n° 907 . Indennità aeronavigazione e volo spetta anche prima del 1/1/1982 . Il personale cessato dal servizio antecedentemente alla data del 1/1/1982 ha diritto, anche in sede di riliquidazione della pensione, alla corresponsione della indennità ai sensi e per gli effetti dell'art. 19 della legge n. 78/1983. La decorrenza del benficio è fissata dall'art. 23, II° comma stessa legge.
15 agosto 2004 . Legge 104: i permessi si estendono anche al coniuge non convivente separato . “La possibilità prevista dall’art. 33 l. n. 104/92 di fruire di tre giorni di permesso mensile per assistere il parente o affine portatore di handicap, si estende, in presenza delle condizioni richieste, anche al coniuge non convivente, ancorché separato giudizialmente. Difatti, in tali casi permane, pur se attenuato, l’obbligo di reciproca assistenza morale e materiale di cui all’art. 143 c.c. (nella fattispecie il giudice ha riconosciuto il diritto della ricorrente a godere di tre giorni lavorativi di permesso mensili).”
15 agosto 2004 .
Consiglio di Stato, Decisione 1 aprile 2004 n° 1810 . Infermità per
causa di servizio: interpretazione art. 11 D.p.r. 191/79 .
Confermando una consolidata giurisprudenza del Consiglio di Stato, la Sezione
ribadisce che la previsione dell'art. 11 d.P.R. n. 191 del 1979, a norma del
quale <
15 agosto 2004 . Cassazione Sezione Lavoro 02.02.2004 n.1823 . Ferie e retribuzione . “La retribuzione dovuta al lavoratore subordinato durante il periodo di ferie annuali deve essere calcolata tenendo conto di tutto ciò che viene normalmente corrisposto al lavoratore stesso, conformemente del resto alla ratio dell’art. 36 Cost., e tenuto conto che, ove fosse riconosciuta alle parti la facoltà si determinare liberamente la retribuzione dovuta per le ferie, sarebbe possibile eludere la norma costituzionale (Cassazione Ciivile, sez. lav., 12.07.1996, n. 6372), posto che non esiste nel nostro ordinamento un principio di omnicomprensività della retribuzione per tutti gli istituti retributivi -nè tale principio è imposto dalla normativa internazionale- e che l’art. 36 Cost. sancisce esclusivamente il diritto del lavoratore a ferie annuali retribuite, ma non ne stabilisce la quantità nè contiene criteri per la determinazione della retribuzione feriale, la determinazione della base di calcolo del compenso dovuto al lavoratore deve essere ricavata dalla contrattazione collettiva”
31 luglio 2004 . TAR Emilia Romagna ( .. ) FATTO E DIRITTO I nominati in epigrafe, agenti della Polizia di Stato in forza a Reggio Emilia, chiedevano e ottenevano dal Presidente di questa Sezione un decreto d’ingiunzione (n. 1/2000 del 16/11/2000) al pagamento di varie somme a titolo di compenso per lavoro straordinario, ai sensi del combinato disposto dall’art. 8, 1° comma, della legge n. 205/2000 e degli articoli di cui al capo I del libro IV del c.p.c.. ( ... ) P.Q.M. Il Tribunale Amministrativo Regionale per l'Emilia-Romagna, Sezione staccata di Parma, definitivamente pronunziando, rigetta l’opposizione proposta dal Ministero dell’interno avverso il decreto ingiuntivo n. 1/2000.
31 luglio 2004 . TAR Sicilia ( ... ) FATTO Con ricorso notificato il 13.11.2000, e depositato il successivo 9.12., la ricorrente espone di essere stata vincitrice di un pubblico concorso per allievo-agente della Polizia di Stato e di essere stata assegnata a prestare servizio presso la Questura di ******, nonostante avesse espresso la preferenza per l’assegnazione in tre sedi della regione Calabria, presso le quali sono stati inviati altri agenti collocatisi in graduatoria in posizioni successive alla propria. Deduce censure di eccesso di potere per ingiustizia, disparità di trattamento e carenza di motivazione con riferimento al mancato accoglimento delle preferenze espresse ( ... ) P.Q.M. Il Tribunale Amministrativo Regionale per la Sicilia, Sezione prima, accoglie il ricorso in epigrafe nei sensi di cui in motivazione e, per l’effetto, annulla il provvedimento impugnato
31 luglio 2004 . Cassazione 11220/2004 . Licenziabile chi danneggia l'immagine dell'azienda . Il lavoratore che danneggia l'immagine dell'azienda rischia il licenziamento in quanto fa venire meno il rapporto di fiducia che deve sussistere tra datore e prestatore di lavoro.
24 luglio 2004 . Giudice di Pace di Agrigento Guida in stato di ebbrezza: donazione ad una comunità può estinguere il reato . Con sent. n. 22 del 30/03/04, il GDP di Agrigento ha dichiarato di non doversi procedere nei confronti di un imputato del reato di cui all'art. 186 c. II C.d.S., riconoscendo estinto il reato per "avvenuta condotta riparatoria del danno".
24 luglio 2004 . Giudice di Pace Cosenza . Telecom: illegittimo addebito delle spese di spedizione fattura e risarcimento . Telecom s.p.a., addebitando le spese di spedizione della fattura all’utente, ha ottenuto un illecito arricchimento che comporta il diritto per il consumatore ad ottenere la ripetizione di quanto indebitamente pagato, maggiorato degli interessi.
24 luglio 2004 . Suprema Corte di Cassazione, Sezione Terza Penale, sentenza n.26680/2004 . È reato inviare messaggini molesti dal proprio cellulare, in quanto i c.d "sms" sono equiparati alle telefonate vere e proprie.
18 luglio 2004 . Consiglio di Stato ( ... ) FATTO Con ricorso proposto innanzi al Tribunale Amministrativo per l’Abruzzo la sig.ra **********, Vice-ispettore della Polizia di Stato, chiedeva l’annullamento della deliberazione della Commissione del personale ruolo ispettori, con la quale era stata esclusa dagli scrutini per la promozione alla qualifica superiore riferiti alle date del 30 giugno e 31 dicembre 1994, perché in precedenza sospesa dal servizio. ( ... ) DIRITTO 1. Con la decisione in epigrafe, il Tribunale Amministrativo Regionale per l’Abruzzo ha accolto il ricorso proposto dalla sig.ra ******* avverso i provvedimenti con i quali l’Amministrazione la aveva esclusa dagli scrutini per la promozione alla qualifica superiore (riferiti alle date del 30 giugno e 31 dicembre 1994), ai sensi dell’art. 93, primo comma, o - in via analogica - del secondo comma del D.P.R. 10 gennaio 1957, n. 3, perché l’interessata era stata sospesa cautelarmene dal servizio in connessione con un procedimento penale instaurato a suo carico presso il Tribunale di ***** ( ... )
18 luglio 2004 . Corte Costituzionale sentenza n. 209/2004 ( ... ) Articoli 268 e 271 Codice di Procedura Penale - Intercettazioni - Limitazioni - Legittimità . ( ... ) Ritenuto che con l’ordinanza in epigrafe il Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Firenze ha sollevato, in riferimento agli artt. 3 e 112 della Costituzione, questione di legittimità costituzionale dell’art. 268, comma 3, del codice di procedura penale, in forza del quale il pubblico ministero può disporre, con provvedimento motivato, che le operazioni di intercettazione siano compiute mediante impianti di pubblico servizio o in dotazione alla polizia giudiziaria unicamente quando gli impianti installati nella procura della Repubblica risultino insufficienti o inidonei ed esistano eccezionali ragioni di urgenza; nonché dell’art. 271, comma 1, del medesimo codice, nella parte in cui prevede l’inutilizzabilità dei risultati delle intercettazioni qualora non siano state osservate le disposizioni di cui al citato art. 268, comma 3;
12 luglio 2004 . TAR Sicilia ( ... ) per l'accertamento del diritto dei ricorrenti alla corresponsione a decorrere dal 1.7.1990 del supplemento di indennità previsto dal D.P.R. 5.6.1990 n.147 “per il personale impiegato nei servizi esterni compresi quelli di vigilanza esterna agli istituti di pena, organizzati in turni sulla base di formali ordini di servizio”. ( ... ) Ciò precisato, la pretesa degli odierni ricorrenti deve essere ritenuta fondata, nel senso di riconoscere il diritto alla percezione dell’indennità prevista dall’art.12 D.P.R. 5.6.1990 n.147 agli appartenenti alla Polizia di Stato addetti al servizio scorte, con conseguente obbligo dell’Amministrazione di effettuare i relativi computi sulla base dei servizi prestati dagli odierni ricorrenti, risultanti dagli atti in suo possesso. ( ... ) P.Q.M. Il Tribunale Amministrativo Regionale per la Sicilia, Sezione prima, accoglie il ricorso in epigrafe, e per l’effetto riconosce la fondatezza della pretesa azionata, nei sensi e nei limiti precisati in motivazione
12 luglio 2004 . TAR Friuli Venezia Giulia ( ... ) PER l’annullamento del provvedimento dirigenziale del Dipartimento della Pubblica Sicurezza, Direzione Centrale delle Risorse Umane, Servizio Sovr.ti e Agenti, 1. Divisione, n. 333-D/55529-339 dd. 25.09.2003, di rigetto della domanda di transito nei ruoli tecnici della Polizia di Stato, ovvero nei ruoli del personale dell’Amministrazione civile dell’Interno e di altre Amministrazioni dello Stato o, in alternativa, di essere collocato in pensione;(...) P.Q.M. Il Tribunale Amministrativo Regionale per il Friuli Venezia Giulia, respinta ogni contraria istanza ed eccezione, definitivamente pronunciando sul ricorso in premessa, lo accoglie e per l’effetto annulla l’atto impugnato.
12 luglio 2004 . Consiglio di Stato sentenza 1474/2004 ( ... ) FATTO L’odierno appellante, all’epoca agente della Polizia di Stato, ha impugnato avanti al TAR del Lazio il provvedimento ministeriale n. 813 del 18.7.1991 col quale è stata respinta per intempestività la domanda da lui presentata al fine di ottenere la corresponsione dell’equo indennizzo per la menomazione fisica derivante dall’infermità “ulcera duodenale” da cui è affetto e che fu riconosciuta dipendente da causa di servizio dalla CMO di Roma con p.v. 3261 del 21.7.1983.
12 luglio 2004 . Tribunale di Pisa . Differenze retributive su 13^ mensilità . Il procuratore di parte ricorrente ha così concluso: Voglia il Giudice, respinta ogni contraria eccezione e difesa, dichiarare il diritto dei ricorrenti alla corresponsione della tredicesima mensilità in misura pari alla “ normale retribuzione “, calcolandola, pertanto, in ragione di tutti gli elementi fissi e continuativi percepiti a titolo di retribuzione fissa mensile, ivi compresa, pertanto, l’indennità di amministrazione. ( ... ) P.Q.M. Il Giudice del lavoro, definitivamente pronunciando, DICHIARA che i ricorrenti hanno il diritto di veder inserita nel calcolo della tredicesima mensilità l’indennità di amministrazione. CONDANNA il Ministero convenuto a pagare le differenze retributive fra quanto corrisposto e quanto avrebbe dovuto corrispondere secondo il calcolo di cui al punto precedente, nel limite della prescrizione quinquennale alla data della notifica del ricorso, oltre interessi.
12 luglio 2004 . TAR Abruzzo ( ... ) FATTO e DIRITTO Parte ricorrente, appartenente al corpo della Guardia di Finanza, ha impugnato i due atti con distinti ricorsi; con essi è stato sollevato il problema del “trasferimento d’ufficio” e del successivo diniego del “trasferimento a domanda”, in relazione alle proprie esigenze familiari ed alla stessa linearità di comportamento dell’Amministrazione, che aveva già valutato positivamente i problemi di salute dei familiari del dipendente (madre e due figli), residenti a Lanciano, per poi vanificare il tutto, sovrapponendo delle “immotivate esigenze di servizio”, che, a parere dell’interessato, non sarebbero reali e servirebbero a coprire un tipico eccesso di potere, per una vicenda accaduta durante il servizio nella città di Lanciano, peraltro conclusasi favorevolmente all’interessato, con le archiviazioni sia in sede penale, sia in quella disciplinare.( ... ) P.Q.M.Il Tribunale amministrativo per l’Abruzzo, sezione staccata di Pescara,-riunisce i gravami in epigrafe;-dichiara improcedibile il ricorso n. 758/2000;-accoglie il ricorso n. 431/2002 e per effetto annulla il relativo provvedimento;-condanna l’Amministrazione al pagamento in favore del ricorrente, delle spese di causa, che si liquidano complessivamente (onorari di avvocato, diritti di procuratore e spese vive) in €2000= (duemilaeuro).
10 luglio 2004 . Corte costituzionale 204/2004 . Controversie Stato-cittadini anche al giudice ordinario . E’ in parte illegittima la legge che stabilisce che le controversie tra cittadino e pubblica amministrazione sono di competenza esclusiva del giudice amministrativo. Con una sentenza tanto complessa nel corso della motivazione, quanto profonda nella qualità dell'interpretazione, la Corte Costituzionale ha infatti dichiarato l'illegittimità degli artt. 33 (commi 1 e 2) e 34 (comma 1) del decreto legislativo 31 marzo 1998, n.80, così come sostituiti dall'art. 7, lettera A e B, della Legge 21 luglio 2000, n. 205, recante "Disposizioni in materia di giustizia amministrativa".
07 luglio 2004 . Consiglio di Stato ( ... ) FATTO Il Tribunale amministrativo regionale per la Campania, sede di Salerno, con sentenza 2 maggio 1994 n. 227, ha annullato, per difetto di motivazione, il D.M. 29 agosto 1989 n. 4168, relativamente alla parte in cui ha riconosciuto al signor ********, graduato di pubblica sicurezza, la settima categoria, anzi che la sesta, di equo indennizzo. ( ... ) DIRITTO Al ricorrente, graduato della polizia di Stato, è stato riconosciuto, con D.M. 19 agosto 1985, l’equo indennizzo di 8^ categoria, in relazione alle seguenti malattie: bronchite cronica e cervico artrosi.Con successivo D.M. 29 agosto 1989, l’Amministrazione, nel riconoscere la malattia di ipertensione arteriosa, attribuiva, in forza del cumulo, l’equo indennizzo di settima categoria. ( ... )
07 luglio 2004 . Corte dei Conti, Sezione seconda centrale, sentenza 5 aprile 2004 n. 124. Pensione di reversibilità: si al computo della indennità di aeronavigazione e volo . L'indennità di aeronavigazione e volo (art. 19 della legge n. 78 del 1983) quale elemento stipendiale di fatto deve essere considerato "pensionabile" sia con effetto diretto che indiretto. La Corte, proprio in quest'ultima ipotesi, ha ritenuto che tale indennità debba produrre il conseguente beneficio anche sul trattamento di reversibilità
07 luglio 2004 . Corte dei Conti SEZIONE GIURISDIZIONALE PER LA REGIONE SICILIANA IL GIUDICE UNICO DELLE PENSIONI ( ...) Con ricorso avanzato innanzi alla Corte dei Conti, la richiedente presentava istanza di riconoscimento della pensione privilegiata dalla data di presentazione della domanda ancorchè antecedente la data di collocamento a riposo. Appurata la fondatezza del ricorso, la Corte dei Conti per la regione Siciliana riconosceva il diritto della ricorrente a vedersi erogata la pensione di privilegio dalla data della domanda.
07 luglio 2004 . Corte dei Conti . ( ... ) FATTO Con l'impugnata sentenza è stato riconosciuto il diritto del sig. G. Giovanni, ex dipendente della Polizia di Stato, al trattamento privilegiato per le infermità denunciate (artrosi cervicale con discopatia e segni di spondiloartrosilombare con discopatia), oltre interessi e rivalutazione secondo le vigenti norme di legge: quanto sopra in applicazione dell'art. 67 del DPR 1092/1973 secondo il quale si prescinde dalla sussistenza del requisito dell'inabilità al servizio. ( ... ) P.Q.M. La Corte dei conti – Sezione Terza Centrale d'Appello, definitivamente pronunciando, respinge l'appello proposto dal Ministero dell'Interno avverso la sentenza in epigrafe.
03 luglio 2004 . Corte Costituzionale sentenza 24.06.2004 n° 186 . Procedimento disciplinare: termine di 90 gg. vale anche per il regime transitorio . E' costituzionalmente illegittimo l'art. 10, comma 3, della legge 27 marzo 2001, n. 97 (Norme sul rapporto tra procedimento penale e procedimento disciplinare ed effetti del giudicato penale nei confronti dei dipendenti delle amministrazioni pubbliche), nella parte in cui prevede, per i fatti commessi anteriormente alla data di entrata in vigore di detta legge, l'instaurazione dei procedimenti disciplinari entro centoventi giorni dalla conclusione del procedimento penale con sentenza irrevocabile di condanna, anzichè entro il termine di novanta giorni dalla comunicazione della sentenza all'amministrazione o all'ente competente per il procedimento disciplinare
30 giugno 2004 .
Consiglio di Stato, Decisione 1 aprile 2004 n° 1810 . Infermità per
causa di servizio: interpretazione art. 11 D.p.r. 191/79 .
Confermando una consolidata giurisprudenza del Consiglio di Stato, la Sezione
ribadisce che la previsione dell'art. 11 d.P.R. n. 191 del 1979, a norma del
quale <
30 giugno 2004 .Tribunale Amministrativo Regionale per il Veneto, prima Sezione, sentenza n. 1773/2004 . Va ascoltata l'agente che amava un detenuto senza saperlo . Non si può infliggere una sanzione disciplinare ad un dipendente pubblico senza prima ascoltarne le ragioni. Il Tribunale Amministrativo Regionale per il Veneto ha così accolto il ricorso di una agente di polizia penitenziaria alla quale era stata comminata una sanzione disciplinare per aver intrattenuto una relazione con un pregiudicato.
25 giugno 2004 . Consiglio di Stato sentenza 3083/2004 ( ... ) FATTO Con il presente appello, gli appellanti che rivestono la qualità di dipendenti della Questura di Venezia operanti su imbarcazioni impugnano la sentenza indicata in epigrafe nella parte di essa che non ha loro riconosciuto l’indennità di comando navale
25 giugno 2004 . Cassazione , sez. lavoro 26.05.2004 n° 10157 . Danno da dequalificazione professionale va valutato in via equitativa . Il danno da dequalificazione professionale attiene alla lesione di un interesse costituzionalmente protetto dall'art. 2 della Costituzione, avente ad oggetto il diritto fondamentale del lavoratore alla libera esplicazione della sua personalità nel luogo di lavoro secondo le mansioni e con la qualifica spettategli per legge o per contratto, con la conseguenza che i provvedimenti del datore di lavoro che illegittimamente ledono tale diritto vengono immancabilmente a ledere l'immagine professionale, la dignità personale e la vita di relazione del lavoratore, sia in tema di autostima e di eterostima nell'ambiente di lavoro ed in quello socio familiare, sia in termini di perdita di chances per futuri lavori di pari livello
25 giugno 2004 . Suprema Corte di Cassazione, Sezione Prima Penale, sentenza n.23182/2004 . Rischia l'arresto chi lancia oggetti dal balcone . Il condomino che lancia oggetti dal balcone o dalla finestra della propria abitazione rischia una condanna penale. Lo ha stabilito la Prima Sezione Penale della Corte di Cassazione confermando la condanna inflitta ad una ragazza che aveva lanciato dal proprio balcone un vaso sulla strada.
19 giugno 2004 . TAR Emilia Romagna Sezione di Parma ( .. ) F A T T O Riferisce il ricorrente, sovrintendente capo della Polizia di Stato, che con d.m. n. 1925 del 1986 gli veniva riconosciuto l’equo indennizzo (6^ categoria nella misura massima) per alcune infermità contratte per causa di servizio; che, ritenendo aggravate le infermità, proponeva nel 1996 una domanda di revisione, al fine ottenere le prestazioni previste per la 5^ categoria nella misura massima della tabella A, così come accertato in data 24 gennaio 1996 dalla Commissione Medico-ospedaliera dell’Ospedale militare di Piacenza; che, tuttavia, per effetto di una pronuncia negativa del Comitato per le pensioni privilegiate ordinarie, il Ministero dell’Interno respingeva la domanda di aggravamento (v. decreto in data 23 giugno 1999). ( .. ) P.Q.M. IL TRIBUNALE AMMINISTRATIVO REGIONALE per l’EMILIA-ROMAGNA, Sezione di Parma, definitivamente pronunciando sul ricorso in epigrafe, lo accoglie nei limiti di cui in motivazione e, per l’effetto, annulla l’atto impugnato, salve le ulteriori determinazioni dell’Amministrazione.Condanna l’Amministrazione al pagamento delle spese di lite, nella misura complessiva di € 1.500,00 (millecinquecento/00).
19 giugno 2004 . TAR Sicilia ( .. ) per l'annullamento del provvedimento del Ministero dell’Interno – Dipartimento della Pubblica Sicurezza – Direzione Centrale del Personale – Prot. n.333- G/3.49 del 16/06/1999, col quale, pur riconoscendosi dipendente da causa di servizio l’infermità contratta dalla ricorrente, ed autorizzandosi la riabilitazione per la spesa massima di lire 3 milioni, si rigetta la richiesta di ulteriori prestazioni sanitarie (autorizzazione preventiva per l’acquisto di presidi sanitari e per l’effettuazione di un ciclo di fisioterapia miorilassante; ( ... ) P.Q.M. Il Tribunale Amministrativo Regionale per la Sicilia, Sezione prima, accoglie il ricorso in epigrafe ed annulla, per l’effetto, per quanto di ragione, il provvedimento impugnato; Condanna il Ministero dell’Interno al pagamento in favore della ricorrente, delle spese del giudizio che liquida in complessivi € 1.500,00 (millecinquecento/00) oltre I.V.A. e C.P.A.; nonché al pagamento delle spese della verificazione medico-legale, da liquidarsi con separato provvedimento, previa presentazione di parcella da parte della struttura sanitaria incaricata..-
17 giugno 2004 . Consiglio di Stato in sede giurisdizionale, Sezione Quarta, sentenza n..2881/2004 . Sufficiente il voto a motivare il giudizio nei concorsi . L'obbligo di motivare i giudizi nei concorsi è assolto dalle commissioni esaminatrici con l’attribuzione del punteggio numerico in quanto il voto indica in modo sufficiente e compiuto la valutazione tecnica realizzata, senza che occorra indicare sui compiti eventuali segni di correzione.
13 giugno 2004 . CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONI UNITE CIVILI 8434/2004 . Decide il Tar sul mobbing nel pubblico impiego . Il dipendente pubblico che subisce il "mobbing" può chiedere i danni al proprio datore di lavoro, e sulla domanda decide il giudice amministrativo. Le Sezioni Unite Civili della Corte di Cassazione hanno definitivamente chiarito a chi spetta la giurisdizione sui rapporti di pubblico impiego, risolvendo un lungo contrasto giurisprudenziale in materia. La Suprema Corte ha però precisato che il lavoratore danneggiato dal mobbing può rivolgersi al Tar solo se il proprio rapporto di lavoro sia sorto antecedentemente al 30 giugno 1998, e ferma restando la competenza del giudice civile per le cause di risarcimento dei danni che non derivino direttamente dal contratto di lavoro.
13 giugno 2004 . Cassazione , sez. lavoro, sentenza 17.04.2004 n° 7347 . Condotta antisindacale: lavoro straordinario e obbligo di informazione del datore . "Ove la disciplina dettata dalla contrattazione collettiva, nel fissare i limiti massimi per il lavoro straordinario di ciascun dipendente, preveda anche l'obbligo del datore di lavoro di informare il sindacato in ordine al numero di ore di lavoro straordinario svolto dai dipendenti, l'inottemperanza del datore di lavoro a quest'obbligo di informativa è idonea ex se oggettivamente a costituire condotta antisindacale ed a legittimare, in presenza degli altri presupposti di legge, il ricorso dei sindacato al procedimento di repressione contemplato dall'art. 28 dello Statuto dei lavoratori (legge n.300 del 1970)".E' questo il principio di diritto stabilito dalla Sezione Lavoro della Corte di Cassazione, con la sentenza 17 aprile 2004 n. 7347, con la quale è stato accolto il ricorso di una organizzazione sindacale che chiedeva fosse dichiarato antisindacale il comportamento del datore di lavoro in quanto contrario alla normativa contrattuale e legale sui limiti e sul divieto di lavoro straordinario, nonché sui relativi obblighi di comunicazione al Sindacato.
13 giugno 2004 . Corte d'appello dell'Aquila Sezione Lavoro . Pubblico impiego . Ai dipendenti pubblici adibiti a mansioni superiori, sia legittimamente ai sensi dell’art.52, comma 2 del D.lgs. n. 165/2001, sia nei casi in cui non lo sia, non spetta mai il definitivo inquadramento nella qualifica superiore, mentre spettano sempre le differenze di trattamento economico
10 giugno 2004 . Consiglio di Stato sentenza 375/2004 ( .. ) FATTO Con ricorso notificato il 17 febbraio 1989, il sig. XXXXXXXXXX agente di custodia in servizio presso la Casa Circondariale di Genova, dopo aver premesso che la congerie di norme disciplinanti il rapporto di impiego gli aveva impedito di rendersi conto dell’esatto ammontare della retribuzione spettantegli, e lamentandosi del fatto che l’Amministrazione di grazia e giustizia gli aveva, perciò, negato il giusto inquadramento retributivo – funzionale, omettendo di corrispondergli i dovuti miglioramenti economici, il giusto compenso per le c.d. festività soppresse e quello relativo alle prestazioni di lavoro straordinario feriale e festivo reso (tant’è che solo con nota del 18 dicembre 1987 gli era stato comunicato l’adozione in suo favore del provvedimento di corretto inquadramento retributivo - funzionale, in applicazione delle leggi n. 312 del 1980, n. 121 del 1981, n. 34 del 1984 e del decreto legge n. 283 del 1981), chiedeva al Tribunale amministrativo regionale della Liguria l’accertamento del proprio diritto :( .. ) MASSIMA Spettano al pubblico dipendente interessi legali e rivalutazione monetaria sulle somme corrisposte tardivamente dall’Amministrazione in applicazione di un nuovo trattamento economico, di cui la legge ha fissato presupposti esclusivamente vincolati, ivi compresa la decorrenza, senza lasciare all’amministrazione stessa alcun margine di discrezionalità. Non può in alcun modo giustificarsi il ritardo nell’adempimento da parte dell’Amministrazione nell’attribuzione al proprio dipendente del nuovo trattamento economico riconosciutogli direttamente dalla legge, quanto quest’ultima sia temporalmente precedente alla decorrenza del beneficio stesso, ragione per cui l’Amministrazione ha avuto un lasso di tempo sufficientemente lungo per provvedere.
10 giugno 2004 . Suprema Corte di Cassazione, Sezione Lavoro, sentenza n.6500/2002 . L’anoressia può dare diritto alla pensione di invalidita’ . Con ricorso al Pretore di Catanzaro del 26/10/93 F. A. conveniva in giudizio il Ministero dell'Interno per il riconoscimento del suo diritto alla pensione di invalidità e dell'indennità di accompagnamento.
06 giugno 2004 . Corte Costituzionale , sentenza 25.05.2004 n° 148 . Giudizio immediato: decreto nullo se non informa sulla possibilità di riti alternativi .Lo ha stabilito la Corte Costituzionale, con la sentenza n. 148 del 25 maggio 2004, precisando che l’art. 456 cod. proc. pen. deve essere applicato, in combinato disposto con l’art. 178, comma 1, lettera c), cod. proc. pen., nel senso che l’omissione o l’insufficienza dell’avviso circa la facoltà di chiedere i riti alternativi determina una nullità di ordine generale
06 giugno 2004 . RESPONSABILITA' RISARCITORIA DELL'ENTE PREVIDENZIALE PER ERRATA CERTIFICAZIONE . La Sezione Lavoro della Corte di Cassazione, con sentenza n.7859 del 24 aprile 2004 ha stabilito che gli enti previdenziali rispondono dei danni causati agli assistiti per avere certificato dati inesatti relativi alla loro situazione pensionistica. Tale responsabilita', chiariscono i Giudici della Corte, non puo' essere esclusa per il fatto che il certificato emesso dall'ente previdenziale fosse suscettibile di corretta interpretazione sulla base di calcoli matematici o successive integrazioni da parte dell'emittente.
06 giugno 2004 . TAR Trentino Alto Adige . sede di Trento ( .. ) sentenza 174/2004 . ( .. ) per l’annullamento:- della nota del Comandante del Reparto Tecnico Logistico Amministrativo Trentino-Alto Adige della Guardia di Finanza del 23.10.2002, n. 34304/P, concernente “istanza per il riconoscimento della maggiorazione dell’indennità mensile d’impiego operativo di base e di ogni altra indennità (pronto intervento aereo) o emolumento connesso, in attuazione delle disposizioni di cui all’art. 5, 2° comma del D.P.R. 31 luglio 1995, n. 394 e succ. mod. presentata dal personale della Sezione Aerea di Bolzano”;
01 giugno 2004 - Tribunale di Pisa . Principio base del nostro ordinamento è la libertà sindacale. Lo afferma la Costituzione (art. 39, com. 1), lo afferma la fondamentale legge statutaria (art. 14 St. Lav.).
28 maggio 2004 . TAR Emilia Romagna . ( ... ) FATTO E DIRITTO Ricorre la sig.ra XXXXXXXXX, agente scelto della Polizia di Stato, per l’annullamento del diniego di riconoscimento della dipendenza da causa di servizio dell’infermità “Morbo di Crohn e Ipotiroidismo Primario”.Resiste l’Amministrazione.La notifica dei verbali di visita medica collegiale di prima e seconda istanza è, evidentemente, idonea a partecipare alla richiedente l'esito negativo del giudizio medico, che l’Amministrazione non potrebbe disattendere, per cui non vi è interesse alcuno a dolersi della mancanza di un formale provvedimento di diniego, non essendo affatto preclusa in tal caso l’immediata impugnativa dei pareri contrari notificati, in quanto immediatamente lesivi
28 maggio 2004 . ( Cassazione SS.UU. civili, sentenza 04.05.2004 n° 8438 ) Mobbing: l’azione di risarcimento danni ha natura contrattuale . Risolto un contenzioso giurisprudenziale che perdurava da diverso tempo, le Sezioni Unite della Suprema Corte di Cassazione hanno statuito la natura contrattuale dell'azione di risarcimento danni per mobbing.
28 maggio 2004 . TAR Lazio ( ... ) per il riconoscimento del diritto a percepire i conguagli retributivi in relazione alle mansioni superiori svolte ed in corso di svolgimento, con conseguente condanna dell’Amministrazione al pagamento delle differenze fra quanto percepito dai ricorrenti ed il trattamento economico corrispondente alle mansioni svolte ed in corso di svolgimento, con rivalutazione, interessi ed effetti previdenziali; ( ... ) FATTO Con ricorso depositato il 2 settembre 1999 i ricorrenti, tutti appartenenti ai ruoli della polizia di Stato, chiedono il riconoscimento economico delle mansioni svolte quali addetti ad attività di carattere sanitario, proprie dei ruoli tecnici, in virtù del diploma di infermiere professionale posseduto.
21 maggio 2004 . TAR Abruzzo ( ... ) Esposizione del fatto Con ricorso notificato il 24/4/1993 il dott. Roberto Vitanza, Vice Questore aggiunto della Polizia di Stato, in servizio presso la sezione di polizia giudiziaria della Procura della Repubblica presso il Tribunale dell’Aquila, adiva questo Tribunale chiedendo l'accertamento del diritto al compenso per lavoro straordinario da lui svolto (oltre le 39 ore mensili medie previste dall’amministrazione dell’Interno con circolare n.558/A/661S.TER del 2/2/91 in relazione alla qualifica rivestita) per ordine del magistrato del Pubblico Ministero per far fronte a impellenti e indilazionabili esigenze di servizio: compenso più volte richiesto all’amministrazione di appartenenza ma dalla stessa denegato per pretese difficoltà finanziarie e per mancanza di preventiva autorizzazione.
21 maggio 2004 . TAR Lazio ( ... ) SENTENZA sul ricorso n. 11126/02 R.G. proposto da Vitanza Roberto, rappresentato e difeso da se stesso, elettivamente domiciliato in Roma, Viale Parioli 72/F3, presso lo studio dell’Avv. Sandro Picciolini ( ... ) PER L'ACCESSO Ai documenti richiesti con istanza in data 16 settembre 2002, previo annullamento del provvedimento del Ministero dell’Interno, Dipartimento della Pubblica Sicurezza, direzione centrale per le risorse umane, servizio concorsi n. 333-B/11B.7.4284/6791.12 VI (02) /7279 del 26 settembre 2002.
20 maggio 2004 . Consiglio di Stato sentenza 1991/2004 ( ... ) FATTO Il signor XXXXXXXXXXX –Vice Ispettore della Polizia di Stato in servizio presso il Magazzino V.E.C.A. di xxxxxxx con un primo ricorso (n. 6408/1998) impugnava il silenzio mantenuto dal Ministero sull’istanza del 12 giugno 1996, con la quale aveva chiesto di essere trasferito presso una delle seguenti sedi: Questura di XXXX, Comando Sezione Polizia Stradale di XXXX, Compartimento Polfer di XXX, Centro Criminalpol di XXX, S. XXXXXXX
20 maggio 2004 . Suprema Corte di Cassazione, Sezione Lavoro, sentenza n.4462/2004 . Il datore di lavoro ha l'obbligo di indicare chiaramente i criteri di scelta del personale e di motivare adeguatamente eventuali esclusioni di lavoratori, perché altrimenti può essere chiamato a risarcire i danni derivanti dall'inadempimento contrattuale.
18 maggio 2004 . Giudice di Pace Roma, sez. III, sentenza 15.01.2004 n° 3046 . Ausiliari del traffico: nullo verbale senza espresso riferimento ai poteri attribuiti . Quanto sopra rappresentato, per quanto concerne la regolarità della segnaletica; vi è poi da indicare in capo a quali organi competa l’espletamento dei servizi di polizia stradale, primo fra tutti, ai sensi dell’art. 11 co. 1 lett. a) la prevenzione e l’accertamento delle violazioni in materia di circolazione stradale. Soccorre l’art. 12, secondo cui spetta:
al Corpo della guardia di finanza;
d bis) ai Corpi e ai servizi di polizia provinciale, nell’ambito del territorio di competenza;
ai Corpi e ai servizi di polizia municipale, nell’ambito del territorio di competenza;
ai funzionari del Ministero dell’interno addetti al servizio di polizia stradale;
f bis) al Corpo di polizia penitenziaria e al Corpo forestale dello Stato, in relazione ai compiti di istituto.
Alcuna menzione, neppure ai commi successivi, di personale ausiliario del traffico.
16 maggio 2004 . TAR Marche sentenza 0045/2004 ( .. ) per l’accertamento del diritto alla percezione, a decorrere dal mese di gennaio del 1987, di uno stipendio base mensile pari all’importo di L.1592.229, ovvero alla somma maggiore o minore che verrà ritenuta spettante, oltre accessori ed emolumenti ulteriori, con condanna dell’Amministrazione resistente al pagamento delle differenze stipendiali, oltre interessi legali ed indennità di rivalutazione monetaria a decorrere dalle singole date di maturazione dei crediti, previo annullamento di ogni atto presupposto, inerente o consequenziale.
16 maggio 2004 . Consiglio di Stato sentenza n. 2088/2004 ( ... ) per l'annullamento della sentenza del Tribunale amministrativo regionale del Piemonte, Sez. I, n. 1702/1993, resa inter partes e concernente il trasferimento di un ispettore della Polizia di Stato dal distaccamento di polizia stradale di XXXXXX al compartimento di XXXXXXX. ( .. ) Ove con il provvedimento di trasferimento di un funzionario della Polizia di Stato non si sia voluto infliggergli un’anomala sanzione disciplinare, ma solo riorganizzare il servizio di Polizia stradale nel modo più confacente in rapporto ai pubblici interessi coinvolti, e non possa sussistere dubbio quanto all’oggettiva connessione del disposto trasferimento con pregresse vicende giudiziarie penali e conseguenti ispezioni amministrative, non sussiste l’esigenza di un’esplicita motivazione nel provvedimento di trasferimento: correlativamente, tale atto potrà risultare legittimo, unicamente in un’ottica ripristinatoria della necessaria funzionalità operativa, esigenza che nell’ambito dell’attività di Polizia può talvolta giustificare decisioni immediate ed ampiamente discrezionali, recanti nelle trasparenti esigenze di servizio la propria motivazione (cfr. Cons. St., IV, 28 maggio 2003 n. 2970).
11 maggio 2004 . Consiglio di Stato sentenza n. 1657/2004 . (Dipendenti della Pubblica Amministrazione in genere – Mansioni superiori - Inquadramento) - Salvo che una legge disponga altrimenti (anche in sanatoria delle situazioni già verificatesi), le mansioni svolte da un dipendente pubblico, se sono di livello superiore rispetto a quelle dovute sulla base del provvedimento di nomina o di inquadramento, sono del tutto irrilevanti, non solo ai fini di progressione di carriera, ma anche ai fini unicamente economici. Ad una diversa conclusione non si può giungere né in base all’art. 36 della Costituzione, né in forza dell’art. 2126, primo comma, cod. civ., né in base all’art. 2041 cod. civ.
11 maggio 2004 . Consiglio di Stato sentenza 2570/2004 ( ... ) FATTO Il sig. XXXXXXXXXXXXX, dipendente di ruolo del Ministero dell’Interno con la qualifica di Maresciallo di 3^ classe del disciolto Corpo delle Guardie di P.S., impugnava dinanzi al T.A.R. per la Lombardia il Decreto del Capo della Polizia n. 333-D/78854 in data 27 giugno 1996, con il quale lo stesso, “considerato che nei confronti del sopraccitato, non è stato ancora disposto l’inquadramento nei ruoli della Polizia di Stato, di cui al D.P.R. 24.4.1982, n. 336”, ha provveduto al suo inquadramento “ora per allora, nella qualifica di Sovrintendente Principale del ruolo dei Sovrintendenti della Polizia di Stato, ai sensi dell’art. 13 del D.P.R. 24.4.1982, n. 336, a decorrere, a tutti gli effetti, dal 25.6.1982” e “nella qualifica di Ispettore Capo del ruolo ad esaurimento del ruolo degli Ispettori della Polizia di Stato, ai sensi dell’art. 15, 3° comma, del D. LGS 12.5.1995, n. 197, a decorrere a tutti gli effetti, dal 1°.9.1995”
10 maggio 2004 . Cassazione Sezione Lavoro n. 19682 del 23 dicembre 2003 . L’infarto da stress emotivo e termico puo’ costituire infortunio sul lavoro da indennizzare - Anche se colpisce un soggetto cardiopatico . In tema di infortuni sul lavoro, lo sforzo fisico, al quale possono essere equiparati stress emotivi e ambientali, costituisce la causa violenta, ex art. 2 del D.P.R. 30 giugno 1965, n. 1124, che determina con azione rapida e intensa la lesione.
08 maggio 2004 . Giudice di Pace di Pisciotta, sentenza 20.03.2004 . Incidente stradale: corresponsabilità dei mezzi di soccorso se non vi è prudenza . I conducenti dei veicoli in servizio di polizia, ed in genere di soccorso hanno sì la facoltà di derogare alle normali prescrizioni di circolazione, ma devono ugualmente osservare le norme di prudenza e di cautela al fine di evitare l’instaurazione di condizioni di rischio per gli utenti della strada e ciò a maggiore misura proprio nel momento in cui alterano tali deroghe in presenza di altri mezzi.
30 aprile 2004 . TAR Sicilia ( .. ) sentenza PER L’ANNULLAMENTO dei due provvedimenti emessi i 10 febbraio 1998, e notificati l’8 aprile 1998, con i quali il Ministero dell’Interno – Dipartimento della Pubblica Sicurezza ha rigettato i ricorsi gerarchici proposti dall’odierno ricorrente avverso, rispettivamente, il rapporto informativo dell’anno 1995 e quello dell’anno 1996, nonché di tutti gli atti presupposti, connessi e consequenziali. ( .. ) P.Q.M. Il Tribunale Amministrativo Regionale per la Sicilia, sezione II, definitivamente pronunciando, accoglie il ricorso in epigrafe, fatti salvi gli ulteriori provvedimenti dell’amministrazione
30 aprile 2004 . TAR Marche sentenza 0132/2004 ( .. ) per l’accertamento - del diritto alla liquidazione nella misura completa (giorno festivo = indennità di £ 9.900 lorde a turno + £ 2000 lorde ad ora/giorno feriale-turno notturno= indennità di £ 9.900+£ 2000 lorde ad ora)dell’ indennità prevista dall’ art. 43 del dpr 31 luglio 1995 n.395, di recepimento dell’accordo sindacale del 20 luglio 1995;
30 aprile 2004 . TAR Trentino Alto Adige ( .. ) sentenza per l’annullamento:- del verbale della Commissione Medica di 2^ Istanza - Regione Militare Nord corrispondente al Processo Verbale modello 2ist/G - N. 68/A dd. 8.4.2002, notificato al ricorrente in data 20.8.2002, con il quale, in concordanza con quanto sancito dalla CMO, l’infermità diagnosticata in “Diabete Mellito Tipo II” non è stata giudicata dalla Commissione Medica di II istanza dipendente da causa di servizio;
30 aprile 2004 . Cassazione ,sez.I civile, sentenza 17.02.2004 n° 3017 . Autovelox:sufficiente contestazione differita se non misura illecito prima del transito . La Corte di Cassazione, con sentenza 3017/04, ha stabilito che la mancata contestazione immediata della violazione in caso di eccesso di velocità non necessita di particolare motivazione nel caso che l'apparecchio non consenta la rilevazione dell'illecito prima del transito del veicolo.
26 aprile 2004 . SENTENZA della Corte costituzionale N. 91/2004 . Giusto il calcolo della buonuscita degli statali . Con la Sentenza della Corte Costituzionale 8-12 marzo 2004, n. 91, è stata dichiarata non fondata la questione di legittimità costituzionale dell’art. 1, comma 1, lettera b), della legge 29 gennaio 1994, n. 87, in base al quale sono state definite le modalità per il computo dell’indennità integrativa speciale ai fini del calcolo dell’indennità di buonuscita in favore dei dipendenti dello Stato.
26 aprile 2004 TAR Liguria ( .. ) FATTO E DIRITTO E’ impugnato il provvedimento di revoca dell’incarico di comandante della squadra nautica di XXXXXXX, emesso dal dirigente del servizio reparti speciali del Ministero dell’Interno.Il ricorso è fondato in relazione alla dedotta violazione dell’art.7 della L. 241/1990.La determinazione ministeriale, pur non rientrando nella categoria dei trasferimenti per incompatibilità ambientale, si concretizza, tuttavia, in un atto di rimozione del ricorrente, ispettore superiore della Polizia di Stato, dall’incarico di comandante della squadra nautica per motivi inerenti al governo del personale e, principalmente, secondo quanto si desume dalla proposta organizzativa avanzata dal Questore di Savona, per la scarsa autorevolezza dimostrata nella conduzione del reparto e per il clima di tensione che si sarebbe creato tra superiore gerarchico e subordinati. ( .. ) P.Q.M. IL TRIBUNALE AMMINISTRATIVO REGIONALE DELLA LIGURIA, Sezione II, definitivamente pronunciando sul ricorso in epigrafe lo accoglie e per l’effetto annulla gli impugnati provvedimenti
26 aprile 2004 .
Consiglio di Stato , decisione 29.03.2004 n° 1654 . Dipendenti sanitari:
svolgere mansioni superiori di fatto è di regola irrilevante . Anche
in campo sanitario, lo svolgimento in via di fatto di mansioni superiori da
parte del personale amministrativo è di regola giuridicamente irrilevante sia
ai fini economici sia ai fini della progressione di carriera.
Lo ha ribadito il Consiglio di Stato, con la decisione n. 1654 del 29 marzo
2004, ricordando che nella specie l'attribuzione delle mansioni e del
correlativo trattamento economico devono avere il loro presupposto
indefettibile nel provvedimento di inquadramento, con la conseguete
irrilevanza, altresì, di atti ricognitivi postumi.
26 aprile 2004 . Consiglio
di Stato , sez. IV, sentenza 12.03.2004 n° 1261 . Danno "da disturbo": lesione
da parte della p.a. di interesse legittimo oppositivo . La pubblica
amministrazione, oltre al "danno da ritardo, può essere chiamata a rispondere
del "danno da disturbo".
Lo ha stabilito il Consiglio di Stato, sez. VI, con la sentenza 12 marzo 2004
n. 1261, precisando che, mentre il danno c.d. da ritardo è normalmente
individuato nella lesione di un interesse legittimo pretensivo, cagionata dal
ritardo con cui la P.A. ha emesso il provvedimento finale inteso ad ampliare
la sfera giuridica del privato, il danno da disturbo è caratterizzato dalla
lesione di un interesse di tipo cd. oppositivo e consiste nel ristoro del
pregiudizio asseritamente subito in conseguenza dell'illegittima compressione
delle facoltà di cui il cittadino era già titolare.
26 aprile 2004 . Giudice di Pace , Roma sez.II, sentenza 12.11.2003 n° 47405 . Notifica della multa al portiere è nulla senza adeguata motivazione nella relata . L’art. 201, co.1, del C.d. S. prevede che qualora la violazione non possa essere immediatamente contestata (384 – 385 reg.), il verbale, con gli estremi precisi e dettagliati della violazione e con la indicazione dei motivi che hanno reso impossibile la contestazione immediata, deve, entro centocinquanta giorni dall’accertamento, essere notificato all’effettivo trasgressore o, quando questi non sia stato identificato e si tratti di violazione commessa dal conducente di un veicolo a motore, munito di targa, ad uno dei soggetti indicati nell’art. 196, quale risulta dai pubblici registri alla data dell’accertamento (386 reg.)……...
21 aprile 2004 . Tribunale di Pisa n. 726/03 depositata il 9 gennaio 2004 . Differenze retributive su 13^ mensilità . ( ... ) P.Q.M. Il Giudice del lavoro, definitivamente pronunciando, DICHIARA che i ricorrenti hanno il diritto di veder inserita nel calcolo della tredicesima mensilità l’indennità di amministrazione. CONDANNA il Ministero convenuto a pagare le differenze retributive fra quanto corrisposto e quanto avrebbe dovuto corrispondere secondo il calcolo di cui al punto precedente, nel limite della prescrizione quinquennale alla data della notifica del ricorso, oltre interessi. COMPENSA integralmente le spese fra le parti.
21 aprile 2004 . Suprema Corte di Cassazione, Sezione Terza Civile, sentenza n.3863/2004 . Il custode del parcheggio risponde dei danni . Il custode del parcheggio è responsabile dei danni riportati dall'automobile. Lo ha stabilito la Terza Sezione Civile della Corte di Cassazione, motivando la propria decisione con il principio secondo il quale il contratto di parcheggio è un contratto cosiddetto "atipico" (cioè non previsto da alcuna norma di legge), per la disciplina del quale bisogna fare riferimento alle norme del codice civile relative al deposito, che affidano il veicolo al gestore del parcheggio con l'obbligo di custodirlo e di restituirlo nello stesso stato nel quale gli è stato consegnato.
19 aprile 2004 . TAR Bolzano ( .. ) per l'annullamento del decreto del Capo della Polizia dd. 30.07.2001, con il quale è stato disposto il conferimento al ricorrente della qualifica di sovrintendente a decorrere dal 13.04.2000 e di ogni altro atto a questo presupposto, conseguente o comunque connesso.
19 aprile 2004 . Trib. Pisa sentenza in materia di mobbing - trasferimento del lavoratore ed art. 700 cpc
19 aprile 2004 Mobbing Tribunale Pisa - art. 2087 cod. civ. - obblighi del datore di lavoro - risarcimento del danno
19 aprile 2004 . Trib. Pisa sent. 13 marzo 2001 - malattia - controlli ripetuti e persecutori dello stato di salute - licenziamento - risarcimento.
18 aprile 2004 . TAR Toscana sentenza n. 875/2004 ( .. ) per l’annullamento del decreto del Capo della Polizia - Direttore Generale della Pubblica Sicurezza del 16/9/1996 nella parte in cui il ricorrente viene trasferito dalla Questura di Siena - Commissariato di P.S. di Chiusi alla Questura di Arezzo. ( .. ) F A T T O Il ricorrente, Ispettore Capo ruolo esaurimento della Pubblica Sicurezza impugna il provvedimento datato 16 settembre 1998 con cui il Capo della Polizia nel disporre la riammissione in servizio dello stesso sig. XXXXXXXXX lo trasferisce dalla Questura di Siena - Commissariato di P.S. di Chiusi, dove era in precedenza in servizio alla Questura di Arezzo.
18 aprile 2004 . Giudice di Pace di Roma, sez.IV, sentenza 26.02.2004 . Multa annullabile in presenza di cartello stradale privo degli estremi dell'ordinanza . L’art. 77, co. 7 del D.P.R. 16 dicembre 1992, n. 495 (Regolamento di esecuzione e di attuazione del nuovo codice della strada), dettando norme generali sulla segnaletica verticale, prescrive che i per i segnali di prescrizione (precedenza, divieto, obbligo), ad eccezione di quelli utilizzati nei cantieri stradali, devono essere riportati, sul retro, gli estremi dell’ordinanza di apposizione.
18 aprile 2004 . Corte Costituzionale sentenza n. 30/2004 ( .. ) Autorizzazione di spesa per la perequazione del trattamento economico dei sottufficiali dell’arma dei Carabinieri in relazione alla sentenza della Corte costituzionale n. 277 del 3-12 giugno 1991 e all’esecuzione di giudicati, nonché perequazione dei trattamenti economici relativi al personale delle corrispondenti categorie delle altre forze di polizia
15 aprile 2004 . TAR Toscana ( .. ) per l'accertamento del suo diritto ad ottenere la (ri)liquidazione dell’equo indennizzo- con riferimento a menomazioni già accertate come appartenenti alla 6° categoria di cui all’allegato al DPR 384/1981 –dal C.M.O. presso l’Ospedale Militare di Livorno in data 13 luglio 1989 e quindi per la conseguente condanna del Ministero degli Interni alla erogazione del predetto trattamento previdenziale, con decorrenza dal 24 luglio 1986 ovvero con la diversa decorrenza che verrà stabilita di giustizia, con interessi al tasso legale e rivalutazione monetaria del credito previdenziale sino al giorno del soddisfacimento; ( .. ) FATTO Il ricorrente, già Assistente Capo della Polizia di Stato, insta per il riconoscimento del diritto alla riliquidazione dell’equo indennizzo già riconosciutogli con decreto del Ministero dell’Interno n. 1389 del 19.5.1980.
15 aprile 2004 . TAR Toscana sentenza 109.2004 ( .. ) per l'accertamento el diritto della ricorrente ad ottenere interessi legali e rivalutazione monetaria sulle somme percepite a titolo di indennità di buonuscita. ( .. ) Fatto . La ricorrente è vedova del sig. XXXXXXX, Assistente Capo U.P.G. della Polizia di Stato in servizio presso la Questura di Grosseto che cessava dal servizio, per infermità riconosciuta come dipendente dal servizio stesso, in data 31 agosto 1995. ( .. ) La normativa vigente in subjecta materia, specificatamente la legge 20/3/1980 n. 75 pone a carico dell’Amministrazione competente dei termini precisi (105 gg.) entro cui devono essere compiuti gli adempimenti relativi alla erogazione dell’indennità di buonuscita, di talché il decorrere di tali termini senza che sia stato disposto il relativo pagamento produce il maturarsi degli emolumenti accessori costituiti da rivalutazione economica e interessi legali. ( .. ) P. Q. M. Il Tribunale Amministrativo Regionale per la Toscana, Sezione I^, definitivamente pronunziando sul ricorso in epigrafe, lo Accoglie e per l’effetto dichiara il diritto della ricorrente a vedersi corrispondere i chiesti interessi legali e rivalutazione monetaria sulla somma già corrisposta a titolo di indennità di buonuscita, con condanna dell’INPDAP ad erogare gli emolumenti accessori in parola nella misura di cui motivazione.
15 aprile 2004 . TAR Sicilia sentenza n. 24/2004 ( .. ) Con istanza 26 Gennaio 2002 XXXXXXXX, odierno ricorrente, aveva rappresentato alla p.a. della quale è dipendente (egli è Ispettore superiore della Polizia di Stato, in servizio presso la sottosezione di Polizia stradale di XXXXXXXXXXXXX ) di aspirare all'avvicendamento al precedente Comandante, che sarebbe stato collocato in quiescenza nel mese di Aprile 2002. Integrava detta istanza con successiva istanza 19 Marzo 2002, sottolineando il vantaggio economico che rappresenterebbe per l'amministrazione il conferimento dell'incarico a persona - come appunto esso istante - residente in sede.
15 aprile 2004 TAR Campania sentenza 1156704 ( .. ) Il ricorrente, Sovrintendente capo della Polizia di Stato, 7^ livello, in quiescienza dal 1.5.1991, inoltrava una istanza nella quale chiedeva la inclusione nella indennità di fine rapporto della indennità pensionabile di "Polizia” di cui all’art. 5 del DPR 1984 n.69.
15 aprile 2004 . Corte Costituzionale, sentenza n.114 depositata l'8 aprile 2004 . Multe, cauzione illegittima se si ricorre . La Corte Costituzionale, con una decisione sollecitata dai Giudici di Pace di mezza Italia, depositata ieri, ha stabilito che è illegittimo obbligare gli automobilisti che intendono proporre ricorso contro una contravvenzione a versare la metà della somma da pagare a titolo di cauzione.
11 aprile 2004 . Consiglio di Stato , sez. VI, decisione 15.03.2004 n° 1310 . Equo indennizzo per infermità: decorrenza del termine per la domanda . Il termine di cui all’art. 36 del d.P.R. n. 686/1957, ai fini della domanda di riconoscimento da causa di servizio, inizia a decorrere dal momento in cui il dipendente abbia acquisito la conoscenza che il danno all’integrità fisica è derivato da fatti inerenti al servizio.
11 aprile 2004 . Corte Costituzionale . sentenza n. 113/2004 . I danni da demansionamento sono crediti privilegiati . Una recente sentenza della Corte Costituzionale riguardante il risarcimento di un lavoratore per i danni da demansionamento da parte del datore di lavoro poi fallito. Il risarcimento dei danni da demansionamento subiti da un lavoratore a causa dell'illegittimo comportamento del datore di lavoro, rientrano tra i crediti che, in caso di fallimento del datore di lavoro, godono del privilegio generale sui mobili.
08 aprile 2004 . Cassazione , sez. lavoro, sentenza 02.03.2004 n° 4247 . Malattia del lavoratore: giustificazione dell'assenza alla visita di controllo . L'assenza ad una visita di controllo domiciliare può dirsi giustificata solo dalla sussistenza di un motivo molto serio, concretantesi nella insuperabile necessità di effettuare un determinato adempimento in orario ricompreso nella fasce orarie di reperibilità.
06 aprile 2004 . Giudice di Pace Roma, sentenza 20.08.2003 n° 37686 . Multa nulla per motivazione carente o contraddittoria della mancata contestazione . In caso di mancata contestazione immediata è obbligo dell'accertatore indicare gli estremi precisi e dettagliati della violazione in uno ai motivi che resero impossibile tale contestazione
06 aprile 2004 . Consiglio di Stato, V, 18 marzo 2004, n. 1417 . ACCESSO AI DOCUMENTI In caso di accesso informale è sufficiente a sorreggere un legittimo diniego anche la sola presenza di ragionevoli dubbi sulla ostensibilità degli atti richiesti.
06 aprile 2004 . Corte dei Conti . sentenza n. 26/2004 . ( .. ) Il ricorrente, Sottufficiale dell'Arma dei Carabinieri, aveva richiesto alla propria Amministrazione, l'equiparazione economica al trattamento stipendiale attribuito alle corrispondenti qualifiche della Polizia di Stato.L'Amministrazione della Difesa aveva respinto l'istanza del 16/05/1996 emettendo il provvedimento impugnato. Con il ricorso afferma che essendo stato posto in quiescenza dopo l'entrata in vigore della legge n. 121 del 1981, anche in virtù della sentenza n. 277 del 1991 della Corte Costituzionale, ha diritto alla riliquidazione del trattamento pensionistico.
06 aprile 2004 . Corte dei Conti SEZIONE SECONDA GIURISDIZIONALE CENTRALE D'APPELLO ( .. ) Con la sentenza impugnata il giudice di prime cure ha accolto il ricorso dell'appellato P. Antonio, già maresciallo maggiore dei Carabinieri, al fine di ottenere la riliquidazione del trattamento pensionistico in godimento sulla base dell'equiparazione economica con le corrispondenti qualifiche della Polizia di Stato ai sensi della legge n. 216/92.
03 aprile 2004 .
Cassazione , sez. lavoro, sentenza 17.02.2004 n° 3098 . Sinistro
stradale: conducente risponde dei danni occorsi al trasportato senza cinture .
Il conducente di un veicolo è tenuto, in base alle regole della comune
diligenza e prudenza, ad esigere che il passeggero indossi la cintura di
sicurezza ed, in caso di renitenza, anche rifiutarne il trasportato o
sospendere la marcia.
Lo ha stabilito la Corte di Cassazione, con la sentenza n. 4993 dell'11 marzo
2004, precisando che qualora il conducente abbia accettato il rischio della
circolazione in condizioni di insicurezza, quale quella in cui il trasportato
non abbia "allacciato le cinture di sicurezza", si verifica un'ipotesi di
cooperazione nel fatto colposo del trasportato.
01 aprile 2004 . Consiglio di Stato, V, 10 marzo 2004, n. 1210 .
Inquadramento
La sentenza riafferma il principio d’ordine generale in materia di pubblico impiego (Cons. St., sez. VI, n. 571 del 30 settembre 1965), in base al quale la conservazione della anzianità nella qualifica già ricoperta dal dipendente pubblico è legislativamente limitata ad ipotesi tassative, e segnatamente al caso contemplato dall’art. 200 T.U. 10 gennaio 1957, n. 3 secondo cui la conservazione dell’anzianità pregressa compete agli impiegati trasferiti con il loro consenso <<da un ruolo ad un altro di corrispondente carriera della stessa amministrazione>>. Tale previsione normativa non può ricomprendere anche l’ipotesi di passaggio da uno ad altro ruolo a seguito di concorso per esami (che dà luogo al sorgere di un nuovo e autonomo rapporto di impiego), né potrebbe essere estesa a siffatta ipotesi, non solo perché va ritenuta di stretta applicazione, ma anche per la buona ragione che la “volontarietà” del passaggio per concorso esclude necessariamente il diritto di chi lo compie ad essere collocato nel nuovo ruolo in posizione tale da pregiudicare gli interessi dei dipendenti che già vi appartenevano (fattispecie relativa alla domanda di un dipendente in servizio presso il Corpo Forestale dello Stato con il profilo professionale di collaboratore agrario, VII qualifica funzionale, intesa ad ottenere il riconoscimento della anzianità maturata nello stesso profilo e nella stessa qualifica, presso l’Ispettorato Repressione Frodi, dal quale era transitato al C.F.S.).
01 aprile 2004 . Suprema Corte di Cassazione, Sezione Lavoro, sentenza n.3509/2004 . Il lavoratore che perde in appello deve restituire il risarcimento . Il lavoratore licenziato che ha vinto la causa in primo grado ottenendo somme di denaro come risarcimento è tenuto a restituirle nel caso in cui la causa sia vinta in appello dal datore di lavoro.
25
marzo 2004 - TAR Veneto -
F A T T O E D I R I T T O 1.-Con i ricorsi in epigrafe il signor
...................., appartenente al Corpo della Guardia di finanza,
assegnato alla DIA –Centro operativo di Padova, dal 1993, premesso di avere
avuto, in data 18 aprile 2000, in seguito a incomprensioni emerse circa lo
svolgimento di un servizio cui era stato addetto, aspre discussioni con
l’ispettore superiore della Polizia di Stato ................., anch’egli in
servizio presso la DIA di Padova, e con il dott. ................, Capo del II
Settore, ha impugnato gli atti in rubrica specificati esponendo che gli stessi
sono riflesso e conseguenza di una persistente condizione di disagio che il
..................si è trovato a dover sopportare nel proprio ambiente di
lavoro a causa dell’atteggiamento, e dei comportamenti, pregiudizialmente
ostili, tenuti nei suoi confronti dal Capo Settore. Condizione di disagio che
–si soggiunge- ha concretamente pregiudicato la posizione lavorativa del
ricorrente e il suo stato di salute psico –fisico, il che assume “rilevanza
giuridica autonoma, quale evento lesivo di un diritto soggettivo, suscettibile
di dare luogo ad un corrispondente obbligo di risarcimento, rapportato al
danno sofferto e da valutarsi anche in via equitativa”.
24 marzo 2004 TAR Emilia Romagna sentenza per l'annullamento del decreto ministeriale notificato in data 17/7/1991 - con cui, riconosciuto al ricorrente il servizio prestato nell’Esercito dal 10/1/1981 al 9/1/1983, viene disposto l’avanzamento alla qualifica di “agente scelto” della Polizia di Stato con decorrenza 1/7/1988 - limitatamente alla qualifica individuata ai fini dell’avanzamento e al disconoscimento del periodo di leva.
22 marzo 2004 - Suprema Corte di cassazione, Sezione Lavoro, sentenza n.3213/2004 - Il datore di lavoro deve vigilare sulla sicurezza - Il datore di lavoro è obbligato non solo ad adottare tutte le misure di sicurezza necessarie per tutelare l'incolumità dei dipendenti ma anche a vigilare sul rispetto delle stesse
22 marzo 2004 - TAR Campania sentenza 495.04 . p e r l ' a n n u l l a m e n t o previa sospensione, del provvedimento prot. n. C\122 del 25.10.1999 della direzione centrale del personale del predetto Ministero, con cui non è stata accolta l’istanza del ricorrente di trasferimento a Caserta ai sensi dell’art. 37, c. 5°, della legge n. 104\92; e di ogni altro atto preordinato, connesso e consequenziale
22 marzo 2004 . Autovelox: annullamento multa senza contestazione immediata ex art.4 L.168/02 - Nullo il verbale elevato dai VV.UU. a seguito di rilevazione tramite autovelox se il tratto di strada nel quale è collocato il predetto apparecchio non rientra fra quelli di cui all'art.4 L.168/2002.
14 marzo 2004 - TAR Sicilia sentenza n. 339.04 ( .. ) per la declaratoria dell'illegittimità del silenzio rifiuto formatosi sulla domanda proposta dal ricorrente, agente scelto della Polizia di Stato, nei confronti dell'Amministrazione intimata e volta ad ottenere il riconoscimento dell'aggravamento della causa di servizio e contestualmente dell'equo indennizzo ( .. ) P.Q.M. Il Tribunale Amministrativo Regionale della Sicilia, Sezione staccata di Catania, Sezione Seconda, accoglie il ricorso in epigrafe e, per l'effetto, ordina alla C.M.O. intimata di pronunciarsi con provvedimento motivato in ordine alla domanda proposta dal ricorrente, agente scelto della Polizia di Stato, nei modi e nei termini di cui nella parte motiva;
14 marzo 2004 Cassazione , sez. I civile, sentenza 07.11.2003 n° 16713 - Autovelox: agente deve presenziare al rilievo fotografico ma non successivamente - Nel caso di impiego del del misuratore autovelox il momento decisivo dell'accertamento è costituito dal rilievo fotografico, cui deve, necessariamente, presenziare uno dei soggetti ai quali l'art. 12 del c.d.s. demanda l'espletamento dei servizi di Polizia stradale, e che non può essere effettuato, in via esclusiva, da soggetti privati.
14 marzo 2004 - Cassazione 2690/2004 - Risarcibile lo stress da multa ingiusta - L'automobilista che ha subito una multa o una serie di multe ingiustificate può ottenere il risarcimento dei danni derivanti dallo stress causato dal comportamento dei vigili urbani e dell'amministrazione comunale.
14 marzo 2004 - Cassazione , sez. II, sentenza 25.02.2004 n° 3735 - Codice della Strada: pagare la multa non comporta l'inammissibilità del ricorso - L'art. 203 del C.d.S., il quale impone che il ricorso al Prefetto contro il verbale di accertamento della violazione sia proposto nel termine di sessanta giorni dalla contestazione o dalla notificazione, solo "qualora non sia stato effettuato il pagamento", attiene ad una fase preliminare rispetto alla decisione amministrativa e riguarda il pagamento in misura ridotta, non riguarda cioè la fase successiva alla adozione dell'ordinanza-ingiunzione del Prefetto ed il conseguente pagamento della sanzione irrogata con tale provvedimento.
08 marzo 2004 - TAR Piemonte sentenza 260.04 ( .. ) per l’accertamento del diritto al computo a favore dei ricorrenti, nella indennità di buonuscita erogata dall’INPDAP, della indennità pensionabile c.d. “di polizia” di cui all’art. 43, comma 2 L. 1° aprile 1981, n. 121 ( .. ) FATTO I ricorrenti espongono di essere ex-dipendenti della Polizia di Stato ormai in congedo: al collocamento in quiescenza fece seguito la corresponsione dell’indennità di buonuscita, il cui calcolo non tenne però conto dell’indennità pensionabile di cui all’art. 43, comma 1 L. 1° aprile 1981, n. 121 ( .. )
03 marzo 2004 TAR Friuli Venezia Giulia ( .. ) sentenza p e r l’annullamento del provvedimento dirigenziale del Dipartimento della Pubblica Sicurezza, Direzione Centrale delle Risorse Umane, Servizio Sovr.ti e Agenti, 1. Divisione, n. 333-D/55529-339 dd. 25.09.2003, di rigetto della domanda di transito nei ruoli tecnici della Polizia di Stato, ovvero nei ruoli del personale dell’Amministrazione civile dell’Interno e di altre Amministrazioni dello Stato o, in alternativa, di essere collocato in pensione;(..) P.Q.M. Il Tribunale Amministrativo Regionale per il Friuli Venezia Giulia, respinta ogni contraria istanza ed eccezione, definitivamente pronunciando sul ricorso in premessa, lo accoglie e per l’effetto annulla l’atto impugnato. Condanna il Ministero dell’Interno a rifondere al ricorrente le spese e competenze del presente giudizio liquidate in complessivi euro. 2.000,00.
03 marzo 2004 - Corte dei Conti sez.Puglia, sentenza 29.12.2003 n° 1172 - Cumulabilità per 13a ed indennità integrative speciali su pensione e retribuzione ( .. ) Dopo l’intervento della Corte costituzionale ( sentt. n. 566/1989 e n. 204/1992 ) spetta l’indennità integrativa speciale sul trattamento pensionistico nella ipotesi di contestuale prestazione lavorativa alle dipendenze di terzi privati o della P.A. Spetta, altresì, il cumulo della indennità integrativa speciale in ipotesi di doppio trattamento di pensione, a seguito della sentenza n.516/2000 della Corte costituzionale. Va affermato il diritto alla 13^ mensilità del titolare di pensione che presti attività lavorativa, in conseguenza della dichiarazione di illegittimità costituzionale dell’art. 97 comma 1° D.p.r. 1092/1973, e nel caso di cumulo di più trattamenti pensionistici, non sussistendo alcun divieto normativo.
03 marzo 2004 - Consiglio di Stato, V, 4 febbraio 2004, n. 350 - DIPENDENTI DELLA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE IN GENERE - Lavoro straordinario -La Sezione conferma la decisione di primo grado affermando che nel passaggio da una ad altra organizzazione amministrativa (caratterizzata da struttura ed organici radicalmente differenti) deve escludersi che qualsiasi determinazione assunta dall’ente di provenienza - nella specie, commissario prefettizio dell’ente a quo - in tema di autorizzazione del lavoro straordinario, ovvero, qualsiasi determinazione a suo tempo assunta dallo stesso in tema di fissazione dell’orario di servizio, possa tenere fermi i propri effetti nel nuovo e diverso assetto. In altre parole, la sussistenza dei presupposti necessari per autorizzare le prestazioni di lavoro straordinario ovvero la fissazione degli orari di servizio deve necessariamente essere apprezzata e regolata dai responsabili dell’organizzazione del servizio presso l’ente subentrante.
29 febbraio 2004 - Consiglio di Stato, VI, 9 gennaio 2004, n. 10 - DIPENDENTI CIVILI DELLO STATO - Infermita’ per causa di servizio - Il t.u. n. 3/1957contempla due ipotesi di dispensa per infermità: l’una, in caso di superamento del periodo massimo di aspettativa per infermità; l’altra, nel caso in cui vi sia una inabilità al servizio per motivi di salute, anche a prescindere dal superamento del periodo massimo di aspettativa. In entrambi i casi presupposti per la dispensa sono la definitiva inabilità al servizio, e l’impossibilità di utilizzazione per altri compiti inerenti alla qualifica. Nel valutare la inabilità al servizio l’organo di amministrazione attiva deve necessariamente avvalersi di organi tecnici, composti da esperti in scienze mediche
29 febbraio 2004 TAR Puglia ( .. ) FATTO e DIRITTO 1. Con atto (n. 1365/1995) notificato in data 12 maggio 1995 e depositato il successivo 6 giugno i signori .. ed altri, in epigrafe indicati, tutti sottufficiali dell’Arma dei Carabinieri, hanno proposto ricorso a questo Tribunale per il riconoscimento del loro diritto: a) all’inquadramento nel VI livello retributivo dalla nomina a Sovrintendente, nel VI bis livello retributivo dalla nomina a Sovrintendente principale, al VII livello retributivo dalla nomina a Soprintendente capo, in analogia al trattamento economico previsto per il personale della Polizia di Stato; ( .. )
27 febbraio 2004 - Tribunale di Pisa Differenze retributive su 13^ mensilità - L’indennità di amministrazione deve ritenersi inclusa nel calcolo della tredicesima mensilità dei lavoratori dipendenti ministeriali.Con la sentenza n. 726/03 il Tribunale di Pisa statuisce tale principio attraverso una interpretazione sistematica, superando i limiti lessicali della contrattazione collettiva succedutasi in materia. Secondo il tribunale, deve ritenersi attualmente vigente il DLCPS n. 263/46, ove si prevede che la tredicesima vada commisurata al trattamento economico complessivo spettante ...Infatti, né né nelle tabelle All. ‘A’ e ‘B’ al TU. n. 165/01, nè negli art. 26 e 27 del primo contratto collettivo (12. 06. 2003) stipulato a conclusione della “tornata contrattuale 1998-2001” vi è traccia di abrogazione esplicita dello stesso. A tale decreto devono aggiungersi le previsioni di cui al comma 3, All. ‘B’, CCNL-16. 05. 95 ove inequivocabilmente è scritto che l’indennità di amministrazione dev’essere pagata nelle stesse circostanze in cui lo sia lo stipendio tabellare. Il “trattamento economico complessivo” a cui, per l’art. 7 DLCPS n. 263/46, risulta essere commisurato il rateo di tredicesima, è ancora, assieme alla disposizione di cui al terzo comma dell’All. ‘B’ al CCNL-16. 05. 1995 (la vigenza del quale è stata confermata con CCNL 16. 02. 99) lo strumento principale di riferimento per stabilire il contenuto da assegnare alla tredicesima mensilità.
27 febbraio 2004 - TAR Veneto ( .. ) sentenza per l'annullamento del giudizio complessivo e del rapporto informativo 31 dicembre 1994, per l’anno 1994 ( .. )
25 febbraio 2004 TAR Calabria - sentenza per l’annullamento del decreto n. 69/01 del Comando Generale dell’Arma dei Carabinieri, con il quale si è statuita la liquidazione spettante all’Appuntato scelto .., quale equo indennizzo per causa di servizio – in ragione delle “persistenti turbe distimiche”, e non anche per la pregressa exeresi di cisti pilondali” per intempestività dell’istanza, ascrivendo l’infermità alla categoria 7^; ( .. )
21 febbraio 2004 - Consiglio di Stato, V, 4 febbraio 2004, n. 376 - PROCESSO AMMINISTRATIVO Azione avverso il silenzio della p.a. Nel caso di ricorso avverso il silenzio, la cognizione del giudice amministrativo è limitata all’accertamento della illegittimità dell’inerzia dell’amministrazione e non si estende all’esame della fondatezza della pretesa sostanziale del privato (A.P., 9 gennaio 2002, n. 1).ATTO E PROCEDIMENTO AMMINISTRATIVO Silenzio della p.a Nel vigore della nuova disciplina introdotta dalla legge 7 agosto 1990, n. 241, il soggetto che intende reagire contro l’inerzia della P.A. ha l’onere di seguire il rigoroso iter procedimentale indicato dall’art. 25 del t.u. 10 gennaio 1957, n. 3, in base al quale, dopo la presentazione di un’istanza e dopo il silenzio dell’amministrazione protrattosi per almeno sessanta giorni, l’interessato può effettuare una diffida a provvedere entro un congruo termine (non inferiore a trenta giorni) da notificare a mezzo di ufficiale giudiziario, cui fa seguito la proposizione del ricorso (allorquando tale procedimento si sia concluso e si sia fatto formalmente constatare l’inadempimento della P.A.) nel termine di decadenza fissato dalla legge, decorrente dalla scadenza del termine assegnato con l’atto di diffida
19 febbraio 2004 - TAR Sicilia ( .. ) sentenza per l'annullamento previa sospensiva del provvedimento del Ministero dell’Interno- Dipartimento per la pubblica sicurezza- Direzione centrale per le risorse umane del 23.5.2002, con il quale è stata respinta l’istanza di aspettativa senza assegni presentata dal ricorrente in data 22.11.2001 ai sensi dell’art. 24, co. 4, del D.Lgs. n. 368/1999 nonché di ogni atto presupposto, connesso e consequenziale ( ... ) Il ricorrente, medico principale dipendente della Polizia di Stato, ha impugnato il provvedimento di cui in epigrafe con il quale è stata rigettata l’istanza di aspettativa senza assegni per 17 mesi per la frequentazione del corso di medicina generale per la riscontrata sussistenza di esigenze di servizio, deducendone l’illegittimità per genericità della motivazione relativa e per disparità di trattamento ( ... )
19 febbraio 2004 TAR Friuli Venezia Giulia ( .. ) p e r l’annullamento del provvedimento dirigenziale del Dipartimento della Pubblica Sicurezza, Direzione Centrale delle Risorse Umane, Servizio Sovr.ti e Agenti, 1. Divisione, n. 333-D/55529-339 dd. 25.09.2003, di rigetto della domanda di transito nei ruoli tecnici della Polizia di Stato, ovvero nei ruoli del personale dell’Amministrazione civile dell’Interno e di altre Amministrazioni dello Stato o, in alternativa, di essere collocato in pensione; ( .. ) … con il presente ricorso il ricorrente impugna in via principale il provvedimento con cui è stata decretata la sua cessazione dal servizio nell’Amministrazione della Pubblica Sicurezza per mancato possesso del requisito dell’idoneità all’attitudine al servizio di polizia in quanto dichiarato non idoneo in attitudine dalla Commissione competente ad accertare la permanenza dei requisiti attitudinali di cui al D.P.R. 904/1983. ( .. ) P.Q.M. Il Tribunale Amministrativo Regionale per il Friuli Venezia Giulia, respinta ogni contraria istanza ed eccezione, definitivamente pronunciando sul ricorso in premessa, lo accoglie e per l’effetto annulla l’atto impugnato.
13 febbraio 2004 - Spetta al Giudice del Lavoro la decisione sulle controversie determinate da irregolarità nella gestione delle graduatorie dei concorsi per promozioni nella Pubblica Amministrazione
13 febbraio - Consiglio di Stato sentenza n. 14 /2004 ( .. ) Accesso ai documenti . Il diritto di accesso non assume carattere meramente strumentale alla difesa in giudizio della situazione sottostante, ma ha una valenza autonoma, non dipendente dalla sorte del processo principale e dalla stessa possibilità di instaurazione del medesimo. La posizione che legittima l’accesso non deve, quindi, possedere tutti i requisiti che legittimerebbero al ricorso avverso l’atto lesivo della posizione soggettiva vantata, ma è sufficiente che l’istante sia titolare di una posizione giuridicamente rilevante e che il suo interesse si fondi su tale posizione.
08 febbraio 2004 - Consiglio di Stato sez. IV, sentenza 10.11.2003 n° 7145 - Indennità giudiziaria non spetta agli appartenenti a sezioni di polizia giudiziaria - Il diritto a percepire l’indennità giudiziaria, di cui all’art. 2 della legge 22 giugno 1988 n. 221, prevista per il personale delle cancellerie e segreterie giudiziarie, non spetta agli appartenenti a corpi di polizia ed assegnati alle sezioni di polizia giudiziaria presso diverse Procure della Repubblica .
08 febbraio 2004
- Il lavoratore ha diritto ad un compenso ulteriore ed aggiuntivo a quello
destinato a retribuire il lavoro prestato nella giornata di domenica, nel caso
di differimento del riposo settimanale nell'ambito della settimana successiva.
Il differimento illecito del riposo, poiché non consentito da norme di legge o
contrattuali, comporta, oltre al compenso per lavoro festivo nel caso di
prestazione coincidente con la giornata di domenica, anche il risarcimento del
danno non patrimoniale, per usura psicofisica, ovvero per la lesione del
diritto alla salute o del diritto alla libera esplicazione delle attività
realizzatrici della persona umana.
04 febbraio 2004 - La Pubblica Amministrazione deve verificare attentamente la veridicità delle accuse mosse ad un proprio dipendente prima di adottare un provvedimento disciplinare. Lo ha stabilito il Tribunale Amministrativo Regionale del Lazio, che ha annullato il provvedimento disciplinare adottato dal Comune di Roma nei confronti di un vigile accusato da un superiore di aver usato nei suoi confronti espressioni ingiuriose in presenza di una terza persona.
04 febbraio 2004 - Nel caso di impiego del del misuratore autovelox il momento decisivo dell'accertamento è costituito dal rilievo fotografico, cui deve, necessariamente, presenziare uno dei soggetti ai quali l'art. 12 del c.d.s. demanda l'espletamento dei servizi di Polizia stradale, e che non può essere effettuato, in via esclusiva, da soggetti privati.
31 gennaio 2004 - Il Consiglio di Stato in sede giurisdizionale (Sezione Quarta) ( … ) FATTO e DIRITTO . A seguito di un litigio con la moglie occorso nel lontano 14 ottobre 1989, .., finanziere in servizio presso il Comando Legione di Genova, cominciò ad accusare una sintomatologia tterizzata da abbassamenti del tono dell’umore, amnesia, insonnia, insicurezza. Venne perciò ricoverato prima presso l’Ospedale civile Galliera (il 17 ottobre), ed il giorno successivo trasferito al servizio Psichiatrico dell’Ospedale San Martino di Genova - dove rimase fino al 28 ottobre – con la diagnosi di episodio psicotico acuto con delirio percettivo.
31 gennaio 2004 - Il Consiglio di Stato in sede giurisdizionale (Sezione Quarta) (..) FATTO Con ricorso proposto innanzi al Tribunale Amministrativo Regionale per la Liguria il sig. Sergio Ronconi, già maresciallo aiutante dell’Arma dei carabinieri, aveva impugnato il provvedimento con il quale il Ministero della Difesa aveva respinto la sua domanda, volta ad ottenere il differimento della data di cessazione dal servizio permanente effettivo al giorno successivo a quello di riacquisita idoneità fisica al servizio militare incondizionato.
28 gennaio 2004 - Consiglio di Stato, V, 31 dicembre 2003, n. 9321 - DIPENDENTI DELLA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE Retribuzione La decisione, confermando la pronuncia di primo grado, stabilisce che in caso di promozione “ora per allora”, in sede di rinnovazione (per effetto di annullamento giurisdizionale) di uno scrutinio per merito comparativo, all’impiegato spetta la promozione con la stessa decorrenza economica riconosciuta agli altri candidati, ossia quella che gli sarebbe stata riconosciuta se l’Amministrazione avesse correttamente operato, oltre alle differenze retributive e agli interessi e rivalutazione, atteso che l’opposto principio della corrispettività, per cui il trattamento economico è correlato alla funzione svolta, vale solo per la diversa ipotesi delle nomine in servizio disposte dopo illegittimi dinieghi, ma non anche per i casi di annullamento dell’atto amministrativo che fa cessare illegittimamente un rapporto d’impiego o che ne ritarda illegittimamente la progressione, con connessa reviviscenza o progressione del rapporto nella sua pienezza, con ogni conseguenza di anzianità, di carriera e di retribuzione (confr. VI Sez. 27 settembre 2002, n. 4955, 30 agosto 2002, n. 4375).
28 gennaio 2004 - Consiglio di Stato, IV, 15 dicembre 2003, n. 8215 - MILITARI - Trattamento economico - Si tratta della questione dell’equiparazione giuridica ed economica, prospettata nella “Tabella di equiparazione tra le qualifiche ed i gradi degli appartenenti alla Polizia di Stato con quelli del personale delle altre Forze di polizia”, allegata alla legge n. 121 del 1981 ed ivi richiamata dall’art. 43 comma 17, oggetto di successivi interventi legislativi a seguito della sentenza della Corte Costituzionale n. 277 del 12 giugno 1991. In tale occasione la Corte ha ritenuto che l’equiparazione, ai fini del trattamento retributivo, dei sottufficiali dei Carabinieri al personale della Polizia di Stato vada ragionevolmente compiuta, in mancanza di indicazione di un diverso criterio da parte della legge, in base alle funzioni esercitate, non potendo non corrispondere a parità di funzioni un identico trattamento economico ed ha, pertanto, dichiarato costituzionalmente illegittimi l’art. 43 comma 17 e la tabella all. C della L. 1 aprile 1981 n. 121, come sostituita dall’art. 9 L. 12 agosto 1982 n. 569, nonché la nota in calce alla tabella stessa, nella parte in cui non includono la qualifica di ispettore di polizia fra quelle equiparabili alle qualifiche dei sottufficiali dei Carabinieri, così omettendo l’individuazione della corrispondenza delle funzioni esercitate dai sottufficiali dei Carabinieri con quelle attribuite al personale di Polizia (Corte Cost. n. 277 del 1991 cit.). Successivamente è intervenuto il D.L. 7 gennaio 1992 n. 5, convertito, con modificazioni, nella L. 6 marzo 1992 n. 216. Ai sensi del comma 1 dell’art. 2 del citato decreto legge, a decorrere dal 1° gennaio 1992, ai sottufficiali dell’Arma dei Carabinieri e del Corpo della Guardia di Finanza è corrisposto il trattamento economico previsto per i livelli retributivi indicati per ciascun grado dalle sentenze di cui all’art. 1 comma 1 (Corte Cost. n. 277 del 1991, IV Sez., n. 986 del 1991 e T.A.R. Lazio n. 1219 del 1991). Il successivo comma 2 ha disposto che al pagamento delle competenze arretrate derivanti dall’esecuzione delle citate sentenze di cui all’art. 1, si provvede: a) nell’anno 1993 mediante la corresponsione di un primo acconto pari al 35% dell’importo spettante; b) nell’anno 1994 mediante la corresponsione di un ulteriore acconto pari al 35% dell’importo spettante; c) nell’anno 1995 mediante la corresponsione del rimanente 30%. Con le richiamate disposizioni, il Legislatore ha inteso disciplinare, con norma primaria, gli effetti scaturenti dalle decisioni puntualmente citate nell’art. 1 comma 1 del D.L. n. 5 del 1992, concernenti la equiparazione del trattamento economico dei sottufficiali dell’arma dei Carabinieri e del Corpo della Guardia di Finanza agli ispettori della Polizia di Stato. Al riguardo, la norma ha posto una previsione a regime, in ordine al trattamento spettante ai predetti sottufficiali, a decorrere dal 1° gennaio 1992, nonché una norma transitoria per la corresponsione delle competenze arretrate, con esplicito ed esclusivo riferimento a quelle derivanti dall’esecuzione delle sentenze citate nel comma 1 dell’art. 1 dello stesso D.L.. Quanto all’equiparazione dei trattamenti a regime, la Corte Costituzionale ha ritenuto che è frutto di una legittima scelta del Legislatore l’unificazione completa, dal 1° gennaio 1992, con compattamento verso l’alto del trattamento economico (allineato sui livelli VI, VI bis e VII) di tutti i sottufficiali dei Corpi di polizia, ad ordinamento civile e militare, compresi quelli appartenenti a Forze di polizia (diverse dai Carabinieri) che erano stati mantenuti al di fuori sia dalla suddetta pronuncia della Corte, sia dalle conseguenti decisioni dei giudici amministrativi (cfr. Corte Cost., 17 marzo 1998, n. 63). Quanto al regime transitorio, il Legislatore ha assicurato la spettanza degli arretrati solo ai destinatari delle citate sentenze, escludendo quindi dallo stesso diritto i possibili destinatari di altre sentenze favorevoli e comunque successive alla data di entrata in vigore del D.L. n. 5 del 1992 (IV Sez., 24 febbraio 2000, n. 973; id., 13 novembre 1998, n. 1518; id., 25 luglio 1997, n. 743; id., 24 febbraio 1997, n. 137).
28 gennaio 2004 - Consiglio di Stato, IV, 11 dicembre 2003, n. 8190 - Indennita’ - DIPENDENTI DELLA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE IN GENERE - La Sezione – rigettando l’appello dell’Amministrazione fondato sulla tesi del divieto di cumulo introdotto dall’art. 3, comma 63, della legge n. 537 del 1993 (finanziaria 1994) - conferma la decisione di primo grado in ordine al riconoscimento della cumulabilità delle indennità ex art. 8 della legge n. 455 del 1985 (indennità cd. “di Presidenza”), prevista in favore del personale civile e militare in servizio presso la Presidenza, e dell’indennità mensile pensionabile di Istituto (cosiddetta di P.S.) corrisposta ai sensi dell’art. 43 della legge n. 121 del 1981 agli appartenenti alla Polizia di Stato. La tesi del Consiglio di Stato è motivata in ordine al presupposto che l’indennità di P.S. non rientra nel novero nè delle indennità, nè dei compensi o trattamenti retributivi accessori cui si riferisce il citato art. 3, comma 63, della legge n. 537 del 1993. ( clicca qui per vedere il formato word )
22 gennaio 2004 - (Consiglio di Stato 2683/2003) - Si può essere trasferiti per assistere il congiunto handicappato - L’assistenza al congiunto handicappato in situazione di gravità, prestata in modo esclusivo e continuativo, dal lavoratore pubblico o privato, costituisce per lo stesso lavoratore il presupposto per ottenere il trasferimento della sede di lavoro, anche a prescindere dalla dimostrazione della convivenza.
22 gennaio 2004
- La compromissione delle prerogative
assegnate dalla legge n. 626/94 (artt. 18 e 19) al rappresentante per la
sicurezza implicanti la violazione di un obbligo a contenuto informativo
costituisce un comportamento antisindacale azionabile in giudizio anche dalle
organizzazioni sindacali mediante la procedura speciale di cui all'art. 28
dello Statuto dei lavoratori.
In tal senso ha statuito il Tribunale di Pisa in funzione di Giudice del
Lavoro con sentenza emessa il 15.12.03, precisando che il Sindacato è
legittimato ad agire ex art. 28 Statuto dei lavoratori per la violazione di
obblighi derivanti dalla normativa sulla sicurezza, in quanto costituisce
espressione del principio generale di cui all'art. 9 Statuto dei lavoratori,
ai sensi del quale "i lavoratori, mediante loro rappresentanze, hanno diritto
di controllare l’applicazione delle norme per la prevenzione degli infortuni e
delle malattie professionali e di promuovere la ricerca, l’elaborazione e
l’attuazione di tutte le misure idonee a tutelare la loro salute e l’integrità
fisica."
20 gennaio 2004 - (Cassazione 17947/2003) - Autovelox, non c'è l'obbligo di fermare l'auto - L'automobilista multato per eccesso di velocità non può contestare la contravvenzione invocando la mancata contestazione immediata tutte le volte che questa non sia stata possibile a causa dell'alta velocità alla quale viaggiava l'automobile.
20 gennaio 2004 - Consiglio di Stato ( .. ) F A T T O Con ricorso giurisdizionale notificato il 1° marzo 1994 il sig. ....., assistente capo U.P.G. (Ufficiale di Polizia Giudiziaria) della Polizia di Stato, inquadrato nel VI livello retributivo, dopo aver esposto in fatto: a) per effetto delle disposizioni contenute nel decreto legge 7 gennaio 1992, n.5, convertito con modificazioni dalla legge 6 marzo 1992, n. 216, il personale della Polizia di Stato, limitatamente alle qualifiche da agente a sovrintendente, era ordinato in quattro livelli (V livello per agente, agente scelto, assistente e assistente capo; VI livello per assistente capo U.P.G., vice sovrintendente U.P.G. e sovrintendente U.P.G.; VI livello – bis per il sovrintendente principale e VII livello per il sovrintendente capo); b) l’articolo 39 della legge 1 aprile 1981, n. 121, prevedeva l’attribuzione delle funzioni di Ufficiale di Polizia Giudiziaria a partire dalla qualifica di assistente capo; c) l’assistente capo U.P.G. ed il vice – sovrintendente U.P.G. erano entrambi inquadrati nel VI livello retributivo e svolgevano identiche funzioni e mansioni; rilevava, in diritto, che, a seguito della riforma dell’ordinamento della Polizia di Stato, attuato con la legge 1 aprile 1981, n. 121, il personale della Polizia di Stato non era più suddiviso in gradi, bensì in ruoli, ognuno comprendenti varie qualifiche caratterizzate da specifiche mansioni omogenee ed equivalenti, così che a parità di funzioni espletate doveva corrispondere l’identico trattamento economico, secondo un principio successivamente consacrato anche dalla Corte Costituzionale nella sentenza n. 277 del 3/12 giugno 1991. ( .. )
17 gennaio 2004 - TAR Puglia - sede di Bari - ( .. ) sentenza per il riconoscimento del suo diritto al pagamento di £ 26.188.500 a titolo di indennizzo del danno biologico sofferto ovvero della somma, maggiore o minore, che dovesse risultare in corso di causa, oltre agli interessi legali e al danno da svalutazione monetaria. ( .. ) FATTO e DIRITTO 1.- Con atto (n. 490/92) notificato in data 21 marzo 2002 e depositato il successivo 15 aprile il sig. ....brigadiere dell’Arma dei Carabinieri ed in servizio presso il Comando Compagnia di... - Aliquota radiomobile, ha proposto ricorso a questo Tribunale per ottenere la condanna dell’Amministrazione di appartenenza al pagamento in suo favore della somma di £ 26.188.500 a titolo di indennizzo per il danno biologico, che assume di aver sofferto per causa di servizio
15 gennaio 2004 - TAR Veneto ( .. ) FATTO Francesco Bettio, dipendente della Polizia di Stato, il 27 maggio 1999 presentò all’Amministrazione d’appartenenza domanda per la concessione d’un equo indennizzo, riferito ad un’infermità già riconosciuta come dipendente da causa di servizio.( .. ) P.Q.M. Il Tribunale amministrativo regionale per il Veneto, I sezione, definitivamente pronunciando sul ricorso in epigrafe, lo accoglie, ordinando all’Amministrazione di decidere sull’istanza d’equo indennizzo, presentata dal ricorrente, entro trenta giorni dalla comunicazione ovvero dalla notificazione in via amministrativa della presente decisione. Condanna l’Amministrazione resistente alla rifusione delle spese di giudizio, che compensate per metà, liquida, quanto al residuo, in € 1.500,00, di cui € 300,00 per spese ed il restante per diritti ed onorari, oltre i.v.a. e c.p.a..
15 gennaio 2004 - TAR Lazio ( .. ) sentenza per l’accertamento del diritto dei ricorrenti, tutti Appuntati Scelti del Corpo della Guardia di Finanza, con qualifica di Ufficiale di Polizia Giudiziaria, al trattamento normativo previsto per gli appartenenti alla Polizia di Stato in possesso di eguale qualifica ed inquadrati nel ruolo dei Sovrintendenti; ( ... )
15 gennaio 2004 - CONTRASTARE IL “MOBBING” NEL RAPPORTO DI LAVORO FORMINO OGGETTO DI UNA LEGGE REGIONALE - La materia è riservata allo Stato (Corte Costituzionale n. 358 del 19 dicembre 2003, Pres. Chiappa, Red. Amirante).
08 gennaio 2004 - Controllo delle connessioni ad internet dei dipendenti - Una interessante sentenza della Corte dei Conti - Sezione giurisdizionale regionale per il Piemonte. Un funzionario di un ente locale pagherà 5000 euro per collegamenti internet a siti non istituzionali - Una interessante sentenza sull’utilizzo di internet da parte dei dipendenti pubblici è stata emessa dalla Corte dei Conti - Sezione giurisdizionale regionale per il Piemonte, che ha condannato un funzionario dipendente di un ente locale al pagamento di 5.000 euro per collegamenti internet, ripetuti e sistematici, a siti non istituzionali
08 gennaio 2004 - Corte Costituzionale ordinanza n. 255 ( ... ) Ritenuto che il Giudice di pace di Mazara del Vallo ha sollevato, in riferimento all’art. 111, secondo e terzo comma, della Costituzione, questione di legittimità costituzionale degli artt. 11, comma 2, e 20, comma 2, del decreto legislativo 28 agosto 2000, n. 274 (Disposizioni sulla competenza penale del giudice di pace, a norma dell'articolo 14 della legge 24 novembre 1999, n. 468), "nella parte in cui non è previsto che a richiedere l’autorizzazione a disporre la comparizione delle persone sottoposte a giudizio avanti il giudice di pace sia soggetto diverso da quello chiamato a testimoniare, e nella parte in cui non è previsto che a sottoscrivere la citazione a giudizio sia ufficiale di polizia giudiziaria diverso da quello chiamato a testimoniare";
03 gennaio 2004 - Mobbing - Sentenza Tribunale Tempo Pausania ( ... ) svolgimento del processo Con ricorso depositato il 23 maggio 2000, Fideli Angela Natalia, dipendente, dal 3 ottobre 1996, del Comune di Loiri Porto San Paolo, con la qualifica di vigile urbano, esponeva di aver sempre svolto le proprie mansioni in modo rigoroso, evitando favoritismi e compromessi nell'applicazione della legge, e di essersi vista costretta, in più occasioni, a respingere le richieste, formulate soprattutto da parte del Sindaco, volte ad impegnarla in compiti che nulla avevano a che fare con le competenze assegnatele dalla L. 65/86; lamentava che i suoi rapporti con il datore di lavoro (e segnatamente con il Sindaco) erano andati, progressivamente, deteriorandosi, sino al verificarsi di una perdurante situazione di tensione, nella quale essa ricorrente veniva “criminalizzata”; affermava che, nell'ambito di tale situazione lavorativa, le erano state irrogate sanzioni disciplinari illegittime,( ... ) P.Q.M. il Giudice, definitivamente pronunciando, ogni altra domanda, eccezione e deduzione disattesa e respinta, così decide: -) condanna il Comune di Loiri Porto San Paolo, in persona del Sindaco, al pagamento, in favore di Fideli Angela Natalia, di € 702,53;-) condanna inoltre il Comune di Loiri Porto San Paolo, in persona del Sindaco, al pagamento, in favore di Fideli Angela Natalia, di € 10.329,14, a titolo di risarcimento del danno conseguente all'attività persecutoria posta in essere nei confronti della ricorrente;
23 dicembre 2003 - Consiglio di Stato, IV, 12 dicembre 2003, n. 8190 - DIPENDENTI DELLA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE IN GENERE - Indennita’ La Sezione – rigettando l’appello dell’Amministrazione fondato sulla tesi del divieto di cumulo introdotto dall’art. 3, comma 63, della legge n. 537 del 1993 (finanziaria 1994) - conferma la decisione di primo grado in ordine al riconoscimento della cumulabilità delle indennità ex art. 8 della legge n. 455 del 1985 (indennità cd. “di Presidenza”), prevista in favore del personale civile e militare in servizio presso la Presidenza, e dell’indennità mensile pensionabile di Istituto (cosiddetta di P.S.) corrisposta ai sensi dell’art. 43 della legge n. 121 del 1981 agli appartenenti alla Polizia di Stato.
23 dicembre 2003 - SENTENZA della Corte Costituzionale N.359 dell’ANNO 2003 - Cancellata la legge anti-mobbing del Lazio - Cancellata dalla Corte costituzionale la legge contro il mobbing della Regione Lazio. I giudici di piazza del Quirinale hanno ritenuto illegittimo per la Regione legiferare incidendo sui principi fondamentali dettati dall'ordinamento statale.
19 dicembre 2003 - (Corte Costituzionale 199/2003) - Legittime le norme su accordi che interpretano un contratto - Le questioni di legittimità costituzionale delle disposizioni sull’accertamento pregiudiziale relativo all’efficacia, validità ed interpretazione dei contratti collettivi di cui ai commi 1, 2 e 3, dell’art. 64 del DLgs n. 165/2001 (Norme generali del lavoro alle dipendenze delle amministrazioni pubbliche), sollevate dal Tribunale di Genova in riferimento agli articoli 3, 24, 39, 76, 101, 102 e 111, della Costituzione, con la Sentenza della Corte Costituzionale 23 maggio-5 giugno 2003, n. 199, sono state dichiarate in parte inammissibili e in parte infondate.
19 dicembre 2003 - LEGITTIMAZIONE ATTIVA DEI SINDACATI - T.R.G.A. BOLZANO - sentenza 17 settembre 2003 n. 395 (sui limiti entro i quali può essere riconosciuta la legittimazione attiva delle organizzazioni sindacali)
19 dicembre 2003 -
Sentenza 1° agosto 2003 n. 11759
19 dicembre 2003 - SOSPENSIONE DELL’EFFICACIA DEGLI ATTI AMMINISTRATIVI - CONSIGLIO DI STATO, SEZ. V – sentenza 9 ottobre 2003 n. 6038 (sulla natura di istituto di carattere generale della sospensione dell’efficacia degli atti amministrativi disposta dalla stessa P.A. e sulla non spettanza della rendita vitalizia ai dipendenti ee.ll.).
14 dicembre 2003 - Il Consiglio di Stato in sede giurisdizionale (Sezione Quarta) ha pronunciato la seguente decisione ( ... ) per la riforma della sentenza n. 2186/99 pubblicata in data 8 ottobre 1999, con la quale il Tribunale amministrativo del Lazio, Sezione I, ha respinto il ricorso proposto dagli attuali appellanti, volto all’accertamento del diritto a percepire l’indennità giudiziaria di cui all’art. 2, comma primo, della legge 22 giugno 1988, n. 221, in relazione alle funzioni da loro svolte in collaborazione con la magistratura ordinaria, amministrativa e contabile.
14 dicembre 2003 - Suprema Corte di Cassazione, Sezione Quinta Penale, sentenza n.39077/2003 ( .. ) Far timbrare il cartellino dai colleghi di lavoro facendo così risultare la propria presenza mentre si è altrove costituisce reato.
14 dicembre 2003 - TAR Liguria - ( .. ) sentenza per l’annullamento del decreto del Ministero della Giustizia, Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria n. 40193-2002/14647 del 3 maggio 2002, disponente l’irrogazione della sanzione disciplinare della destituzione dal servizio del ricorrente, nonchè di tutti gli atti ad esso presupposti. ( .. ) FATTO 1. Il ricorrente presta servizio da diversi anni alle dipendenze della Amministrazione della Giustizia quale Agente scelto dal Corpo di Polizia Penitenziaria. 2. Il medesimo avrebbe sopportato negli ultimi anni notevoli carichi di lavoro, tanto da accumulare, nell’ultimo periodo di servizio, ben 68 giorni di ferie arretrate ( ... )
14 dicembre 2003 - Consiglio di Stato, VI, 28 novembre 2003, n. 7798 - ACCESSO AI DOCUMENTI La sentenza afferma il diritto all’accesso, nei confronti della Trenitalia s.p.a., ai documenti relativi alla procedura di selezione di personale. La Sezione ha ritenuto che, se vero che la Trenitalia s.p.a. non è soggetto concessionario ma opera nel regime di mercato in forza di licenza, essa, tuttavia, gestisce pur sempre un servizio pubblico, quale è il trasporto su rotaie, anche se non in forza di concessione. Così che si applica nei suoi confronti l’art. 23 della l. n. 241/1990, nel testo sostituito dall’art. 4 della l. 3 agosto 1999, n. 265, secondo cui “il diritto di accesso di cui all'articolo 22 si esercita nei confronti delle pubbliche amministrazioni, delle aziende autonome e speciali, degli enti pubblici e dei gestori di pubblici servizi”; indipendentemente dal titolo giuridico in base al quale viene gestito il servizio pubblico
09 dicembre 2003 - Consiglio di Stato 7104/2003 - Riduzione di stipendio per il vigile che abusa del potere - Sanzionabili i comportamenti scorretti denunciati dai cittadini - L'agente di polizia municipale che abusi del proprio potere e si renda responsabile di continue scorrettezze nei confronti dei colleghi e dei cittadini può subire la sanzione disciplinare consistente nella riduzione dello stipendio. Con questo principio il Consiglio di Stato ha parzialmente accolto il ricorso in appello di un comune dell'Emilia - Romagna contro un proprio dipendente, agente di polizia municipale, che era stato segnalato in più circostanze per episodi di ostruzionismo e, in una occasione, per avere pesantemente insultato una collega di lavoro. I Supremi Giudici Amministrativi hanno affermato che, dall'esame dei fatti, risultava che il vigile incriminato fosse solito a comportamenti del genere, e quindi le numerose denunce fatte dai cittadini costituivano una prova liberamente valutabile dalla Commissione disciplinare presieduta dal Presidente del Tribunale ai fini dell'irrogazione della sanzione disciplinare.
09 dicembre 2003 - Il Consiglio di Stato in sede giurisdizionale ( ... ) per l'annullamento, previa sospensione dell'efficacia, della sentenza del TAR LAZIO - ROMA - Sezione I TER – n. 4818/2003, resa tra le parti, concernente RIAMMISSIONE IN SERVIZIO DI DIPENDENTE CIVILE GIA' DISPENSATO PER INFERMITA' ( ... ) FATTO E DIRITTO E’ impugnato il diniego di riammissione in servizio del signor ..... sovrintendente della Polizia di Stato, già dispensato per infermità. Il diniego è motivato con riferimento alla mancanza di posti disponibili nei ruoli dell’Amministrazione
03 dicembre 2003 - Cassazione Sezione Lavoro n. 16976 / 2003 - La mancata informazione del sindacato della polizia in merito alla programmazione dello straordinario costituisce comportamento antisindacale ( ... ) Nel 1998 il direttore del Compartimento della Polizia Postale di Napoli ha proceduto alla programmazione trimestrale del lavoro straordinario, per il personale in servizio, senza informare preventivamente il SIULP, Sindacato Italiano Unitario Lavoratori della Polizia di Stato.
03 dicembre 2003 Tar Abruzzo ( ... ) sentenza per l’annullamento del provvedimento del 10.6.1993, con il quale è stato disposto, a favore del ricorrente, la liquidazione dell’equo indennizzo nella misura della tab. B anziché della tab. A 8^ ctg.; ( ... ) F A T T O Con ricorso notificato il 23 novembre 1993, il ricorrente, Ispettore Capo della Polizia, impugna l’atto specificato in epigrafe, con cui l’Amministrazione, in adesione al parere espresso dal Comitato per le Pensioni Privilegiate Ordinarie e disattendendo il parere medico-legale espresso dalla Commissione Medica Ospedaliera di Chieti, ha liquidato al ricorrente l’equo indennizzo, per la menomazione conseguente alle infermità da cui lo stesso è affetto, nella misura della tab. B, misura Max, anziché alla 8^ categoria, come stabilito dalla Commissione Medica predetta.
29 novembre 2003 - CONSIGLIO DI STATO, SEZ. V - sentenza 18 novembre 2003 n. 7313 - INTERESSI E RIVALUTAZIONE MONETARIA SUI CREDITI DEI DIPENDENTI PUBBLICI - (sulla decorrenza degli interessi e della rivalutazione monetaria dovuti dall’Amministrazione nel caso di crediti vantati dai dipendenti pubblici).
29 novembre 2003 - CONSIGLIO DI STATO, SEZ. V - sentenza 18 novembre 2003 n. 7310 - MANSIONI SUPERIORI SVOLTE DAI SANITARI - (sui presupposti per il pagamento delle differenze retributive nel caso di svolgimento di mansioni superiori da parte di sanitari oltre il 60° giorno).
25 novembre 2003 - (Cassazione 39706/2003) - Ammissibili gli agenti provocatori contro la pedofilia - La polizia può acquisire prove in deroga ai principi generali - Gli agenti di polizia giudiziaria che indagano sulla pedofilia possono svolgere il ruolo di agenti provocatori quando sia necessario per la prevenzione e la repressione dei reati contro i minori. Lo ha stabilito la Terza Sezione Penale della Corte di Cassazione, che ha spiegato che l’attività di contrasto prevista dalla legge 269 del 1998 sullo sfruttamento sessuale dei minori autorizza la polizia giudiziaria a svolgere un vero e proprio ruolo di agente provocatore in deroga ai principi processuali sull'acquisizione delle prove. Tale eccezione, ha affermato la Suprema Corte, è ammessa in virtù della gravità e dell’allarme sociale dei reati in materia di pedo - pornografia, e tale attività non è in contrasto con le norme costituzionali purché sia strettamente limitata a casi eccezionali e soggetta ad una rigida disciplina che ne stabilisca rigorosamente i limiti e le procedure
25 novembre 2003 - Informazioni gratis per i clienti delle banche - Le banche devono consegnare ai propri clienti le informazioni personali richieste in modo gratuito e in forma comprensibile. Lo ribadisce il Garante per la protezione dei dati personali - come informa la newsletter settimanale - che ha dato ragione al ricorso di un correntista che, dopo aver richiesto alla propria banca informazioni sulle sue operazioni bancarie, si e' sentito rispondere che per accedere alla documentazione richiesta avrebbe dovuto ''precostituire i fondi occorrenti per la ricerca e la produzione dei documenti richiesti''. Il Garante ha risposto alla richiesta della banca mettendo in evidenza come la legge obbliga ''il titolare o il responsabile del trattamento ad estrapolare dai propri archivi e documenti tutti i dati personali oggetto di richiesta, detenuti su supporto cartaceo o informatico, che riguardano l'interessato, ed a comunicarli a quest'ultimo con modalita' idonee a renderli agevolmente comprensibili. L'istituto e' stato infine obbligato ad estrarre le informazioni personali richieste ed a ''comunicarle all'interessato in modo intellegibile entro 45 giorni dalla data di ricezione del provvedimento'. All’Istituto sono state inoltre imputate le spese del procedimento
25 novembre 2003 - Il riconoscimento dell’indennità giudiziaria al personale non appartenente ai ruoli dell’amministrazione della giustizia, prima e dopo la privatizzazione del pubblico impiego
19 novembre 2003 - AUTOVELOX
CORTE DI CASSAZIONE, SEZ. I CIVILE - sentenza 7 novembre 2003 n. 16713
(nel ribadire la legittimità della mancata contestazione immediata
dell’infrazione di eccesso di velocità rilevata mediante autovelox, ove
siano stati addotti nel verbale motivi che l’abbiano resa impossibile,
afferma che è illegittima la prassi di lasciare gli apparecchi autovelox in
funzione e privi del controllo diretto degli agenti).
16 novembre 2003 - (Cassazione 15271/2003) Se il rapinatore forza il blocco la polizia può sparare . Va comunque rispettata la proporzionalità tra gli interessi in conflitto - Le forze dell'ordine possono sparare ai rapinatori in fuga che abbiano forzato un posto di blocco tutte le volte che ciò appaia necessario ed inevitabile, avuto cura della proporzionalità tra gli interessi in gioco.
16 novembre 2003 - TAR Emilia Romagna - Sez. di Bologna - ( ... ) sentenza per l'annullamento del Rapporto informativo per il Personale del Corpo di Polizia Penitenziaria, per l’anno 2001, notificato alla ricorrente il 5.9.2002; nonché del relativo giudizio e dell’atto del Direttore della Casa circondariale di Bologna 5.8.2002 n. 1243 ( ... ) per la declaratoria del diritto della ricorrente al risarcimento dei danni tutti patiti in conseguenza dell’illecita condotta tenuta dal datore di lavoro e consistita in reiterati atti e fatti gravemente vessatori di molteplici diritti della dipendente, nonché della sua persona e della dignità e onorabilità; condotta che nel suo complesso ben può essere ricondotta nella definizione di mobbing da cui è derivata la lesione all'integrità psicofisica della ricorrente (danno biologico) di cui sopra, quantificato dal medico legale, perito di parte, nella misura del 12% in termini di danno biologico permanente;
16 novembre 2003
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REQUISITO DELLA SANA E
ROBUSTA COSTITUZIONE FISICA
CONSIGLIO DI STATO, SEZ. V – sentenza 3 novembre 2003 n. 6845
(sull’accertamento del requisito della sana e robusta costituzione fisica e
sulla necessità di accertarlo con riferimento alla data del concorso
16 novembre 2003
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LICENZIAMENTO PER REITERATE
ASSENZE
CONSIGLIO DI STATO, SEZ. V - sentenza 30 ottobre 2003 n. 6476 (sulla
legittimità di un provvedimento che dispone il licenziamento di un pubblico
dipendente che si era assentato ripetutamente dal lavoro).
9 novembre 2003 - TAR Marche ( ... ) sentenza per l’annullamento, previa sospensiva, del decreto del Ministro dell’Interno in data 3.7.1992, di reiezione del-l'istanza in data 3.11.1991, con la quale il ricorrente aveva chiesto di essere richiamato in servizio temporaneo a decorrere dall’1.2.1992. ( ... ) FATTO Con il presente ricorso giurisdizionale amministrativo il sovrintendente principale della Polizia di Stato, ... già in servizio presso la sezione di Pesaro della Polstrada, impugna il decreto in data 3 luglio 1992 col quale il Ministro dell’Interno ha respinto, per la seconda volta, la sua istanza di richiamo in servizio temporaneo di polizia per il periodo di un anno ai sensi del D.P.R. del 2.2.1979, dovendo egli essere collocato in congedo per raggiunti limiti di età dal-l’1.2.1992.
9 novembre 2003 - Il Consiglio di Stato in sede giurisdizionale (Sezione Quarta) ha pronunciato la seguente decisione ( ... ) per l’annullamento della sentenza del Tribunale amministrativo regionale della Calabria, Catanzaro, n. 404, pubblicata in data 25 marzo 1999, resa tra le parti, con cui è stato accolto il ricorso proposto dall’attuale appellato, concernente provvedimento di congedo assoluto per motivi di salute. ( .. ) F A T T O Con ricorso dinanzi al Tribunale amministrativo della Calabria, ..., brigadiere dell'Arma dei Carabinieri, ha impugnato il provvedimento con il quale, a seguito d’accertamento medico, è stato collocato in congedo assoluto per disturbi afferenti alla sfera psichica. L’atto è stato contestato dall’istante sotto il profilo della sproporzione della misura adottata rispetto al suo reale stato di salute.
9 novembre 2003 - TAR Lazio -( ... ) sentenza per l’annullamento, previa sospensione degli atti amministrativi a firma del Direttore dell’Ufficio Centrale del Personale del Dipartimento della Amministrazione Penitenziaria, con i quali sono state respinte le istanze dei ricorrenti dirette ad ottenere l’inquadramento nel ruolo degli Ispettori del Corpo di Polizia Penitenziaria con la qualifica di Ispettore Superiore S.U.P.S. (ovvero il riconoscimento del diritto degli stessi ad essere inquadrati in detta qualifica con decorrenza dall’1.9.1995) ed a percepire il relativo trattamento economico; ( .. )
9 novembre 2003 - TAR Lazio ( ... ) sentenza contro il Comando Generale dell’Arma dei Carabinieri ed il Ministero degli Affari Esteri, in persona dei rispettivi ll.rr. p.t., rappresentati e difesi dall’Avvocatura Generale dello Stato di Roma ( ... ) FATTO E DIRITTO I)- Con la sentenza del cui giudicato si tratta, la Sezione ha annullato: il provvedimento di trasferimento per servizio del 15.3.2001 con cui il ricorrente – già impiegato presso il Comando CC del M.A.E.- è stato destinato alla Regione Carabinieri Lazio per rimuovere una situazione di incompatibilità ambientale segnalata dal predetto comando CC del M.A.E.;
4 novembre 2003 - Suprema Corte di Cassazione, Sezione Sesta Penale, sentenza n.39771/2003 - Reato usare l'auto blu per esigenze estranee al servizio - Il politico che utilizza l'auto blu per accompagnare la propria signora commette il reato di peculato, in quanto la consorte "è estranea alle esigenze di servizio".
4 novembre 2003 - TAR Toscana ( ..) sentenza per l’annullamento previa sospensione del decreto n. 4597/01 del 19.2.2001, notificato il 3.5.2001, con il quale il Questore di Lucca ha disposto il trasferimento d’ufficio dell’Ispettore di P.S. ..... dal Posto Fisso di Polizia di .. al Commissariato P.S. di ... – ..., nonché di qualunque altro atto ad esso presupposto, connesso e/o consequenziale, ancorchè non conosciuto; ( ... ) FATTO Prospetta il ricorrente, Ispettore di polizia, di essere stato assegnato al Posto Fisso di ....in data 15.12.1999 e di avervi svolto funzioni di Vice Comandante con orario 8/14. Contro il provvedimento impugnato, di trasferimento d’ufficio al Commissariato di P.S. di .... deduce quindi con ricorso a questo TAR:
4 novembre 2003 - Cassazione Sezione Quinta Penale sentenza 12698/2003 - Condotte autonome di cui agli artt.617 (abusiva installazione di apparecchiature atte alla intercettazione) e 617 bis cod. pen. (fraudolenta intercettazione delle comunicazioni o conversazioni altrui) - Intercettazione di conversazioni telefoniche del coniuge
29 ottobre 2003 - (Cassazione Sezioni Unite Penali 36747/2003) - Intercettazioni non autorizzate inutilizzabili nel processo - Le intercettazioni acquisite dalla polizia giudiziaria e riguardanti colloqui con i c.d. confidenti non possono essere utilizzate nel processo in mancanza di autorizzazione del giudice. Il principio è stato enunciato dalla Sezioni Unite Penali della Corte di Cassazione, che ha così risolto il contrasto giurisprudenziale sorto in materia. La Suprema Corte ha affermato che la registrazione fonografica, effettuata clandestinamente da personale della polizia giudiziaria, di colloqui intercorsi tra la polizia e le persone informate dei fatti, non è utilizzabile come prova se non preceduta dall'autorizzazione del l'autorità giudiziaria.
29 ottobre 2003 - TAR Sardegna -( ... ) sentenza per l' accertamento del diritto del ricorrente alla restituzione della somma di £ 4.191.791, trattenuta dalla DPT, corrispondente al trattamento di malattia dal 31.1.1994 al 9.2.1994 (in misura integrale) e dal 10.2.1994 al 29.4.1994 (pari al 50%), oltre rivalutazione monetaria ed interessi legali ( ... ) l’esigenza di effettuare le visite fiscali in ambulatorio (e non a domicilio) dipendeva dalla difficoltà che i medici fiscali incontravano a trovare l’abitazione dell’insegnante, che si trovava in aperta campagna (“case sparse”, senza indirizzo e numero civico) –cfr. nota del 29.4.1996 del Preside dell’Istituto Tecnico Commerciale statale Eva Mameli Calvino di Cagliari, indirizzata al Provveditorato, alla Ragioneria provinciale ed allo stesso ricorrente-;
24 ottobre 2003 - TAR Emilia Romagna sezione di Parma ( ... ) sentenza per l'annullamentodel provvedimento disciplinare n. 333-E/MD.206/8 204/000 del 12/4/2000 emesso dal Capo della Polizia nei confronti del ricorrente ( ... ) FATTO e DIRITTO 1. Il ricorrente, medico della polizia di Stato presso l'ufficio sanitario provinciale della questura di Reggio Emilia, ha impugnato il provvedimento in epigrafe indicato con il quale gli è stata comminata la sanzione disciplinare del richiamo scritto con la seguente motivazione: "evidenziava negligenza e scarsa attenzione nell'espletamento dei compiti istituzionali previsti in aggiunta a quelli dell'attività puramente professionale di medico della polizia di Stato", deducendone l'illegittimità per violazione di legge, difetto di motivazione ed infondatezza delle contestazioni di addebito.( ... )
24 ottobre 2003 PRIME SENTENZE DI RISARCIMENTO DANNI PER MOBBING NEL PUBBLICO IMPIEGO - La sentenza n. 157/2003 del Tribunale di Tempio Pausania, nella causa F. contro Comune di Loiri Porto San Paolo presenta un interesse notevole per tutti coloro che si occupano, a vario titolo, di mobbing. E per diverse ragioni.
20 ottobre 2003 RESPONSABILITA' AMMINISTRATIVA DEGLI AGENTI DI P.S.CORTE DEI CONTI - SEZIONE GIUR. EMILIA ROMAGNA - sentenza 17 luglio 2003 n. 1766, con commento di M. PERIN, Alcune riflessioni sulla responsabilità amministrativa degli appartenenti alle forze dell’ordine per fatti causativi di danno erariale prodotti attraverso l’uso delle armi durante lo svolgimento di operazioni di polizia.
12
ottobre 2003 SOSPENSIONE DI LICENZA COMMERCIALE PER MOTIVI DI
ORDINE PUBBLICO
TAR LOMBARDIA-MILANO, SEZ. III -
sentenza 9 settembre 2003 n. 3719 (sulla
competenza del Questore ad emanare provvedimenti a tutela dell'ordine
pubblico, pur a seguito del trasferimento agli enti locali dei compiti di
polizia amministrativa).
12
ottobre 2003
FORMAZIONE DEL SILENZIO-RIFIUTO
TAR LAZIO, SEZ. III BIS –
sentenza 8 ottobre 2003 n. 8128 (è
inammissibile un ricorso proposto per l’annullamento di un silenzio-rifiuto
allorché, pur trattandosi di procedimento non di ufficio, l’atto di diffida
non sia stato preceduto da apposita istanza; fattispecie relativa a ricorso
proposto dalla Unione Musulmani d’Italia, tendente ad ottenere la rimozione
dei crocifissi da alcune sedi ministeriali).
12 ottobre 2003
LOGGE MASSONICHE E TRASPARENZA
DELLA P.A.
CONSIGLIO DI STATO, SEZ. IV -
sentenza 6 ottobre 2003 n. 5881 (è legittima
una norma che, per l'assunzione di incarichi pubblici, impone all'interessato
- a pena di decadenza - l’obbligo di dichiarare l’eventuale appartenenza ad
una loggia massonica).
7 ottobre 2003 - TAR Abruzzo - ( ... ) sentenza per l'annullamento del provvedimento ministeriale n.333-G/9813 del 7/3/1996 (di reiezione istanza applicazione benefici ex art.2, comma 5, L. 472/87 a decorrere dal 25/6/1982) e per il riconoscimento del diritto alla ricostruzione economica della pensione, in relazione ai benefici di cui sopra.Visto il ricorso con i relativi allegati; ( ... ) Esposizione del fatto Con ricorso notificato il 20/5/1996 il sig. ......assistente capo della Polizia di Stato in quiescenza, adiva questo Tribunale formulando la domanda sopra indicata (di annullamento e di accertamento insieme). Il ricorrente espone di aver chiesto l’applicazione dei benefici economici di cui all’art.2, comma 5, della legge n.472/1987 sia come estensione di giudicato amministrativo, in relazione a favorevoli decisioni giurisprudenziali intervenute al riguardo, sia come applicazione diretta nei suoi confronti dei benefici introdotti dalla norma richiamata; ma con la nota impugnata si è respinta l’istanza, adducendosi l’impossibilità di estendere il giudicato (per il divieto sancito dall’art.1, comma 45, della legge 28/12/1995, n.549) e nulla dicendosi in ordine al diritto ai pretesi benefici. ( ... ) P.Q.M. il Tribunale Amministrativo Regionale per l’Abruzzo, L'Aquila, definitivamente pronunciando sul ricorso sopra indicato, lo accoglie e, per l’effetto, annulla la nota impugnata e riconosce il diritto del ricorrente a percepire (con le modalità e con le decorrenze di cui all’art.2, comma 5, della legge 472/1987) i due scatti aggiuntivi del 2,50 per cento computati sullo stipendio in godimento alla data del 25 giugno 1982
7 ottobre 2003 - (Cassazione 33062/2003) Il medico irreperibile durante il turno commette reato - Il medico della ASL che si renda irreperibile durante il turno di lavoro si rende responsabile del reato di interruzione di pubblico servizio, danneggiando gravemente il servizio sanitario.
7 ottobre 2003 DIPENDENTI PUBBLICI IN POSIZIONE DI COMANDO CONSIGLIO DI STATO, SEZ. IV – sentenza 29 settembre 2003 n. 5542 (sulla natura del comando e sulle sue differenze rispetto al trasferimento ed alla missione).
6 ottobre 2003 - Corte Costituzionale sentenza n. 229/2003 Mansioni superiori, legittima la non retribuibilità - In base alla Sentenza della Corte Costituzionale 19 giugno-4 luglio 2003, n. 229, sono inammissibili le questioni di legittimità costituzionale sollevate dal TAR (Tribunale amministrativo regionale) per il Veneto e relative alle disposizioni dell’art. 33 del TU di cui al DPR n. 3/1957 e a varie altre successive norme, tra cui l’articolo unico del DLgs n. 247/1993, l’art. 56 del DLgs n. 29/1993 nel testo introdotto dall’art. 25 del DLgs n. 80/1998, e l’art. 39, comma 17, della legge n. 449/1997, i quali, per il caso di espletamento da parte di pubblico dipendente di mansioni superiori a quelle della qualifica attribuitagli, non consentono di corrispondere al lavoratore differenze retributive.
2 ottobre 2003 - Corte di Giustizia Europea - Libera circolazione per l’extracomunitario sposato con un’europea - Vale anche per i coniugi extracomunitari la regola per cui tutti i cittadini europei possono liberamente soggiornare e lavorare all’interno dei confini dell’Unione. A condizione che l’extracomunitario abbia soggiornato legalmente in uno Stato Ue e che il matrimonio sia autentico e non di comodo.
25 settembre 2003 - TAR Emilia Romagna - ( ... ) sentenza per per l'annullamento del decreto n. 333-C/19795-I/13/98 in data 3.4.1998 del Capo della Polizia e Direttore Generale della Pubblica Sicurezza (ricorso n. 1334/98); del provvedimento n. 333-C/19795-IV in data 21.5.1998 del Dipartimento della Pubblica Sicurezza - Direzione centrale del Personale (ricorso n. 110/99); ( ... ) F A T T O Ia. Nel ricorso n. 1334/98, si espone in fatto quanto segue:
il ricorrente è Ispettore della Polizia di Stato, possiede numerose specializzazioni professionali (capo armaiolo, istruttore di tiro e di nuoto, sommozzatore ecc.) e, sino all’adozione del provvedimento impugnato, ricopriva il ruolo di responsabile Unità organica marittima presso l’Ufficio di Polizia di Frontiera marittima ed aerea di Rimini;
detto provvedimento trae origine da un episodio, avvenuto il 17 ottobre 1997 durante il servizio di vigilanza della motovedetta di cui il ricorrente era a capo, episodio che egli ha ricondotto, in sede di procedimento disciplinare, ad una operazione di controllo dell’arma di dotazione, con pulizia delle parti riscontrate ossidate ed esplosione di un colpo a salve in aria, dopo la verifica che nessuna imbarcazione fosse in vista;
tale procedimento disciplinare si è concluso, contro il parere della Commissione consultiva ex art. 15 D.P.R. n. 737/1981, con l’irrogazione della sanzione della deplorazione, impugnata in via gerarchica dal ricorrente;
lo stesso episodio è stato, altresì, assunto a presupposto del trasferimento dalla sede di servizio per incompatibilità ambientale, disposto con il decreto in epigrafe.
25 settembre 2003 - TAR Trentino Alto Adige Sezione di Trento ( .. ) sentenza per l'annullamento del provvedimento del Questore di Trento n. prot. 1226/Div. Pers./2.12 dd. 10.7.2000, con il quale veniva negato l’accoglimento della richiesta di congedo “parentale”, previsto dalla L. 8 marzo 2000, n. 53, comunicato al ricorrente in data 10.7.2000; ( ... ) F A T T O Con ricorso notificato in data 23 ottobre 2000 il sig. Reinchart Ausserer - Vice Sovrintendente della Polizia di Stato in servizio presso l’Ufficio sanitario della Questura di Trento - impugnava, chiedendone l’annullamento, il provvedimento del Questore di Trento del 10.7.2000 (prot. n. 1226/Div.Pers./2.12), con il quale è stata respinta l’istanza di congedo straordinario (parentale) per 32 giorni, con decorrenza dall’1.8.2000, avanzata dal ricorrente in data 14.6.2000 in relazione alla propria figlia Sabrina (di 7 anni), ai sensi dell’art. 7 della legge 30.12.1971, n. 1204, come sostituito dall’art. 3 della legge 8.3.2000, n. 53; ed instava nel contempo per il riconoscimento del diritto a tale congedo “parentale” in corrispondenza al congedo “ordinario” usufruito nel medesimo periodo.
20 settembre 2003 - TAR Calabria ( .. ) sentenza l'annullamento, previa sospensione dell'esecuzione, a) della nota n. 333.d/52080 del 19.02.2003 a firma del Capo della Polizia Direttore Generale Pubblica Sicurezza De Gennaro, con la quale è stata comunicata la impossibilità di adottare una favorevole determinazione in merito all’istanza formulata dalla ricorrente con nota prot. 78103/Pers../1.2.3 del 7.2.03 di assegnazione temporanea ex art. 7 del D.P.R. n. 254/99, nonchè del silenzio serbato dalla P.A. in ordine alla richiesta di trasferimento della ricorrente al Distaccamento Reparto a Cavallo di Napoli, b) di tutti gli atti a tale nota, connessi e conseguenti, comunque lesivi degli interessi della ricorrente; ( ... )
20 settembre 2003 - Cassazione 32689/2003 - L'offesa al telefono non è diffamazione - Offendere la reputazione di qualcuno parlando al telefono non costituisce diffamazione, perché il reato si configura "comunicando con più persone", quindi alla presenza di almeno due. Lo ha stabilito la Quinta Sezione Penale della Corte di Cassazione assolvendo dall'accusa di diffamazione una donna che aveva offeso la reputazione di un'altra donna - accusata di essere l'amante del marito - parlando al telefono prima con il fratello e poi con la madre di lei.
17 settembre 2003 TAR Lazio ( ... ) Gli incentivi non rilevanti per la buonuscita . Non tutti i compensi retributivi sono computabili in modo automatico . Il fatto che un compenso abbia carattere retributivo non comporta automaticamente la sua computabilità ai fini del calcolo dell'indennità di buonuscita. Pertanto il Tribunale Amministrativo Regionale del Lazio ha respinto il ricorso di alcuni impiegati civili contro l'Istituto Nazionale Assicurazioni contro gli Infortuni sul lavoro, INAIL, volto ad ottenere la rideterminazione dell'indennità di buonuscita che era stata calcolata senza tener conto dei compensi incentivanti la produttività corrisposti agli impiegati
17 settembre 2003 TAR Molise ( ... ) per l'annullamento di ogni atto con cui l’INPDAP abbia provveduto a non calcolare, nella determinazione dell’indennità di buonuscita, l’indennità pensionabile di cui all’art. 43 L. 121/81 nonché l’indennità integrativa speciale nella misura del 60% ai sensi della L. 87/94 ( ... ) fatto e diritto 1. Il ricorrente è stato dipendente del Ministero dell’Interno con la qualifica di sovrintendente della Polizia di Stato, collocato a riposo con decorrenza 14 ottobre 1996. Nel ricorso in esame lamenta innanzitutto che l’INPDAP, nel calcolare l’indennità di buonuscita, ha omesso di includere nella base di calcolo l’indennità pensionabile di cui all’art. 43, 3° comma, L. 1° aprile 1981 n°121. Inoltre, l’indennità integrativa speciale è stata collocata nella suddetta base nella misura del 60% e su tale importo è stato quindi calcolato l’80%, cosicchè l’indennità integrativa speciale ha contribuito a determinare l’indennità di buonuscita solo nella misura del 48%.
12 settembre 2003 - TAR Toscana ( ... ) sentenza per per l’annullamento del provvedimento ministeriale nr. 333-D/80032 del 21.05.1999 e comunicato per conoscenza al signor Pierpaolo Vannucchi, il 24.05.1999, con il quale si revocava il trasferimento del ricorrente dal posto di Polizia Ferroviaria di Viareggio al Commissariato della P.d.S. della stessa sede. ( ... ) F A T T O E D I R I T T O Il ricorrente, agente scelto della Polizia di Stato, ha impugnato il provvedimento di trasferimento indicato in epigrafe, deducendone l’illegittimità per violazione dell’art. 97 Cost. e per eccesso di potere per illogicità, contraddittorietà e ingiustizia manifesta
12 settembre 2003 TAR Lazio ( ... ) sentenza PER L'ACCERTAMENTO del diritto del ricorrente al riconoscimento dei ratei di pensione relativi ai mesi di gennaio, febbraio e marzo del 1998 e la condanna del Ministero dell'Interno al pagamento delle somme dovute al medesimo ricorrente ( ... ) FATTO E DIRITTO Il ricorrente, già dipendente del Ministero dell'Interno ed in servizio nella polizia di Stato, in data 10 maggio 1987 ha presentato la domanda per essere collocato a riposo dal primo gennaio 1998. Deduce che con nota dell'11 novembre 1997 la prefettura di Roma gli ha comunicato che, a seguito dell'entrata in vigore del D.L. 3 novembre 1997, n. 375, i trattamenti economici del personale collocato a riposo rimanevano sospesi fino alla data di entrata in vigore della finanziaria 1998. Sostiene il ricorrente che tale atto gli è stato notificato in data 28 gennaio 1998, quando era già stato collocato in quiescenza e che, pertanto il suo trattamento pensionistico è rimasto congelato, con la conseguenza che gli è stato corrisposto solo dal 1° aprile 1998.Il ricorrente, quindi ha proposto davanti a questo T.A.R. il ricorso indicato in epigrafe, al fine di ottenere la corresponsione dei ratei di pensione concernenti i mesi di gennaio, febbraio e marzo del 1998 e la condanna del Ministero dell'Interno al pagamento delle somme dovute per tale periodo.
9 settembre 2003 - CORTE COSTITUZIONALE – Sentenza 4 luglio 2003 n. 229 Pubblico impiego - Mansioni e funzioni - Mansioni superiori svolte - Divieto di retribuzione che sarebbe sussistito prima dell’art. 25 del d.lgs. 31 marzo 1998, n. 80 - Questioni di legittimità costituzionale – Sollevate in riferimento all’art. 36 Cost. - Manifesta infondatezza.
3 settembre 2003 - (Cassazione, Sezione Terza Penale 31990/03) Il clandestino può non esibire un documento di identità - Lo straniero che si trova in Italia in condizione di clandestinità non è obbligato ad esibire il documento di identità alle autorità che ne facciano richiesta, e pertanto il suo rifiuto non costituisce reato in quanto la norma incriminatrice si applica solo ai cittadini extracomunitari con regolare permesso di soggiorno.
3 settembre 2003 TAR Calabria ( ... ) PER L'ANNULLAMENTO della Determinazione n.34/AB del 25/5/1999 della Commissione Medica di 2^ istanza di Palermo, nonché del processo verbale AB n.2705 del 3/7/1998 della Commissione Medica Ospedaliera di Messina, nonché per il riconoscimento dell’infermità da cui è affetto come dipendente da causa di servizio. ( ... ) F A T T O Espone in fatto l'odierno ricorrente di prestare servizio presso il V Reparto Volo della Polizia di Stato di Reggio Calabria e di aver presentato in data 5/12/1995 e 17/12/1996 apposite istanze per il riconoscimento della dipendenza da causa di servizio delle infermità di “Gastrite antrale-bulbo cicatriziale" e “Gastrite erosiva-Ulcera duodenale cronica- Duodenite erosiva” riscontrate con esami endoscopici effettuati presso l’Azienda Ospedaliera di reggio Calabria..
5 agosto 2003 - TAR Piemonte -( ... ) sentenza per l’accertamento del diritto al computo delle ore straordinarie fisse ai fini della tredicesima mensilità; nonché per la conseguente condanna dell’Amministrazione Statale dell’Interno al pagamento delle somme risultanti spettanti, con interessi legali e rivalutazione monetaria e quant’altro dovuto e per ogni conseguenziale statuizione; ( ... ) FATTO I ricorrenti, tutti appartenenti alla Polizia di Stato, deducono: violazione di legge in relazione all’art. 63 L. 1° aprile 1981, n. 121; eccesso di potere per difetto di istruttoria, di motivazione; contraddittorietà. In particolare il Ministero dell’Interno non avrebbe computato, ai fini della determinazione della base pensionabile e dei compensi retributivi differiti (quali i ratei di tredicesima mensilità ed il trattamento di fine rapporto) spettanti ai ricorrenti, le ore obbligatorie di servizio (ex art. 12, comma 2, D.P.R. n. 395/1995 ) rientranti nel normale orario di servizio e qualificate (asseritamente in modo improprio) come prestazioni di lavoro straordinario.
5 agosto 2003 - TAR Emilia Romagna ( ... ) F A T T O I. Nel ricorso introduttivo del giudizio, si espone in fatto quanto segue: i ricorrenti, tutti Agenti e Assistenti in servizio presso la Questura di Modena, partecipavano alle operazioni di polizia espletate a seguito della rapina all'ufficio postale di Via Morane in Modena, verificatasi il 31-08-1994, contribuendo all'arresto dei responsabili del reato; in particolare, il signor Gabriele Vincenzo prendeva parte, come si legge nella di lui relazione del 27-5-96, assieme al Sig. Romano Felice, alla terza fase delle operazioni e precisamente a quella che determinava la cattura dei malviventi, il recupero delle armi e della refurtiva; ( ... )
31 luglio 2003 TAR Abruzzo Sezione di Pescara ( ... ) sentenza per PER L’ANNULLAMENTO - dei provvedimenti 9.8.2000 prot. 23540 (trasferimento d’autorità da Lanciano a Teramo, per esigenze di servizio) [ric. N. 758/2000] e 17.4.2002 prot. 24.5.2002 (rigetto istanza di trasferimento da Teramo a Lanciano, ostandovi motivi di servizio) [ric. 431/2002]; ( ... ) FATTO e DIRITTO Parte ricorrente, appartenente al corpo della Guardia di Finanza, ha impugnato i due atti con distinti ricorsi; con essi è stato sollevato il problema del “trasferimento d’ufficio” e del successivo diniego del “trasferimento a domanda”, in relazione alle proprie esigenze familiari ed alla stessa linearità di comportamento dell’Amministrazione, che aveva già valutato positivamente i problemi di salute dei familiari del dipendente (madre e due figli), residenti a Lanciano, per poi vanificare il tutto, sovrapponendo delle “immotivate esigenze di servizio”, che, a parere dell’interessato, non sarebbero reali e servirebbero a coprire un tipico eccesso di potere, per una vicenda accaduta durante il servizio nella città di Lanciano, peraltro conclusasi favorevolmente all’interessato, con le archiviazioni sia in sede penale, sia in quella disciplinare.
31 luglio 2003 - TAR Abruzzo Sezione di Pescara ( ...) sentenza per l’annullamento della determinazione 23 gennaio 2003, n. 21177, con la quale il Comandante in Seconda del Comando Generale della Guardia di Finanza ha respinto l’istanza di trasferimento al Comando Regionale Marche presentata dal ricorrente; nonchè di ogni altro provvedimento prodromico, conseguenziale e, comunque, connesso. ( ... ) Premesso che con l’atto impugnato il Comando Generale della Guardia di Finanza, cui era stata presentata dal ricorrente richiesta di trasferimento “a carattere eccezionale” dal Comando Regionale Abruzzo al Comando Regionale Marche, ha respinto tale istanza sulla base delle seguenti testuali considerazioni: “le motivazioni addotte a sostegno della richiesta, in assenza di accertate esigenze di natura assistenziale, non configurano i presupposti dell’eccezionalità per la concessione del richiesto provvedimento” e “ritenute in esito alla ponderazione dei confliggenti interessi contemperati ai fini della decisione prevalenti le esigenze di servizio”; ( ... )
24 luglio 2003 Consiglio di Stato sentenza n. 2723/2003 ( ... ) FATTO Con ricorso proposto innanzi al Tribunale amministrativo regionale per il Lazio la sig.ra Caterina Latela, Commissario della Polizia di Stato dal 4 dicembre 1987, domandava il riconoscimento del beneficio previsto dall’articolo 51 della legge 10 ottobre 1986, n. 668. Con decisione 20 febbraio 1996, numero 267 il T.a.r. adito nei limiti di cui in motivazione.Avverso detta pronuncia interponeva appello il Ministero dell’Interno con atto notificato il 10 luglio 1996 e depositato in data 25 agosto 1996, deducendo con l’unico motivo la censura di violazione dell’articolo 51 della citata legge n. 668 del 1986.L’Amministrazione lamenta che, atteso il carattere irretroattivo della norma, non si può riconoscere l’anzianità pregressa nei confronti di chi, alla data di entrata in vigore di tale legge, già rivestiva la qualifica di Commissario capo. La dott.ssa Latela, in particolare, avrebbe conseguito la qualifica di Commissario capo con decorrenza 1° luglio 1986 ( ... )
24 luglio 2003 - TAR Lazio ( ... ) PER L'ANNULLAMENTO - dei Decreti interministeriali, non conosciuti in quanto “segretati”, del novembre 1980, con i quali non è stata riconosciuta ai ricorrenti l’intera anzianità di servizio da essi maturata presso le Amministrazioni di provenienza antecedentemente al loro trasferimento nella consistenza organica della Presidenza del Consiglio dei Ministri, e, in particolare, nel c.e.s.i.s. (Comitato Esecutivo per i Servizi di Informazione e Sicurezza), nel s.i.s.m.i. (Servizio per le Informazioni e la Sicurezza Militare), e nel s.i.s.d.e. (Servizio per le Informazioni e la Sicurezza Democratica); ( ... ) F A T T O Espongono in fatto gli odierni ricorrenti di aver prestato servizio, alcuni, alle dipendenze delle Amministrazioni militari o della Polizia di Stato ed altri presso Amministrazioni Civili, e di essere stati trasferiti, ai sensi dell’art. 7 della legge 24 ottobre 1977 n.801, nella consistenza organica della Presidenza del Consiglio dei Ministri, con assegnazione al c.e.s.i.s., al s.i.s.m.i. o al s.i.s.d.e.
24 luglio 2003 TAR Lazio sul ricorso n. 13974/97 proposto dal SI.N.A.P. - SINDACATO NAZIONALE DI POLIZIA ( ... ) FATTO I ricorrenti sostengono di appartenere alla Polizia di Stato e di rivestire varie qualifiche. Con il ricorso indicato in epigrafe intendono ottenere il computo nella base di calcolo della pensione, della tredicesima mensilità e dell' indennità di buonuscita delle ore di lavoro straordinario eccedenti il normale orario di servizio. Al riguardo premettono che per soddisfare la necessità di coprire turni di lavoro giornaliero sono state disposte, prima con l'articolo 63, comma 1, della legge n. 121 del 1981 e poi con l'articolo 7 del D.P.R. n. 69 del 1984 ed, infine, con l'articolo 1 del D.P.R. n. 234 del 1988, prestazioni di lavoro fisse e continuative sulla base di un orario di lavoro settimanale, maggiorato di due ore rispetto all'orario normale di servizio. ( ... )
24 luglio 2003 Consiglio di Stato sentenza n. 4058/2003 ( ...) F A T T O Con ricorso ritualmente notificato, un folto gruppo di carabinieri (in servizio e quiescenza) proponeva appello avverso la sentenza del T.A.R. per la Toscana, sezione prima, n. 427 del 17 ottobre 1997, con cui veniva respinta la domanda di estensione dell’indennità militare prevista dagli artt. 2, d.l. n. 379 del 1987, convertito con modificazioni nella l. n. 468 del 1987, e 9, l. n. 231 del 1990. ( ... )
19 luglio 2003 - Consiglio di Stato sentenza n. 3963/2003 ( ... ) FATTO Il Ministero dell'Interno, preso atto della modifica introdotta dall'art. 4 el D.P.R. n. 327/1982 relativamente al requisito della conoscenza della lingua italiana e di quella tedesca per le assunzioni ad impieghi nelle Pubbliche Amministrazioni in Provincia di Bolzano e rilevato che con l'entrata in vigore della L. 1° aprile 1981, n. 121 per accedere alla qualifica iniziale dei ruoli della Polizia di Stato (agente) è richiesto il diploma di scuola medi—a inferiore, con provvedimento in data 6.12.1994 ha disposto, a decorrere dal giorno 1° agosto 1994, la cessazione della corresponsione della indennità di seconda lingua al personale della Polizia di Stato in servizio in Provincia di Bolzano e non in permesso del corrispondente "patentino C". ( ... )
19 luglio 2003 TAR Lazio Sezione I ter ( ... ) per l'annullamento del provvedimento n.333/DO160253 del 13 gennaio 2000 notificato il 9/3/2000 con il quale il Ministero ha rigettato l’istanza del ricorrente tendente alla riammissione in servizio, ai sensi dell’art. 60 del DPR 335/82, con la motivazione che “ allo stato attuale non esistono posti disponibili”. ( ... ) FATTO E DIRITTO Riferisce il ricorrente di aver prestato servizio per oltre trenta anni nella Polizia di Stato e di essere stato dispensato dal servizio per inidoneità permanente nella forma assoluta. Avverso tale determinazione il ricorrente ha proposto ricorso al Tar del Lazio, respinto con sentenza 2685/98, appellata con giudizio ancora pendente. Nel frattempo, essendo venuta meno ad avviso dell’interessato, l’infermità per la quale era stato dispensato, lo stesso ha chiesto di essere riammesso in servizio, anche previo trasferimento in corrispondenti qualifiche di altri ruoli della Polizia di Stato o di altre amministrazioni dello Stato. Impugna ora il diniego opposto alla sua richiesta dall’amministrazione, motivato con la mancanza , allo stato, di vacanze disponibili.
19 luglio 2003 - Consiglio di Stato sentenza n. 3417/2003 ( ... ) F A T T O Con ricorso ritualmente notificato, un folto gruppo di carabinieri (ex appuntati scelti ufficiali di polizia giudiziaria - sin d’ora U.P.G. - in servizio o congedo), proponeva appello avverso la sentenza indicata in epigrafe, con cui venivano respinte le censure articolate contro: a) la circolare del Comando generale dell’Arma dei C.C. - n. prot. 74\75 del 3 febbraio 1995 - recante la conferma dell’inquadramento degli ex appuntati scelti U.P.G., a decorrere dal 1 settembre 1995, nel nuovo ruolo dei sovrintendenti; b) tutti i consequenziali atti di inquadramento.
17 luglio 2003 - Corte Costituzionale sentenza n. 239/2003 Patente non revocabile anche con condanna a tre anni - Non più revoca della patente a chi ha subito una condanna superiore ai tre anni. La Corte costituzionale ha dichiarato illegittimi gli articoli del Codice della strada 120 e 130 dove appunto prevedono la revoca della licenza di guida a persone condannate al carcere quando l'utilizzazione del documento possa agevolare la commissione di reati simili a quelli per i quali la condanna è stata inflitta. I giudici della Consulta hanno dunque dichiarato fondate le eccezioni sollevate dai Tar del Trentino-Alto Adige e della Lombardia che avevano osservato come il Governo, varando quei due articoli, fosse andato al di là dei limiti che gli erano imposti dalla legge delega.
16 luglio
2003 SVOLGIMENTO DI MANSIONI SUPERIORI DA PARTE DEI PUBBLICI DIPENDENTI
CORTE COSTITUZIONALE –
Sentenza 4 luglio 2003 n. 229 (dichiara inammissibili le q.l.c.
di varie norme che, secondo l’assunto del remittente, prima del D.L.vo n.
80/1998, non consentivano l’adeguamento del trattamento economico del pubblico
dipendente nei casi di adibizione a mansioni superiori).
16 luglio TRASFERIMENTO DIRIGENTI -
TRIBUNALE DI BELLUNO – Decreto 12 luglio 2003 (sui limiti per l'Amministrazione pubblica di disporre il trasferimento dei propri dirigenti per motivi organizzativi), con nota di A. TAMBURRANO
16 luglio 2003
RICONOSCIMENTO DELLA CAUSA DI SERVIZIO
CONSIGLIO DI STATO, SEZ. V –
Sentenza 3 luglio 2003 n. 4004
(sull’individuazione del momento da cui comincia a decorrere il termine
semestrale per la presentazione di una domanda di riconoscimento della causa
di servizio).
11 luglio 2003 - Cassazione Sezione Lavoro - Infortunio in itinere - Indennizzabilità del danno da incidente stradale nel percorso di andata e ritorno da luogo di lavoro al luogo di residenza della famiglia
7 luglio 2003 - Consiglio di Stato n. 3038/2003 ( ... ) per l’annullamento della sentenza del Tribunale Amministrativo Regionale della Puglia, Lecce, Sez. I, n. 2204/2001, resa inter partes e concernente assegnazione ad altro incarico nella Polizia di Stato. ( ... ) F A T T O Con provvedimento del Dipartimento della Pubblica Sicurezza L’Ispettore Capo Ireneo Santimone, già assegnato alla Direzione Investigativa Antimafia, Sezione operativa di Lecce, è stato destinato ad altro incarico presso la Questura di Lecce
7 luglio 2003 - Consiglio di Stato n. 2970/2003 ( .. ) SVOLGIMENTO DEL PROCESSO Con ricorso ritualmente notificato Gianlorenzo Zuin, ispettore superiore della Polizia di Stato, proponeva appello avverso la sentenza del T.A.R. per il Veneto, prima sezione, n. 1207 del 13 luglio 1999 che aveva respinto le censure articolate nei confronti del decreto del Ministro dell’interno – n. 555\1434\PERS. DIA del 4 novembre 1997 - recante la revoca dell’assegnazione alla Direzione investigativa antimafia (in prosieguo D.I.A.) di Padova.
7 luglio 2003 TAR Lazio sentenza n. 407 / 2002 Sinistro stradale con auto di servizio: occorre valutare il grado di responsabilità per stabilire l'importo da risarcire all'erario F A T T O Con atto in data 5.10.2001 ,notificato il 3.11.2001 al di lui domicilio in XX il Sig. R.M. viene chiamato avanti a questa Sezione per sentirsi ivi condannare al pagamento in favore dell'Erario della somma di £. 34.544.602, più rivalutazione monetaria , interessi legali e spese di giudizio , quale autore del danno subito dall' Amministrazione della Difesa per la riparazione dell'autovettura blindata mod. Fiat Croma tg. RM 2K3906 in uso alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Roma,da lui condotta per il trasporto del Dott. D.I. e della Dott.ssa M.B.B. dalla loro abitazione ,sita in Roma, via Valbondione ,109, a Piazzale Clodio, in Roma , ove ha sede la Procura della Repubblica , presso la quale i trasportati prestavano servizio, quali Sostituti Procuratori.
7 luglio 2003 TAR Sicilia sentenza n. 799/2003 - Il lavoratore può conoscere la valutazione dei rischi (...) Il lavoratore che chiede di avere una copia del documento sulla valutazione dei rischi ha diritto ad ottenerla. E’ questo il principio affermato dal Tribunale amministrativo per la Sicilia, con una sentenza depositata il 13 maggio 2003. I giudici amministrativi hanno accolto un ricorso presentato da una docente, che si era vista rifiutare una domanda di accesso agli atti, riguardante la documentazione che viene predisposta dal dirigente scolastico per valutare i rischi, secondo quanto previsto dal decreto legislativo 626/94. La stessa norma , peraltro, prevede che la pubblicità del documento dei rischi possa essere soddisfatta anche affiggendone all’albo una parte. Ma il Tribunale amministrativo ha ritenuto che questa prescrizione non possa annullare gli effetti della legge sulla trasparenza amministrativa, che dispone la facoltà di accedere agli atti amministrativi da parte di tutti i soggetti portatori di interesse giuridico qualificato. Come, per esempio, il lavoratore in servizio nell’unità produttiva a cui si riferisce il documento
7 luglio 2003 - Cassazione sentenza n. 17680/2003 -Dire ‘vaffa’ può anche essere reato (... ) L'espressione "vaffa…" è una ingiuria che può far scattare una condanna penale, specie quando sia accompagnata da gesti osceni che ne esplicitino il significato. Lo ha stabilito la Settima Sezione Penale della Corte di Cassazione, chiamata a pronunciarsi, come già accaduto in passato, sulle conseguenza penali della diffusa espressione. La Suprema Corte in questo caso ha ritenuto sussistere il reato di ingiuria in quanto l'espressione, che talvolta può essere usata in modo colorito e non penalmente rilevante, è certamente ingiuriosa e, quindi, punibile, quando sia accompagnata da gesti osceni di contenuto inequivocabile.
26 giugno 2003 - TAR Trentino Alto Adige - Sezione di Trento - ( ... ) per l’annullamento: del provvedimento del Questore di Trento n. prot. 1197/Div. Pers./2.12 dd. 10.7.2000, con il quale veniva negato l’accoglimento della richiesta di congedo “parentale”, previsto dalla L. 8 marzo 2000, n. 53, comunicato al ricorrente in data 10.7.2000 ( ... ) nonché per il riconoscimento del diritto al godimento del “congedo parentale” spettante e non concesso, ex art. 7 della Legge 1204/1971, modificato dall’art. 3 della L. 8 marzo 2000, n. 53. ( ... ) F A T T O Con ricorso notificato in data 23 ottobre 2000 il sig. Giovanni Fontanari - Vice Revisore Tecnico della Polizia di Stato in servizio presso l’Ufficio del Capo Posto TLC della Questura di Trento - impugnava, chiedendone l’annullamento, il provvedimento del Questore di Trento del 10.7.2000 (prot. n. 1197/Div.Pers./2.12), con il quale è stata respinta l’istanza di congedo straordinario (parentale) per 31 giorni, con decorrenza dal 10.7.2000, avanzata dal ricorrente in data 21.6.2000 in relazione al proprio figlio Gabriele (di 6 anni), ai sensi dell’art. 7 della legge 30.12.1971, n. 1204, come sostituito dall’art. 3 della legge 8.3.2000, n. 53; ed instava nel contempo per il riconoscimento del diritto a tale congedo “parentale” in corrispondenza al congedo “ordinario” usufruito nel medesimo periodo
26 giugno 2003 - Cassazione Sezione Lavoro sentenza n. 6714/2003 - Rifiuto ingiustificato di svolgere mansioni inferiori - Massima. Una volta che l'attività prevalente ed assorbente del lavoratore rientri fra le mansioni corrispondenti alla qualifica di appartenenza, non viola i limiti esterni dello ius variandi - né frustra la funzione di tutela della professionalità, che ne risulta perseguita - l'adibizione del lavoratore stesso a mansioni inferiori, purché si tratti di mansioni che - oltre ad essere marginali ed accessorie, rispetto a quelle di competenza (in tal senso, vedi, per tutte, Cass. n. 7821 /2001, 2045/98, 6464/93, 3845/92) - non rientrino nella competenza specifica di altri lavoratori di professionalità meno elevata (vedi Cass. n. 3845/92, cit.).
19 giugno 2003 Suprema Corte di Cassazione, Sezione Lavoro, sentenza n.5539/2003 Il lavoratore dequalificato va risarcito - Il dipendente che subisca un illegittimo demansionamento e che, a seguito di esso, veda peggiorare le proprie condizioni di salute, ha diritto alla riqualificazione ed al risarcimento del danno biologico derivante dal proprio stato depressivo.
19 giugno
2003 -
Suprema Corte di
Cassazione, Sezione Prima Civile, sentenza n.4033/2003
Uno dei coniugi può vendere
i beni in comunione -
I beni in regime di
comunione legale possono essere venduti da uno solo dei coniugi anche senza il
consenso dell'altro, salvo la possibilità, per quest'ultimo, di chiedere la
reintegrazione della comunione.
11 giugno 2003 - Il Consiglio di Stato in sede giurisdizionale (Sezione Quarta) Decisione n. 2623/2003 - Stato, aumenti per mansioni superiori dal 1998 - Viene riconosciuto con carattere di generalità dall'entrata in vigore del dlgs 387/98 - Nell’ambito del rapporto d’impiego alle dipendenze delle pubbliche amministrazioni, il diritto alle differenze retributive per lo svolgimento di funzioni superiori da parte di pubblici dipendenti deve essere riconosciuto con carattere di generalità solo dalla data di entrata in vigore della normativa dettata dall’art. 15 del DLgs 29 ottobre 1998, n. 387 (ora contenuta nell’art. 52 del DLgs n. 165/2001) e non per il periodo anteriore a tale data. Lo ha affermato la Sezione Quarta del Consiglio di Stato nella decisione 25 febbraio 2003, n. 2623, accogliendo il ricorso presentato in appello dalla Regine Lazio avverso la Sentenza con cui il TAR del Lazio aveva stabilito che a un dipendente regionale di prima qualifica funzionale dirigenziale, il quale nel periodo dal 17 gennaio 1990 al 1° maggio 1991 aveva svolto mansioni superiori, spettasse il trattamento economico corrispondente a tali mansioni con interessi e rivalutazione monetaria.
9 giugno 2003 - TAR per la Puglia sede di Bari - ( ... ) FATTO Col ricorso in epigrafe la società ...s.r.l., già affidataria del servizio di pulizia delle sedi degli organismi della Polizia di Stato di Bari e provincia con contratto avente scadenza al 31.12.2002, ha impugnato il provvedimento dell’Ufficio Territoriale del Governo – Prefettura di Bari del 29.11.2002 recante diniego del rinnovo del contratto e quello del 19.12.2002 recante le comunicazione della decisione di non ammissione alla gara indetta per l’affidamento del servizio, unitamente agli altri atti indicati in epigrafe. I provvedimenti gravati sono stati assunti dalla Prefettura di Bari “in considerazione delle ripetute note di contestazione formulate dagli organismi di Polizia di Stato al momento interessati dal servizio e dalle diverse stazioni dei Carabinieri della provincia di bari in occasione del servizio prestato nel corso degli anni 2001 - 2002
9 giugno 2003 - ORDINANZA della Corte costituzionale N. 173/2003 Cumulo, giusto selezionare per l'integrazione al minimo ( ... ) Le disposizioni dell’art. 6, comma 3, del DL n. 463/1983, convertito con modificazioni nella legge n. 638/1983, che stabiliscono i criteri per individuare quale debba essere il trattamento da integrare fino al limite del minimo pensionistico in caso di cumulo di pensioni di importo al di sotto di tale limite, debbono ritenersi costituzionalmente legittimi perché non si pongono in contrasto né con il principio di uguaglianza di cui all’art. 3 della Costituzione né con la garanzia dell’adeguatezza dei mezzi di sussistenza alle esigenze di vita sancita dall’art. 38 della Costituzione. In tal senso si è pronunciata la Corte Costituzionale nella Ordinanza 19-23 maggio 2003, n. 173, dichiarando la manifesta infondatezza della questione di legittimità costituzionale della normativa di cui all’art. 6, comma 3, del DL n. 463/1983, convertito in legge n. 638/1983, sollevata, in riferimento agli articoli 3 e 38 della Costituzione, dal Tribunale di Viterbo.
6 giugno 2003 Suprema Corte di Cassazione, Sezione Lavoro, sentenza n.6377/2003 - La colpa del dipendente non esclude responsabilità superiori - La responsabilità per il datore di lavoro che non adotti tutte le misure necessarie a tutelare l'integrità fisica e morale del lavoratore non è esclusa dall'eventuale concorso di colpa del dipendente.
4 giugno 2003 - SENTENZA della Corte costituzionale N.149 dell’ANNO 2003 - Proscioglimento dei minori anche in fase dibattimentale - Proscioglimento dei minori anche in fase dibattimentale. Lo ha deciso la Corte costituzionale con la sentenza 149 del 2003. La Corte d'Appello di Roma, sezione minorenni, ha fornito l'occasione alla Consulta per la pronuncia a maggior favore dell'imputato non ancora diciottenne.
3 giugno 2003 - TAR Piemonte ( ... ) per l’annullamento del giudizio complessivo 26 settembre 1997 del Direttore Centrale per la Polizia Stradale, Ferroviaria, di Frontiera e Postale e del rapporto informativo per l’anno 1996, predisposto dal Direttore dell’Ufficio 2°, 1° Dir. T. S.F.P. in data 3 settembre 1997, Compartimento di Polizia Ferroviaria di Torino, nonché di ogni altro atto presupposto, connesso e conseguente;
3 giugno 2003 - TAR Lombardia sezione di Brescia ( ... ) per l'annullamento, del decreto del Ministro del 26.10.2000 di trasferimento immediato a Bergamoper incompatibilità ambientale (ricorso originario) e del provvedimento 15.3.2001 che ingiunge la presa in servizio presso la questura di Bergamo (ricorso per motivi aggiunti); ( ... ) Ritenuto in fatto e in diritto rilevato che con gli impugnati provvedimenti il Capo della polizia ha disposto il trasferimento del ricorrente per incompatibilità ambientale ai sensi dell’art. 55, 4° e 5° comma del D.P.R. 24 aprile 1982 n. 335, facendo proprie le proposte del Dirigente del Compartimento della polizia stradale di Milano di cui alla richiamata nota n. 3983 del 9.2.2000; il trasferimento per incompatibilità ambientale del personale della Polizia di Stato di cui all'articolo 55, quarto comma D.P.R. 24 aprile 1982 n. 335 rientra nei potere discrezionale dell'Amministrazione ai fini dell'organizzazione del servizio alla luce di interessi di ordine generale (cfr. Cons. St. Sez. IV 6.3.1990 n. 155); per la legittimità del provvedimento di trasferimento per incompatibilità ambientale è sufficiente che lo stesso sia stato adottato in base ad elementi logici
30 maggio 2003 - GARANTE PER LA PROTEZIONE DEI DATI PERSONALI. Oggetto : fatturazione dettagliata relativa ai numeri a tariffazione specifica (numerazione 899 e 709) L'utente può sapere i numeri chiamati dal suo telefono
29 maggio 2003 - Corte Costituzionale sentenza 143/2003 - Pubblici, ai giudici amministrativi anche la condotta antisindacale - Riguarda coloro il cui rapporto di lavoro non è stato privatizzato - In caso di controversie relative a lesione di diritti soggettivi derivanti da comportamento antisindacale del datore di lavoro, per le categorie dei pubblici dipendenti il cui rapporto di lavoro non è stato privatizzato, le disposizioni dell’art. 63, comma 4, del DLgs 30 marzo 2001, n. 165 (Norme generali sull’ordinamento del lavoro alle dipendenze delle amministrazioni pubbliche) ( ... )
23 maggio 2003 - Ordinanza della Corte Costituzionale n. 136/2003 - Lavoratori in permesso sindacale senza assicurazione infortuni . Ai fini dell’assicurazione obbligatoria contro gli infortuni sul lavoro e le malattie professionali, la situazione dei lavoratori dipendenti che si trovino in permesso sindacale è diversa dalla situazione dei lavoratori dipendenti che si trovino in aspettativa sindacale. Infatti, i permessi sindacali di cui all’art. 30 della legge n. 300/1970 hanno carattere di episodicità e di occasionalità che non alterano la continuità della prestazione lavorativa del dipendente e del correlato obbligo retributivo del datore di lavoro, mentre l’aspettativa sindacale di cui all’art. 31 della stessa legge n. 300/1970 si configura come un distacco essenzialmente durevole del dipendente in favore del sindacato, dando luogo ad una sospensione dell’originario rapporto di lavoro e facendo venir meno l’obbligo del dipendente a fornire la prestazione lavorativa e l’obbligo del datore di lavoro a corrispondere la retribuzione.
23 maggio 2003 - Corte Suprema di Cassazione sentenza n. 20031/2003 . Legittimo l'uso delle armi durante arresti pericolosi . È legittimo l'uso delle armi da parte delle forze dell'ordine che devono eseguire l'arresto di persone pericolose. Lo ha stabilito la Quarta Sezione Penale della Corte di Cassazione annullando una sentenza di condanna emessa nei confronti di un maresciallo dei Carabinieri che aveva sparato durante un inseguimento a tre rapinatori, uccidendone uno e, per questo, era stato condannato per omicidio colposo. La Suprema Corte ha invece annullato la condanna in applicazione della Convenzione Europea dei Diritti dell'Uomo del 1950 e della norma del codice penale che prevede appunto l' "uso legittimo delle armi" come causa di giustificazione del reato, stabilendo che "non è punibile il pubblico ufficiale che, al fine di adempiere un dovere del proprio ufficio, fa uso ovvero ordina di far uso delle armi o di un altro mezzo di coazione fisica, quando vi è costretto dalla necessità di respingere una violenza o di vincere una resistenza all'Autorità
19 maggio 2003 - Consiglio di Stato sentenza n. 1778/2003 ( ... ) per l’annullamento della sentenza del Tribunale Amministrativo Regionale del Lazio, Roma, Sez. I-ter, n. 94/1997, resa inter partes e concernente esclusione dall’avanzamento alla qualifica di assistente della Polizia di Stato. ( ... ) F A T T O Il Petreccia impugnava la sua esclusione dall’avanzamento alla qualifica di assistente nella Polizia di Stato per: errata applicazione dell’art. 205, D.P.R. n. 3/1957, e dell’art. 10, D.P.R. n. 335/1982, nonché difetto di motivazione ed incostituzionalità del cit. art. 10 per contrasto con l’art. 76, Cost., per eccesso di delega rispetto all’art. 36/XVII, legge n. 121/1981, contemplante solo un avanzamento per anzianità; eccesso di potere, travisamento di fatti ed ancora incostituzionalità in assenza di demeriti in capo al Petreccia; violazione della legge n. 241/1990 e dell’art. 25, Cost. (diritto di difesa), per omessa indicazione del termine per ricorrere e del giudice competente.
16 maggio 2003 - Consiglio di Stato sentenza n. 735/2003 ( ... ) F A T T O Con ricorso notificato il 4 novembre 1994 le nominate in epigrafe, tutte Commissario capo della Polizia di Stato provenienti dal ruolo degli Ispettori, chiedevano al TAR del Lazio la declaratoria del proprio diritto all’applicazione degli artt.51 L. n.668/96 e 41 DPR n.1077/70 in relazione all’anzianità generica di ruolo maturata nella carriera immediatamente inferiore di Ispettore, impugnando gli atti di diniego dell’estensione del giudicato favorevole formatosi sulla decisione di questo Consiglio di Stato, Sezione IV, n.1038/93.
8 maggio 2003 - Corte Costituzionale - Sentenza n. 115 / 2003 - La mansione superiore non implica il trattamento - Le disposizioni del comma 3 dell’art. 24 della legge della Regione Lombardia 26 aprile 1990, n. 25, sono costituzionalmente legittime nella parte in cui prevedono che all’assistente sociale coordinatore il quale svolga temporaneamente le mansioni di dirigente responsabile del servizio di assistenza sociale, sia attribuito soltanto il trattamento economico spettante per la qualifica di appartenenza e le indennità connesse all’esercizio delle mansioni della qualifica superiore, e non anche il trattamento corrispondente a tale qualifica superiore.
3 maggio 2003 - Suprema Corte di Cassazione, Sezione Quinta Civile, sentenza n.2418/2003 - Agevolazioni prima casa anche per motivi di lavoro - Le agevolazioni per l'acquisto della prima casa possono essere concesse anche a chi già possiede un alloggio nel comune di residenza ma per necessità di lavoro ne acquista un'altra in un comune diverso. Lo ha stabilito la Quinta Sezione Civile della Corte di Cassazione respingendo un ricorso del Ministero delle Finanze che non voleva concedere lo sconto fiscale ad una donna che per lavoro aveva acquistato una casa a Pescara, pur avendone una a L'Aquila, Comune di residenza.
27 aprile 2003 - Consiglio di Stato, sez. V - Sentenza 7 aprile 2003, n. 1837 - accesso atti amministrativi - richiesta di accesso agli atti della procedura concorsuale - avanzata da un candidato non ammesso a partecipare al concorso - va limitata agli atti relativi alla (fase della) sua esclusione dalla procedura concorsuale
27 aprile 2003 Sentenza n.407-2002 del 11 febbraio 2002 - Sezione giurisdizionale per la regione lazio - Sinistro stradale con auto di servizio: occorre valutare il grado di responsabilità per stabilire l'importo da risarcire all'erario F A T T O Con atto in data 5.10.2001 ,notificato il 3.11.2001 al di lui domicilio in XX il Sig.R.M. viene chiamato avanti a questa Sezione per sentirsi ivi condannare al pagamento in favore dell'Erario della somma di £. 34.544.602, più rivalutazione monetaria , interessi legali e spese di giudizio , quale autore del danno subito dall' Amministrazione della Difesa per la riparazione dell'autovettura blindata mod. Fiat Croma tg. RM 2K3906 in uso alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Roma,da lui condotta per il trasporto del Dott. D.I. e della Dott.ssa M.B.B. dalla loro abitazione ,sita in Roma, via Valbondione ,109, a Piazzale Clodio, in Roma , ove ha sede la Procura della Repubblica , presso la quale i trasportati prestavano servizio, quali Sostituti Procuratori.
24 aprile 2003 - TAR Basilicata - ( ... ) per l'annullamento del decreto di concessione dell’equo indennizzo, reso dal Ministero dell’interno in data 1° aprile 1994 (prot. n.1832), nella parte in cui, facendo proprio il parere del C.p.p.o., ascrive le menomazioni complessive alla tabella B – misura minima, nonché di ogni altro atto pregresso, connesso e consequenziale, e in particolare dello stesso parere del C.p.p.o. n.24115/91 del 24 gennaio 1992. ( ... ) FATTO 1. Con ricorso notificato in data 9 novembre 1994 il sig. Raffaele Dandrea impugna il decreto del Ministero dell’interno n.1832 del 1° aprile 1994 di concessione dell’equo indennizzo, nella parte in cui, in conformità al parere reso dal C.p.p.o., ascrive le menomazioni fisiche da lui sofferte alla tabella B – misura minima.
24 aprile 2003 - TAR Lazio sezione I - ( ... ) per l’annullamento, previa sospensione del provvedimento di cui alla nota prot. n.°AGP/69731 sf 16.0 del 5.4.1995, comunicato il 10 aprile 1995 con cui il Segretario Generale della Presidenza del Consiglio dei Ministri, ha opposto rifiuto alla richiesta del ricorrente volta ad ottenere la corresponsione della c.d. “indennità di presidenza” prevista dall’art.8 della L. 8.8.1985 n.455; ( .. ) di ogni atto presupposto, conseguente o comunque connesso; ( ... ) e per il riconoscimento del diritto di percepire la “indennità di presidenza” prevista dall’art.8 della L. 8.8.1985 n.455 (cumulativamente alla indennità di cui all’art.43, comma III, della L.1.4.1981 n.121), percepita dal ricorrente fino al dicembre 1993 e da allora mai più corrispostagli. ( ... ) P.Q.M. il Tribunale Amministrativo Regionale per la Sicilia, Sez. I^, accoglie il ricorso indicato in epigrafe; ed annulla -per l’effetto- i provvedimenti impugnati. Condanna l’Amministrazione alla corresponsione, in favore del ricorrente, delle indennità arretrate finora trattenute, maggiorate delle somme accessorie dovute a titolo di interessi e rivalutazione, da calcolarsi con le modalità indicate in motivazione.
18 aprile 2003 - Corte Costituzionale - sentenza n. 89/2003 - Dipendente pubblico a tempo pieno solo per concorso - Con la Sentenza della Corte Costituzionale 13-27 marzo 2003, n. 89, è stata dichiarata non fondata la questione di legittimità costituzionale dell’art. 36, comma 2, del DLgs 30 marzo 2001, n. 165, con cui sono state emanate le “Norme generali sull’ordinamento del lavoro alle dipendenze delle amministrazioni pubbliche”.
16 aprile 2003 - TAR Abruzzo - Sezione staccata di Pescara - PER L’ANNULLAMENTO Del provvedimento 13.5.1999 della Commissione Medica II° di conferma del giudizio negativo in punto di concessione di equo indennizzo, per la infermità di “persistenti aspetti di labilità emotiva”; ( .. ) FATTO e DIRITTO Il ricorrente, già assistente capo della Polizia dello Stato, dispensato dal servizio e collocato in pensione, impugna l’atto in epigrafe, quale atto finale e definitivo, censurandone la sua illogicità e contraddittorietà, unita ad una carenza di motivazione
13 aprile 2003 - TAR Abruzzo - Indennizzo ferie non godute: prescrizione - Il diritto alla corresponsione del compenso sostitutivo per ferie non godute si prescrive, ai sensi dell’art. 2948 cod. civ., in 5 anni, poiché esso attiene a somme suscettibili di essere pagate in ratei mensili, come qualsiasi emolumento retributivo dovuto al pubblico dipendente: lo ha affermato il TA.R. Abruzzo, L’Aquila, con sentenza 27 marzo 2003, n. 143, precisando che tanto discende dal consolidato orientamento del giudice amministrativo sulla natura dell’emolumento, essendo stato chiarito che il diritto del pubblico dipendente al compenso sostitutivo delle ferie non godute discende direttamente dal rapporto di lavoro, deriva dal carattere sinallagmatico della prestazione e non ha, pertanto, carattere risarcitorio.
12 aprile 2003 - TAR Toscana - sentenza per l’annullamento (ric. n. 2405/99) del decreto prot. n. 333-C/10830-I/20/99 emesso dal Capo della Polizia il 13.7.1999 e notificato all’interessato il 22.7.1999 con il quale veniva disposto il trasferimento di ufficio del ricorrente in altra sede ai sensi dell’art. 55 c. 4 e 5 del D.P.R. 335/1982 con decorrenza immediata ( .... ) P. Q. M. Il Tribunale Amministrativo Regionale per la Toscana, Sezione I^, definitivamente pronunciando sui ricorsi in epigrafe, così provvede: riunisce i ricorsi e li ACCOGLIE entrambi e, per l’effetto, annulla i provvedimenti rispettivamente impugnati
8 aprile 2003 Tribunale di Roma, Settima Sezione Penale, in composizione monocratica, Sentenza 2 gennaio - 20 febbraio 2003 - stranieri - non è efficace (e pertanto va assolto lo straniero che senza giustificato motivo si trattiene nel territorio dello Stato in violazione dell'ordine impartito dal Questore) il decreto di espulsione mancante della traduzione nella lingua madre dell’imputato e delle modalità di impugnazione dell’atto ai sensi dell’articolo 3, ultima comma, della L. n. 241/1990
3 aprile 2003 Corte Costituzionale - Sentenza n. 104 / 2003 - Riposi ai genitori lavoratori per bimbi adottati di qualsiasi età - Dichiarata illegittima la norma che li limitava solo al primo anno di età del bambino - I riposi giornalieri dal lavoro spettano ai genitori di bambini adottati anche oltre il primo anno di vita del bambino e cioè fino a un anno dall'ingresso del piccolo nella famiglia. La Consulta ha infatti dichiarato illegittimo il comma 1 dell'articolo 45 del decreto legislativo 151 del 2001 dove era previsto che quei riposi si applicassero solo fino allo scadere del primo anno di vita del bambino. I giudici di piazza del Quirinale hanno ritenuto, tra l'altro, contrario al principio di eguaglianza stabilito dalla Costituzione che, di fatto, i bambini adottati avessero 'un trattamento deteriore' rispetto a quelli naturali: il fatto di restringere il diritto ai riposi per gli adottanti al primo anno di vita del bambino in sostanza era irragionevole e stabiliva una disparità di trattamento
3 aprile 2003 - Cassazione Sezioni Unite Civili - sentenza n. 1807. 2003 Il giudice ordinario può disapplicare i decreti ministeriali - Non sussiste la giurisdizione esclusiva del tribunale amministrativo - Il giudice ordinario, in funzione di giudice del lavoro, può disapplicare gli atti amministrativi di carattere generale, se sono presupposti agli atti, organizzativi o di gestione, che hanno ingenerato la controversia di lavoro. Il giudice ordinario, infatti, ha il compito di tutelare tutti i diritti soggettivi inerenti al rapporto di lavoro dei dipendenti pubblici. Nella consapevolezza che, anche nelle materie riservate alla legge e sottratte alla contrattazione, le situazioni giuridiche del dipendente hanno, se inerenti al rapporto, la consistenza del diritto soggettivo. E’ questo il principio affermato dalla Corte di Cassazione, in un ordinanza emessa in sede di regolamento di giurisdizione: uno strumento procedurale cui possono ricorrere le parti in lite, per conoscere il parere delle Sezioni unite ogni volta che vi sono dubbi sulla giurisdizione. Il caso riguardava un’assistente bibliotecaria trasferita da un Ente locale allo Stato, contro la sua volontà, che si era opposta al trasferimento con un ricorso d’urgenza. Ricorso al quale aveva fatto seguito il diniego del giudice per difetto di giurisdizione. Di qui la domanda di regolamento di giurisdizione da parte della ricorrente, che otteneva una pronuncia favorevole da parte della Cassazione, la quale dichiarava la giurisdizione del giudice ordinario.
3 aprile 2003 - Cassazione sentenza n. 7772/2003 - Telefonare occasionalmente dall'ufficio non è reato - in alcuni casi può servire perfino a migliorare la qualità del lavoro - Le telefonate private effettuate dal telefono dell'ufficio non costituiscono sempre un reato, ma anzi, quando sono fatte sporadicamente possono addirittura contribuire a migliorare la qualità del lavoro. La Sesta Sezione Penale, analogamente a quanto aveva fatto con una sentenza dello stesso giorno, la n. 7347, ha confermato l'assoluzione per un dipendente accusato di avere utilizzato l'apparecchio telefonico a disposizione nell'ufficio per chiamate personali. La Suprema Corte ha respinto il ricorso del Procuratore Generale della Repubblica di Campobasso, rilevando che sle chiamate personali sono lecite quando si tratti di situazioni in cui il dipendente viene sollecitato durante l'espletamento della sua prestazione da richieste di tipo personale; anzi, una breve comunicazione privata che viene soddisfatta può assicurare, nell'interesse dell'amministrazione, una migliore correttezza del servizio e la salvaguardia della serenità nell'ambito del lavoro
26 marzo 2003 - Suprema Corte di Cassazione sentenza n. 18204/2002 - Invalidità - Perché i supremi giudici distinguono tra equo indennizzo e rendita - Il riconoscimento della dipendenza da cause di servizio richiesto ed ottenuto per il conseguimento del diritto all’equo indennizzo, non è rilevante ai fini del riconoscimento del rapporto di causalità tra l’attività svolta e la patologia contratta, necessario per conseguire il diritto alla rendita per malattia professionale. Lo ha affermato la Corte di Cassazione, Sezione lavoro, nella sentenza n. 18204 del 30 ottobre-20 dicembre 2002 con la quale la stessa Corte ha respinto il ricorso proposto da un dipendente delle Ferrovie dello Stato spa che, per un malattia contratta durante il servizio svolto come macchinista, aveva chiesto la rendita dopo avere ottenuto l’equo indennizzo. Il lavoratore in parola, si era rivolto al Pretore di Bari per impugnare il non accoglimento della domanda con cui aveva chiesto alle Ferrovie dello Stato la rendita per una infermità da lui ritenuta di carattere professionale in quanto già riconosciuta dalle stesse Ferrovie come dipendente da causa di servizio con conseguente attribuzione dell’equo indennizzo. Avendo, però, il Pretore respinto il ricorso, l’interessato aveva impugnato la sentenza pretoriale in grado di appello avanti al Tribunale di Bari, ricorrendo poi in Cassazione avverso la sentenza con la quale detto Tribunale aveva respinto l’appello sulla base del fondamentale rilievo che il lavoratore non aveva fornito, come invece avrebbe dovuto, la prova delle caratteristiche morbigene della lavorazione svolta e del rapporto di causalità tra questa e la tecnopatia denunciata. La Sezione lavoro della Corte di Cassazione, ha ritenuto corrette le motivazioni poste dal Tribunale di Bari a fondamento della sentenza di rigetto dell’appello, e a sua volta, richiamando anche la precedente propria giurisprudenza, ha respinto il ricorso in Cassazione sulla base, tra l’altro, delle seguenti considerazioni. In tema di assicurazione contro le malattie professionali, quando come nel caso di specie l’infermità invalidante derivi da fattori concorrenti, di natura sia professionali che extra professionali, trova applicazione il principio di equivalenza causale stabilito in materia penale dall’art. 41 del codice penale, con la conseguenza che a ciascuno di detti fattori deve riconoscersi carattere di causa efficiente esclusiva, ma tale principio non solleva il lavoratore dall’onere di provare il rapporto di causalità tra i fattori lavorativi e la malattia di cui si asserisce essere l’affetto. L’istituto della rendita per malattia professionale previsto dalle norme del DPR n. 1124/1965 e quello dell’equo indennizzo di cui all’art. 68 del DPR n. 3/1957 e all’art. 64 del DPR n. 1092/1973, dovuto anche ai dipendenti delle Ferrovie dello Stato, si fondano su presupposti diversi. Infatti, l’equo indennizzo, qualificabile come prestazione speciale di carattere previdenziale, viene attribuito al dipendente per compensare menomazioni fisiche comunque connesse al servizio. La rendita per malattia professionale, invece, richiede che la malattia sia contratta nell’esercizio e a causa della lavorazione svolta, imponendo un nesso più stretto tra malattia ed attività lavorativa. Per il conseguimento del diritto alla rendita, l’attività lavorativa, in caso di fattori plurimi, deve pur sempre costituire la causa sufficiente, ossia la "conditio sine qua non" della malattia, per cui il riconoscimento della causa di servizio di una infermità non ha rilievo per il riconoscimento del rapporto di causalità tra l’attività svolta e la malattia contratta e, di per sé, non consente alcun apprezzamento circa l’eventuale incidenza di altri fattori di natura extra professionali sulla riduzione dell’attitudine al lavoro
25 marzo 2003 - Suprema Corte di Cassazione sentenza n. 7347/2003 - Lecite le telefonate occasionali dall'ufficio - Sono ammissibili chiamate private purchè non se ne abusi - Le telefonate private effettuate occasionalmente dall'ufficio sono lecite purché non diventino un abuso. Così la Sesta Sezione Penale della Corte di Cassazione ha confermato l'assoluzione per un dipendente pubblico accusato di peculato per avere effettuato alcune telefonate dall'ufficio. La Suprema Corte ha respinto il ricorso del Procuratore Generale della Repubblica di Campobasso, rilevando che, mentre costituisce certamente reato l'uso costante e ripetuto del telefono dell'ufficio per ragioni personali, è perfettamente lecita la condotta del dipendente che effettui brevi comunicazioni private senza abusare di tale possibilità.
19 marzo 2003 - Suprema Corte di Cassazione sezione Quinta sentenza n. 41234/2002 Blocco del cellulare in caso di molestie telefoniche In caso di molestie e minacce telefoniche può essere disposto il blocco del cellulare. Lo ha stabilito la Quinta Sezione Penale della Corte di Cassazione che ha respinto il ricorso di un giovane che aveva perseguitato un'amica con molestie telefoniche e minacce effettuate con il cellulare. il padre della ragaza si era rivolto alla Magistratua, ed il Tribunale, dopo aver acquisito i tabulati delle telefonate, aveva conddato il ragazzo a 15 giorni di reclusione (sostituiti con una sanzione pecuniaria), oltre al blocco del cellulare per il reato di minacce (previsto dall'art. 612 del codice penale).
18 marzo 2003 - Tar Veneto Sez. I del 3.10.2002 n. 5946 La disciplina del trattamento economico delle mansioni superiori nel pubblico impiego
17 marzo 2003 - Consiglio di Stato Sezione Quarta sentenza n. 215/2003 FATTO Anna Maria Piarulli, agente della P.S. in servizio presso la Questura diBenevento, adiva il T.A.R. per la Basilicata impugnando il diniego opposto dal Capo della Polizia alla domanda di trasferimento alla Questura di Potenza avanzata a mente dell’art. 33, co. 5, l. n. 104 del 1992. ( ... ) Massima Il diniego opposto dal Capo della Polizia a domanda di trasferimento proposta da agente della P.S. a mente dell’art. 33, co. 5, l. n. 104 del 1992, ha natura giuridica di provvedimento autoritativo negativo che sortisce effetti immediati nella sede in cui presta servizio il pubblico impiegato e non nel luogo di residenza del disabile la necessità della cui Assistenza viene posta a base della stessa domanda di trasferimento conseguentemente, a conoscere della relativa controversia, è competente il T.A.R. nella cui circoscrizione è ubicata la sede di servizio del pubblico impiegato, che costituisce foro speciale ai sensi dell’art. 3, co. 2, ult. per., l. n. 1034 del 1971
3 marzo 2003 CORTE DEI CONTI, SEZ. GIUR. REGIONE PUGLIA - Sentenza 11 dicembre 2001 n. 1149 - G.U. V. Raeli - Occhinegro c. Ministero del Tesoro - Direzione Generale degli Istituti di Previdenza - Cassa Per le Pensioni dei Dipendenti degli Enti Locali.Giurisdizione e competenza - Corte dei conti - Giurisdizione in materia pensionistica - Potere della Corte dei Conti di disapplicare gli atti amministrativi riguardanti la posizione giuridica del pubblico dipendente - Non sussiste.Nel giudizio pensionistico che coinvolga l’an ed il quantum del trattamento di quiescenza dei dipendenti degli enti locali la Corte dei conti non può disapplicare gli atti amministrativi riguardanti la posizione giuridica del pubblico dipendente emanati dal datore di lavoro, ma così come la C.P.D.E.L., in sede di liquidazione, solo valutare se gli emolumenti corrisposti in attività di servizio rientrano tra quelli costituenti la retribuzione annua contributiva e la conseguente quiescibilità
3 marzo 2003 - DIPENDENTI PUBBLICI - VALUTAZIONE DEI SERVIZI PRECEDENTEMENTE PRESTATI AI FINI RETRIBUTIVI - Cons. di Stato, sez. V, 4 febbraio 2002, n. 626; Pres. ff. Allegretta; Est. Marchitiello; (conferma TAR Lazio - Roma - sez. II bis, n. 1574/1997).L'atto con il quale la p.a. procede alla valutazione dei servizi precedentemente prestati (talora previa una qualificazione giuridica di detti servizi) per determinare la nuova posizione retributiva di ciascun dipendente ha natura provvedimentale in quanto costitutivo del nuovo inquadramento economico e concorre a stabilire, con l'atto di inquadramento nella nuova qualifica funzionale, la nuova posizione giuridico-economica del dipendente.
3 marzo 2003 - Cassazione sezione lavoro sentenza 13097/99 L’incidente sul bus è infortunio sul lavoro Con sentenza del 21/27 gennaio 1997 il Tribunale di Livorno, decidendo sull'appello dello INAIL avverso la sentenza del Pretore della medesima città, riformava la decisione di primo grado e rigettava la domanda con la quale la signora L. O. aveva chiesto le prestazioni assicurative di legge in relazione all'infortunio occorsole mentre si trovava a bordo di un autobus per recarsi al lavoro. ( ... ) P.Q.M. La Corte accoglie il ricorso, cassa la sentenza impugnata e, decidendo nel merito, rigetta l'appello proposto dall'INAIL avverso la sentenza del Pretore di Livorno dell'8 gennaio - 21 febbraio 1996. Compensa tra le parti le spese del giudizio di legittimità. Così deciso in Roma l’11 maggio 1999. Depositata in Cancelleria il 24 novembre 1999.
19 febbraio 2003 - TAR Emilia Romagna Reg. sentenze n. 1567 ( ... ) per l'annullamento, previa sospensione, del decreto n.333 D/6040 del Capo della Polizia e Direttore Generale della Pubblica Sicurezza emesso il 30/10/2001 e notificato il 5/11/2001 con il quale è stato disposto il trasferimento, con effetto immediato, dell'Agente Scelto di P.S. Samuele Giannotti, per motivi di opportunità e incompatibilità ambientale, dalla Questura di Bologna alla Questura di Bergamo, nonché di ogni altro atto comunque connesso ( ....) F A T T O Con ricorso depositato il 4 gennaio 2002 l'Agente Scelto della Polizia di Stato Samuele Giannotti ha impugnato il decreto in data 30 ottobre 2001 con cui il Capo della Polizia ha disposto il suo trasferimento, con effetto immediato, per motivi di opportunità e incompatibilità ambientale, dalla Questura di Bologna alla Questura di Bergamo. Contro tale provvedimento il ricorrente ha formulato censure di violazione di legge ed eccesso di potere sotto molteplici profili. ( .... ) P. Q. M. Il Tribunale Amministrativo per l’Emilia-Romagna, Sezione I: a) accoglie l'azione impugnatoria proposta con l'atto introduttivo del giudizio e conseguentemente annulla il decreto n.333 D/6040 del Capo della Polizia e Direttore Generale della Pubblica Sicurezza emesso il 30/10/2001 e notificato il 5/11/2001 con il quale è stato disposto il trasferimento dell'Agente Scelto di P.S. Samuele Giannotti dalla Questura di Bologna alla Questura di Bergamo
19 febbraio 2003 TAR per la Puglia Lecce ( ... ) per l’accertamento e il riconoscimento, del diritto della ricorrente all’indennità per i servizi esterni ex artt. 12 D.P.R. 5.6.1990 n. 147, 9 D.P.R. 31.7.1995 n. 395 e 7 D.P.R. 9.2.2001 n. 140 con ogni conseguenza di legge in ordine agli interessi e rivalutazione monetaria; ( ... ) FATTO La ricorrente, dipendente della Polizia di Stato ed attualmente in servizio presso la Questura di Lecce nella DIGOS, sostiene di svolgere in modo continuativo e per l’intera durata del turno esterno rispetto ai locali dell’ufficio di appartenenza per cui ritiene di aver diritto all’indennità per i servizi esterni dal luglio 1990 secondo le disposizioni di legge, e ne lamenta la corresponsione soltanto dal gennaio 2001 ( ... ) P.Q.M.Il Tribunale amministrativo regionale per la Puglia, sez. 1^ di Lecce, definitivamente pronunciando sul ricorso n. 2474/2002, lo accoglie e, per l’effetto, dichiara il diritto della ricorrente a percepire l’indennità per i servizi esterni ex art. 12 D.P.R. 5.6.90 n. 147 ed ex art. 9 del D.P.R. 31.7.1995 n. 395, come in motivazione e salva la prescrizione.
19 febbraio 2003 TAR Sicilia sezione prima ( .... ) per l'accertamento del diritto dei ricorrenti alla corresponsione a decorrere dal 1.7.1990 dei benefici istituiti con il D.P.R. 31.7.1995 n.395 art.9 co.1 aventi ad oggetto disposizioni in materia di indennità per servizi esterni. ( ... ) FATTO Con ricorso notificato l’11.1.2000, e depositato il successivo 26.1, i ricorrenti, tutti appartenenti alla Polizia di Stato, hanno chiesto che venga riconosciuto loro il diritto a percepire l’indennità per i servizi esterni prevista dall’art.9 co.1° del D.P.R. 395/95 a decorrere dal 1.7.1990. ( ... ) P. Q. M. Il Tribunale Amministrativo Regionale per la Sicilia, Sezione prima, accoglie il ricorso in epigrafe, e per l’effetto riconosce la fondatezza della pretesa azionata, nei sensi e nei limiti precisati in motivazione.
17 febbraio 2003 - DPR. 293/2002 Locali fino a 200 persone, agibilità dal geometra - D’ora in avanti sarà più facile, per i gestori di sale cinematografiche e teatri fino a 200 posti, ottenere il placet per svolgere l’attività. E’ quanto dispone un regolamento pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n.1 del 2 gennaio 2003. Le agevolazioni riguardano la possibilità di evitare di rivolgersi a un ingegnere per la redazione della relazione tecnica. Il provvedimento dispone, infatti, che l’agibilità tecnica per i locali e gli impianti con capienza complessiva pari o inferiore a 200 persone potrà essere attestata, oltre che da un ingegnere, anche da un architetto oppure da un perito industriale o un geometra. Il dispositivo modifica l’articolo 141 del Testo unico di pubblica sicurezza, che regola gli accertamenti tecnici relativi ai locali destinati agli spettacoli pubblici
16 febbraio 2003 - Cassazione sentenza n. 17857 / 2002 - Anche i nomadi Rom devono avere il permesso di soggiorno - Ad essi si applica la disciplina prevista per i cittadini extracomunitari - Le norme che regolano l'immigrazione di cittadini extracomunitari in Italia si applicano anche ai nomadi di etnia Rom, i quali, per avere diritto a restare nel territorio italiano, devono avere il permesso di soggiorno. Lo ha stabilito la Prima Sezione Civile della Corte di Cassazione spiegando che, in base all'attuale legislazione nazionale in materia, ed in mancanza di una normativa comunitaria che regoli lo status dei nomadi, deve escludersi l'esistenza di uno statuto dei nomadi di etnia Rom nell'ambito dei Paesi aderenti all'Unione; pertanto, non vi è ragione per escludere l'applicabilità a tali soggetti delle norme dirette ad assicurare tutela delle condizioni di vita di coloro che abbiano un titolo per la permanenza ed il soggiorno nello Stato. Secondo la Suprema Corte, infatti, l'appartenenza di un cittadino extracomunitario all'etnia Rom non costituisce una eccezione alla regola che prevede il permesso di soggiorno per rimanere in Italia
8 febbraio 2003 - Il danno alla vita di relazione deve essere risarcito - In caso di infortunio sul lavoro imputabile al datore di lavoro - Il danno alla vita di relazione in seguito a infortunio sul lavoro deve essere risarcito. Il lavoratore, dopo un infortunio avvenuto il suo primo giorno di lavoro presso una ditta, dopo l’accertamento in sede penale del reato di lesioni colpose nei confronti del datore di lavoro e il riconoscimento da parte dell'Inail dell'invalidità permanente, ha fatto causa al fine di vedersi riconoscere il diritto al risarcimento dell’ulteriore danno alla vita di relazione e il Tribunale gli ha dato ragione. Il Tribunale, ha condannato la ditta a risarcire il danno - consistente negli svantaggi, nelle privazioni e negli ostacoli che le conseguenze dell'infortunio provocano nella vita di relazione di un individuo - non per intero, bensì solo per quella parte non coperta dall'assicurazione contro gli infortuni sul lavoro, cioè a dire quel danno non collegato alla perdita o alla riduzione della capacità lavorativa generica I giudici non hanno ravvisato la sussistenza del concorso di colpa del danneggiato in quanto già escluso in sede penale e in considerazione dell’assenza di precise testimonianze su cui basare un concreto comportamento colposo (al di là di una generica mancanza di cautela) del lavoratore nel salire sul ponteggio. La sentenza, oltre che per gli aspetti di puro diritto, richiama, una volta di più, l’attenzione di tutti gli operatori del settore sul fenomeno degli infortuni su lavoro e sull’esigenza di adottare e assicurare, anche in sede di vigilanza, maggiori livelli di protezione e tutela del lavoro. La decisione, come tutte quelle emesse da un Tribunale di primo grado, è suscettibile di impugnazione dinanzi le corti superiori in conformità ai principi del vigente sistema processuale
2 febbraio 2003 - TAR Veneto sentenza 203 / 2003 - Per vietare lo stadio al tifoso ci vuole un motivo preciso - Il divieto di assistere a manifestazioni sportive non può essere generico - Il divieto di assistere alle manifestazioni sportive e di accedere ai luoghi in cui esse si svolgono deve essere motivato e fare riferimento a manifestazioni e luoghi precisi. Il Tribunale Amministrativo Regionale per il Veneto ha accolto il ricorso di un tifoso contro il Ministero dell'Interno che gli aveva vietato per tre anni, a causa della sua condotta , l'accesso non solo allo stadio, ma anche ai luoghi di sosta , di transito e di trasporto di coloro che partecipano o assistono alle gare. Secondo i giudici amministrativi il provvedimento è illegittimo. Infatti , poiché il divieto limita la libertà di circolazione, garantita dalla Costituzione, non può essere generico. Il provvedimento avrebbe piuttosto dovuto indicare i luoghi interdetti in modo più preciso e risulta inoltre privo di motivazione in quanto non spiega perché al ricorrente è stato inflitto il massimo della pena: la scelta della sanzione più grave andava motivata perché il criterio della gradualità della sanzione si applica, oltre che nel diritto penale, anche nel campo degli illeciti amministrativi
29 gennaio 2003 - Cassazione sentenza n. 17152/2002 - Lo Stato deve risarcire i danni da insidia stradale - Il risarcimento è dovuto anche se c'è concorso di colpa - Chi subisca un danno a causa di una insidia stradale ha diritto al risarcimento da parte dell'Amministrazione anche se vi sia un concorso di colpa della persona danneggiata. Lo ha stabilito la Terza Sezione Civile della Corte di Cassazione, ribaltando l'orientamento giurisprudenziale secondo il quale non spetterebbe alcun risarcimento qualora il fatto dannoso sia anche solo in parte riconducibile al danneggiato. La Suprema Corte ha invece affermato la compatibilità tra concorso di colpa del danneggiato e diritto al risarcimento dei danni
13 gennaio 2003 Corte Suprema di Cassazione Lecite le visite fiscali a domicilio In caso di infortunio sul lavoro possono essere disposte visite a casa Anche per i dipendenti assenti dall'ufficio a causa di un infortunio sul lavoro possono essere disposte le visite fiscali a casa. Lo ha stabilito la Sezione Lavoro della Corte di Cassazione, ampliando il controllo fiscale del lavoratore che da ora in poi potrà essere visitato anche se si trova a riposo per motivi diversi dalla malattia
12 gennaio 2003 ASSENZA PER INFORTUNIO SUL LAVORO - FASCE DI REPERIBILITA' EX ART. 5 D.L. N. 463/1983 - APPLICABILITA' - ESCLUSIONE - ACCERTAMENTI SANITARI OBBLIGATORI - RISERVA DI LEGGE - CONSEGUENZE - CLAUSOLA DI CONTRATTO COLLETTIVO ESTENSIVA DELL'OBBLIGO DELLE FASCE ORARIE - NULLITA' - FATTISPECIE.
11 gennaio 2003 - Cassazione Sentenza n. 14101/2002 - Il pedone ha l'obbligo di attraversare sulle strisce - È passibile di multa chi non si avvale dell'attraversamento pedonale entro 100 metri - I pedoni hanno l'obbligo di attraversare la strada sulle strisce pedonali, salvo che queste ultime si trovino ad una distanza superiore di 100 metri dal punto di attraversamento. Il principio, sancito dal Codice della Strada, è stato ribadito dalla Prima Sezione Civile della Corte di Cassazione che, accogliendo il ricorso di due pedoni, ha sottolineato da un lato che il pedone che non si avvale delle strisce è passibile di multa, dall'altro che, però, il giudice può basarsi su semplici presunzioni per ricostruire il punto esatto dell'attraversamento, ma deve compiere una analisi approfondita e dettagliata, motivando le proprie decisioni
11 gennaio 2003 Consiglio di Stato sentenza n. 6393/2002 - Risarcimento del Danno - Nel giudizio amministrativo, la declaratoria giurisdizionale della illegittimità di un atto amministrativo non costituisce un elemento sul quale la parte interessata può innestare una domanda di risarcimento del danno, senza dare puntuale e ragionevole dimostrazione del rapporto di causa ed effetto che si instaura tra atto illegittimo e danno , senza fornire una sua plausibile quantificazione. ( vedi: C.d S., V sez.n3863 dell’11 luglio 2001) e , quindi, senza cercare di ricostruire gli elementi che configurano un comportamento colpevole di tale gravità, tenuto anche conto del contesto in cui si sviluppa l’azione amministrativa, da rendere risarcibile il danno proprio in quanto sussiste la colpa dalla pubblica amministrazione, sul piano della violazione delle regole di normale diligenza e perizia amministrativa.( C d S. n.6281,VI sez, del 18 dicembre 2001). In sostanza non è possibile costruire uno schema di automatica equivalenza giuridica tra annullamento di un atto amministrativo, comportamento illegittimo della pubblica amministrazione e risarcibilità del danno ingiusto ricevuto dal soggetto destinatario degli effetti lesivi dell’atto annullato. Il risarcimento presuppone la ricostruzione: a) del nesso causale tra atto annullato e danno, b) la ragionevole quantificabilità del danno;c) l’enucleazione di un elemento di colpa che emerge in quanto l’errore commesso dall’apparato amministrativo non sia scusabile , tenuto anche conto del contesto in cui si è sviluppata l’azione amministrativa
11 gennaio 2003 - Cassazione Sezioni riunite sentenza 9556/2002 Responsabilità civile – Risarcimento del danno – Danno morale – Richiesto dai prossimi congiunti di colui che subito lesioni personali – Va riconosciuto.Ai prossimi congiunti di persona che abbia subito, a causa di fatto illecito costituente reato, lesioni personali, spetta anche il risarcimento del danno morale concretamente accertato in relazione ad una particolare situazione affettiva con la vittima, non essendo in proposito ostativo il disposto dell’articolo 1223 cod. civ., in quanto anche tale danno trova causa immediata e diretta nel fatto dannoso, con conseguente legittimazione del congiunto ad agire iure proprio contro il responsabile
31 dicembre 2002 Corte Costituzionale sentenza 506/2002 I criteri di pignorabilità delle pensioni La nuova disciplina dettati dai giudici costituzionali La disciplina concernente la impignorabilità, ai sensi dell’art. 128 del RDL n. 1827/1935 convertito con modificazioni in legge n. 1155/1936, delle pensioni, degli assegni e delle indennità erogati dall’INPS, e la disciplina concernente la impignorabilità, ai sensi degli articoli 1 e 2 del DPR n. 180/1950, delle pensioni, degli assegni e delle indennità erogate dalle gestioni previdenziali per i pubblici dipendenti, a seguito della Sentenza della Corte Costituzionale 20 novembre-4 dicembre 2002, n. 506, sono applicabili come segue. L’ammontare delle pensioni, indennità o altri assegni di quiescenza, sono impignorabili per la sola quota necessaria ad assicurare al pensionato mezzi adeguati alle esigenze di vita.L’ammontare delle pensioni, indennità o altri assegni di quiescenza, sono in via generale pignorabili, per ogni tipo di credito, a norma dell’articolo 545, comma 4, del codice di procedura civile, ma nei limiti di un quinto della parte che residua dopo avere dedotto la quota necessaria ad assicurare al pensionato mezzi adeguati alle esigenze di vita.Nei limiti già fissati dalle norme vigenti alla data di emanazione della Sentenza della Corte Costituzionale n. 506/2002, restano applicabili le eccezioni alla impignorabilità delle pensioni, indennità o altri assegni di quiescenza, stabilite dall’articolo 138 del RDL n. 1827/1935 e dagli articoli 1 e 2 del DPR n. 180/1950 e successive modificazioni.La situazione specifica che ha consentito la emanazione della Sentenza della Corte Costituzionale n. 506/2002, aveva formato oggetto di esame durante un processo di opposizione alla espropriazione forzata presso terzi di una pensione di vecchiaia erogata dall’INPS. Infatti, nel corso di tale processo, il Tribunale di Ragusa aveva ritenuto di sollevare, “in relazione all’art. 3, comma primo, della Costituzione e, comunque, al principio di ragionevolezza”, la questione di legittimità dell’art. 128 del RDL n. 1827/1935, convertito con modificazioni in legge n. 1155/1936 e dell’art. 69 della legge n. 153/1969, nella parte in cui escludono l’applicabilità dell’art. 545, comma 4, del codice di procedura civile, e cioè escludono la possibilità di procedere alla pignorabilità presso terzi nei limiti di un quinto della pensione di vecchiaia per crediti diversi da quelli inerenti all’INPS e da quelli di natura alimentare.Al riguardo, la Corte Costituzionale dopo avere ricordato di essere stata più volte investita della questione della pignorabilità della pensioni, sia degli ex dipendenti da pubbliche amministrazioni sia di professionisti assistiti da casse di previdenza sia di titolari di pensioni a carico dell’INPS, ma di averla trattata deliberatamente soltanto una volta, ha passato in rassegna una serie di sentenze già emesse, richiamando l’attenzione su quelle con le quali la stessa Corte aveva modificato il proprio precedente orientamento giurisprudenziale. Allo scopo, la Corte ha indicato tra le altre: la sentenza n. 1041/1988, con la quale l’art. 128 del RDL n. 1827/1935 e l’art. 69 della legge n. 153/1969 sono stati dichiarati costituzionalmente illegittimi nella parte in cui non consentivano la pignorabilità delle pensioni erogate dall’INPS per crediti alimentari entro lo stesso limite, pari ad un terzo del loro ammontare, stabilito per i pubblici dipendenti dall’art. 2, comma 1, del DPR n. 180/1950; la sentenza n. 105/1977, la sentenza n. 209/1984 e la sentenza n. 572/1989, con le quali rispettivamente l’art. 12 del RDL n. 1324/1989 sull’impignorabilità delle quote di integrazione delle pensioni ed assegni dovuti ai notai dalla relativa cassa di previdenza, l’art.1 della legge n. 1122/1955 sull’impignorabilità delle pensioni ed indennità corrisposte ai giornalisti dall’INPGI, e l’art. 110 del DPR n. 1124/1965 sull’impignorabilità delle rendite erogate dall’INAIL, sono stati dichiarati costituzionalmente illegittimi nella parte in cui non consentivano la pignorabilità per crediti alimentari entro gli anzidetti limiti di un terzo del relativo ammontare stabiliti per i pubblici dipendenti dall’art. 2, comma 1, del DPR n. 180/1950; la sentenza n. 468/2002 con la quale l’art. 128 del RDL n. 1827/1935 è stato dichiarato costituzionalmente illegittimo nella parte in cui, a differenza dell’art. 2, comma 1, n. 3, del DPR n. 182/1950, non ammetteva la pignorabilità nel limite di un terzo delle pensioni erogate dall’INPS per il soddisfacimento di crediti tributari; la sentenza n. 89/1987 con la quale l’art. 2, comma 1, del DPR n. 180/1950, è stato dichiarato costituzionalmente illegittimo nella parte in cui, diversamente dall’art. 545, comma 4, del codice di procedura civile, non ammetteva la pignorabilità e la sequestrabilità degli stipendi, dei salari e delle retribuzioni, corrisposti da enti diversi dallo Stato, da aziende ed imprese, in ragione di un quinto per ogni credito vantato, principio poi esteso con la sentenza n. 878/1988 per le retribuzioni corrisposte dallo Stato ai propri dipendenti, con la sentenza n. 115/1990 per l’indennità integrativa speciale che era impignorabile in base all’art. 1, comma 3, lettera b), della legge n. 324/1959, e con la sentenza n. 72/1996 per le somme dovute dall’armatore all’arruolato.Secondo la Corte Costituzionale, dall’esame delle sentenze richiamate emerge che per la pignorabilità delle retribuzioni in base all’art. 545, comma 4, del codice di procedura civile, il modello seguito è stato quello del rapporto di lavoro privato, mentre per la pignorabilità delle pensioni in base all’art. 2 del DPR n. 180/1950, il modello seguito è stato quello del rapporto di pubblico impiego.In tal modo la retribuzione, da qualsiasi lavoratore percepita, è stata assoggettata al regime della libera responsabilità patrimoniale quale “bene” sul quale qualsiasi creditore può, nei limiti di legge, soddisfarsi attraverso l’espropriazione presso terzi.Quanto alla pensione, la Corte Costituzionale, nella sentenza n. 55 del 1991, l’unica nella quale si è occupata dell’impignorabilità in sé delle pensioni erogate dall’INPS, si è limitata ad affermare che l’esclusione delle pensioni dal novero dei beni sequestrabili o pignorabili per il soddisfacimento dei crediti non qualificati è da ritenersi espressione della facoltà del legislatore di subordinare in alcune ipotesi l’esperimento del diritto privato alla tutela di altri interessi, generali o di prevalente valore pubblico, come nel caso delle pensioni garantite dall’art. 38 della Costituzione, ed ha rilevato che la differenza di regime tra retribuzioni e pensioni non sia irragionevole perché trova fondamento in due diverse situazioni giuridiche che rispondono a principi e finalità diversi, quali quelli espressi rispettivamente dall’art. 36 e dall’art. 38 della Costituzione.Sulla base di queste premesse la Corte Costituzionale ha ritenuto necessario riesaminare la questione che le era stata sottoposta dal Tribunale di Ragusa, pervenendo alle seguenti conclusioni.L’art. 38 della Costituzione, nel proclamare il diritto dei lavoratori affinché, in caso di infortunio, malattia, invalidità, vecchiaia e disoccupazione involontaria, siano “preveduti ed assicurati mezzi adeguati alle loro esigenze di vita”, si ispira a criteri di solidarietà sociale e di pubblico interesse a che “venga garantita la corresponsione di un minimum”, il cui ammontare è riservato all’apprezzamento del legislatore.Il pubblico interesse che traduce tale criterio di solidarietà sociale e che per il pensionato richiede un trattamento “adeguato alle esigenze di vita”, comporta una compressione del diritto di terzi di soddisfare i propri crediti sul bene-pensione, ma tale compressione non può essere totale o indiscriminata. Conseguentemente, il rispetto dell’art. 38 della Costituzione non può comportare l’impignorabilità, in linea di principio, della pensione, ma soltanto l’impignorabilità assoluta di quella parte di essa che vale ad assicurare al pensionato i “mezzi adeguati alle esigenze di vita”.Non confligge con tale principio, il fatto che a certi creditori qualificati, alcune norme, attraverso un razionale bilanciamento da parte del legislatore di valori garantiti dalla Costituzione, possano soddisfarsi sull’intero ammontare della pensione nei limiti definiti dalle stesse norme
31
dicembre 2002
Consiglio di Stato, sez. IV, 25 settembre 2002, n. 4922
Il regime dei crediti retributivi dei pubblici dipendenti è stato
sostanzialmente assimilato a quello dettato per i lavoratori privati dall’art.
429 comma 3 cod. proc. civ. a far tempo dalla decisione dell’ Adunanza
Plenaria 30 ottobre 1981 n. 7, la quale chiarì come “ Pur in costanza del
principio nominalistico sul quale si fondano le prestazioni retributive a
favore dei pubblici dipendenti, ove sussistano il ritardo o l'inadempimento di
tali prestazioni da parte dell'Amministrazione, viene senz'altro meno il
principio dell'insensibilità delle obbligazioni pecuniarie alla svalutazione
monetaria, dovendo trovare questa automatica applicazione in forza del rischio
che il ritardo o l'inadempimento comportano a carico dell'Amministrazione
debitrice”. Nel prosieguo, peraltro, la giurisprudenza ha precisato che il
meccanismo della rivalutazione automatica del credito trova applicazione nei
soli casi di crediti di natura retributiva, dovendosi per retribuzione
intendere il complesso di tutti gli emolumenti che il dipendente riceve in
modo fisso e continuativo, come corrispettivo della sua prestazione
lavorativa. Viceversa, tale meccanismo automatico non è applicabile a quel
trattamento, il quale, pur derivando dal medesimo rapporto di servizio, si
basa su altro titolo ed assolve una funzione diversa da quella della
retribuzione, essendo preordinato ad indennizzare il dipendente dei maggiori
oneri incontrati e delle spese sostenute per ragioni inerenti al rapporto di
servizio, sicché la pretesa creditoria è assistita da una fonte di produzione
autonoma rispetto al credito nascente dall'esatto adempimento della
prestazione lavorativa. In sostanza, alle indennità di natura non retributiva
si applica il regime normalmente previsto per il ritardato pagamento di
obbligazioni pecuniarie dall’art. 1224 comma primo cod. civ., ferma ovviamente
la possibilità per il creditore di provare il maggior danno subito ai sensi
del comma secondo dell’art. citato.
Per quanto riguarda specificamente la qualificazione giuridica – retributiva o
meno - dell’indennità di missione, la risalente giurisprudenza della Sezione
non esibisce orientamenti univoci. A decisioni secondo le quali l'indennità in
questione non ha in generale natura retributiva e non è pertanto suscettibile
di rivalutazione monetaria ai sensi dell'art. 429 Cod. proc. civ. si
contrappongono altre che affermano la automatica rivalutabilità del
trattamento di missione in caso di ritardata corresponsione. In tempi più
recenti, la giurisprudenza della Sezione risulta peraltro orientata in senso
negativo, sul rilievo che non tutto quanto viene corrisposto ai dipendenti
(anche pubblici) per la prestazione dell'attività lavorativa ha natura
retributiva, tale caratteristica dovendo attribuirsi soltanto a quelle
erogazioni che siano necessarie, ordinarie e continuative e che partecipino,
quindi, alla funzione di sostentamento - anche in senso lato - del dipendente
e della sua famiglia. In tal senso va in effetti messo in luce che solo per
alcune voci della retribuzione (stipendio, indennità integrativa speciale,
compenso per prestazioni di lavoro straordinario) si pone la necessità del
loro effettivo adeguamento al valore della moneta, attraverso il meccanismo
della rivalutazione qualora vi sia un ritardo nel pagamento: simile esigenza
non sussiste per il ritardato pagamento dell'indennità di missione che non
contribuisce ad assicurare al lavoratore ed alla sua famiglia un'esistenza
libera e dignitosa, se non in misura assolutamente marginale, indiretta e
mediata. Ai rilievi ora esposti deve aggiungersi che sul piano sistematico la
natura non retributiva dell’indennità di missione sembra deducibile dalla
disposizione – direttamente applicabile al solo personale statale ma
espressiva di un principio generale – di cui all’art. 4 della legge 18.12.1973
n. 836, secondo la quale “ La decorrenza retroattiva nelle promozioni o nelle
sistemazioni in ruolo non ha effetto per la determinazione delle indennità da
corrispondersi nelle missioni compiute sia all'interno della Repubblica, sia
all'esterno, e per i periodi di missione già decorsi alla data del decreto di
promozione o di sistemazione in ruolo.”Atteso che, in caso di promozione con
effetto retroattivo, le voci stipendiali corrisposte all’impiegato vanno
necessariamente ricalcolate, l’espresso divieto normativo di procedere a tale
ricalcolo per quanto concerne l’indennità di missione rende evidente che
l’indennità stessa non è appunto ricompresa nell’ambito degli emolumenti di
natura retributiva nel senso sopra detto.
31 dicembre 2002 - Consiglio di Stato Sezione quarta sentenza 1285/2001 - ( ... ) FATTO Con ricorso notificato il 29 maggio 1997 gli undici litisconsorti indicati in epigrafe chiedevano l'integrale esecuzione del giudicato di cui alla sentenza del Consiglio di Stato, sezione quarta, n. 417/1996, che aveva riconosciuto il loro diritto, quali agenti della Polizia di Stato, agenti della Polizia penitenziaria o militari della Guardia di Finanza in servizio presso la Corte dei conti, a percepire l'indennità giudiziaria di cui alla legge n. 51/1989, per il periodo di servizio effettivamente prestato presso l'organo di giurisdizione contabile dopo l'entrata in vigore della predetta legge e fino alla cessazione del relativo comando,distacco o assegnazione, con interessi e rivalutazione monetaria.
31 dicembre 2002 TAR Calabria sezione prima ( ... ) per l'annullamento del giudizio di cui al verbale del 9.9.1999 col quale la Commissione per l'accertamento delle qualità attitudinali presso il Dipartimento di P.S. ha riconosciuto il ricorrente non idoneo al servizio in Polizia, nonché di ogni altro atto o provvedimento propedeutico, connesso e conseguente; (...) FATTO Il ricorrente ha partecipato all'arruolamento di 780 allievi agenti della Polizia di Stato bandito con D.M. 8.11.1996. Ne è stato escluso in quanto è stato condannato a mesi uno e giorni 10 di reclusione per il reato di violata consegna con patteggiamento della pena ai sensi degli artt. 444 e ss. e 689, c.2 n.5 c.p.p. Ha impugnato l'esclusione con altro ricorso nel quale è stata accolta la richiesta di sospensione del provvedimento, sicchè ha potuto continuare nella procedura ed essere sottoposto ai test psico attitudinali nei quali tuttavia è stato giudicato non idoneo al servizio in Polizia.(...) E poiché per costante giurisprudenza (cfr. Consiglio di Stato, sez. V, 23.8.2000, n. 4577) il sindacato sulla motivazione dell’atto espressione di discrezionalità tecnica attiene non al contenuto della scelta, bensì al modo con cui è stata effettuata, sotto il profilo della conformità dell’attività in concreto esercitata alla norma che conferisce detto potere e tale norma non comprende, appunto, quale parametro di valutazione le circostanze di stress nelle quali può trovarsi il candidato durante i test psico – attitudinali, il provvedimento va esente da censure ed il ricorso va, di conseguenza, respinto.
31 dicembre 2002 TAR Lazio Sezione II bis (...) per l’annullamento del provvedimento – determinazione del Comune di Roma, Direttore del Dipartimento Politiche del Personale n. 1862 dell’8.10.1997, notificato in data 4.1.1997, con il quale l’Amministrazione determina di respingere l’istanza di concessione di equo indennizzo avanzata dal ricorrente ritenendo le infermità in diagnosi non dipendenti da causa di servizio, nonché di ogni altro atto connesso, con particolare riguardo al parere espresso dal Comitato per le pensioni privilegiate ordinarie nell’adunanza n. 57 del 10.3.97 sulla posizione n. 40052/96 (... ) In proposito il Collegio osserva che anche il consulente di parte non esclude l’influenza degli “elementi eredocostituzionali” ma non li ritiene prevalenti, a differenza del C.P.P.O, secondo cui l’infermità è dovuta, non a fatti di servizio, ma , in definitiva, “ad una vasculopatia sclerotica di natura endogeno costituzionale”. Il parere di parte non può considerarsi basato esclusivamente su dati oggettivi poiché presuppone apprezzamenti di ordine soggettivo (nel senso di valutazioni ampiamente discrezionali sotto il profilo tecnico) circa il livello di stress determinato dall’attività lavorativa.
31 dicembre 2002 TAR Campania sezione terza di Napoli (...) per l’annullamento della delibera dell’Amministratore Straordinario dell’USL 20 n. 326 del 25.5.1994; del parere del Comitato per le Pensioni Privilegiate Ordinarie di Roma n. 42205/91 del 16.4.1992; dei provvedimenti presupposti, connessi e conseguenti comunque lesivi del diritto del ricorrente.(...) FATTO Con deliberazione n. 191 del 2 ottobre 1991 l’Amministratore straordinario dell’USL 20, visto il verbale n. 126 del 26.2.1991 della CMO di Caserta, ha deliberato di riconoscere al sig. Ciriello, dipendente di ruolo con la qualifica di Direttore amministrativo, quali dipendenti da causa di servizio, le infermità “gastrite cronica erosiva e pregressa duodenite bulbare”, “bronchite cronica”, “disturbi funzionali cardiaci di lieve entità con sporadiche extrasistole” e “lombosciatalgia modesta di origine scheletrica” ed ha espresso, per l’effetto, parere favorevole alla liquidazione dell’equo indennizzo per le predette infermità. (...) L’art 5 bis del D.L. 387/1987, convertito in legge, con modificazioni, dall’art. 1, co. 1, L. 472/1987 stabilisce che nei confronti del personale della difesa e delle forze di polizia nonché degli altri dipendenti statali i giudizi collegiali adottati dalle commissioni mediche ospedaliere sono da considerarsi definitivi ai fini del riconoscimento delle infermità per la dipendenza da causa di servizio, salvo il parere del CPPO in sede di liquidazione della pensione privilegiata e dell’equo indennizzo.(...) Infatti, gli stress psico-fisici evidenziati dal ricorrente in relazione alla pluralità di mansioni svolte costituiscono asserzioni prive di qualunque supporto probatorio e lo stesso parere della CMO, nel considerare che “durante il lungo periodo di servizio prestato è stato spesso esposto a stress psicofisici climatici ed ambientali intensi e ripetuti, tutti fattori questi che possono considerarsi concause efficienti e preponderanti nel determinismo delle affezioni al g.d.”, utilizza formulazioni generiche ed insufficienti a dare conto delle effettive ragioni per le quali le infermità riscontrate debbano essere poste in rapporto di causalità con l’attività lavorativa
31 dicembre 2002 TAR Reggio Calabria Sezione prima (...) per l’annullamento del provvedimento della Commissione Medica di seconda istanza del 15 aprile 1997, nonché di quello della Commissione Medica Ospedaliera di Catanzaro, con i quali è stata respinta la domanda di riconoscimento della dipendenza da causa di servizio delle infermità da cui è affetto il ricorrente;( ... ) FATTO Con ricorso notificato il 23 dicembre 1997, depositato il 21 gennaio 1998, il sig. Vittorio Capodacqua, Vice Sovrintendente della Polizia di Stato, in servizio presso la Questura di Cosenza, ha dedotto l’illegittimità del provvedimento della Commissione Medica di seconda istanza del 15 aprile 1997, nonché di quello precedente della Commissione Medica Ospedaliera di Catanzaro, con i quali è stata respinta la domanda di riconoscimento della dipendenza da causa di servizio delle infermità da cui è affetto il ricorrente. Egli ha chiesto, quindi, l’accertamento che l’infermità stessa – ernia del disco L5 – S1, note di artrosi lombare – dipende da causa di servizio.
30 dicembre 2002 TAR Lombardia sezione prima (...) per l'annullamento - della determinazione 5 luglio 2001 (n. prot. 22004/P) del Comando provinciale di Varese della Guardia di Finanza, che ha inflitto al ricorrente la sanzione di sette giorni di consegna; - della determinazione 8 ottobre 2001 n. 146434 del Comando regionale della Lombardia, che ha respinto il ricorso gerarchico avverso il provvedimento disciplinare;- di ogni atto presupposto o connesso, compresa la nota 26 marzo 2001 (n. 31/2001 prot./Z) del Procuratore della Repubblica di Varese;- dell’ordine di trasferimento, comunicato con fonogramma 28 novembre 2001 nr. 39704; (...) Premesso che:- il ricorrente, maresciallo della Guardia di finanza addetto a servizi di polizia giudiziaria, venuto a diverbio e colluttazione, per questioni di circolazione stradale, con altro conducente, nei pressi del palazzo di giustizia di Varese, è stato sottoposto a procedimento disciplinare, in esito al quale gli è stata inflitta, con determinazione 5 luglio 2001 del Comandante provinciale, la sanzione della consegna per sette giorni, per avere leso, in relazione all’eco suscitata dalla vicenda ed alle impressioni negative negli ambienti giudiziari, il prestigio del Corpo di appartenenza, incorrendo nella violazione degli articoli 10 e 36 del Regolamento di disciplina militare;(...) Considerato, per quanto concerne la domanda di risarcimento del danno da “stress psichico”, che il vizio procedimentale dovuto alla tardiva contestazione degli addebiti non è sufficiente a conferire fondamento alla pretesa risarcitoria, trattandosi di danno ascrivibile a fatto del ricorrente, che non sarebbe stato evitato ove l’Amministrazione, in presenza di una condotta indubbiamente meritevole di valutazione sul piano disciplinare, avesse contestato tempestivamente l’addebito
30 dicembre 2002 - TAR Sicilia Sezione prima - (...) PER L'ANNULLAMENTO - del parere medico-legale della Commissione Medica Ospedaliera, 2^ Sezione presso l’Ospedale Militare di Palermo prot. 230/06 del 31 maggio 1999, comunicato alla ricorrente dall’Ente Nazionale per le Strade - Compartimento della Viabilità per la Sicilia con nota prot. 10182 dell’Uff. Amm.vo A.G. - Ufficio Personale, datata 9 luglio 1999 e pervenuta alla ricorrente il 19 luglio 1999, con il quale la C.M.O. suddetta ha ritenuto che l’infermità che condusse a morte il marito della ricorrente, sig. Giuseppe Lo Pinto non era dipendente da causa di servizio; (...) eccesso di potere per mancata, insufficiente ed erronea valutazione delle circostanze di fatto ed in particolare delle condizioni in cui veniva svolto il lavoro del sig. Lo Pinto e dell’attitudine di tali condizioni a provocare stress psico-fisico qualificabile come concausa dell’aggravamento dell’infermità e del conseguente decesso
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dicembre 2002 Corte Costituzionale - sentenza n. 495 depositata in
data 28 novembre 2002 -
I diritti di maternità più forti di quelli delle
lavoratrici - Conferma dei principi già espressi dalla giurisprudenza
costituzionale
Alla luce della Sentenza della Corte Costituzionale 20-28 novembre 2002, n.
495, l’articolo 4 della legge 29 dicembre 1987, n. 546, concernente
l’indennità di maternità spettante alle lavoratrici autonome, deve ritenersi
costituzionalmente legittimo nella parte in cui limita la misura di detta
indennità ai tre mesi successivi alla data effettiva del parto, senza
prevedere, in caso di parto prematuro, l’attribuzione di una ulteriore
indennità corrispondente al lasso di tempo intercorrente tra la data effettiva
e quella presunta del parto.
La questione di legittimità costituzionale dell’art. 4 della legge n. 546/1987
era stata sollevata dal Tribunale di Pinerolo che aveva ritenuto il contenuto
di tale norma in contrasto con gli articoli 3, 31 e 37 della Costituzione. Ad
avviso dello stesso Tribunale, l’art. 4 della legge n. 546/1987, non
prevedendo l’indennità di maternità per il periodo tra la data effettiva del
parto prematuro e quella presunta del parto, ha mancato di stabilire misure
idonee a disincentivare la precoce ripresa del lavoro come invece avrebbe
richiesto il rispetto dei principi di protezione della maternità e del minore
affermati negli articoli 31 e 37 della Costituzione. Inoltre, la normativa
dettata dall’art. 4 della legge n. 495/1987, nel riconoscere il diritto
all’indennità di maternità delle lavoratrici autonome per lo stesso periodo
previsto per le lavoratrici subordinate, avrebbe omesso di integrare la tutela
in caso di parto prematuro, determinando un trattamento deteriore per le
lavoratrici autonome che hanno partorito prima dell’entrata in vigore del
Testo unico delle norme sulla tutela della maternità di cui al DLgs n.
151/2001, rispetto a quello stabilito per le lavoratrici autonome che hanno
partorito ad iniziare dalla data di entrata in vigore dello stesso TU. Infatti
soltanto in favore di queste ultime l’art. 68 del TU di cui al DLgs n.
151/2001, ha previsto che, in caso di parto prematuro l’indennità per
maternità debba essere concessa anche per il tempo intercorrente tra la data
effettiva e quella presunta del parto.
La Corte Costituzionale, ha disatteso le considerazioni svolte dal Tribunale
di Pinerolo e nell’affermare la legittimità costituzionale dell’art. 4 della
legge n. 546/1987, si è richiamata alle stesse motivazioni in base alle quali
con la Sentenza n. 197/2002 aveva dichiarato infondata l’analoga questione
sollevata per il trattamento di maternità previsto per le coltivatrici
dirette, colone e mezzadre, dall’art. 3 della legge n. 546/1987. In sostanza,
sulla scorta di tali motivazioni, l’art. 4 della legge n. 546/1987 va
collocato in una evoluzione del sistema normativo attraverso cui si è
progressivamente attuata una più estesa protezione della maternità piuttosto
che della lavoratrice madre, e, poiché tale evoluzione si pone in continuità
con i principi ripetutamente espressi dalla giurisprudenza costituzionale in
ordine alla tutela della maternità, deve ritenersi che l’art. 4 della legge n.
546/1987, al pari dell’art.3 della stessa legge, sia conforme alle norme della
Costituzione.
18 dicembre 2002 Concorso - valutazione idoneità e non idoneità - Consiglio di Stato, sez. V, 16.10.2002, n. 5596 È legittimo l'operato che la Commissione d'esame che riconduca il risultato della sua articolata e complessa valutazione ad un giudizio necessariamente sintetico concernente l'idoneità o meno del singolo candidato ed è legittima la mera locuzione di "non idoneità" in luogo di singoli punteggi e/o giudizi in quanto questi presuppongono comunque il raggiungimento da parte del candidato di una soglia minima di valutazione positiva mentre se tale soglia non è raggiunta si rende del tutto inutile, e sotto certi profili ulteriormente dannoso per lo stesso candidato, attribuire punteggi-giudizi negativi che viceversa trovano la loro sintetica, esaustiva e motivata rappresentazione nell'univoca valutazione della "non idoneità".
16 dicembre 2002 - Consiglio di Stato in sede giurisdizionale (Sezione Quarta) sul ricorso in appello n. 4322/1997, proposto da: .... contro - il MINISTERO dell’INTERNO ( ... ) FATTO Marino Augusto, già capo reparto dei Vigili del Fuoco, a seguito delle gravi lesioni riportate in un incidente stradale accadutogli in servizio il 1° settembre 1983 veniva posto in aspettativa fino al 9 ottobre 1984 e, quindi, in congedo assoluto dal 10 ottobre 1984 ( ... ) P.Q.M. Il Consiglio di Stato in sede giurisdizionale, Sezione IV: accoglie l’appello ed, in riforma dell’appellata sentenza, annulla il provvedimento impugnato in primo grado; condanna il Ministero dell’Interno a rifondere agli eredi di Marino Augusto le spese dei due gradi del giudizio, liquidate in complessivi cinquemila euro; ordina che la presente decisione sia eseguita dall'Autorità amministrativa. (...) MASSIMA Il diritto all’equo indennizzo sorge nel momento stesso in cui si sia verificata la menomazione dell’integrità fisica, applicandovisi la disciplina all’epoca vigente.
10 dicembre 2002 - Cassazione 25276/2002 Reato unico per detenzione e vendita di stupefacenti Con la stessa quantità di droga nello stesso contesto temporale i reati sono unificati Con la stessa quantità di sostanze stupefacenti la detenzione e la vendita configurano un unico reato, purché avvenute nello stesso contesto temporale. Il principio è stato stabilito dalla Sesta Sezione Penale della Corte di Cassazione, che, interpretando l'art.73 del Testo Unico in materia di stupefacenti, ha chiarito che, nel caso di detenzione e di offerta di vendita del medesimo quantitativo di sostanza stupefacente, maturate in un unico contesto temporale, il fatto deve considerarsi unitario e costituisce una unica violazione, essendo escluso in tal caso il concorso di reati, eventualmente unificabili sotto il vincolo della continuazione
2 dicembre 2002 TAR Lazio sul ricorso n.4867 del 1987 proposto dal sig. Renato NEGLIA (..) c o n t r o il Ministero dell’Interno, per l'annullamento del D.M. n. 19765 in data 9/12/1986, con il quale al ricorrente è stata attribuita la qualifica di vice ispettore della Polizia di Stato, con decorrenza dal giorno 14/3/1987, antecedente a quello della cessazione dal servizio (...) Che, peraltro, gli effetti del disguido burocratico non possono farsi ricadere sul ricorrente, la cui difesa si è in ogni caso attivata nell’arco del biennio, sicché possono ritenersi sussistenti le ragioni di un accoglimento dell’opposizione; P. Q. M.il Tribunale Amministrativo Regionale per il Lazio, Sezione prima ter, accoglie l’opposizione al decreto n. n. 1827/2002 citato in premessa e per l’effetto, dispone la reiscrizione del ricorso nel ruolo ordinario
2 dicembre 2002
Consiglio di Stato, sez. VI, 23 agosto 2002, n. 4275
L'amministrazione, trovandosi di fronte a contrastanti pareri di organi
tecnici, deve specificare le ragioni per cui intende aderire all’un parere
piuttosto che all’altro. Ciò alla luce dei principi di non contraddizione
dell'ordinamento, di lealtà dell'amministrazione e di tutela dell'affidamento
dei destinatari dei provvedimenti amministrativi. Non può escludersi la
possibilità, per l’amministrazione, di indicare le ragioni per cui aderisce ad
un parere medico - legale piuttosto che ad un altro per relationem,
vale a dire mediante semplice rinvio a taluno dei pareri, purché questi ultimi
a loro volta indichino specificatamente le ragioni per cui occorre
disattendere il parere di altri organi tecnici
2 dicembre 2002 Consiglio di Stato,
sez. VI, 21 agosto 2002, n. 4246
L'illeggibilità della firma apposta in calce ad un provvedimento
amministrativo non ne comporta ex se l'invalidità per impossibilità di
individuare l'autore quando dall'atto stesso risultino altri elementi
sufficienti per tale individuazione (C. Stato, sez. IV, 28 dicembre 1999, n.
1968). Tale orientamento va interpretato nel senso che deve essere sufficiente
poter risalire all’organo che ha emesso l’atto e dunque per relationem,
ove sia necessario, alla persona fisica che ricopre l’organo pro tempore
e che ha sottoscritto. Fintantoché non vi siano dubbi sull’autenticità del
provvedimento è sufficiente poter individuare l’organo emanante, e non
necessariamente la persona fisica che per l’organo ha sottoscritto. La
necessità di individuare la persona fisica che ha sottoscritto sorge solo ove
vi siano dubbi sulla autenticità dell’atto. In difetto di tali dubbi, difetta
l’interesse del destinatario dell’atto a contestare la illeggibilità della
firma
26 novembre 2002 Consiglio di Stato, sez. IV, 11 novembre 2002, n. 6185 POLIZIA DI STATO CONCORSO In materia di giudizio di non idoneità psicofisica al servizio nella polizia di stato, allorché la disciplina legale preveda quale causa preclusiva del giudizio di inidoneità psicofisica, la presenza di sostanze stupefacenti superiore ad un determinato valore, non può invocarsi la circostanza che si tratterebbe di un episodio isolato di assunzione di stupefacente, non avendo la Commissione modo di valutare, al di là delle analisi di laboratorio, la veridicità di tale affermazione e dovendosi attenere al valore obiettivo riscontrato
25 novembre 2002 - Consiglio di Stato sezione quarta ( ... ) FATTO Il T.A.R. della Toscana, con sentenza 23 gennaio 1992, n.16, ha annullato, su ricorso del sovrintendente della Polizia di Stato sig. Luigi Gentilini, il provvedimento del Ministero dell’interno comunicatogli con telegramma in data 12 settembre 1990, con il quale gli è stata negata l’astensione facoltativa dal lavoro “poiché moglie… est lavoratrice autonoma at sensi art.1 D.P.R. o8.o6.1987, n.291 et, pertanto, non assoggettabile at legge 1204/71”.
23 novembre 2002 - Corte Costituzionale 440/2002 - La consulta conferma , limitabile l'anzianità degli statali Con l’Ordinanza 24 ottobre-7 novembre 2002, n. 440, la Corte Costituzionale ha dichiarato la manifesta infondatezza della questione di illegittimità costituzionale sollevata, in riferimento ai principi affermati in vari articoli della Costituzione tra cui gli artt. 3, 24, 101, 104 e 113, dal TAR del Lazio e dal TAR dell’Umbria, e concernente le disposizioni dell’art. 51, comma 3, della legge n. 388/2000. Per effetto di tali disposizioni, in materia di pubblico impiego, le anzianità di servizio maturate dai dipendenti pubblici successivamente alla data del 31 dicembre 1990 non possono comportare un aumento della retribuzione individuale di anzianità (RIA).La Corte Costituzionale è pervenuta alla dichiarazione di infondatezza in parola dopo avere rilevato, attraverso l’esame delle argomentazioni sviluppate dal TAR del Lazio e dal TAR dell’Umbria, che si trattava di questione sulla quale la stessa Corte si era già pronunciata con l’Ordinanza di manifesta infondatezza 17-20 giugno 2002, n. 263, e che nel più recente giudizio promosso dai predetti TAR del Lazio e dell’Umbria, non erano emersi profili nuovi che potessero condurre a conclusioni differenti da quelle raggiunte nella precedente Ordinanza n. 263/2002.
18 novembre 2002 Giudice di pace - ordinanza notificata oltre i termini gg 90 previsti dall'art.204 - nella condanna al pagamento delle spese occorre tenere conto anche dello stress - Giudice di Pace Viterbo - 16 luglio 2002 Sentenza n. 1282/02 del 16.7.02 del Giudice di pace di Viterbo concernente un ricorso avverso una sanzione amministrativa per infrazione al codice della strada.
17 novembre 2002 - Cassazione sentenza 140005/2002 Multe valide anche senza data e luogo di notifica - E' sufficiente che il verbale sia stato regolarmente consegnato .
13 novembre 2002 TAR Abruzzo - Sezione staccata di Pescara (..) sul ricorso n. 310 del 1999, proposto da NEPA Rosalba (..) per l’annullamento del decreto 10.11.1998 n.1253 di diniego dell’equo indennizzo. (..) F A T T O La Commissione medica dell’Ospedale militare di Chieti, con verbale n.3342 del 2.8.1996, ha riconosciuto dipendente da causa di servizio l’infermità “arresto cardio-circolatorio a seguito di disserzione aortica di tipo I” che il giorno 12.2.1995 aveva causato il decesso dell’assistente capo della Polizia di Stato sig. Corona Efisio, coniuge della esponente signora Nepa Rosalba. ( .. )
13 novembre 2002 - Corte Costituzionale 445/2002 Storica decisione della Consulta sul ricorso di una signora che voleva entrare in Finanza - Uomini e donne sposati possono arruolarsi - Abolito il divieto di sposarsi per uomini e donne che aspirano ad arruolarsi nella Guardia di finanza, nei Carabinieri, nella Marina militare, nell’Esercito e nell’Aeronautica: con una storica decisione – la sentenza 445 del 2002) che cancella un’antica tradizione, la Corte costituzionale ha dichiarato illegittimo il decreto legislativo 24 del gennaio 2000 nella parte in cui vieta ai cittadini di entrambi i sessi la partecipazione ai concorsi per l’ammissione a quelle forze armate, salvo che non siano “celibi, nubili, vedovi e vedove”. L’eccezione di costituzionalità era stata sollevata dal Tar del Lazio nel corso di una causa nata da un ricorso di una signora aspirante alla partecipazione al concorso per l’arruolamento di 200 allievi nella Finanza. Per non creare disparità, la Consulta ha esteso l’illegittimità delle analoghe disposizioni che riguardavano anche le altre quattro Armi. La limitazione dei concorsi a persone non sposate e senza prole è apparsa ai giudici di piazza del Quirinale “del tutto estranea e contrastante con i principi della Costituzione”. Ormai deve rientrare nelle libere scelte del singolo “valutare se e come conciliare situazioni e le esigenze derivanti dal matrimonio con le esigenze, gli impegni e i doveri discendenti dallo status militare cui egli aspira”.
13 novembre 2002 Consiglio di Stato, sez. V, 16 ottobre 2002, n. 5614 DIPENDENTI IN GENERE MANSIONI SUPERIORI In conformità della normativa vigente, l’esercizio di fatto di funzioni superiori nell’ambito del rapporto di impiego alle dipendenze di Pubbliche Amministrazioni non comporti l’automatica corresponsione delle differenze retributive tra la posizione rivestita e quella di fatto svolta, salvo che ciò non sia espressamente previsto da specifiche disposizioni derogative
13 novembre
2002 Consiglio di
Stato sez. V , 20 settembre 2002 n. 4790
L’Adunanza
Plenaria del Consiglio di Stato (sent. 25 gennaio 2000 n. 6) ha affermato che
gli atti del processo penale che si è concluso con il patteggiamento possono
essere utilizzati in sede disciplinare, ma non può escludersi che
l’Amministrazione debba effettuare autonomi accertamenti ai fini della diversa
responsabilità disciplinare, posto che nella sentenza di patteggiamento non si
verifichi quella completezza nella raccolta degli elementi di prova che è
tipica del rito ordinario. Nella sentenza di patteggiamento infatti debbono
distinguersi i due diversi profili della affermazione di responsabilità,
dichiarata nel dispositivo, e dell’accertamento di responsabilità, che deve
emergere dalla motivazione. Entrambi gli elementi sono essenziali, ma il
secondo, in concreto può essere più o meno esaustivo a seconda della maggiore
o minore completezza delle indagini svolte dal pubblico ministero (Cons. St.,
1 settembre 2000, n. 4647).
L’art. 116 c.p.p., novellato dalla legge n. 19 del 1990, non intende istituire
una impossibilità giuridica di adottare la misura sanzionatoria estintiva del
rapporto di impiego in caso di sospensione condizionale della pena,
limitandosi a prevedere che la condanna sospesa non è di ostacolo all’accesso
ai pubblici uffici. Resta quindi impregiudicata la valutazione in sede
disciplinare del comportamento del dipendente.
Nell’apprezzamento della gravità dell’infrazione disciplinare
l’Amministrazione gode di un ampia discrezionalità, sindacabile solo per
vistose violazioni dei principi della logica e della coerenza
12 novembre 2002 Consiglio di Stato , sez IV , 25 settembre 2002 ,
n. 4921
Rientra nella competenza del Tribunale amministrativo regionale per il Lazio
con sede in Roma, e non in quella del T.A.R. periferico, il ricorso contro il
giudizio di non idoneità psico fisica che impedisce la partecipazione a
concorso nazionale, emesso da organo centrale dello Stato.
10 novembre 2002
Consiglio di Stato, sez. VI, 28
ottobre 2002, n. 5877
POLIZIA DI STATO
TRATTAMENTO DI FINE RAPPORTO
L'indennità pensionabile di polizia di cui all'art. 43, 3º comma, l. 1°
aprile 1981 n. 121 ed agli art. 2 l. 20 marzo 1984 n. 34 e 5 d.p.r. 27 marzo
1984 n. 69, non è computabile ai fini dell'indennità di buonuscita del
personale dell'arma dei carabinieri e delle altre forze di polizia equiparate
(C. Stato, ad. plen., 17-09-1996, n. 19). Va premesso che attualmente la base
contributiva dell’indennità di buonuscita è stabilita dall’art. 38 del D.P.R.
n. 1032 del 1973 ed è costituita dall’80 per cento dello stipendio, paga o
retribuzione annui, considerati al lordo, di cui alle leggi concernenti il
trattamento economico del personale iscritto al fondo, dalla tredicesima
mensilità (art. 2 della legge n. 75/1980), dall’indennità integrativa speciale
(art. 1 della legge n. 87/1994) nonché degli assegni tassativamente indicati
dalla predetta norma di cui all’art. 38 del d.p.r. n. 1032/1973. L’indennità
di buonuscita è pari a tanti dodicesimi della base contributiva di cui
all’art. 38 quanti sono gli anni di servizio computabili ai fini del predetto
trattamento. E’ ius receptum nella giurisprudenza amministrativa che, per
stabilire l’idoneità di un certo compenso a far parte contributiva
dell’indennità di buonuscita, ciò che rileva non è il carattere sostanziale di
esso ma il dato formale ossia il regime impresso dalla legge a ciascun
emolumento (Consiglio di Stato Ad. Plen.17-09-1996 n. 18). La locuzione
"stipendio" poi va intesa, nel pubblico impiego, come paga tabellare e non
come comprensiva di tutti gli emolumenti erogati con continuità ed a scadenza
fissa; il che significa che, per stabilire l’idoneità di un certo compenso a
fare parte della base contributiva dell’indennità di buonuscita, ciò che
rileva non è il carattere retributivo o meno della prestazione ma il dato
formale ossia il regime impresso dalla legge a ciascun emolumento (Consiglio
di Stato Ad. Plen. 21-05-1996 n. 6). L’articolo 38 citato prevede
espressamente che concorrono a costituire la base contributiva gli assegni e
le indennità previsti dalla legge come utili ai fini del trattamento
previdenziale. Il legislatore non ha voluto indicare come utili ai fini
previdenziali gli emolumenti di cui gli appellanti chiedono l’inclusione nella
base contributiva utile ai fini della liquidazione dell’indennità di
buonuscita. In particolare la c.d. indennità pensionabile di cui al D.P.R.
27/3/1984 n. 69 ed alla legge n. 121/1981, pur erogata a scadenza fissa o
qualificabile come corrispettivo per l’opera prestata, in considerazione del
suo carattere disagevole come sostenuto nell’atto di appello, non è stata
inclusa espressamente nella predetta base contributiva. I principi affermati
dall’Adunanza Plenaria – che costituiscono canoni interpretativi generali
poiché volti a connotare la materia privilegiando esigenze di certezza dei
trattamenti e di contenimento della spesa - sono stati confermati dalla
Cassazione. In analoga questione, infatti, riguardante i dipendenti degli enti
locali, la Suprema Corte ha statuito che "la retribuzione contributiva, a cui
per i dipendenti degli enti locali si commisura, a norma dell'art. 4 l. 8
marzo 1968 n. 152, l'indennità premio di servizio, è costituita solo dagli
emolumenti testualmente menzionati dall'art. 11, 5º comma, legge cit., la cui
elencazione ha carattere tassativo e la cui dizione "stipendio o salario"
richiede un'interpretazione restrittiva, alla luce della specifica menzione,
come componenti di tale voce, degli aumenti periodici, della tredicesima
mensilità e del valore degli assegni in natura; conseguentemente non può
assumere rilievo, ai fini della determinazione della suindicata indennità, un
assegno ad personam, anche se costituente parte fissa del globale trattamento
retributivo del lavoratore, in quanto lo stesso non fa parte degli emolumenti
specificatamente indicati dalla norma e non può considerarsi come componente
dello stipendio, nella locuzione usata dalla citata norma di previsione" (Cass.,
sez. un., 29-04-1997, n. 3673).
Giova ricordare che
l’assetto normativo ricostruito ha oltrepassato il vaglio di costituzionalità
del giudice delle leggi. Si è ritenuto infatti che "non è illegittimo, in
riferimento agli art. 3 e 36 cost., il combinato disposto degli art. 3 e 38
t.u. 29 dicembre 1973 n. 1032 e della l. 23 marzo 1983 n. 78, nella parte in
cui non consente l'inclusione dell'indennità militare operativa, pur ritenuta
pensionabile, nell'indennità di buonuscita Enpas del personale militare, in
quanto, come non è sufficiente addurre la natura retributiva di un trattamento
economico aggiuntivo per ritenere costituzionalmente illegittima la non
pensionabilità, così, reciprocamente, il principio di adeguatezza della
retribuzione non implica che un emolumento, sebbene pensionabile, debba essere
necessariamente incluso nel trattamento di fine servizio" (Corte costit.,
27-06-1995, n. 278).
10 novembre 2002 Consiglio di Stato, sez. IV, 29 ottobre 2002, n. 5959 DIPENDENTI DELLA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE IN GENERE PROCEDIMENTO DISCIPLINARE Il termine di novanta giorni previsto dall’art. 9, comma 2°, della legge 7 febbraio 1990, n.19 per la conclusione del procedimento disciplinare ha natura perentoria Il termine di novanta giorni previsto dall’art. 9, comma 2°, della legge 7 febbraio 1990, n.19 per la conclusione del procedimento disciplinare inizia a decorrere non già dalla data dell’effettivo avvio del procedimento stesso, ma dalla scadenza dei 180 giorni, sempre previsti dall’art. 9, comma 2 cit., che costituiscono il periodo temporale massimo entro il quale – avuta conoscenza della sentenza penale di condanna- deve essere avviato il procedimento disciplinare
3 novembre 2002 Tar Lazio sul ricorso n. 19/1994 Reg. Gen . ( .. ) per l'annullamento - del decreto n. 1121, posizione n. 333-H/0139218, in data 8-9-1993, con cui il predetto Ministero ha riconosciuto agli eredi del sig. ... il diritto all’equo indennizzo di prima categoria, ma non ha dato corso al pagamento della somma di lire 52.087.500 in applicazione dell’art. 15 del D.P.R. 5-6-1990, n. 147; ( ... ) FATTO Con il decreto in epigrafe specificato il Ministero dell’Interno ha riconosciuto ai ricorrenti, eredi del sig. ..., il diritto all’equo indennizzo di prima categoria in seguito al decesso per causa di servizio del loro congiunto, ma in applicazione dell’art. 15, quinto comma, del D.P.R. 5-6-1990, n. 147 non ha dato corso al pagamento della somma dovuta di lire 52.087.500 in quanto gli interessati hanno percepito una somma maggiore versata dalla UNIASS Assicurazioni S.p.a.-. ( ... ) P.Q.M. Il Tribunale Amministrativo Regionale del Lazio, Sezione I ter, accoglie il ricorso in epigrafe e, per l’effetto, annulla l’atto impugnato nei limiti indicati in motivazione, dichiarando il diritto dei ricorrenti a percepire l’equo indennizzo nella misura di lire 52.087.500.Condanna il Ministero dell’Interno al pagamento della predetta somma, maggiorata di interessi e rivalutazione monetaria da computarsi secondo i criteri e la decorrenza in motivazione stessa indicati
30 ottobre 2002 Consiglio di Stato, sez. IV, 18 ottobre 2002, n. 5743 REGOLAMENTO DI COMPETENZA Rientra nella competenza del Tribunale Amministrativo Regionale del Lazio, ai sensi dell’art. 3, comma terzo, della legge 6 dicembre 1971, n. 1034 l’impugnazione di un giudizio di inidoneità psico-fisica all’arruolamento nel Corpo della Polizia di Stato reso da un organo centrale dello Stato (Ministero dell’Interno). Infatti, pur trattandosi di un provvedimento a destinatario individuale, il mancato riconoscimento dell’idoneità a prestare servizio nel Corpo ha efficacia su tutto il territorio nazionale poiché si riflette direttamente sulla composizione dei ruoli di quel Corpo
21 ottobre 2002
Consiglio di Stato, sez. V, 16 ottobre 2002,
n. 5606
IMPIEGATI CIVILI DELLO STATO EQUO INDENNIZZO E INFERMITA’ PER CAUSA
DI SERVIZIO Il tenore letterale, e le finalità sostanziali della norma di
cui all’art.63, secondo comma, lettera c), del D.P.R., n.270/1987 - secondo
cui "per la liquidazione dell’equo indennizzo si fa riferimento in ogni caso
al trattamento economico corrispondente al livello retributivo di appartenenza
del dipendente al momento della presentazione della domanda"- prevedono
espressamente l’ancoraggio temporale del livello retributivo fornito e
riconosciuto alla data della presentazione della domanda, data in cui,
attraverso la manifestata volizione del dipendente, sorge e si formalizza
l’avvio del relativo procedimento e data alla quale si deve, necessariamente,
fare riferimento per la parametrazione economica della (successiva)
concessione.
La natura (non retributiva) dell’equo indennizzo, che è un’indennità meramente
compensatoria della diminuzione dell’integrità psico-fisica derivata da causa
di servizio, esclude il riconoscimento della rivalutazione monetaria.
Gli interessi legali decorrono dalla data di effettiva concessione dell’equo
indennizzo, cioè momento in cui si è perfezionato il diritto del dipendente
alla sua concessione
18 ottobre 2002 - Suprema Corte di Cassazione , Sezione Lavoro Sentenza n. 12692/2002 ll datore di lavoro può disporre il trasferimento lontano da casa di un proprio dipendente anche se questi deve accudire una persona affetta da handicap. Lo ha stabilito la Sezione Lavoro della Corte di Cassazione, che ha respinto il ricorso di un impiegato di un ufficio postale, con la qualifica di dirigente principale, che aveva chiesto di essere trasferito in una succursale più vicina a casa, essendo rimasto l'unico familiare a dover accudire la madre gravemente malata e invalida. La Suprema Corte ha rilevato in proposito che la tutela effettiva del soggetto portatore di handicap non può essere fatta valere quando il relativo esercizio venga a ledere le esigenze economiche ed organizzative del datore di lavoro, in quanto ciò - soprattutto per i rapporti di pubblico impiego - può tradursi in un danno per la collettività
13 ottobre 2002 Consiglio di Stato sentenza n. 2895/2002 (..) FATTO E DIRITTO Visto l’atto di appello proposto dal sig. ..... ispettore della Polizia di Stato, nei confronti della decisione in epigrafe, che ha respinto il gravame dallo stesso proposto avverso il provvedimento di trasferimento dall’ambito provinciale di Napoli alla Questura di Bolzano per incompatibilità ambientale, ritenendo infondate le censure prospettate in quella sede
12 ottobre 2002
Consiglio di
Stato, sez. IV, 9 ottobre 2002, n. 5350
L’art. 4, n. 18 del DPR 25 ottobre 1981, n. 737, prevede la sanzione
disciplinare della pena pecuniaria per ogni comportamento, anche fuori dal
servizio, non espressamente preveduto nelle precedenti ipotesi, che sia
comunque non conforme al decoro delle funzioni. Ai sensi dell’art. 14 del DPR
28 ottobre 1985, n. 782, il personale della Polizia di Stato è tenuto al
rispetto e alla massima lealtà di comportamento nei confronti dei superiori,
colleghi e dipendenti e deve evitare di menomarne, in qualunque modo,
l’autorità ed il prestigio
4 ottobre 2002
Consiglio di Stato sezione VI sentenza n. 4809/2002
L’apprezzamento tecnico del Comitato per
le pensioni privilegiate ordinarie, in ordine alla non dipendenza
dell’infermità da causa di servizio, occorre che sia sorretto da adeguata e
coerente motivazione, affinché il provvedimento che allo stesso abbia fatto
esclusivo riferimento, possa ritenersi insindacabile sotto il profilo formale
del difetto di motivazione.
4 ottobre 2002
Consiglio di Stato sezione IV sentenza n. 4911
L’art.2 del D.P.R. 23 dicembre 1983, n.904, prevede espressamente quali cause
di inidoneità al servizio di polizia "le infermità ed imperfezioni
dell’apparato osteo-articolare … tutte le alterazioni dello scheletro
consecutive a fatti congeniti” e le “malattie … ostacolanti la funzionalità
organica o alteranti l’euritmia corporea”. Stante il carattere onnicomprensivo
della suddetta norma regolamentare, non possono esservi dubbi circa il fatto
che la scoliosi vi rientri, sia che la si consideri congenita, sia che la si
annoveri fra le malattie, ossia fra le affezioni sopravvenute che alterino la
normale conformazione della struttura ossea.
Non può il giudice amministrativo, in presenza di un interesse legittimo leso
da un atto autoritativo dell’amministrazione, procedere alla disapplicazione
della norma regolamentare non impugnata su cui si fonda l’atto esecutivo,
potendo giungere a tanto solo con riferimento alle questioni di diritto
soggettivo perfetto derivanti da
3 ottobre 2002
Consiglio di
Stato, sez. VI, 30 agosto 2002, n. 4367
Ai sensi del'art.4, L. 18 dicembre 1973, n.836 la decorrenza retroattiva nelle
promozioni o nelle sistemazioni in ruolo non ha effetto per la determinazione
delle indennità da corrispondersi nelle missioni compiute sia all'interno
della Repubblica, sia all'estero, e per i periodi di promozione o sistemazione
in ruolo..
3 ottobre 2002 - Consiglio di Stato, sez. VI, 27 agosto 2002, n.
4302
L’Amministrazione non ha alcun obbligo di riesaminare i propri atti divenuti
inoppugnabili, a maggior ragione allorché sia trascorso un notevole lasso di
tempo dalla data di definitività del provvedimento, di cui si richiede il
riesame.
2 ottobre 2002 - Suprema Corte di Cassazione sezione terza sentenza n. 29078/2002 - depositata in cancelleria 8 agosto 2002 - Non è reato portare fumogeni allo stadio - Il reato si configura solo con l'eventuale lancio
30 settembre 2002 - Cassazione - Sezione Lavoro sentenza n. 14508/2000 INFORTUNIO IN ITINERE - INDENNIZZABILITA' DEL DANNO DA INCIDENTE STRADALE NEL PERCORSO DI ANDATA E RITORNO DAL LUOGO DI LAVORO AL LUOGO DI RESIDENZA DELLA FAMIGLIA. ( Cassazione - Sezione Lavoro - Sent. 14508/2000 - Presidente G. Ianniruberto - Relatore P. Picone ) SVOLGIMENTO DEL PROCESSO Il Tribunale di Palermo, in accoglimento dell'appello proposto dall'Inail, ha rigettato la domanda proposta da G. P. per la condanna dell'Istituto al pagamento della rendita per inabilità lavorativa permanente derivata da infortunio sul lavoro. Il P. aveva riportato lesioni personali in conseguenza di sinistro stradale accaduto mentre, con l'autovettura di sua proprietà, percorreva l'autostrada Palermo-Catania per recarsi al lavoro. PER QUESTI MOTIVI La Corte accoglie il ricorso; cassa la sentenza impugnata e rinvia, anche per il regolamento delle spese del giudizio di cassazione, alla Corte di appello di Palermo.
27 settembre 2002 - Consiglio di Stato sezione VI sentenza n. 12173 depositata in cancelleria il 22 gennaio 2002 - ...F A T T O .. Con ricorso al TAR Liguria il sig. Sella Giovanni, agente della polizia di Stato, impugnava il provvedimento del Ministero dell’Interno – Dipartimento Pubblica Sicurezza nella parte in cui nel riammettere il ricorrente al servizio in esecuzione di giudicato ha disposto a) l’assegnazione alla Questura di Latina anziché all’originaria sede di Genova b) ha limitato la corresponsione delle competenze arretrate a partire dalla data del 5 aprile 1994 anziché dalla data di effettiva cessazione dal servizio c) ha riconosciuto una qualifica diversa da quella posseduta al momento della cessazione da servizio d) ha sottoposto a visita medica il ricorrente.
26 settembre 2002 -
Consiglio di Stato, sez. VI, 27 agosto 2002, n.
4329
Riconosciuta la non computabilità, da parte della legge 23.12.1992 n.498 delle
maggiori anzianità previste dall’art.1 della legge 24.5.1970, n.336 in favore
dei dipendenti del pubblico impiego in sede di successiva ricostruzione
economica della carriera prevista da disposizioni di carattere generale
sussiste il problema, nelle loro modalità di esecuzione, della conservazione
ad personam e del riassorbimento con la normale progressione di carriera degli
eventuali maggiori trattamenti in godimento conseguenti ad interpretazioni
difformi da quanto disposto dall’art.4, comma 5, della medesima legge n.498/1992.
Se è vero che la seconda parte del comma 5 dell’art.4 della legge 23.12. 1992,
n.494 dispone che gli eventuali maggiori trattamenti spettanti o in godimento
conseguenti ad interpretazioni difformi sono conservati ad personam e sono
riassorbiti con la normale progressione di carriera o con i futuri
miglioramenti dovuti sul trattamento di quiescenza, è vero, altresì, che la
disposizione anzidetta ha un carattere obiettivamente retroattivo, come
conferma la regolamentazione dei rapporti già definiti in base a precedenti
contrastanti interpretazioni dell’art.1 della legge n.336 del 1970 in senso
coerente con l’interpretazione cogente che essa impone. Il che comporta un
necessario riferimento al passato, poiché l’insieme dei precetti ricavabili da
tale disposizione tende a far sì che la legge interpretata abbia sin dalla sua
emanazione una determinata applicazione ad esclusione di altre, pur rese
possibili dall'interpretazione giurisprudenziale, che vengono per così dire
"neutralizzati" nei loro effetti economico retributivi. Da ciò consegue che la
disposizione sopravvenuta in discorso - pur apparendo contrastante con il
principio della certezza del diritto laddove formula un'interpretazione
autentica per conferire ad una norma, sotto la parvenza di chiarimento
accertativo, significato ed effetti che prima non aveva o che, quantomeno,
erano legittimamente controvertibili alla luce di autorevoli opinioni -
impedisce che possa raggiungersi un qualsiasi vantaggio dal riscontro della
violazione di legge denunciata in ricorso, pur operabile nel quadro normativo
vigente al momento della proposizione del gravame, essendo in ogni modo
attualmente precluso il riconoscimento del beneficio nei termini indicati nel
ricorso medesimo.
24 settembre 2002 - TAR Lazio sentenza 3743/2002 depositata in Cancelleria 9 maggio 2002 - ..per l'annullamento del silenzio-rifiuto formatosi sulla diffida, notificata il 6-10 aprile 2001, intesa ad ottenere il pagamento delle somme dovute a titolo di retribuzione per le ore di lavoro straordinario effettuate dal ricorrente in qualità di Commissario della Polizia di Stato; ( ... ) FATTO E DIRITTO Il ricorrente, già Commissario della Polizia di Stato, ha prestato servizio dal 31 ottobre 1991 al 15 gennaio 2001 presso le Questure di Latina e di Roma, effettuando oltre cinquemila ore di lavoro straordinario mai retribuito dalla amministrazioni di appartenenza. (...) P.Q.M. Il Tribunale Amministrativo Regionale del Lazio, Sezione I ter, accoglie in parte il ricorso in epigrafe e, per l’effetto, dichiara l’obbligo del Ministero dell’Interno di provvedere sulla richiesta del ricorrente nel termine indicato in motivazione.
23 settembre 2002 - Consiglio di Stato, sez. VI,
27 agosto 2002, n. 4303
L’art.36 del DPR n.686 del 1957 l’impiegato civile che abbia contratto
infermità "per farne accertare l'eventuale dipendenza da causa di servizio
deve, entro sei mesi dalla data in cui si è verificato l’evento dannoso o da
quella in cui ha avuto conoscenza dell’infermità, presentare domanda scritta
all’Amministrazione…indicando specificamente la natura dell’infermità, le
circostanze che vi concorsero, le cause che la produssero e, ove possibile, le
conseguenze sull’integrità fisica" . Ai fini dell’inizio della decorrenza del
termine semestrale occorre, che il dipendente abbia acquisito conoscenza
secondo un criterio di normalità, dell'effettiva consistenza e gravità
dell'affezione e delle relative conseguenze invalidanti della sua integrità
fisica.
27/08/2002
23
settembre 2002 - Consiglio di Stato, sez. VI,
2 settembre 2002, n. 4406
Se pure è pacifico che il trasferimento per incompatibilità ambientale di un
pubblico dipendente è espressione di potestà ampiamente discrezionale, ciò non
toglie che lo stesso non si sottrae al sindacato del giudice amministrativo
sotto il profilo della logicità, della completezza di motivazione e
dell'eventuale travisamento dei presupposti. Il provvedimento di trasferimento
per incompatibilità ambientale di un pubblico dipendente non può prescindere
da un nesso di riferibilità dello stato di disordine e di disagio al
comportamento del dipendente stesso, ancorché incolpevole, ed è legittimo solo
quando il trasferimento costituisca misura adeguata al fine di restituire
all'ufficio pubblico il perduto prestigio. La natura non sanzionatoria del
trasferimento per incompatibilità ambientale di un pubblico dipendente, non
esonera l’Amministrazione dal considerare e valutare se sia affettivamente
addebitabile al dipendente investito delle funzioni dirigenziali il
perturbamento venutosi a determinare nelle relazioni interne ed il malcontento
ingeneratosi nella opinione pubblica, o se piuttosto la situazione ambientale
ingeneratasi non abbia costituito un espediente, opportunamente orchestrato
per sottrarsi (da parte di dipendenti ben altrimenti responsabili di
violazione degli obblighi immanenti al rapporto) ad una scomoda presenza.
21
settembre 2002 - Consiglio di Stato, sez. VI,
5 settembre 2002, n. 4490
Nel pubblico impiego l'esercizio di mansioni superiori comporta la
corresponsione di una maggiore retribuzione solo ove vi sia un espressa norma,
di legge o di regolamento, che lo preveda. Nessuna norma o principio generale
desumibile dall’ordinamento consente la retribuibilità in via di principio
delle mansioni superiori svolte nel pubblico impiego; né l’art. 36 Cost. - che
sancisce il principio di corrispondenza della retribuzione dei lavoratori alla
quantità e qualità del lavoro prestato - può trovare applicazione
incondizionata nel rapporto di pubblico impiego, concorrendo in detto ambito
altri principi di pari rilevanza costituzionale, quali quello di cui all’art.
98 Cost. (che nel disporre che i pubblici impiegati sono al servizio esclusivo
della Nazione vieta che la valutazione del rapporto di pubblico impiego sia
ridotta alla pura logica del rapporto di scambio) e quale quello di cui
all’art. 97 Cost., contrastando l’esercizio di fatto di mansioni superiori
rispetto alla qualifica rivestita con il buon andamento e l’imparzialità
dell’amministrazione, nonché con la rigida determinazione delle sfere di
competenza, attribuzioni e responsabilità proprie dei funzionari.. Neppure può
essere estesa al di fuori del caso espressamente contemplato la speciale
disciplina dettata per il personale sanitario, riguardante diverso settore del
pubblico impiego
18 settembre 2002 - TAR Emilia Romagna sentenza 1335/2000 Reg. Ric. depositata in Segreteria 15 novembre 2001 - ...Con il ricorso in epigrafe l'Ispettore della Polizia di Stato Gabriele Negri, in servizio presso la Sezione Polizia Stradale di Ravenna, ha impugnato il provvedimento n.6461/65.2 del 29 giugno 2000 con cui il Dirigente della predetta Sezione, nel procedere alla riorganizzazione degli uffici interni, ha destinato il ricorrente, già Comandante della Squadra di Polizia Giudiziaria, all'incarico di Capo Ufficio Servizi. Contro tale determinazione l'Ispettore Negri ha formulato censure di violazione di legge ed eccesso di potere sotto molteplici profili.......Interrogazione parlamentare 4-03833 .........P. Q. M. Il Tribunale Amministrativo per l’Emilia-Romagna, Sezione I accoglie il ricorso in epigrafe e conseguentemente annulla gli atti impugnati, nei limiti dell’interesse del ricorrente.Condanna il Ministero dell’Interno al pagamento delle spese del giudizio in favore del ricorrente, nei limiti dei 2/3 e nella misura di lire 8.000.000 (ottomilioni), oltre agli accessori di legge.
17 settembre 2002 - TAR Lazio sentenza n. 7715/2002 depositata in Segreteria il 9 settembre 2002 - Giusto Revisionare la patente a chi causa incidenti - È lecito disporre la revisione della patente nei confronti dell'automobilista che, a causa della sua guida imprudente, faccia sorgere dubbi sulla sua idoneità al volante. Lo ha stabilito il Tribunale Amministrativo Regionale del Lazio respingendo il ricorso di un uomo contro un decreto del Ministero dei Trasporti, che, respingendo un ricorso gerarchico dell'automobilista, aveva confermato la revisione della patente di guida disposta dall'Ufficio Provinciale della Motorizzazione Civile di Como. Il ricorrente si era difeso sostenendo che gli organi accertatori avevano travisato i fatti, infliggendogli una pena eccessiva in relazione all'infrazione commessa (l'uomo, non rispettando la distanza di sicurezza, aveva causato una serie di tamponamenti con feriti). Il Tar ha invece rilevato che - come del resto previsto dallo stesso Codice della Strada - è possibile disporre la revisione della patente di guida del conducente ogni qualvolta, a causa del suo comportamento irregolare di guida, tale da comportare l'incidente stradale, sussistano dubbi sulla sua idoneità psico - fisica e tecnica alla guida; infatti, i Giudici Amministrativi hanno sottolineato che la revisione della patente di guida costituisce un provvedimento discrezionale, adottato per ragioni di sicurezza nella circolazione stradale, avente funzione cautelativa e non sanzionatoria, in quanto mira soltanto ad accertare se il conducente sia ancora idoneo alla guida degli autoveicoli.
13 settembre 2002 Consiglio di Stato, sez. VI, 21 agosto 2002, n. 4247 Salvo che una legge disponga altrimenti (anche in sanatoria delle situazioni già verificatesi), le mansioni svolte da un dipendente, se sono di livello superiori rispetto a quelle dovute sulla base del provvedimento di nomina o di inquadramento, sono del tutto irrilevanti, sia ai fini economici che ai fini della progressione di carriera, ovvero della emanazione di un provvedimento di preposizione ad un ufficio La pretesa ad una retribuzione superiore a quella attribuita dalla normativa applicabile non può fondarsi sull’art. 36 Cost. che non impone al legislatore di emanare periodicamente leggi di sanatoria ed invece costituisce il parametro per verificare (in sede costituzionale o amministrativa, se il quantum è determinato rispettivamente con leggi o con regolamenti) se le scelte del conditor iuris hanno violato il principio costituzionale.
13 settembre 2002 - Cassazione sentenza n. 6420/2002 - Documenti aziendali, si può usarli in giudizio contro l'azienda , purché il lavoratore depositi fotocopie e non gli originali
12 settembre 2002 - Consiglio di Stato Sezione VI sentenza n. 4250 del 21 agosto 2002 , in materia di riconoscimento della dipendenza da causa di servizio della patologia di " cardiopatia ischemica sclerotico con coronopatia "
12 settembre 2002 - Corte costituzionale sentenza n. 354/2002 depositata in cancelleria il 17 luglio 2002 - L'ubriaco in pubblico non perseguibile perchè già condannato - Dichiarato illegittimo il secondo comma dell'art. 688 del Codice Penale
10 settembre 2002 - Consiglio di Stato ( Quarta Sezione ) pubblicata il 14 giugno 2002 per il regolamento di competenza sul ricorso (n. 332/01) proposto innanzi al T.A.R. del Molise, dal medesimo sig. Zotti Giovanni, rappresentato e difeso dall’avv. Giuliano Di Pardo avverso il silenzio rifiuto dell’amministrazione dell’interno sulla domanda del ricorrente diretta ad ottenere la conclusione del procedimento di trasferimento dalla sede di servizio di Reggio Calabria a quella di Campobasso e per l’accertamento del diritto del ricorrente ad ottenere la conclusione del procedimento con una pronunzia espressa e con il definitivo trasferimento presso la sede di Campobasso. F A T T O Il signor Giovanni Zotti, agente della polizia in servizio dal 1° settembre 1998 presso il XXII Reparto Mobile di Reggio Calabria, espone di essersi avvalso della procedura prevista dall’art. 7, d.p.r. n. 254/1999 secondo cui l’amministrazione, valutate le esigenze di servizio, può concedere al personale che ne abbia fatto domanda adeguatamente documentata, l’assegnazione anche in soprannumero ad altra sede per un periodo non superiore 60 giorni...Di tale procedura il ricorrente si è avvalso per assistere la moglie, anch’essa dipendente della Polizia di Stato presso la Scuola Agenti di Campobasso, che aveva subito una travagliata gravidanza. In tal modo egli aveva usufruito dell’istituto dell’aggregazione. Unitamente a tale domanda era stata proposta domanda di trasferimento presso la sede di Campobasso, sulla quale l’Amministrazione non si era mai pronunziata....P. Q. M. Il Consiglio di Stato in sede giurisdizionale, Sezione Quarta, pronunciando sul ricorso per regolamento di competenza proposto dal Ministero dell’interno, lo accoglie, e per l’effetto indica il Tar della Calabria a decidere del ricorso proposto dal sig. Zotti Giovanni innanzi al T.A.R. del Molise.
8 settembre 2002 - Corte Costituzionale sentenza n. 387/2002 - Così deciso in Roma, nella sede della Corte costituzionale, Palazzo della Consulta, il 10 luglio 2002 - Ausiliaria per i militari, legittimo l'attuale aspetto previdenziale - La Corte Costituzionale, con Ordinanza 10 luglio 2002, n. 387, ha dichiarato la manifesta infondatezza della questione di legittimità costituzionale dell’art. 3 del DLgs n. 165/1997, sollevata dal TAR per la Sicilia, Sezione distaccata di Catania, in riferimento agli articoli 3 e 97 della Costituzione. Secondo la Corte, il fatto che il collocamento in ausiliaria, ai sensi dell’art. 3 del DLgs 30 aprile 1997, n. 165, sia previsto esclusivamente per il personale militare, compreso quello delle Forze di polizia ad ordinamento militare, che cessi dal servizio al compimento del limite di età stabilito per il grado rivestito, non determina disparità di trattamento per gli appartenenti alle Forze di polizia ad ordinamento civile che sono invece esclusi dalla possibilità di essere collocati in ausiliaria
3 settembre 2002 - Tribunale di Roma Sezione lavoro - sentenza depositata in Cancelleria il 26 agosto 2002 - Il Lavoratore può essere trasferito malgrado il suo disagio - Se manca la prospettazione di un pregiudizio concretamente irrimediabile e irreparabile
31 agosto 2002 - TAR Lazio sentenza n. 2479/2002 depositata in Cancelleria il 10 luglio 2002 Spetta l’indennità ai militari presso gli uffici giudiziari - Il diritto vale indipendentemente dall'appartenenza all'amministrazione della giustizia
24 luglio 2002 - Consiglio di Stato, sez. IV, 11 luglio 2002, n. 3880 .In sede di procedimento per la concessione dell’equo indennizzo l’Amministrazione, che abbia deciso di acquisire il parere del Collegio medico legale di cui all’art. 178 del T.U. 29.12.1973, n. 1092, qualora ritenga di far proprie le conclusioni del parere stesso – conforme a quello dato dal Comitato per le pensioni privilegiate ordinarie – non è tenuta a motivare le ragioni per le quali non condivide l’avviso difforme della Commissione medica ospedaliera, atteso che la sua confutazione è nello stesso parere di quel Collegio, richiesto, appunto, per superare le perplessità derivanti, fra l’altro, da giudizi contrastanti.
16 luglio 2002 - Consiglio di Stato in sede giurisdizionale, Quinta Sezione N.3277/02 REG.DEC depositata in Cancelleria il 12 giugno 2002 per ..omissis...sulla base dell'art.127, lett.c) del DPR n.3 del 1957, veniva dichiarata la sua decadenza dal servizio , essendo risultato assente non giustificato per un periodo superiore a quindici giorni.
9 luglio 2002 Consiglio di Stato, sez. IV, 2 luglio 2002, n. 3620; Il rimedio giurisdizionale contro il silenzio rifiuto formatosi sulla domanda di accesso ai documenti amministrativi, previsto dagli artt. 22 e seguenti della legge 7 agosto 1990, n. 241, è caratterizzato dal fine di assicurare la trasparenza dell’azione amministrativa e favorirne lo svolgimento imparziale, a prescindere dall’esistenza di una lesione della posizione giuridica del richiedente; l’interesse alla conoscenza dei documenti amministrativi costituisce un bene della vita autonomo, meritevole di tutela separatamente e indipendentemente dalla posizione sulla quale possa incidere l’attività amministrativa; l’autonomia del diritto di accesso rende irrilevanti gli sviluppi intervenuti nella correlata posizione giuridica sostanziale, i quali non possono riflettere i loro effetti sull’azione volta alla conoscenza dei documenti amministrativi. Al fine dell’esercizio del diritto di accesso, è condizione necessaria e sufficiente che l’interesse del richiedente sia personale e concreto e attenga alla tutela di situazioni giuridicamente rilevanti. Il diritto è riferito anche ad atti interni dell’Amministrazione e può essere esercitato oltre che nei confronti dell’attività pubblica tipicamente autoritativa, anche nei riguardi quella rivolta alla cura di interessi pubblici o di rilievo generale, a nulla rilevando che gli atti ad essa correlati siano eventualmente regolati dal diritto comune ( pubblicata il 2 luglio 2002 )
9 luglio 2002 - Consiglio di Stato, sez. V, 21 Giugno 2002, n. 3395; Procedimento disciplinare; una volta tempestivamente iniziato, al fine di impedirne l’estinzione, per superamento del termine perentorio di 90 giorni di cui all’art. 120 D.P.R. n.3/1957, è sufficiente che tra i vari atti del procedimento non intercorra un periodo di tempo superiore a tale periodo, dal momento che gli altri termini previsti per la prosecuzione del procedimento disciplinare, tra cui anche quello fissato per la trattazione orale (entro trenta giorni dalla scadenza dei venti giorni assegnati al dipendente per la visione del fascicolo ai sensi dell’art. 111 D.P.R. n.3/1957) hanno carattere sollecitatorio; il termine perentorio di 90 giorni si interrompe ogni qualvolta, prima della scadenza, venga adottato un atto, anche interno, proprio del procedimento disciplinare ( depositato in cancelleria il 21 giugno 2002 )
8 luglio 2002 - TAR Emilia Romagna Sezione di Parma - Sentenza 37/2002 depositata in cancelleria il 24 gennaio 2002 per l'annullamento del decreto del 16/4/98 con cui il Ministero ha escluso il ricorrente dall’inquadramento nel profilo professionale di operatore amministrativo responsabile di archivio V q.f.; del provvedimento di collocamento dello stesso in aspettativa per infermità; del provvedimento di dispensa dal servizio per inabilità fisica;
8 luglio 2002 - TAR Marche - Sentenza n. 00002/2002 depositata il 10 gennaio 2002 - per l’annullamento - del provvedimento 27 dicembre 1994 prot. n.M/11507 Bis (notificato il 16 gennaio 1995) di rigetto dell’istanza di passaggio nel profilo professionale di coadiutore;- della nota (notificata il 23 gennaio 1995) 10 gennaio 1995 prot. n. 333.D/70370-339 di comunicazione di rigetto del passaggio ad altro ruolo, dell’adozione del provvedimento 2 gennaio 1995 e della deter-minazione di procedere alla dispensa per inidoneità fisica;- del D.M. 2 gennaio 1995 (notificato il 22 aprile 1995) con cui è stato revocato il decreto di collocamento in aspettativa e decisa la riattivazione del procedimento di dispensa dal servizio per inabilità fisica;
8 luglio 2002 - Corte Costituzionale - sentenza n. 145 del 3 maggio 2002 La dichiarazione di incostituzionalità dell’art. 4 comma 2 della legge 27.3.2001 n. 97: brevi spunti sul tema del termine di efficacia della sospensione cautelare dal servizio del pubblico dipendente
28 giugno 2002 - Corte di Cassazione sentenza n. 4286/2002 depositata in cancelleria 26 marzo 2002 Ai genitori le multe ai motorini dei figli minorenni La notifica del verbale va fatta ai genitori in quanto responsabili della sorveglianza
18 giugno 2002 - Corte di Cassazione sentenza n. 13641/2002 depositata in cancelleria il 10 aprile 2002 - Sequestrabili i documenti contabili pertinenti al reato - È sufficiente la possibilità di un qualche rapporto con il fatto
14 giugno 2002 - TAR Lazio sezione distaccata di Latina - sentenza 73/2002 depositata in cancelleria 11 gennaio 2002 - per l'annullamento -del decreto del Capo della Polizia n.177 del 21 febbraio 1996, in tema di diniego equo indennizzo ..IN FATTO: Con ricorso notificato il 16 luglio 1996, depositato il successivo 17 settembre, BASSI Celso, Sovrintendente Principale della Polizia di Stato in pensione, ha impugnato, unitamente agli atti connessi, il decreto in epigrafe, con cui il Capo della Polizia ha respinto l'istanza da lui presentata al fine di ottenere la concessione dell'equo indennizzo con riferimento alle seguenti infermità (per altre due infermità era stato già in precedenza concesso equo indennizzo): 3) esiti di intervento recente OD per cataratta e glaucoma OS, iridociclite; 4) ipoacusia bilaterale di media entità; 5) note endoscopiche di gastrite cronica; 6) sindrome soggettiva del cranioleso.
11 giugno 2002 - TAR Sicilia - sentenza n. 230/02 depositata in cancelleria il 25 gennaio 2002 - per l'accertamento del diritto dei ricorrenti alla corresponsione a decorrere dal 1.7.1990 dei benefici istituiti con il D.P.R. 31.7.1995 n.395 art.9 co.1 aventi ad oggetto disposizioni in materia di indennità per servizi esterni ...FATTO Con ricorso notificato l’11.1.2000, e depositato il successivo 26.1, i ricorrenti, tutti appartenenti alla Polizia di Stato, hanno chiesto che venga riconosciuto loro il diritto a percepire l’indennità per i servizi esterni prevista dall’art.9 co.1° del D.P.R. 395/95 a decorrere dal 1.7.1990.
29 maggio 2002 - Cassazione Civile Sezione I^ sentenza n. 2428/2002 depositata in cancelleria il 28 aprile 2002 - Valide le multe accertate a posteriori - Legittime se dal verbale risulta la possibilità di rilevazione successiva
29 maggio 2002 - Corte Costituzionale - Ordinanza depositata in Cancelleria il 7 maggio 2002 - La legittimità costituzionale della legge n. 689/1981, nella parte in cui subordina il ricorso giurisdizionale alla pronuncia del Prefetto, deriva dalla natura di tale provvedimento. Tale ordinanza ingiunzione costituisce l'unico titolo valido per la impugnazione, mentre non è da considerare tale il processo verbale, che dà inizio alla azione. Per queste ragioni non può essere invocata la lesione del principio della eguaglianza rispetto al procedimento previsto per le infrazioni al Codice della Strada.
27 maggio 2002 - Corte Costituzionale - sentenza 145/2002 depositata il 3 maggio 2002 - Statali, sospensione disciplinare per non più di 5 anni - Parzialmente illegittimo l'articolo 4 della legge 97/2001
24 maggio 2002 - Sentenza della Corte dei Conti Seconda Sezione Giurisdizionale Centrale n. 134/98 depositata il 30 aprile 1998 - La pensione privilegiata non annulla il diritto alla pensione di anzianita' - Sentenza a favore di un militare che ambiva a entrambi i benefici
23 maggio 2002 - CORTE COSTITUZIONALE - Sentenza n. 171/2002 ( depsitata in cancelleria 10 maggio 2002 ) - Anche i sindacati pagheranno l'INAIL - L'obbligo assicurativo discende dalla esistenza di un'obiettiva esposizione al rischio
21 maggio 2002 - Pillole di notizie giuridiche
20 maggio 2002 - Corte Costituzionale - sentenza 149/2002 Cariche elettive , il trattamento è uguale per tutti - Infondata la questione sulla disparità di trattamento tra dipendenti pubblici eletti ( depositata in Cancelleria il 3 maggio 2002 )
20 maggio 2002 - Costituzionale - sentenza n. 120/2002 Incostituzionale la procedura del rito abbreviato ( depositata in Cancelleria il 16 aprile 2002 )
15 maggio 2002 - Corte Costituzionale - sentenza 171/2002 La Corte costituzionale, con la sentenza n. 171/2002, ha confermato il principio di l’obbligo dell’assicurazione contro i rischi d’infortunio sul lavoro e di malattie professionali, per tutti i lavoratori che vi sono esposti, indipendentemente dalla natura del rapporto di lavoro e dalla configurazione giuridica del “datore di lavoro”. Il caso riguardava lavoratori distaccati dalla produzione per svolgere attività presso una sede sindacale. Dopo le numerose sentenze emesse, sull’argomento, dalla stessa Corte costituzionale e dopo che il legislatore ha esteso l’obbligo dell’assicurazione contro gli infortuni anche ai lavoratori “parasubordinati” a alle persone che svolgono attività in ambito domestico, nessuna eccezione può essere ammessa senza incorrere nella illegittimità costituzionale
6 maggio 2002 - pillole di notizie giuridiche
4 maggio 2002 - Pillole giuridiche
2 maggio 2002 - CONSIGLIO DI STATO - per l’annullamento della sentenza del Tribunale Amministrativo Regionale per la Campania, sede di Napoli, sezione seconda, n. 1355 del 29 maggio 1997; nonché per la declaratoria del diritto dell’appellante e per la condanna dell’Amministrazione alla corresponsione dei ratei stipendiali dovuti a tenore dell’art 96 del DPR n.3/1957 per il periodo di sospensione cautelare eccedente la durata della sospensione disciplinare, oltre a rivalutazione monetaria ed interessi sulle somme rivalutate a far data dalla maturazione dei singoli ratei;
3 maggio 2002 - Consiglio di Stato sentenza 1301/2002 -Per il trattamento previdenziale occorre il concreto esercizio delle funzioni - Dirigenti , per l'indennità non basta la qualifica
30 aprile 2002 - Cassazione 4233/2002 Visite fiscali , sul citofono il cognome della dipendente - Le lavoratrici devono agevolare la verifica del medico -
17 aprile 2002 Multa alla ASL che non risponde ( Garante per la Privacy 12 aprile 2002 )
17 aprile 2002 - pillole di notizie giuridiche
10 aprile 2002 CONSIGLIO DI STATO SEZIONE QUARTA per l'annullamento della sentenza del Tribunale Amministrativo Regionale dell’Emilia-Romagna (Bologna), Sezione I, n. 215/1993, concernente diniego di riconoscimento di equo indennizzo per malattie accertate come dipendenti da causa di servizio.
3 aprile 2002 - Corte di Cassazione Sezione Lavoro sentenza n. 4746 del 3 aprile 2002 Legittimi i controlli telefonici sul lavoratore per accertare condotte illecite
21 marzo 2002 - Cassazione Sezione I Civile sentenza n° 4048 - Autovelox - Giudice non può sindacare organizzazione del servizio
11 marzo 2002 - TAR TOSCANA I^ Sezione - per la declaratoria dell’antisindacalità della condotta dei dirigenti del Compartimento Polizia Postale e delle Comunicazioni, dott. Lorenzo Chessa e, per quanto occorrer possa, del dottor L. Massai, con riferimento alle modalità di determinazione dei turni di servizio fuori orario, in particolare all’adozione unilaterale dell’orario di servizio straordinario effettuata dal dottor Massai con ordine di servizio n.2242/01 del 30.8.2001, quindi antecedentemente all’esame congiunto del 31.8.2001 e, pertanto, in violazione dell’art.25 del d.p.r.16.3.1999 n.254; alla mancata disponibilità da parte dell’Amministrazione della P.S. del delegato del SIULP Fabrizio Forgillo per la riunione del 31.8.2001, in violazione dell’art.42 del d.p.r.28.10.1985 n.782; nonché alla determinazione unilaterale del dottor Chessa dell’adozione dei turni di straordinario emergente di cui alla lettera prot.6489/cat.B1 del 4.9.2001, nonché degli ulteriori ordini di servizio di analogo contenuto, successivi a quello del 30.8.2001;
Garante 10.3.2002 No alla voce 'pignoramento' sul cedolino dello stipendio
20 febbraio 2002 - Suprema Corte di Cassazione Sezione terza penale sentenza . 6804 Legislazione antinfortunistica e individuazione del datore di lavoro nelle P.A. In materia di legislazione antinfortunistica l’individuazione del soggetto responsabile in quanto “datore di lavoro” deve fondarsi non già sulla qualifica rivestita, bensì sulle funzioni in concreto esercitate, che prevalgono rispetto alla carica attribuita al soggetto
15 febbraio 2002 Sentenza della corte di Appello di Napoli - Sezione Lavoro -
13 febbraio 2002 TAR LAZIO I^ SEZIONE I ricorrenti in epigrafe, appartenenti ai ruoli direttivi e dirigenziali della Polizia di Stato con le qualifiche di vice questori aggiunti e di primi dirigenti, premettono di avere titolo, in virtù di quanto previsto dall’art. 43, commi 22° e 23°, della legge n. 121\1981, in quanto funzionari del ruolo dei commissari ed equiparati della Polizia di Stato in servizio senza demerito per quindici anni, al trattamento economico dei primi dirigenti, mentre agli appartenenti al ruolo dei commissari e dei primi dirigenti in servizio senza demerito da almeno venticinque anni compete il trattamento economico dei dirigenti superiori.
12 febbraio 2002 TAR CALABRIA SEZ. DI CATANZARO sentenza n° 135/02 per l'annullamento della decisione del Direttore Generale della Pubblica Sicurezza n°333-0/61619 del 20.11.2001, con la quale veniva respinta l’istanza della ricorrente, volta ad ottenere, ai sensi dell’art. 33 della legge 104/92, il trasferimento della sede di servizio dalla Questura di Vibo Valentia alla Questura o qualsiasi Ufficio di P.S. della Città di Campobasso
7 febbraio 2002 TAR LAZIO SEZIONE II^ BIS per l'annullamento del diniego di riconoscimento di mansioni diverse e superiori rispetto a quelle proprie della qualifica rivestita, diniego comunicato con lettera n. prot. 82226 del 19.6.1995, notificata a mezzo del servizio postale in data 22.6.95 e per la declaratoria del diritto della ricorrente alla corresponsione del trattamento economico differenziale, dovuto per lo svolgimento di mansioni superiori, con decorrenza iniziale 11.8.1986, nonché per la liquidazione dell’indennità di rischio per l’uso di videoterminali, ai sensi dell’art. 26, lett. G) del D.P.R. n. 347/83,
31 gennaio 2002 TAR Emilia Romagna Sezione I^ Bologna per l'annullamento del decreto del Ministero dell’Interno 19.7.1991 n. 823/N di reiezione dell’equo indennizzo richiesto dal ricorrente, in quanto non sarebbe stato rispettato il termine di 6 mesi previsto dall’articolo 3 del R.D. 15.4.1928 n. 1024 per l’inoltro della domanda di riconoscimento di dipendenza da causa di servizio dell’infermità (ulcera duodenale) di cui il ricorrente risultava affetto.
Ricorso al TAR per la mancata immissione al corso per Vice Sovrintendente sentenza N. 237/2002 Reg. Dec.N. 8189 Reg. Ric. del 17.1.2002
TAR Toscana 30.1.2002 immissione ruoli tecnici della Polizia di Stato - visite mediche
28 gennaio 2002 CORTE COSTITUZIONALE ordinanza n° 20 - Codice della strada - limite di velocità nel giudizio di legittimità costituzionale dell'art. 22 della legge 24 novembre 1981, n. 689 (Modifiche al sistema penale), promosso con ordinanza emessa il 18 dicembre 2000 dal Giudice di pace di Orbetello sul ricorso proposto da Francesco Edoardo Di Tarsia Di Belmonte contro il Prefetto di Grosseto, iscritta al n. 72 del registro ordinanze 2001 e pubblicata nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica n. 6, prima serie speciale, dell'anno 2001.
Le regole sui congedi per l'handicap (Circolare Inpdap 2/2002)
17 gennaio 2002 - Cassazione 15068/2001 - Fissati i criteri tassativi per risarcire i danni in itinere - Incidenti casa lavoro , quando si ha diritto all'indennizzo
9 gennaio 2002 TAR PUGLIA SEDE DI BARI SEZIONE PRIMA per l'annullamento del decreto del Ministro dell’Interno del 12 maggio 1990, comunicato con nota ministeriale n. 303-C/2406 di prot. notificata dalla Questura di Bari l’11 luglio 1990, recante annullamento del precedente decreto ministeriale del 31 ottobre 1989 di nomina, fra le altre, della ricorrente quale commissario in prova del ruolo dei commissari della Polizia di Stato con decorrenza dal 1° gennaio 1983; di ogni atto connesso, presupposto e collegato
7 gennaio 2002 - Cassazione sentenza n. 89/2002 La responsabilità prescinde da una " colpa in vigilando " - Il datore di lavoro responsabile dei danni del dipendente
Garante - 7 gennaio 2002 - Trattamento dei dati sensibili da parte della Pubblica Amministrazione
Risarcibile il danno derivante da stress sul lavoro (Cassazione 5/2002)
19 dicembre 2001 - TAR UMBRIA - per il riconoscimento del diritto dei ricorrenti all’inquadramento, a decorrere dall’1 gennaio 1987, in livelli retributivi adeguati alle qualifiche rivestite, nonché ad un trattamento economico differenziato e superiore rispetto a quello goduto dai dipendenti inquadrati nel ruolo Sovrintendenti.
Incidente casa-lavoro chi paga ? ( Decreto L.vo e sentenze di Cassazione )
17 dicembre 2001 - Direttiva Presidenza del Consiglio G.U. 13.12.2001 - Chi può utilizzare le auto blu
11 dicembre 2001 Garante per la Privacy Obbligo di segreto per il datore di lavoro sulle informazioni relative alla salute Dati sanitari da custodire a parte
6 novembre 2001 - Cassazione sentenza n° 13720/2001 -L'esecuzione di lavoro per conto di altri viola il dovere di fedeltà - Licenziabile chi fa fotocopie altrui sul luogo di lavoro
5 novembre 2001 Commissione Speciale per il pubblico impiego N. 1073/91 - Sez. III, N. 497/2001 Comm. Spec. P.I. Ministero della Difesa. Richiesta di parere in merito alla disciplina dei termini temporali da rispettare ex lege n. 97/2001. Criteri di applicazione dei termini per l'inizio e la conclusione del procedimento disciplinare
5 novembre 2001 Commissione Speciale per il pubblico impiego N. prot. Terza Sez.: 1424/2000, N. prot. Comm. Spec.: 480/2000. Quesito concernente il termini per la pronuncia del parere di competenza del CPPO; Comitato Pensioni Privilegiate Ordinarie.
5 novembre 2001 Commissione Speciale del Pubblico Impiego N. prot. Seconda Sez.: 1709/1999, N. prot. Comm. Spec.: 472/2000. Ricorso straordinario al Presidente della Repubblica avverso mancata corresponsione di interessi e rivalutazione a seguito di inquadramento.
29 ottobre 2001 Garante per la Privacy - Dati personali del lavoratore e assenze per malattia
11 settembre 2001 TAR SICILIA Sezione prima - sentenza N. 2915 Reg. Gen 1996 PER L'ANNULLAMENTO del decreto del 4.4.1996, con cui il Capo della Polizia di Stato ha disposto il trasferimento del ricorrente –per esigenze di servizio- dalla sezione di polizia giudiziaria presso la Pretura Circondariale di Palermo alla Questura dello stesso Capoluogo.
6 luglio 2001 TAR Sicilia sentenza 992 per l'accertamento del diritto alla corresponsione dei corrispettivi dovuti per l’indennità giornaliera prevista dall’art. 42 D.P.R. n. 395/1995, maturati e maturandi a far data dall’1.11.1995, con interessi e rivalutazione monetaria da ogni singola scadenza fino all’effettivo soddisfo.
27 giugno 2001 Il Consiglio di Stato in sede giurisdizionale Quinta Sezione ANNO 1995 Sul ricorso in appello sub n. 6365/1995, proposto dal Ministero dell’Interno e dal Compartimento della Polizia Stradale della Toscana ..omissis .. FATTO Con ricorso al TAR della Toscana il Ministero dell’Interno e il Compartimento della Polizia Stradale della Toscana impugnavano un atto stilato da operatori della U.S.L. n. 10/G con il quale, a seguito di un sopralluogo effettuato presso la stazione della Polstrada di Firenze Nord, nell’esercizio delle funzioni di cui all’art. 10 D.P.R. 19 marzo 1955 n. 520, erano state imposte una serie di prescrizioni finalizzate a prevenire infortuni e garantire l’igiene delle condizioni di lavoro. I ricorrenti sostenevano in primo luogo l’incompetenza, in via generale, della U.S.L. ad esercitare poteri di cui sopra nei confronti della Polizia di Stato, e, in subordine, denunciavano comunque i vizi di eccesso di potere e di violazione di legge.
21 giugno 2001 - Tribunale di Roma Sezione Lavoro - Responsabile il datore di lavoro se il danno è imputabile a deficienze organizzative - Risarcibile lo stress da troppo lavoro
8 giugno 2001 Per le ferie vale anche la malattia (Cassazione 14020/2001)
27 giugno 2001 - Consiglio di Stato sentenza 589/2001 - Quesito. Art. 33, co.5, L. 104/92. Assistenza, integrazione sociale e diritti persone handicappate. Trasferimento sede per ricongiungimento a disabile.Interpretazione art. 20 L. 53/2000.
14 giugno 2001 - Consiglio di Stato sentenza n. 636/1998 - Ministero dell'Interno Criterio per il calcolo delle pensioni ordinarie - Problematiche (...) ESAMINATI gli atti ed udito il relatore, Cons. Alessandro Pajno; PREMESSO: Il Ministero dell'Interno ricorda che l'art. 96 della legge 1 aprile 1981 n.121, recante norme sul nuovo ordinamento dell'amministrazione della pubblica sicurezza, ha previsto che, fino all'entrata in vigore di tale nuovo ordinamento, lo stato giuridico, l'avanzamento, il trattamento economico e di quiescenza del personale facente parte dell'Amministrazione della pubblica sicurezza, siano disciplinati dalle disposizioni vigenti. L'Amministrazione riferente ricorda, altresì, che è successivamente intervenuta la legge 12 agosto 1982 n. 569, il cui art.7, primo comma, stabilisce che al personale appartenente ai ruoli degli agenti e degli assistenti, dei sovrintendenti e degli ispettori, proveniente dal disciolto corpo delle guardie di pubblica sicurezza, continua ad applicarsi l'art. 6 della legge 3 novembre 1963 n. 1543. Tale disposizione prevede, per quel che in questa sede rileva, che i sottufficiali ed i militari di truppa del corpo delle Guardie di Pubblica Sicurezza conseguano il massimo della pensione con trenta anni di servizio utile. (....)
14 giugno 2001 - TAR Trentino Alto Adige - sede di Trento - ricorso per l’annullamento, del decreto n. 868/N del 23.6.1999 del Ministero dell’Interno Dipartimento Pubblica Sicurezza, Direzione Centrale del Personale Servizio Trattamento di Pensione e Previdenza Divisione IV sottoscritto per il Capo della Polizia dal Direttore della Divisione sopraccitata con il quale veniva respinta l’istanza di concessione dell’equo indennizzo;
17 maggio 2001 - Corte Costituzionale sentenza n. 136/2001 - Rivalutati gli arretrati agli statali - Gravati dagli accessori per il ritardato pagamento
Gravidanza a casa , spetta l'indennità di maternità ( Cassazione 3954/2001 del 27 aprile 2001 )
13 marzo 2001 - TAR Friuli Venezia Giulia per l’annullamento del decreto dirigenziale prot. n. 333.D/93313 dell’11.7.2000, con cui è stata rigettata l’istanza del ricorrente, diretta ad essere ammesso al corso per la successiva immissione nel ruolo della polizia di Stato;
21 febbraio 2001 - Cassazione sentenza n. 2569/2001 - Le ferie non godute possono slittare all'anno dopo - Non può essere imposta la monetizzazione delle vacanze non fruite .
15 febbraio 2001 - TAR Lazio Sezione I^ ter - ricorso 6943/200 PER L'ANNULLAMENTO, PREVIA SOSPENSIVA,del provvedimento n.333-D/94380 del 9.3.2000 con il quale il Direttore centrale del personale di P.S. ha rigettato la domanda di trattenimento in servizio del ricorrente nonché di ogni altro atto presupposto, consequenziale e/o comunque connesso;
5 febbraio 2001 Commissione speciale del pubblico impiego n.473/2000 ; Mancato riconoscimento infermità come dipendente da causa di servizio. Se possa ipotizzarsi un nesso fra le condizioni di lavoro e l’insorgere di forme cancerose.
5 febbraio 2001 Commissione speciale del pubblico impiego n.475/2000 ; se spetti il congedo ordinario per il periodo di sospensione dal servizio
5 febbraio 2001 Commissione speciale del pubblico impiego n. 482/2000 Restitutio in integrum per i periodi di sospensione dal servizio eccedenti la durata della sanzione disciplinare. a) Se in materia di reintegrazione patrimoniale del dipendente sospeso cautelarmente l’ipotesi di restitutio in integrum valga solo in caso di sentenza di assoluzione con formula piena, mentre nelle altre ipotesi di sentenza di condanna nulla sia dovuto al dipendente a titolo reintegrativo per tutto il periodo di sospensione cautelare; b) se dopo la novella introdotta dall’art. 72 del d. lgs. n. 29/1993 sia ancora vigente la legge n. 19 del 1990 e se, in caso negativo, debba applicarsi ai procedimenti penali pendenti prima del c.c.n.l. del comparto ministeri 1994-1997 e conclusi in epoca posteriore il termine di 180 giorni previsto dall’art. 25, comma 8, del medesimo contratto collettivo, per la riattivazione del procedimento disciplinare, in luogo del più breve termine di 20 giorni previsto in via generale dalla normativa contrattuale per la contestazione degli addebiti.
5 febbraio 2001 - Consiglio di Stato sentenza Sez.Prima 814/2000 - Commissione speciale pubblico impiego 473/2000 Ricorso straordinario al Capo dello Stato proposto dal sig. Addazio Giuseppe avverso mancato riconoscimento infermità come dipendente da causa di servizio.
Dipendenti pubblici sotto processo sospesi dal servizio (Legge 97/2001)
Indennità di maternità per tutta la gravidanza (Cassazione 3954/2001)
30 gennaio 2001 Garante per la Privacy - Conservazione separata dei dati relativi alla salute nel fascicolo personale del lavoratore
I dipendenti hanno diritto di conoscere le proprie note di qualifica ( Garante Privacy )
3 luglio 2000 Adunanza della Commissione speciale del pubblico impiego , n. prot. Sezione III 1340/1999. Comm. spec. pubbl. imp. n. 468/2000. Ministero della giustizia. Ricorso straordinario. Lavoratore risultato assente alla visita di controllo senza giustificato motivo.
25 maggio 2000 TAR Lazio per l'annullamento del decreto del Capo della Polizia – Direttore Generale della Pubblica Sicurezza – avente n. prot. 333-D/61956 del 6 aprile 1998 notificato in data 23 marzo 1999, nonché per l’accertamento del diritto del ricorrente ad ottenere la giusta ricostruzione della carriera fino al raggiungimento della qualifica di assistente capo della Polizia di Stato, nonché per l’annullamento di ogni atto endoprocedurale finalizzato ad impedire tale progressione di carriera.
5 febbraio 2000 · Commissione speciale del pubblico impiego n. 479/1999 Se sia ammissibile il ricorso proposto contro la decisione di sospendere il procedimento disciplinare fino all'esito del procedimento penale intentato nei confronti di un pubblico dipendente ai sensi dell'art. 117 T.U. 10 gennaio 1957 n. 3
I ritardi delle Poste possono ledere il diritto di difesa - Cassazione 1390/202
28 luglio 1999 Corte Costituzionale sentenza n. 284/99 Polizia, può essere riammesso chi è stato dispensato per malattia
L’incidente sul bus è infortunio sul lavoro (Cassazione 13097/99)
Indennizzabile l’infortunio di chi va dalla fidanzata (Cassazione 5063/2000)
Rivalutazione monetaria interessi legali - Sentenza Corte Costituzionale n. 459 del 2 novembre 2000
10 giugno 1999 CONSIGLIO DI STATO Oggetto: Ministero dell’interno. Quesiti in ordine alle problematiche interpretative ed applicative in tema di riparto funzionale tra organi politici e dirigenza amministrativa (D. l.vo n. 29 del 1993).
10 aprile 1999 Cassazione sentenza n. 3542/99 - Insultare i superiori può costare il posto
20 maggio 1998 Corte Costituzionale - Non si può escludere dal lavoro chi si ammala durante il corso di formazione - Il caso sollevato da un candidato Vice Commissario assente dopo un incidente stradale
1998 TAR LAZIO Sezione prima ter per l'annullamento del provvedimento in data 20.5.1998, notificato il 9.11.1998, del Capo della Polizia, Direttore Generale della Pubblica Sicurezza, con il quale il la ricorrente è stata inserita nel nuovo ruolo degli Ispettori di Polizia di Stato con decorrenza 12.10.1996, da ritenersi illegittima, nonché per il riconoscimento del diritto della medesima ricorrente ad essere inquadrata nel ruolo degli Ispettori della Polizia di Stato a partire dal 15.3.1994 e di tutti gli altri atti connessi conseguenti e/o susseguenti.
1996 CONSIGLIO DI STATO - n. 1190 Reg.Ric. per l'esecuzione del giudicato formatosi sulla decisione del Consiglio di Stato, Sezione quarta, n. 943 del 21 novembre 1994, con la quale è stato accolto il ricorso in appello proposto dal medesimo sig. Sparber in materia di dispensa dal servizio. Perchè l'agente scelto della Polizia di Stato, venne dispensato dal servizio per inabilità fisica a decorrere dal 1° marzo 1988 (D.M. n. 333-D/29438 del 23 febbraio 1989) e ciò a seguito del giudizio espresso dalla Commissione medica ospedaliera di Bolzano che lo aveva dichiarato permanentemente non idoneo al servizio e sull’ulteriore considerazione che l’interessato avrebbe usufruito di tutto il periodo massimo di aspettativa previsto dagli artt. 68 e 70 del T.U. n. 3 del 1957.